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Scuola e università Camerino

Unicam, parte un 'coraggioso' 685mo anno accademico: al battesimo presente Roberto Fico (VIDEO e FOTO)

Unicam, parte un 'coraggioso' 685mo anno accademico: al battesimo presente Roberto Fico (VIDEO e FOTO)

“Persona, Sapere, Istituzione” sono questi i tre precetti che erano affiancati all’hashtag università che campeggiava sulle pareti dell’Auditorium “Benedetto XIIII” in occasione dell’inaugurazione del 685mo anno accademico dell’Università di Camerino.

Un’atmosfera senza dubbio diversa rispetto all’anno passato dove una platea piena di ragazzi è stata forzatamente sostituita da telecamere e maxi schermi, indispensabili per garantire il distanziamento ed ottemperare alle misure per contrastare la pandemia.

Si è aperta sulle note ‘Don’t stop me now” dei Queen la cerimonia del nuovo anno accademico di Unicam che si è svolta in maniera telematica rappresentando quindi un profondo momento di riflessione, nel quale si sono comunque rafforzate le motivazioni e senso di appartenenza di tutto l’ateneo.

A fare padrone di casa è stato il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia, che dopo aver virtualmente accolto gli ospiti, ha iniziato il suo intervento mettendo in risalto il ruolo di Unicam delfinandola: “Una Istituzione che da secoli continua a tener fede a quella che è la sua fondamentale funzione formativa delle giovani generazioni – ha esordito - Per secoli la nostra Università ha raccolto e superato le sfide del tempo e delle vicende umane che hanno segnato la nostra civiltà. Luogo di incontro di culture e sensibilità diverse, ha formato e continua a formare schiere di ragazzi secondo i valori di Libertà, Uguaglianza, Solidarietà scolpiti nella nostra Carta Costituzionale”.

Una sfida al futuro e una promessa ai nuovi studenti fatta alla presenza di del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi:  “In questo tempo caratterizzato da profondi sconvolgimenti della vita sociale della nostra comunità, alle prese con la doppia emergenza Unicam rimane il faro di questo entroterra tanto martoriato – ha continuato Sborgia che poi ha rivolto il suo personale messaggio di buon anno accademico - i nostri giovani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità e forza d’animo, per questo voglio dedicar loro le parole di un grande italiano, Mario Rigoni Stern affinché il suo insegnamento possa essere da guida e trovarvi preparati quando sarete chiamati ad affrontare le sfide che il destino riserva a ciascuno di noi: ‘Leggete, studiate e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa; difendete sempre la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto”.

E’ stato poi proprio un giovane studente a dare seguito alle parole del Sindaco di Camerino: “Vediamo oggi la vita dell’ateneo in maniera diversa ma con lo stesso spirito di appartenenza – ha detto Riccardo Cellocco Presidente del Consiglio degli Studenti - l’anno appena concluso ci ha visto affrontare un ulteriore emergenza che forse non avremmo mai pensato di vivere ma anche in questo caso Unicam ha saputo reagire – ha evidenziato – per quanto riguarda noi studenti la pandemia ha messo a rischio quella comunità che si è sempre dimostrata forte e legata alla propria università. L’ateneo durante questo periodo non ha mai abbassato la testa mettendo in campo tutte le potenzialità possibili come ad esempio il garantire la continuità della didattica – ha concluso Riccardo - In quanto studenti dobbiamo cogliere il meglio da questa esperienza per cercare di uscirne più consapevoli dei nostri mezzi e prepararci ad affrontare il futuro come cittadini responsabili e capaci di fornire risposte ai problemi del mondo”.

Sono stati tanti i punti di vista esposti, rispetto al delicato momento storico, dei tanti interpreti del mondo Unicam. Come quello della Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Donatella Fedeli che ha affermato: “Il periodo che stiamo vivendo  è estremamente difficile ma siamo consapevoli che questa emergenza ha contribuito ad accrescere la nostra fiducia nella scienza. Essa insieme alla ricerca devono portare ad un miglioramento della società in cui la persona avrà sempre un ruolo centrale”. Dello stesso avviso Dennis Fiorini intervenuta in rappresentanza del personale docente e ricercatore:  “ricordo l’emozione provata nel rivedere gli studenti in aula nel primo giorno di lezione dell’ultimo semestre; poi a distanza di un mese eravamo di nuovo separati da uno schermo che sembrava non riuscire a trasmettere i degnali giusti –ha raccontato- ci siamo riadattati nuovamente trasformando le nostre vie di comunicazione. Non è quello che vogliamo per il futuro ma abbiamo capito che possiamo affrontare questa emergenza senza arrenderci e tutto ciò sarà un nuovo modo per aprire la mente”.

Anche il Direttore Generale Unicam Vincenzo Tedesco ha voluto dare il suo contributo al solenne momento accademico  “La pandemia ha generato discontinuità nella vita delle famiglie e ora questo 2021 si traduce come un anno di sacrifici ma allo stesso tempo ricco di opportunità –ha dichiarato – ogni persona ha una sua unicità e all’Università di Camerino cerchiamo di adottare un modello di gestione dove non si lascia indietro nessuno. Conoscere il potenziale umano presente e sfruttarlo al meglio è un fattore determinate che non possiamo dimenticare”.

Collegato da remoto è stato presente anche il Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli: “Avrei preferito essere in presenza in modo da stare vicino ad una comunità che dopo essere stata colpita dal sisma 4 anni fa e oggi dalla pandemia, ha dimostrato sempre dimostrato grande forza ed oggi è un assoluto esempio di ripartenza che è riuscito a dare speranza ad un territorio intero – ha sottolineato - voglio ricordare la grande funzione sociale ed economica che svolge l’ateneo di Camerino; un punto di riferimento per tanti studenti che è sempre cresciuto nei secoli riempiendo di orgoglio l’intera regione – ha continuato Acquaroli - è questa la sinergia che vogliamo e che ci fa ben sperare per un futuro pieno di soddisfazioni al quale noi come istituzione vogliamo collaborare”.

A sviscerare numeri e ha illustrare i tanti progetti in programma nel futuro prossimo e immediato ci ha pensato il Rettore Unicam Claudio Pettinari: “Il mio mandato rettorale continua ad essere caratterizzato dall’hashtag universitas al quale quest’anno abbiamo aggiunto delle indicazioni di un percorso che costituiscono un tutt’uno inscindibile nella formazione di donne e uomini che saranno protagonisti del futuro – ha annunciato - il 2020 ha cambiato il nostro modo di fare le cose ma abbiamo affrontato questa prova come noi di Unicam sappiamo fare: vedere i problemi, riconoscerli e risolverli – il Rettore ha poi enunciato gli importanti dati che hanno caratterizzato quest’anomalo 2020 - Non abbiamo interrotto nessuna attività nemmeno in pieno lockdown svolgendo 8.200 esami e facendo laureare 336 studenti, numeri analoghi a quelli del 2019 . L’Ateneo ha affrontato lo sconforto che la pandemia ha generato con l’unica arma disponibile ‘esserci sempre’ – ha precisato- sono aumentati i corsi di laurea così come gli immatricolati che sono il 33% in più rispetto allo scorso anno e a questi numeri si affianca anche la conferma, per il 17esimo anno, del primo posto dell’Università di Camerino nelle classifiche Censis per gli atenei italiani fino a 10 mila iscritti – l’ultimo messaggio Pettinari l’ha rivolto proprio ai ‘suoi’ ragazzi - mettetevi in gioco e non perdete l’occasione di ribellarvi alla falsità ma fatelo con gentilezza. Catturate ciò che la vita ha in serbo per voi, non fermatevi ai primi ostacoli perché chi ha coraggio non si ferma e sciogliete la paura con la luce dell’intelligenza”.

La parola poi è virtualmente passata al Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi  che ha messo in evidenza l’importanza sociale dell’ateneo camerte: “685 anni che testimoniano la secolare tradizione del nostro sistema universitario. In un momento così difficile per il nostro paese le università hanno avuto una straordinaria reazione rimanendo perfettamente in linea con il 2019 e questo è un chiaro segnale della grande volontà del personale tecnico-amministrativo, dei docenti e soprattutto degli studenti che sono stati capaci trasformare questa emergenza in una ulteriore occasione di impegno. Le università dell’entroterra rappresentano un grandissimo patrimonio del paese perché garantiscono equilibrio sociale e combattono la desertificazione. Oggi contrastare il divario scoiale e geografico deve essere una delle missioni principali dei nostri atenei– ha incalzato ili Ministro Manfredi - dobbiamo progettare la ripartenza dell’Italia mettendo al centro le competenze e dando centralità alle persone coniugando. Il Recovery fund  sarà un’occasione straordinaria dove noi abbiamo dato spazio a formazione e ricerca con delle risorse complessive pari a 15 miliardi ma dovremo essere capaci di mettere in campo dei progetti estremamente competitivi in una ottica europea e globale”.

L’intervento conclusivo è stato affidato al Presidente della Camera dei Deputati l’ onorevole Roberto Fico:  “Non ci può esser futuro senza le università e i centri di ricerca che necessariamente devono essere supportati in maniera strutturata – ha precisata - L’università di Camerino rappresenta un riferimento molto importante per il territorio e voglio esprimere il mio plauso a tutti per aver assicurato la continuità della didattica nonostante i danni derivanti dal sisma e pandemia – sul tema ricostruzione ha quindi aggiunto - purtroppo dopo oltre 4 anni i centri storici dei paesi del cratere restano ancora in parte inagibili ma voglio ribadire l’impegno del Parlamento di dare il suo apporto al recupero, ripopolamento e rilancio economico delle aree colpite dal sisma – ha chiosato il Presidente Fico -  mi auguro che da questa fase così complessa della nostra storia si possa creare una rapporto più sistemico e sistematico a tutti i livelli istituzionali, inclusa l’università, affinché il Paese possa tornare a crescere”.

 

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