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Scuola e università Macerata

Macerata, bambino starnutisce in classe e viene rispedito a casa. La madre: "Lungo iter burocratico per il ritorno a scuola"

Macerata, bambino starnutisce in classe e viene rispedito a casa. La madre: "Lungo iter burocratico per il ritorno a scuola"

“Mio figlio rispedito a casa per un paio di starnuti”. È la denuncia della madre di un alunno, che frequenta la quinta elementare della scuola "Fratelli Cervi" dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Macerata.

Il fatto risale allo scorso giovedì 17 settembre. “Mio figlio – racconta la donna -  è andato a scuola regolarmente e in perfetta salute. Dopo circa un’ora di lezione mi chiama al telefono un’insegnante dicendomi di andarlo a riprendere perché il bambino aveva  starnutito (circa 3 volte), da qui il sospetto che fosse malato di Coronavirus. La maestra ha poi aggiunto che a domanda se il bambino avesse mal di testa lui ha risposto di sì”.

“Preoccupata mi sono precipitata a scuola e l’ho riportato a casa – ha proseguito la madre -  ma mio figlio risultava in perfetta salute e senza febbre, come constatato dopo la misurazione”.

I disagi per la donna e suo figlio non finiscono qui, però. L’iter per il ritorno in classe ai tempi del Coronavirus, dopo un sospetto simile, prevede il certificato medico di un pediatra che attesti che il piccolo sia in buona salute e non positivo al Covid-19.

“Il problema – spiega la madre – è che il medico non può rilasciare il certificato senza i risultati del tampone, ma per farlo occorrono in media dai 5 ai 6 giorni, a meno che non si vada in strutture private a pagamento.

Vorrei precisare che la che lo starnuto non è contemplato tra la sintomatologia Covid, ma che ci vogliono dei sintomi più evidenti. Credo – continua la donna – che vi sia stato un eccesso di zelo da parte dell’insegnante, con la quale , tra l’altro, non ho avuto mai avuto problemi in questi 5 anni e che stimo”, precisa.

“Sono però arrabbiata contro un sistema che mette in atto norme e regole senza tenere conto delle conseguenze che queste portano dietro. Tra l’altro ho saputo di altri casi simili accaduti all’interno dell'Istituto, capisco la paura – prosegue la madre -  ma si stanno oltrepassando dei limiti, senza considerare il fatto che un bambino oramai deve aver paura di starnutire perché c’è il rischio che venga rispedito a casa e non possa tornare a scuola per diversi giorni”.

"Ho anche chiesto – conclude – un colloquio con la dirigente scolastica, che però me lo ha negato, asserendo che sarebbe stato preferibile farlo per via telefonica: ritengo che siano argomenti da trattare a quattr’occhi”.

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