Macerata, il Liceo artistico Cantalamessa tra le prime sei scuole finaliste per il Premio Scuola Digitale 2020
“Ricordare Rinascere Ricostruire” questo è il nome del progetto vincitore del primo Premio Scuola Digitale2020 ricevuto dagli allievi del Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata .
ll gruppo di lavoro è formato dagli studenti della classe 4E, indirizzo Audiovisivo e Multimediale Andrea Rogani, Greta Verdinelli, Emily Moretti, Beatrice Perugini, JoselynMergnani, Alessandro Angeletti e Alessandra Padovano della classe 5D seguiti dai docenti Marco Bozzi e Roserita Calistri, e anche dalla classe 4A con BahaciuOctavian, Baldelli Edoardo, Cerquetella Sasha, Chiacchiera Alessia, Cristalli Aurora, ElShebinyEmanAbdElMonem, Hibi Giulia, Iualè Alessandro, LosurduMaxim, Pennacchioni Alessia, Pisani Andrea, Prioetti Michelle Angela, Quadri Alice, Torre Noemi, Torresi Federica, indirizzo Architettura Ambiente, seguiti dalla professoressa Martina Pesaresi.
Il concorso indetto dal Miur, aperto a tutte le scuole di ogni ordine e grado delle province di Macerata e Fermo, ha visto la partecipazione di numerosi Istituti che hanno presentato progetti innovativi con l’utilizzo del digitale.
Dopo una prima selezione operata da una giuria di esperti, il Liceo Artistico Cantalamessa è rientrato tra le prime sei finaliste. L’evento si è svolto presso il Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, in tale occasione gli studenti hanno potuto presentare il loro progetto attraverso supporti pitch, coadiuvati da un video e da un intervento esplicativo.
“Ricordare Rinascere Ricostruire” è un progetto nato dall’esigenza di creare un luogo che possa puntare una lente d’ingrandimento sui borghi marchigiani distrutti dal sisma, con l’obiettivo di non farli cadere nell’oblio. Una ricostruzione partecipata che dà la possibilità a chiunque di poter istaurare un legame di empatia con quello che è successo nel 2016. L’esperienza proposta è rivolta ad un pubblico ampio, il tutto è pensato per due tipi diversi di “percorso” che si sviluppano in parallelo.
Il primo si può definire più “ricreativo” sullo stile di un museo interattivo, dove l’utente può vedere, tramite l’utilizzo di tecnologie innovative, come realtà aumentata e\o virtuale, stampa 3D, pareti interattive e contenuti multimediali di qualsiasi tipo, quelli che un tempo erano i nostri borghi. Grazie a questo tipo di percorso si possono creare non solo esperienze formative per scuole primarie, ma anche un “museo della memoria” multimediale, dove il fruitore può ammirare e toccare con mano il paesaggio marchigiano prima del terremoto.
L’altro percorso invece si può definire più tecnico, perché rivolto ad un target più professionale, aperto ad esperti ed anche a studenti di licei e accademici interessati alla causa. Nelle sale della struttura si potranno tenere workshop e conferenze, portando anche ricordi e testimonianze dei cittadini del luogo, per fornire il contributo culturale che spesso manca in queste ricostruzioni.
Tutto il progetto è pensato in maniera “modulare”, ossia bisogna immaginare questa idea come suddivisa in diversi blocchi, ognuno con una particolare modalità di svolgimento, obiettivo e funzione. Ogni singolo blocco è un “tassello” che può sia funzionare autonomamente sia andare a formare un percorso completo, non limitandosi ad una singola struttura. In una realtà come quella di Macerata, ad esempio, si può portare avanti in zone e stabili dismessi, rivalutandoli e ripopolandoli.
L'obiettivo è quello di creare un “link” che riesca a tenere alta l’attenzione verso quelle cittadine distrutte, creando spazi di cultura e informazione.
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