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Scuola e università Macerata

La ministra Azzolina ospite di un convegno Unimc: "La scuola diventi luogo più aperto"

La ministra Azzolina ospite di un convegno Unimc: "La scuola diventi luogo più aperto"

“Far uscire la Scuola dalla Scuola è un approccio che condivido pienamente per le sue enormi potenzialità. Un approccio che stimola le alunne e gli alunni al rispetto dell’ambiente circostante, permette loro di riappropriarsi degli spazi all’aperto, guarda alla natura come insieme di stimoli ed esperienze sensoriali”.

Con questa parole la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha aperto il convegno online “L'educazione è fuori” organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata per dare voce ai numerosi buoni motivi per far uscire la scuola fuori dalle mura scolastiche, per renderla aperta, diffusa e all'aperto. Circa 230 le persone connesse tra piattaforma di streaming e diretta social su Facebook.

“Più procedo nel mio lavoro più legami scopro tra Scuola e Università – ha sottolineato il rettore Francesco Adornato -. Leggendo questo progetto, come rettore e segretario generale della Crui mi riconosco in almeno due considerazioni: i processi formativi come esperienze da vivere in presenza, superando, per usare un’espressione della professoressa Anna Oliviero Ferrara, la piattezza e la bidimensionalità dello schermo, e l’interdisciplinarietà insieme all’educazione alla cittadinanza”.

Prendendo spunto da un progetto condotto in collaborazione con l’Associazione Bimbisvegli e l’Istituto Comprensivo Serravalle d’Asti, l’Ateneo ha studiato caratteristiche e risultati metodi educativi adottati per comprendere la eventuale replicabilità in ambiente scolastico: uno studio su pratiche innovative ideato prima dello scoppio della pandemia che assume ancora maggior importanza nel confronto con la stretta attualità.

“La scuola – ha ribadito, in questo senso, la ministra Azzolina - diventa così un luogo più flessibile, aperto e le attività extra-scolastiche rientrano integralmente nel percorso di sviluppo, di apprendimento e di crescita. Maria Montessori definiva il bambino come «il più grande osservatore spontaneo della natura, il quale ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire» Questo vale a maggior ragione oggi, nel delicato contesto che ci troviamo a vivere a causa della pandemia che ha imposto distanze, creato nuove vulnerabilità e lacune nel quotidiano”.

Al convegno sono intervenuti Anna Oliverio Ferraris, Giuseppe Paschetto, Gianni Marconato, Antonino Attanasio, Giampiero Monaca, Jose Mangione e Laura Parigi di Indire, con il coordinamento di Paola Nicolini, autrice della ricerca insieme a Evelyn Manoni.

Le registrazioni dei singoli interventi, insieme a slide e altri materiali, saranno pubblicati nel sito realizzato in occasione dei 150° anniversario dalla nascita di Maria Montessori (montessori150.unimc.it).

 

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