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Scuola e università Macerata

L'Archeologia Unimc su Rai storia

L'Archeologia Unimc su Rai storia

 

Lunedì 30 dicembre alle 21:10 su Rai Storia (canale 54), andrà in onda il servizio dedicato alla celebre Scuola Archeologica Italiana di Atene (SAIA), realizzato dall'Università di Macerata in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali in occasione dei 110 anni dalla sua nascita. La puntata fa parte  della serie “Italia. Viaggio nella bellezza”, scritta da Eugenio Farioli Vecchioli con Davide Savelli.  

"La scuola di Atene. L'Archeologia italiana nell''Egeo" di Eugenio Farioli Vecchioli (regia di Agostino Pozzi e Stefano stefanelli, consulente scientifico Luca Peyronel) è un documentario che racconta la storia della Scuola e dell’archeologia italiana in Grecia. Fondata ad Atene nel 1909, alcuni anni dopo le analoghe istituzioni create da Inghilterra, Francia, Stati Uniti e Germania, la SAIA ha attraversato tutto il secolo scorso, e ha rappresentato una delle scuole più prestigiose dove si sono formati i principali archeologi italiani del ventesimo secolo e anche un osservatorio privilegiato per comprendere il contesto storico, politico e diplomatico dell’Italia nel Mediterraneo

La scuola è stata diretta dal 1978 al 2000 dal Prof. Antonino Di Vita, docente e Rettore dell’Università di Macerata, al contributo del quale, in qualità di Preside, si deve anche la nascita della Facoltà di Lettere e Filosofia, oggi Dipartimento di Studi Umanistici.

Un viaggio nelle due principali isole dell’Egeo dove hanno scavato, e ancora scavano, gli archeologi italiani della Scuola a partire da Creta, culla della civiltà minoica, una delle più antiche civiltà avanzate d'Europa. Qui in particolare l’archeologia italiana ha scavato il sito minoico di Festòs, la villa minoica e micenea di Haghia Triada, e la città greca e romana di Gortina. È proprio a Gortina che da più di 40 anni lavorano anche gli archeologi dell’Università di Macerata, diretti prima dallo stesso Di Vita, quindi da Giovanna Maria Fabrini e ora dal Roberto Perna, concentrandosi negli ultimi anni nello scavo del Quartiere delle case bizantine e dell’Edificio Sud, nello studio dell’Acropoli, centro generatore della polis arcaica, ed in quello di carattere topografico del centro urbano.

A Lemno, isola dell’Egeo settentrionale, al confine tra Grecia e Turchia, gli scavi archeologici della SAIA, iniziati negli anni ’30 del Novecento, hanno portato alla luce la città di Efestia, e l’importante città preistorica di Poliochni, intimamente collegata dal punto di vista culturale con Troia, ma più antica e assai più vasta della città raccontata da Omero, non inferiore ad essa per civiltà e ricchezza.

Un affascinante itinerario tra il passato, raccontato attraverso sia i documenti dello straordinario Archivio Storico della Scuola di Atene, sia il presente della ricerca archeologica italiana in Grecia, con le riprese degli attuali scavi e i contributi filmati e gli interventi degli archeologici impegnati a Creta e a Lemno tra i quali un posto di rilievo assumono i docenti e gli studenti dell’Ateneo maceratese.

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