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Scuola e università Camerino

Il premier Conte a Unicam: "La vostra comunità è un modello, combattiamo insieme lo spopolamento" (FOTOGALLERY)

Il premier Conte a Unicam: "La vostra comunità è un modello, combattiamo insieme lo spopolamento" (FOTOGALLERY)

"Sogna ragazzo sogna" di Roberto Vecchioni ha salutato l'inaugurazione del 648esimo anno accademico Unicam alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe ConteIl premier, arrivato alle 13:24 all'Auditorium Benedetto XIII, è stato accolto dalle autorità civili e religiose di tutta la Provincia e non solo. Grandissima emozione nei volti del rettore Unicam Claudio Pettinari e del primo cittadino Sandro Sgorbia.

Ecco il video dell'arrivo del premier: 

"Bentornato al Presidente del Consiglio che ha dimostrato particolare attenzione per il nostro territorio - le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli -. Il premier ha mantenuto l'impegno raccolto dando segnali ai nostri territori volti alla ricostruzione. Voglio poi ricordare l'importanza degli studenti che sono fondamentali per il rilancio del nostro territorio. Studenti che hanno deciso di non abbandonare l'Ateneo, che rappresenta il grande motore del presente, all'intero di un progetto complessivo di rilancio. Sottopongo all'attenzione del presidente Conte l'importanza dell'area delle Casermette e la sua capacità di fare ricerca; dobbiamo lavorare fattivamente insieme ed essere generosi nel momento di massima necessità."

Il primo cittadino Sandro Sborgia ha rimarcato l'attaccamento del presidente per tutta l'area colpita dal sisma. "Questo è un momento difficile della nostra storia in cui dobbiamo trovare le ragioni per andare avanti come abbiamo sempre fatto con il sacrificio del lavoro e la dignità. A voi studenti la città di Camerino rinnova gli auguri più sentiti: il vostro e il nostro futuro non crollano".

Il presidente Conte, durante tutti gli interventi, ha annotato su fogli bianchi le indicazioni dei suoi interlocutori e in modo particolare quelli dell'intervento di un emozionato rettore Claudio Pettinari. Scrupolo e utopia le parole d'ordine del nuovo anno accademico di Unicam: nella ricostruzione, nella didattica, nella ricerca, nell'economia del territorio e nel futuro. 

"Grazie al presidente e alle istituzioni: è per noi importantissimo sentire questa vicinanza - le parole del rettore Pettinari, che si è rivolto direttamente al premier Conte che, con un cenno della testa, ho ringraziato il rettore -. Scrupolo e utopia hanno caratterizzato tutto il mio mandato, perché l'università deve essere a favore di tutti e alla portata i tutti. Scrupolo nel lavoro quotidiano, utopia per la parità di genere, dove i diritti precedono i doveri, dove tutti possono avere un riscatto perché il proprio successo non va mai anteposto al giusto successo degli altri. Utopia in un mondo in cui ciascuno ha diritto alla salute; principi sanciti dalla Costituzione e che non vanno traditi. Scrupolo significa che il colore della pelle non rappresenta ostacoli per la nostra crescita."

Il rettore Pettinari, applaudito da tutta la platea, ha poi ricordato una donna simbolo, Liliana Segre, dedicando a lei l'inaugurazione di questo 648esimo anno accademico. "Vicinanza e solidarietà per ciò che ha subito e che purtroppo continua a subire - ha sottolineato il rettore tornando poi a Camerino -. Scrupolo di chi continua ad abitare in queste zone. Utopia era pensare che saremmo stati ancora Università a tre anni dal sisma, scrupolo è stato crederci comunque, combattendo una giusta battaglia; oggi osserviamo la scia positiva che la nostra nave sta lasciando."

Conte, rivolgendosi a tutti i presenti, si è detto "lieto di partecipare e di essere riuscito, nonostante un periodo e una giornata complessa, a mantenete fede all'impegno preso con questa comunità. Questo passaggio è importante perché l'Università di Camerino è ormai al 648esimo anno - ha continuato Conte -. Una lunghissima tradizione che ha dimostrato una grandissima capacità di affrontare e vincere le sfide; Camerino è inoltre un punto di riferimento per molte discipline a me care." 

E poi il premier si è rivolto agli studenti. "State percorrendo un itinerario di crescita culturale e state progettando il nostro e il vostro futuro: siete in un luogo che, per quanto piccolo e raccolto, è fatto di grandissima tradizione. Un dato importante e significativo sta nel fatto che il periodo di occupazione media per gli studenti Unicam dal momento della laurea si configura appena sei mesi dopo." Il presidente Conte ha poi condannato "la piaga del 'lavoretto', in contrasto con il dettato costituzionale."

"Il sisma intenso e distruttivo che ha colpito queste zone nel 2016 ha arrecato una profonda ferita a questi luoghi e a queste persone - ha continuato il premier -. Mi è anche capitato di leggere le pagine toccanti dell'allora pro rettore Pettinari che manifestò la volontà di dimostrare di essere vivi e di programmare la ripresa delle lezioni a pochi giorni dal terremoto. Il sisma ha colpito un'area che per la sua peculiare conformazione ha difficoltà anche nelle comunicazioni: Servono moderne ed efficienti infrastrutture nel rispetto del paesaggio ma queste, sono state parzialmente, o per niente soddisfatte."

"Le luci non devono essere spente - ha proseguito Conte -. La forza d'animo e il senso delle istituzioni sono state ammirevoli in questo territorio: a sette giorni dal sisma alcuni studenti Unicam hanno conseguito la laurea e 14 giorni dopo il terremoto erano riprese le lezioni. Questa comunità, ricordiamolo a quella nazionale, ha saputo stringere i denti e si è impegnata con forza per resistere e mantenersi viva. Avete un grande compito: dovete combattere e lottare per contrastate il rischio dello spopolamento che si è accentuato con il dramma e con la ferita che è stata inferta."

"Questa comunità può costituire un modello di ricostruzione: un genius loci - ha aggiunto il presidente del Consiglio -. Dobbiamo imparare da voi, da una comunità resiliente che ha una grande capacità di adattamento nell'affrontare le sfide, senza dimenticare mai il apporto armonioso con il territorio, il paesaggio e la storia."

"Ma nessuno può fare tutto da solo. Non si possono superare tragedie di questo tipo con la forza di volontà. Noi ci stiamo impegnando e dobbiamo lavorare tutti insieme - ha sottolineato il premier -. Tutti dobbiamo trovare un obiettivo e dare un contributo per quell'obiettivo. Lo abbiamo fatto con il decreto legge per le zone terremotate. Siamo intervenuti e mi sono reso conto che ancora c'era tanto da fare. È nato quindi questo strumento normativo che introduce la semplificazione e l'agevolazione al contrasto dello spopolamento in queste zone. Non dobbiamo rischiare di consegnare al futuro delle comunità locali qualcosa che non esiste. Spero che questo strumento possa essere risolutivo e se necessario torneremo a lavorarci insieme. Ci aspettiamo accelerazioni per l'edilizia privata e abbiamo puntato sull'autocertificazione dei professionisti - ha osservato il presidente -. Nel pubblico invece è fondamentale lo snellimento nello smaltimento delle macerie."

"Nell'augurare a voi studenti un buon anno scolastico voglio salutarvi con un pensiero di Umberto Eco che diceva che l'università è tra i pochi luoghi in cui le persone si trovano ancora faccia a faccia - ha concluso il Presidente Conte -. La dimensione virtuale è l'insidia del nostro tempo; sono lo studio, il dialogo e il confronto invece a renderci migliori. Noi affidiamo a voi la speranza di ciò che vorremmo essere. Grazie infine a questa comunità per ciò che ci ha insegnato in questa drammatica situazione. Buon ano accademico a tutti."

(Foto di Lucia Montecchiari)

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