Belforte, studenti a "lezione" da mister Castori: "Di fronte agli insuccessi non cercate alibi"
Interessante incontro alla biblioteca “Mario Ciocchetti” di Belforte del Chienti il giorno 30 aprile. L’allenatore di calcio, Fabrizio Castori, ha incontrato gli studenti delle scuole medie di Belforte e Caldarola, alcune esponenti della locale società sportiva nonché alcuni calciatori degli anni ‘80. Nella presentazione il responsabile della biblioteca Elio Carfagna ha ricordato che la Belfortese è stata la prima squadra allenata da Castori dopo aver conseguito il tesserino di allenatore nel 1983 (tess. N° 10418)
Castori in apertura dell’incontro ha rivolto un ricordo e un pensiero ai dirigenti sportivi dell’epoca che non ci sono più (Franco Eleonori, Enzo Pericoli, Dario Scarpetta, Nazzareno Montanari e Roberto Ciarlantini). Parlando dalla sua esperienza professionale Castori ha offerto ai ragazzi una serie di spunti e di riflessioni molto importanti.
“Per raggiungere i propri obiettivi occorrono determinazione, passione, volontà, impegno, chiarezza. Di fronte agli insuccessi, che capitano sovente, non serve lamentarsi, ma capirne il motivo per individuare soluzioni, non cercare alibi scaricando le responsabilità su altri o situazioni avverse”.
“Cercare il colpevole non aiuta se stesso ad allenarsi per migliorare e crescere. La cultura dell’alibi è la cultura dei deboli, di chi rinuncia al sacrificio, all’impegno per cambiare e migliorare”.
Castori ha citato molti campioni soffermandosi e riflettendo in modo particolare sulle dichiarazione di Iniesta (Spagna) “Quando avevo 12 anni mio padre risparmiò tre mesi per comprarmi gli scarpini; ora ho molti soldi ma ogni volta che guardo gli scarpini so da dove vengo” e di Messi (Argentina) “Non basta il talento, senza disciplina, volontà e impegno, non serve a nulla”.
Castori ha insistito in modo particolare anche sulla diversità di competenze che fanno capo ai genitori, agli educatori, agli insegnanti, agli istruttori sportivi. “Sono tutte figure che contribuiscono, in maniera sinergica, alla crescita dei giovani, purché ciascuno operi all’interno delle proprie competenze senza sovrapposizioni”.
“Il genitore non può essere il sindacalista dei figli sostituendosi e delegittimando le altre figure educative, non può sovrapporsi all’insegnante, all’allenatore, all’educatore all’istruttore. La costante difesa e giustificazione di eventuali insuccessi ed errori giovanili genera nel ragazzo incertezza sulle proprie capacità lo porta verso quella cultura dell’alibi avvisaglia di insoddisfazioni e insuccessi”.
Sono intervenuti all’incontro l’avvocato Ciocchetti che ha ricordato come, a fronte di una Belfortese ultima in classifica, l’arrivo di Castori abbia completamente risollevato le sorti della squadra e di Claudio Ercoli, ex giocatore, che ha descritto l’impegno che Castori esigeva dai giocatori
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