Il ritratto emerso dal convegno “La quotidianità dell'anziano nel post-terremoto” che si è tenuto nei giorni scorsi all’Università di Macerata.
Dimostrano una forte capacità di resilienza, adattandosi in modo positivo anche agli eventi più traumatici; si sentono inclusi e considerati all’interno della propria comunità nel momento in cui riescono a mantenere un ruolo attivo all’interno del contesto relazionale, indipendentemente dalla condizione lavorativa, ma mostrano una scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie in confronto con i coetanei olandesi: è il ritratto degli anziani residenti nelle zone terremotate emerso nel corso del convegno “La quotidianità dell'anziano nel post-terremoto” che si è tenuto nei giorni scorsi all’Università di Macerata. Tanti i partecipanti alla giornata promossa da Ninfa Contigiani, docente di storia della legislazione sociale, in collaborazione con il Cupla, il Coordinamento unitario pensionati del lavoro autonomo, all'interno del progetto europeo Grage sulla sfida all’invecchiamento e allo sviluppo sostenibile delle aree urbane di cui l'Università di Macerata è capofila con la professoressa Francesca Spigarelli.
Dopo i saluti del rettore Francesco Adornato, sono intervenute le docenti Paola Nicolini, Rosita Pretaroli, Giovanna Fanci e Paola Monachesi. Con loro hanno interloquito la presidente del comitato locale della Croce Rossa Rosaria Del Balzo Ruiti e il presidente di Alfa Silvio Minnetti insieme a vari sindaci del cratere per guardare all'esperienza e alle difficoltà direttamente vissute.
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