Ultimamente, a seguito della lettera della famiglia finlandese in fuga da Siracusa, si parla sempre più di un modello scolastico ispirato a quello finnico, un modello sicuramente virtuoso, soprattutto per la sua maggiore attenzione allo "star bene" degli studenti, modello che spinge forte proprio sull’aspetto che un ambiente armonioso e sereno facilita l'apprendimento.
Ed è così che un gruppo di insegnanti della scuola dell'Infanzia di Viale Vittorio Veneto dell’Istituto Comprensivo "Via Ugo Bassi" si sono dotate di pennelli, rulli, secchi di pittura e hanno tinteggiato un'ampia stanza della scuola e l’hanno allestita insieme ai bambini di 3 , 4 e 5 anni al fine di creare un laboratorio sensoriale a tema mare utilizzando materiale di riciclo.
Il progetto nasce nell’ottica di un di un percorso di curricolo verticale di educazione ambientale e civica scelto dall’Istituto Comprensivo Via Ugo Bassi per il corrente anno scolastico, un percorso didattico che intende promuovere negli alunni la conoscenza del proprio ambiente di vita, sensibilizzarli al rispetto della natura e far maturare la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ciascuno e di tutti per poterla salvaguardare e contribuire così a perseguire gli obiettivi dell'Agenda Onu 2030 (Obiettivo 14. "la vita sott'acqua", conservare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile).
Il laboratorio multisensoriale è stato pensato e progettato come un piccolo luogo avvolgente ed accogliente, fatto di luci, colori, odori, essenze, oggetti e immagini. È un ambiente che stimola i sensi, vista, tatto, olfatto, udito, propriocezione (la capacità cioè di percepire il proprio corpo nello spazio) e senso estetico per promuovere benessere e accompagnare lo sviluppo senso-motorio e psico-relazionale e facilitare l’inclusione tra i partecipanti.
È un luogo che i bambini stessi definiscono "magico", che ha preso forma lentamente, grazie al loro contributo creativo: qui i bambini ricreeranno il rumore dell'infrangersi delle onde agitando i loro piedini su coralli di plastica colorata, sentiranno la difficoltà di camminare sui sassi, così come il piacere di infilare i piedini nella sabbia, entreranno in un antro marino per ascoltare la musica del mare attraverso le conchiglie o strumenti sonori di cartone, assaggeranno ciò che è salato e lo distingueranno dal dolce e dall’insipido attraverso l’angolo sensoriale del gusto.
Affonderanno le loro manine nella sabbia, faranno i castelli e scriveranno il loro nome, pescheranno con delle pinze le conchiglie dentro una vasca colma di acqua, annuseranno l'odore della brezza marina, faranno travasi di pastina e cercheranno di scoprire toccando, spiando e annusando gli oggetti nascosti nelle scatole magiche.
Infine attraverso un laboratorio artistico-creativo si immergeranno nei mondi marini di Monet, di Hokusai, di Turner e altri pittori ancora per fingersi marinai giapponesi in lotta con la grande onda o pescatori di un villaggio francesi che escono dal porto all’alba proprio quando il sole, nascendo, tinge di rosso le acque del mare.
Visitando il sito dell’Istituto Comprensivo Via Ugo Bassi di Civitanova Marche (www.iscviaugobassi.edu.it), sarà possibile scoprire tutti i progetti e i laboratori didattici attivati nel corrente anno scolastico dalle Scuole dell’Infanzia di Viale Vittorio Veneto, di Via Ciro Menotti e Di Via dei Mille.
"#Universitas: l’impatto sociale della Scienza" sarà il tema dell’inaugurazione del 687mo anno accademico dell’Università di Camerino che si terrà il prossimo 16 febbraio. Ospite d'onore quest’anno sarà il professor Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica nel 2021, al quale l’Ateneo conferirà il dottorato di ricerca honoris causa in "Physics, Earth and Materials Sciences".
"Oltre ad illustrare quanto fatto dal nostro Ateneo nel corso dell’anno - sottolinea il rettore Claudio Pettinari - focalizzeremo la nostra attenzione sull'importanza della divulgazione e della comunicazione della scienza, sull’impatto sociale che le attività realizzate dall’Ateneo, in particolare quelle di ricerca e innovazione, hanno sulla comunità e sulla società civile e anche per far comprendere sempre di più all’opinione pubblica quanto sia importante investire sulla ricerca. Per questo ringrazio il professor Parisi per aver accettato il nostro invito e per averci dato l’onore di ascoltare la sua lectio magistralis su 'Il valore della Scienza'”.
L’evento si aprirà con i saluti del Presidente del Consiglio studentesco Yari Ferroni, della Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Catia Re, della Rappresentante del personale docente e ricercatore Angela Trapananti e del Direttore Generale Andrea Braschi. Il Magnifico Rettore, Claudio Pettinari, terrà poi la relazione al termine della quale sarà dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico.
Si inizierà poi la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa con la laudatio tenuta dal professor David Vitali, Direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie e un ringraziamento della comunità studentesca al professor Parisi da parte dello studente Antonino Marino. Il professor Parisi chiuderà la cerimonia con la sua lectio magistralis.
Grande onore per la scuola Agraria di Macerata. Il professor Mirko Grasso, studioso, storico, già autore di numerosi saggi e docente di Italiano e Storia, ha presentato il suo volume “Contro le leggi razziali” in occasione della Giornata della Memoria, venerdì 27 gennaio, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati di Roma davanti ad una folta platea di giornalisti, deputati, esponenti delle istituzioni culturali italiane.
Il testo prende le mosse da un’epistola di Antonio de Ferrariis detto il Galateo (1444-1517), un illustre umanista del Quattrocento sul tema della tolleranza e delle incomprensibili chiusure che allora si verificavano verso gli ebrei. Il filosofo e letterato Benedetto Croce, intransigente difensore della libertà, la pubblica nel 1938 perché contrario ai provvedimenti razziali voluti da Mussolini e per questa iniziativa è stato aspramente criticato dalla stampa fascista.
Galateo nel suo breve scritto sradica con efficacia ogni pregiudizio antisemita e con particolare perizia e profondo acume Croce riporta nell’attualità il pensiero del grande umanista leccese, in una fase storica che di lì a poco avrebbe portato l’inverno della guerra in Europa.
Da parte della comunità scolastica congratulazioni al professor Grasso che “con il suo lavoro offre sempre nuovi spunti di riflessione sulla necessità di “fare memoria” contribuendo alla formazione del pensiero critico degli studenti”.
Lo psicopedagogista Francesco Tonucci, ricercatore associato dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, per tre giorni è stato protagonista a Macerata di una serie di incontri e confronti sul tema della "Città dei bambini e delle bambine", il progetto da lui ideato nel 1991 e che ha un preciso intento politico: il protagonismo infantile nel governo della città.
Il progetto, che ha la sua ratio nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, prevede la realizzazione di una serie di azioni per favorire partecipazione, ascolto e autonomia dei bambini e delle bambine.
Azioni alle quali Macerata ha dato avvio con la costituzione del Consiglio dei bambini e delle bambine che sta lavorando alle proprie idee in attesa di concretizzare proposte da sottoporre all'amministrazione comunale e con la campagna "Negozio amico dei bambini e delle bambine" alla quale hanno aderito oltre 200 attività commerciali affiggendo nel loro negozio una vetrofania che caratterizza il sostegno all’iniziativa mettendosi a disposizione per rispondere ai bisogni primari dei bambini.
Tonucci nella tre giorni maceratese, dopo l’incontro istituzionale con il sindaco Sandro Parcaroli, l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta, quello all'Urbanistica Silvano Iommi e il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, è stato protagonista, nella Biblioteca Mozzi Borgetti, di quelli con le insegnanti delle scuole primarie, con il Consiglio dei bambini e i membri dell'Osservatorio Comunale sulla qualità della vita dei bambini e degli adolescenti.
Tonucci ha partecipato inoltre al seminario “Macerata a misura di bambini e bambine” promosso dal Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Macerata in collaborazione con il servizio Welfare e cultura del Comune di Macerata, del Consiglio dei bambini e delle bambine, dell’Osservatorio permanente sulla qualità della vita dei bambini e degli adolescenti e dell’associazione Piombini Sensini.
"I bambini hanno bisogno di uscire, gli adolescenti hanno bisogno di entrare" ha affermato Tonucci nel corso del suo ultimo incontro, lanciando alla città una sfida, permettere ai bambini di stare fuori a giocare liberamente almeno un'ora al giorno, offrire agli adolescenti spazi e luoghi pubblici per incontrarsi, dialogare, esprimere le loro idee, che possano autogestirsi.
"Tre giorni di incontri e di ascolto e riflessioni quelli trascorsi con il professor Tonucci - commenta l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta -. Avere la possibilità di confrontarsi con l’ideatore del 'Progetto Città dei bambini e bambine', riconosciuto a livello internazionale come massimo esperto sul tema, con una lunga esperienza ha arricchito tutti quelli che hanno avuto la fortuna di parlare con lui che ha collaborato con Marco Lodi, Loris Malaguzzi e altri pedagogisti".
"Nel tour maceratese ha incontrato i membri dell’Osservatorio, i docenti, gli studenti, i bambini e amministratori, tutti consapevoli di aver accolto una sfida, di essere controcorrente e delle difficoltà che realizzare certe scelte potrebbe essere complicato. Uniti però da un dovere, quello di non poter deludere i bambini ed essere disponibili all’ascolto e ad una nuova cultura dell’infanzia" conclude Cassetta.
Teatro Piermarini di Matelica gremito da rappresentanti istituzionali a più livelli per un confronto sulla rete scolastica delle aree montane e del cratere sismico. L’incontro, organizzato dalla Regione Marche insieme al comune di Matelica, ha visto la partecipazione dei sottosegretari di Stato al Ministero dell’Istruzione e al Ministero dell’Economia, ovvero rispettivamente gli onorevoli Paola Frassineti e Lucia Albano.
Insieme a loro sul palco il sindaco di Matelica Massimo Baldini, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi e in videocollegamento il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli.
In platea presenti più di 30 sindaci marchigiani, il presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli, il consigliere regionale Renzo Marinelli, il prefetto di Macerata Flavio Ferdani, il questore di Macerata Vincenzo Trombadore, il direttore dell’ufficio scolastico regionale Ugo Filisetti, i consiglieri provinciali con delega alle scuole di Ascoli Piceno e Pesaro Urbino e l’intera amministrazione comunale matelicese.
"Oggi creiamo un filo diretto tra istituzioni che non va sciolto – ha detto il primo cittadino di Matelica – ringraziamo la Regione per aver scelto Matelica nell’organizzazione di questo evento e ringraziamo le onorevoli Frassineti e Albano per essere venute qui ad ascoltare le esigenze di un territorio che ha bisogno di servizi e di particolare attenzioni. L’asse sisma-spopolamento-scuole è una tendenza che va invertita subito prima che sia troppo tardi, servono deroghe e una programmazione intelligente che restituisca un futuro degno alle nostre aree".
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale Biondi e il presidente Acquaroli che hanno invitato i due sottosegretari a portare in parlamento "il grido di un territorio che ha bisogno di servizi e di criteri diversi rispetto alle aree metropolitane". L’onorevole Frassineti ha portato i saluti del ministro Valditara e ha confessato di essere già stata al teatro Piermarini da turista, rimanendone estasiata per la bellezza e la magnificenza.
Subito poi il discorso si è spostato sulle scuole con la promessa di riorganizzare un incontro a breve e con l’intenzione di programmare a lungo termine eventuali provvedimenti da adottare sulle scuole. Ascolto, collaborazione e impegno anche da parte dell'onorevole Albano e del neo commissario Castelli. Quest’ultimo ha evidenziato la necessità di un’accelerazione sul fronte della ricostruzione delle scuole (su 210 da ricostruire nelle Marche, ne sono state concluse solo 19).
Al termine della mattinata spazio ai sindaci che hanno preso la parola per comunicare perplessità, dubbi e richieste ai due sottosegretari. Il summit è proseguito anche fuori dal palco, con le varie istituzioni che hanno continuato il dialogo negli spazi del Foyer del Teatro fino al primo pomeriggio.
Tutti in strada a raccogliere rifiuti per liberare marciapiedi, spiazzi ed aree verdi da cartacce, lattine e bottiglie abbandonate, mozziconi di sigarette e altro materiale. La campagna ecologista "Eco-Schools", il più grande programma di educazione ambientale al mondo sposato dagli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico statale "Eustachio Divini" di San Severino Marche ha preso ufficialmente il via con la ripulitura del piazzale della scuola "Alessandro Luzio" ma anche del complesso di viale Mazzini.
"Rispetto dell’ambiente in un’ottica di cittadinanza globale", è lo slogan scelto dai ragazzi che, muniti di pinze raccogli rifiuti, guanti e sacchetti e con indosso la pettorina "Divini & sostenibili" sono entrati in azione a sostengo della particolare campagna promossa nell'ambito della iniziativa RiGenerazione Scuola del ministero dell’Istruzione.
A seguire il progetto, insieme al dirigente scolastico Sandro Luciani, le professoresse Virginia Brianzoni, presidente Eco Comitato, e Silvia Calcaterra, vice e segretaria del comitato di cui fa parte pure il consigliere comunale Luca Bonci.
Il progetto "Eco-Schools" mette al centro i ragazzi insegnando loro che ogni azione può fare la differenza. Ogni anno ad esso aderiscono 56mila scuole di oltre 70 paesi differenti e vi partecipano circa 20milioni di studenti.
Operazione di controllo all’interno e all’esterno del plesso “Alessandro Luzio”, che attualmente ospita diverse classi dell’Istituto tecnico tecnologico statale “Eustachio Divini”.
All'ispezione hanno partecipato gli agenti della polizia locale della città di San Severino Marche, guidati dal sostituto commissario Adriano Bizzarri, congiuntamente ai militari della locale stazione dell’Arma dei carabinieri coordinati dal luogotenente Massimiliano Lucarelli, insieme all’unità cinofila “Billy” e al suo conduttore Giorgio Aringoli, in servizio presso il comando della locale di Tolentino.
Le forze dell'ordine sono state impegnate nell’ambito del progetto “Scuole sicure” voluto dal ministero dell’Interno e coordinato sul territorio dalla Prefettura di Macerata.
L’attività, di prevenzione e controllo antidroga, è scattata a sorpresa ma dopo accordi preventivi con il dirigente scolastico, il professor Sandro Luciani, che ha assistito a tutte le operazioni insieme al personale docente in servizio a scuola. Gli studenti sono stati molti collaborativi con il personale operante che non ha comunque registrato situazioni particolari.
I controlli saranno estesi anche agli altri istituti cittadini per tutto il corso dell’anno scolastico. Le operazioni connesse al progetto “Scuole sicure” intendono anzitutto formare ed informare gli studenti allo scopo di aumentare la prevenzione.
In questo quadro saranno proposte ai ragazzi lezioni a tema sulle droghe per sviluppare una capacità critica sulle conseguenze del consumo delle sostanze stupefacenti. È previsto anche un incontro con uno psicologo, con particolare riferimento agli studenti dell’ultimo anno.
Anche quest’anno, come ogni anno, il Liceo Artistico di Macerata ha voluto partecipare ad una delle ricorrenze più importanti dell’intero anno scolastico, così come hanno invitato a fare le più alte autorità come il Presidente della Repubblica e il Ministro della Pubblica Istruzione.
E come di consueto, il Liceo Artistico l’ha fatto a suo modo, coinvolgendo e rendendo protagonisti gli studenti. È stata infatti organizzata dagli stessi alunni un’assemblea d’istituto in cui è stata affrontata la tematica dell’importanza della memoria e sono stati proiettati dei video precedentemente realizzati da alcuni ragazzi della scuola sul tema della Shoah. Oltre a questo sono stati visionati due film, “Jojo rabbit” per i ragazzi del biennio e “Il figlio di Saul” per quelli del triennio.
Infine due classi dell’istituto hanno potuto partecipare ad un evento svoltosi nella mattinata presso il Polo Tucci dell’Università di Macerata e cioè l’intitolazione di un’aula ad Edith Bruck, poetessa e scrittrice sopravvissuta all’olocausto.
Dopo aver ascoltato gli interventi del rettore John McCourt, del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini, della professoressa Meschini (curatrice dei libri di Edith Bruck) e la lezione della docente Messina sulla storia delle leggi razziali, per gli studenti, ma anche per tutti i presenti, il momento più importante è stato il collegamento con la stessa scrittrice.
Come sempre Edith Bruck ha saputo parlare in maniera limpida proprio agli studenti, portando loro non solo la sua testimonianza degli orrori vissuti, ma anche una grande lezione di umanità e di speranza. Una lezione estremamente significativa che gli studenti, silenziosi e mai così attenti, senz’altro ricorderanno e metteranno in pratica.
Sono stati presentati questa mattina, in conferenza stampa, i progetti dei due nuovi poli d’infanzia – costituiti rispettivamente dal nido e dalla scuola d’infanzia - delle Vergini e di Corneto finanziati, per circa 6 milioni di euro, dal bando ministeriale relativo all’edilizia scolastica ad agosto del 2021.
I progetti erano stati redatti dagli Uffici tecnici comunali dopo un’attenta analisi delle reali esigenze della città e Macerata, su 2600 proposte presentate, si era classificata al primo posto nelle Marche per importo finanziato e al terzo in tutta Italia (dopo Milano e Genova) per interventi sulle scuole.
I due nuovi poli scolastici saranno altamente tecnologici e dotati delle migliori attrezzature per il risparmio energetico in relazione sia ai consumi elettrici che a quelli idrici; saranno in grado di autoprodurre l’energia necessaria per il fabbisogno quotidiano grazie ai pannelli fotovoltaici e sono previsti dei bacini di raccolta delle acque che saranno poi riutilizzate per l’irrigazione.
I locali saranno dotati di sistema di ventilazione meccanica controllata e i due poli saranno all’avanguardia sia a livello illuminotecnico che per quanto riguarda il consumo del suolo in quanto a impatto zero dato che sono ubicati in aree già destinate urbanisticamente all’edilizia scolastica. I due plessi avranno tre sezioni ciascuno per l’asilo nido (21 bambini) e tre per la scuola dell’infanzia (90 bambini).
Le progettazioni esecutive sono state realizzate dall’architetto Michele Schiavoni per il polo delle Vergini e dall’ingegnere Michele Angeletti per il polo di Corneto. Entrambe sono state predisposte in tempi molto rapidi per rispettare i termini del PNRR e beneficiare di risorse per far fronte all’aumento dei prezzi.
“Un successo che è frutto della sinergia dei due assessorati e del grande lavoro degli uffici comunali, sinonimo del fatto che quando si opera in squadra i risultati arrivano – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. I due poli saranno dotati di spazi moderni, funzionali, attrezzati e con una particolare attenzione all’ambiente e al risparmio energetico e permetteranno di migliorare i servizi in due quartieri in via di espansione e potenziare l’offerta formativa della città”.
“Anche per i due nuovi poli infanzia Vergini e Corneto sono state avviate le rispettive gare di appalto a dimostrazione di quanta attenzione la Giunta Parcaroli e gli Uffici stanno dedicando al complesso Piano di edilizia scolastica" – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -.
"Sicurezza, efficienza e benessere sono le linee guida che stiamo adottando per i nostri studenti con una visione d'insieme di tutto il patrimonio comunale. Siamo particolarmente orgogliosi che questa rivoluzione positiva sta dando concreti frutti senza pesare sul bilancio comunale e quindi sulle tasche dei maceratesi”.
“L’Amministrazione ha da sempre seguito con attenzione il Sistema integrato 0-6 anni per promuovere l’educazione e garantire l’istruzione a tutti i bambini e le bambine offrendo pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento e per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali – ha detto l’assessore all’Istruzione Katiuscia Cassetta -. In ogni progettualità sviluppata sono integrate le attività dei nidi e delle scuole d’infanzia favorendo un dialogo tra scuole, insegnanti, educatori e genitori e con la città”.
Dall’1 al 3 febbraio si terrà a Macerata il convegno internazionale "Carlo Crivelli. Nuovi studi e interpretazioni" organizzato dall’Università di Macerata con il patrocinio di Regione Marche, Città di Macerata e Amici di Palazzo Buonaccorsi.
L’iniziativa, a cura dei docenti Giuseppe Capriotti, Francesca Coltrinari, Patrizia Dragoni e Caterina Paparello, è promosso a conclusione della mostra maceratese “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”, in corso ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi fino al 12 febbraio, la prima monografica dedicata al pittore veneziano nelle Marche, sua terra di adozione.
L'esposizione ha contribuito a riportare l’attenzione del pubblico e degli specialisti sulla figura del grande artista, apportando nuove conoscenze e aprendo piste di ricerca, fra cui spicca l’individuazione dell’unica opera su tela finora nota di Crivelli, la Madonna con il Bambino dei Musei civici di Macerata.
Il convegno internazionale di studi ha l’obiettivo di portare alla luce aspetti inediti o meno indagati dell'opera del maestro. Parteciperanno 30 studiosi europei di università e musei prestigiosi, tra cui lo storico dell’arte David Ekserdjian, autorità di fama mondiale in materia di dipinti e disegni del Rinascimento italiano, che terrà il seminario conclusivo su “Dio e i pittori: la pala d’altare nel Rinascimento”. Interverranno, tra gli altri, anche la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta e il direttore della Galleria nazionale delle Marche di Urbino e della Direzione regionale musei delle Marche Luigi Gallo. Il programma completo è disponibile sul sito di Ateneo www.unimc.it/crivelli.
I lavori si svolgeranno all’Auditorium della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti in piazza Vittorio Veneto, 2 e saranno introdotti, mercoledì 2 febbraio alle 17, da un pomeriggio preliminare dedicato alla mostra “Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra” in corso a Roma, Scuderie del Quirinale, fino al 10 aprile 2023.
Si entra nel vivo il successivo giovedì, 2 febbraio, alle 9, con quattro sessioni dedicate la prima a tecnica e restauro, la seconda a musei, mostre e fortuna visiva, la terza a stile e relazioni e la quarta a geografie e contesto. Si prosegue venerdì 3 febbraio dalle 9:30 con la quinta sessione dedicata agli aspetti iconografici e tipologici e, alle 16:30, con il seminario conclusivo di David Ekserdjian dell’Università inglese di Leicester.
Stamattina il teatro La Rondinella di Montefano gremito di bambini e ragazzi della scuola primaria “Olimpia” e della scuola secondaria “Falcone e Borsellino” per celebrare il Giorno della Memoria. “Ecco, oggi tutti insieme ricordiamo l’orrore del sacrificio di milioni di vittime innocenti – ebrei in maggior parte, ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici, disabili - è un doveroso gesto di umanità e di civiltà, soprattutto ora che i grandi testimoni di quel tempo ci stanno lasciando”, ha affermato la sindaca Angela Barbieri.
“Quando le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz – la più imponente e sciagurata macchina di morte mai costruita nella storia dell’umanità – si spalancarono di fronte ai loro occhi le porte dell’inferno. La Giornata della Memoria non impone soltanto di ricordare i milioni di morti, i lutti e le sofferenze di tante vittime innocenti. Ma ci invita a prevenire e combattere, oggi e nel futuro, ogni germe di razzismo, antisemitismo, discriminazione e intolleranza”.
“A partire dai banchi di scuola, ha proseguito Barbieri. Perché la conoscenza, l’informazione e l’educazione rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere una società giusta e solidale, in cui il rispetto dell’altro è doveroso. Dobbiamo combattere affinché i valori di solidarietà, convivenza, tolleranza e perfino i più basilari sentimenti umani – la pietà e la compassione, così cari alla nostra civiltà e cultura europea - restino sempre vivi, a dispetto di ogni forma di crudeltà ed intolleranza”.
“Le Istituzioni – come ci insegna il presidente Sergio Mattarella – sono la guida di un popolo e fa parte del nostro ruolo e del nostro impegno ricordare a tutti, soprattutto con l’esempio, che solo con un libero ed aperto confronto si possono apprezzare le differenze fra gli uomini, lavorando su noi stessi per comprendere punti di vista diversi dal nostro, altri modi di vivere e di pensare”.
Subito dopo, gli alunni e le alunne della scuola secondaria hanno ricordato ai presenti cos’è la Shoah, cos’è accaduto e perché la ricordiamo il 27 gennaio: a seguire alcuni di loro hanno letto alcuni passi del “Diario” di Anne Frank, pensieri e parole toccanti, scelti da loro.
I bambini e le bambine della scuola primaria hanno letto alcuni pensieri formulati da loro per non dimenticare e perché questa tragedia non accada mai più. Per tutti loro, tanti applausi. La sindaca, emozionata, ha ringraziato tutti i presenti, le associazioni montefanesi, la Giunta presente al completo, la dirigente scolastica Greco, le insegnanti e insieme a loro tutte le alunne e gli alunni che hanno lavorato tanto per partecipare a questa celebrazione, portando la loro preziosa presenza e il loro importante contributo.
Da oggi all'Università di Macerata, nella sede in corso Cavour del Dipartimento di Studi Umanistici, c’è un'aula che porterà il nome di Edith Bruck, la scrittrice e poetessa ungherese naturalizzata italiana, testimone instancabile sopravvissuta ad Auschwitz.
"Siamo obbligati a ricordare e non dimenticare l’inumanità che ha portato alla Shoah. Edith Bruck ci fa immaginare un futuro migliore senza dimenticare le atrocità vissute", ha commentato il rettore John McCourt oggi al momento dell’intitolazione in occasione del Giorno della Memoria. "Una ricorrenza che è occasione di risveglio della nostra coscienza, in cui i saperi che coltiviamo diventano operativi nella realtà, perché hanno una radice etica" ha sottolineato il direttore del Dipartimento Roberto Mancini.
"Sono molto contenta di questa aula mia – ha detto l’artista in collegamento dalla sua casa romana, appena rientrata da una cerimonia al Quirinale – perché in futuro c’è chi chiederà 'chi è?' e gli verranno spiegati la mia vita, i miei versi, il lavoro di testimonianza che ho condotto in oltre sessant’anni. In qualche modo, in qualche forma sopravvivrà quello che sono e quello che ho fatto".
Tanti studenti delle superiori hanno partecipato all’incontro che ha preceduto lo svelamento della targa, con le docenti Adele Valeria Messina, che ha ricostruito il percorso storico della Shoah, e Michela Meschini, che ha introdotto la figura della Bruck attraverso le sue poesie.
Presenti anche il prefetto Flavio Ferdani, la vicesindaco Francesca D’Alessandro, il comandante provinciale dei carabinieri di Macerata Nicola Candido, il questore Vincenzo Trombadore, il procuratore Giovanni Narbone, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Ferdinando Falco, il portavoce della comunità islamica maceratese Abdul Tarakji.
La Comunità ebraica di Ancona ha mandato un saluto di ringraziamento letto dalla delegata del rettore per i rapporti con gli enti culturali Lina Caraceni. "Per noi ebrei, cittadini di questo Paese da sempre, è importantissimo ricordare che la Shoah è stato l’epilogo di una dittatura. Non è avvenuta in un vuoto sociale. È un tutto che va compreso come male per l’Italia intera e gli Italiani tutti" era scritto nel messaggio.
Bruck ha ricordato l’incontro con Papa Francesco nella sua casa. "Appena l’ho visto sono scoppiata a piangere, per me significa tantissimo". Ha parlato di carità e rispetto per gli altri. "Non c’è nessuno che vale più di me. Ogni essere umano va rispettato per quello che è, se non nuoce. Io non ho mai sentito un briciolo di odio, neanche per le persone più abiette che ho incontrato già nel mio villaggio".
E di quei punti di luce che l’hanno aiutata a mantenere la speranza anche nei campi di concentramento. "C’era sempre una luce, anche se fioca. La coglievo in uno sguardo, in una domanda come quando un cuoco mi chiese come mi chiamavo. Cosa vuol dire un nome nei campi di concentramento? In quel momento mi sono sentita un essere umano, che esiste". O il soldato che miracolosamente le risparmia la vita dopo che la sorella lo aveva spinto per terra per difenderla dalle botte.
"Ho iniziato a scrivere nel 1946. La carta sopporta tutto mentre l’orecchio umano non vuole sentire niente", ha ricordato questa donna che, a 91 anni, continua a sentire forte il dovere di raccontare, come le chiesero chi da quell’inferno non è mai uscito.
"Per ieri, per oggi e per domani – ha rimarcato – perché riguarda l’Europa stessa, il mondo, non solo noi che abbiamo pagato il male. Queste lotte di oggi, in Iran, in Afghanistan, tutto quanto ci riguarda. Non si può dire che sono lontane in un mondo globalizzato, ma dobbiamo denunciare, protestare, perché a chiunque può toccare il male. Bisogna alimentare il bene e lasciar morire di fame il male".
Oltre 400mila euro per la riqualificazione di tre impianti sportivi a servizio delle scuole di Macerata e Recanati. Il Ministero dell’Istruzione, infatti, ha ammesso a finanziamento tre progetti presentati dalla Provincia per la sistemazione di altrettanti impianti sportivi.
Si tratta dei lavori di riqualificazione architettonica e funzionale della palestra del liceo classico "Leopardi" di Macerata, per un importo di 260mila euro; della riqualificazione delle aree all’aperto destinate ad attività sportive al liceo artistico "Cantalamessa" di Macerata per 53.400 euro e della riqualificazione delle aree all’aperto destinate ad attività sportive al liceo "Leopardi" di Recanati, per 112.500 euro.
"Questi nuovi finanziamenti ci permetteranno di sistemare tre strutture a servizio delle scuole per dare ai nostri ragazzi spazi adeguati in cui poter svolgere l’attività sportiva - spiega il presidente Sandro Parcaroli -. L’ufficio Tecnico della Provincia è sempre al lavoro per cercare di intercettare i nuovi stanziamenti previsti del Pnrr, fonte di finanziamento molto importante che si è aperta in questi anni. Adesso si dovrà partire con le progettazioni".
Come previsto dal bando del Ministero dell’Istruzione, infatti, entro il 15 settembre di quest’anno dovrà essere firmata la determina per l’aggiudicazione dei lavori, che dovranno partire entro il successivo 30 novembre.
Il rettore dell’Università di Macerata John McCourt è stato oggi ricevuto dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che nell’occasione ha accettato l’invito all’inaugurazione dell’anno accademico del prossimo 13 marzo.
Il colloquio ha consentito un confronto costruttivo su alcuni punti nodali per la crescita e lo sviluppo dell’Ateneo maceratese, quali l’accordo di programma sottoscritto con il Ministero stesso nel 2017, che prevedeva risorse extra a fronte dei danni del sisma, e l’importanza di accedere ai fondi europei e di far fruttare tutte le risorse del Pnrr. Sottolineata l’importanza di Unimc come motore di crescita per la città e il territorio, la necessaria sinergia con gli altri atenei marchigiani, senza perdere di vista il confronto a livello nazionale e internazionale.
Il rettore ha ribadito anche l’importanza, nella ricerca e nella formazione, degli studi umanistici e sociali in un’ottica di inclusione e sostenibilità, per promuovere il pensiero critico, la consapevolezza delle differenze e della complessità del mondo globalizzato, per affrontare e gestire l’impatto dei cambiamenti tecnologici sulla società e sull’economia.
“Ho apprezzato molto – commenta il rettore McCourt – l’apertura del Ministro all’ascolto, l’attenzione dimostrata verso le potenzialità di una università a vocazione umanistica come Unimc, il suo sostegno per il mondo della cultura e delle humanities, che rappresentano le nostre eccellenze. Sarà per noi un onore poterla ospitare in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico”.
Taglio del nastro questa mattina a Civitanova per la sede rinnovata dell'Ipsia "F. Corridoni". Sono terminati, infatti, gli interventi di miglioramento sismico, energetico e antincendio effettuati dalla Provincia, a partire dal 2019, per un investimento complessivo di un milione di euro.
Alla cerimonia erano presenti la consigliera provinciale con delega all'edilizia scolastica, Laura Sestili, il dirigente scolastico Gianni Mastrocola, l’assessore Barbara Capponi, il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti, il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Roberto Vespasiani e i tecnici della Provincia che hanno coordinato i lavori.
"La Provincia ha portato avanti vari interventi sulle diverse sedi dell'istituto 'F. Corridoni' - ha spiegato la consigliera Sestili -, nelle scorse settimane abbiamo inaugurato la nuova sede di Macerata e oggi anche a Civitanova possiamo vedere una struttura rinnovata, adeguata sismicamente, dove i ragazzi potranno coltivare le loro professionalità ed essere pronti così a rispondere alle richieste del mondo del lavoro. Gli interventi nella sede di Civitanova, avviati nel 2019, sono andati avanti per stralci, si è partiti con il parcheggio dell’area nord, poi con la bonifica dell’area verde e successivamente si è passati alla ristrutturazione dei tre piani dell’edificio”.
Gli interventi per un milione di euro complessivi (tra fondi della Provincia e fondi della Protezione civile), hanno riguardato il miglioramento sismico (565mila euro), la manutenzione ordinaria dell’area esterna e degli spazi ginnici (130mila euro) e gli infissi (300mila euro). Nella sede di Civitanova, che conta circa un centinaio di iscritti, sono state sistemate anche le cinque aule, i cinque laboratori e la palestra interna. In queste settimane si stanno ultimando i lavori antincendio al terzo piano, ma la scuola è perfettamente operativa.
Musicultura approda nelle aule universitarie. Nell'ambito del corso di Italianistica digitale dell'università di Macerata, tenuto dai professori Fabio Curzi e Edoardo Ripari, verranno analizzati i testi delle canzoni vincitrici delle 33 edizioni del Festival della canzone popolare e d’autore utilizzando il metodo del distant reading, che richiede l'impiego di diversi approcci digitali.
Sarà un modo di guardare in maniera innovativa un insieme di testi che sono stati selezionati e premiati nel corso degli anni, mettendo in evidenza le trasformazioni del lessico, della struttura, degli argomenti (topic analysis), l'uso del dialetto, le scelte formali.
Si potranno anche osservare scelte relative agli arrangiamenti e alla strumentazione, la rete di collaborazione tra gli artisti, ad esempio parolieri, compositori, musicisti, e altri aspetti più specifici della forma-canzone.
L'insegnamento di Italianistica digitale si occupa di analizzare i testi letterari impiegando strumenti informatici e metodologie multidisciplinari, secondo le riflessioni maturate nell'ambito delle digital humanities; fa parte del piano di studi della laurea magistrale in filologia classica e moderna. Per informazioni è possibile contattare il professor Fabio Curzi f.curzi@unimc.it.
"Maestri e allievi nel Medioevo. Alle origini dell’Università di Camerino" è il titolo del volume, edito da Edizioni Scientifiche Italiane (Napoli, 2022) e di cui è autrice la professoressa Emanuela Di Stefano, che sarà presentato in Ateneo il prossimo 30 gennaio alle ore 11 presso la Sala Convegni del Rettorato.
L’incontro si aprirà con i saluti del rettore Claudio Pettinari e del direttore della Scuola di Giurisprudenza Rocco Favale, ai quali seguirà l’intervento del professor Gian Paolo Brizzi, professore emerito dell’università di Bologna e Presidente del Comitato scientifico del Centro Interuniversitario Storia Università Italiane – Cisui. Sarà presente anche l'autrice.
"Promossa dal Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, che ringrazio calorosamente - ha affermato la professoressa Di Stefano - si è conclusa con la pubblicazione del volume una intensa ricerca biennale che ha consentito di far luce sulle sue radici più remote, di individuarne il momento fondativo e il movimento culturale da cui è nata, la presenza di maestri e allievi, le condizioni politiche, sociali ed economiche che ne hanno favorito l’instaurarsi e l’evolversi nel lungo periodo".
Nonostante l'estrema carenza e dispersione delle fonti comunali duecentesche, attraverso l’analisi serrata di ciò che resta della documentazione locale, integrata dallo spoglio sistematico di numerose fonti esterne, regionali ed extraregionali, l'autrice ha individuato elementi che riconducono al primo nucleo di uno studium camerte già attivo nel 1220 e presumibilmente in una data anteriore: non promosso né fondato da autorità laiche o ecclesiastiche, lo Studium di Camerino si colloca dunque tra i più remoti Studia italiani ed europei, sorti prima che la nozione di Studio generale inteso come istituzione fondata o confermata da un’autorità di natura universale divenisse "d'uso corrente", per usare le parole di Gian Paolo Brizzi - che ha generosamente letto e commentato il lavoro - e Jacques Verger.
Il contesto in cui si inserisce la sua nascita va visto nel clima di conflittualità che caratterizza lo Studio di Bologna e con il quale permarranno contatti plurimi, da cui si originano migrazioni e secessioni: la nota diaspora dall’Alma Mater Studiorum di maestri e studenti da cui emergono i più antichi Studia italiani (Vicenza 1204; Arezzo 1215; Padova 1222; Vercelli 1228). Per Camerino ne sono testimonianza, attorno al 1220, la presenza di più autorevoli giuristi, fra i quali il magister, iudex et professor iuris Rodolfo da Varano, che dopo quattro anni sarebbe stato chiamato da Federico II in qualità di docente nel nuovo, istituendo Studio di Napoli, ove sarebbe giunto già insignito della qualifica di professor iuris magnae scientiae et virtutis.
"L’idolo delle origini", ricordando il monito di Marc Bloch - conclude la professoressa Di Stefano – non poteva assorbire ogni attenzione, e l’indagine storiografica ha inteso coprire un lungo arco di tempo, dalle lontane radici duecentesche fino al Cinquecento inoltrato, consentendo di individuare i nodi fondamentali: i rapporti della nuova istituzione con il potere, laico ed ecclesiastico; un vivace ambiente urbano in cui la cultura universitaria si integra con la cultura dei ceti diversificati - sia produttivi e mercantili, sia nobiliari - che lo caratterizzano; la continuità dello Studio e il suo articolarsi in più discipline (diritto civile e canonico, medicina e scientia grammaticalis), confermati dai più remoti Statuti comunali, come sottolineano gli importanti studi di Pier Luigi Falaschi. Talora è stato possibile, grazie ad alcune preziose fonti sottrattesi alla dispersione, rilevare il bacino di reclutamento degli studenti e i luoghi concreti dello Studio, che sin dalla metà del Cinquecento si dota di uno specifico edificio universitario”.
Gli studenti delle classi quarte e quinte dell’ITE ”Gentili” di Macerata hanno partecipato a un incontro con Annalisa Cegna, dell’Istituto Storico della Resistenza “M. Morbiducci”, all’interno di una serie di appuntamenti dedicati alla Giornata della Memoria del 27 gennaio.
L’incontro è stato particolarmente prezioso per il tema di cui Cegna è studiosa e ricercatrice: i campi di prigionia e internamento presenti nel nostro Paese ed in particolare nella provincia maceratese. I ragazzi hanno potuto così fare un viaggio nella memoria e scoprire che queste strutture erano in funzione e operative a Petriolo, Treia, Pollenza e Sforzacosta di Macerata, su quest’ultimo in particolare un gruppo di studenti del “Gentili” sta facendo delle ricerche specifiche.
Luoghi di prigionia e dolore per coloro che furono costretti a passare lì parte della propria esistenza, per alcuni anche il punto di partenza per raggiungere i campi di sterminio tedeschi. Cegna ha mostrato i documenti, le foto, le lettere e tantissimo materiale con cui è stato possibile fare un’attenta analisi storica che ha messo in luce una pagina tanto oscura quanto orrenda della nostra storia.
All’elaborazione del percorso ha contribuito la professoressa Susanna Ghelardi in collaborazione con altri docenti dell’Istituto con la finalità di indagare, ricostruire e capire cosa successe allora, per creare una cultura storica nelle coscienze dei giovani studenti.
“La Provincia è intervenuta tempestivamente non appena è stata informata del guasto all’impianto di riscaldamento e, temporaneamente per ovviare ai disagi, ha fornito dieci termoconvettori e non delle stufette volanti per riscaldare le aule”. Laura Sestili, consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica spiega il lavoro fatto dall’Ente in queste settimane all’interno della struttura dell’ex Quadrilatero dove si trovano gli studenti del liceo classico e scientifico “F. Filelfo” di Tolentino.
“Capisco il disagio dei ragazzi e del personale docente nel fare lezione in una struttura temporanea come oramai noto scelta in attesa della costruzione del nuovo polo scolastico di Tolentino, di cui tra l’altro è stato recentemente approvato il progetto definitivo” – spiega la consigliera Sestili -. Ma da parte della Provincia non c’è stata mai trascuratezza tanto che non appena ci è stato segnalato, all’inizio di dicembre, il guasto a una delle quattro pompe di calore, l’ufficio Tecnico ha provveduto a contattare subito la ditta per ordinare i pezzi di ricambio”.
“Nel frattempo le aule 9, 10 e 11 del settore arancio dell’atrio 8 del liceo scientifico sono state dotate di termoconvettore. A seguito di un ulteriore sopralluogo effettuato questa mattina dagli ingegneri della Provincia, però, è risultato che nelle tre aule con i termoconvettori (accesi a 19 gradi) erano aperte le finestre perché all’interno c’era troppo caldo, mentre in altre tre aule del liceo classico è stato verificato che erano rimasti addirittura spenti”.
“Per quanto riguarda le infiltrazioni d’acqua dal tetto – prosegue ancora Sestili - anche in questo caso, è stato immediatamente fatto un sopralluogo per controllare l’entità del danno e la Provincia si occuperà di sistemarlo, salvo poi contattare il proprietario dei locali a cui spetta la manutenzione ordinaria”.
“Con il dirigente Donato Romano – conclude la consigliera Sestili - c’è stata sempre la massima collaborazione e un’interlocuzione costante per risolvere insieme eventuali problemi che possono sopraggiungere, ma dispiace leggere ancora continue polemiche strumentali, fatte ad arte da qualcuno, che non fanno altro che danneggiare un’ottima scuola, molto importante per la crescita della città di Tolentino e dei comuni limitrofi”.
L’Istituto di Istruzione Superiore "Francesco Filelfo" di Tolentino apre le porte al Liceo Musicale: l’attivazione, prevista per l’anno scolastico 2023-2024, completa la già ampia offerta formativa del Filelfo, aggiungendo l’ultimo tassello di una formazione scolastica e artistica a tutto tondo.
L’istituto Filelfo, che vanta una già consolidata presenza della sezione Coreutica, attiva dal 2012, oltre agli indirizzi Classico, Scientifico e all’Istituto Tecnico Economico, si arricchirà di un nuovo Indirizzo Musicale, unico nel territorio. Un territorio caratterizzato da una forte vocazione artistica, alimentata dalla presenza di numerose realtà musicali come Associazioni, Accademie, Istituti e Scuole Medie a indirizzo musicale.
Il Liceo Musicale è rivolto a tutti i giovani che nutrono interesse per la musica e desiderano imparare a suonare uno o più strumenti musicali o approfondire le proprie competenze e abilità artistico-esecutive. Esso permette di conseguire un diploma quinquennale con possibilità di accesso a qualunque facoltà universitaria e agli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (Conservatori e Accademie).
Il curriculum scolastico prevede, oltre alle materie tradizionali, anche quelle di indirizzo, come Esecuzione e Interpretazione (due strumenti), Laboratorio di Musica d’Insieme, Teoria Analisi e Composizione, Storia della Musica e Tecnologie Musicali. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico rimangono aperte fino al 30 gennaio 2023.