Quarantena di cinque giorni e tampone (molecolare o antigenico) negativo per il rientro in classe. È questo quanto previsto nella nuova circolare diffusa dal direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, Marco Ugo Filisetti, che dimezza i giorni di quarantena per gli alunni delle scuole medie e superiori vaccinati con 2 dosi da più di 120 giorni e con certificazione verde in corso di validità. Si passa, infatti, da 10 a 5 giorni di quarantena in presenza di due casi positivi nella classe.
SUPERIORI E MEDIE - Sempre in caso di due casi positivi in classe, viene confermata l'attività didattica in presenza per gli alunni di scuole medie e superiori che hanno concluso in ciclo vaccinale o che siano guariti dal Covid da meno di 120 giorni, o per chi ha già ricevuto la terza dose, stante l'obbligo di indossare mascherina Ffp2 per almeno dieci giorni.
Resta, invece, la quarantena di dieci giorni per i non vaccinati. Provvedimento che scatta anche in caso di tre casi accertati di positività in classe. Con un solo caso positivo scatta l'autosorveglianza. Ovvero, l'attività didattica prosegue in presenza, con l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni.
ELEMENTARI - Per quanto riguarda le scuole elementari, a fronte di un solo caso di positività, l’attività prosegue in presenza a seguito di tampone negativo. Il test sarà ripetuto su valutazione dell’Autorità sanitaria dopo cinque giorni. Non si fanno distinzioni tra alunni vaccinati e non vaccinati. Con due casi di positività, invece, scatta la quarantena di dieci giorni per tutta la classe con test di uscita ‐ tampone molecolare o antigenico ‐ negativo per il rientro a scuola.
NIDI E SCUOLE MATERNE - Con un caso di positività si applica al gruppo classe/alla sezione la sospensione delle attività in presenza, per una durata di dieci giorni e si attiva il Piano scolastico per la didattica digitale. Per il rientro è necessario un test di uscita dalla quarantena (tampone molecolare o antigenico) con risultato negativo.
La circolare prevede, inoltre, la possibilità delle famiglie di provvedere in autonomia all'effettuazione dei tamponi per la refertazione della negatività prima del rientro in classe, anche presso strutture private e farmacie. Resta, invece, valido per i lungamente positivi asintomatici la riammissione in classe al termine del ventunesimo giorno di quarantena dopo il primo tampone positivo, senza necessità di test.
Su iniziativa dei rappresentanti degli studenti nel comitato per lo sport dell’Università di Camerino Maria Faganello, Chiara Carrara e Luca Caproli, il CUS ha organizzato una giornata sulla neve a Bolognola. “Nonostante nevicasse i ragazzi, specialmente i principianti, si sono divertiti tantissimo, si legge in una nota degli universitari che hanno partecipato all'iniziativa. È positivo avere queste strutture vicino all’Università di Camerino con Bolognola ski e il gestore Francesco Cangiotti, il Comune di Bolognola, la scuola dei maestri di sci, così come anche Sarnano e, si spera, presto Frontignano.
Queste strutture potranno consentire all’Università e al sistema scolastico dell’Alto Maceratese di offrire anche le discipline sportive invernali agli studenti. I partecipanti hanno avuto l’occasione di provare anche lo snowboard, è probabile che in futuro si proverà anche lo sci di fondo e non sono mancate le ciaspole per chi voleva calpestare la neve”.
"Acqua calda? Nessuno qui l’ha scoperta”, recita così lo striscione esposto questa mattina dai militanti maceratesi del Blocco Studentesco all’entrata del Liceo Classico Leopardi. “Un messaggio goliardico - si legge nella nota del movimento - ma diretto ad un problema che colpisce noi studenti nella vita di tutti i giorni".
“Inaccettabile che in pieno inverno, con la quasi totalità delle classi costrette a stare con le finestre aperte - continua la nota - si aggiunga anche il problema della mancanza di acqua calda all’interno della nostra scuola. Tutto questo grava sulla già difficile situazione che affligge gli studenti da ormai due anni.”
"Ancora una volta ci faremo faro degli studenti per portare avanti la protesta - conclude la nota - affinché intervengano gli organi competenti a risolvere al più presto questo tipo di problemi che all’interno degli istituti non possono e non devono esistere".
Per il secondo anno consecutivo l’Università di Camerino ha aderito, unico Ateneo delle Marche, al Progetto NERD? (Non È Roba per Donne), progetto nato da una collaborazione fra IBM Italia e il Dipartimento di Informatica dell'Università la Sapienza di Roma nel 2013, con l’obiettivo di diffondere la passione per l'informatica tra le giovani studentesse al fine di orientare le loro scelte universitarie, e ad oggi conta la partecipazione di migliaia di studentesse provenienti da tutta Italia.
Il progetto, animato dalle volontarie IBM, si prefigge di mostrare come l'informatica sia una disciplina creativa, interdisciplinare, sociale, e basata sul problem solving, attività nella quale le donne eccellono. “Siamo davvero molto felici di poter partecipare anche quest’anno a questo progetto – ha sottolineato la professoressa Barbara Re, docente della sezione di Informatica di Unicam nonché Prorettrice alle Pari opportunità, tutela e garanzia della Persona dell’ateneo camerte – favorito anche da un contatto di una nostra ex studentessa. L'obiettivo del progetto è quello di far avvicinare al mondo dell'informatica, e più in generale alle materie scientifiche, le ragazze delle scuole superiori italiane, mostrando loro quanto sia falso il luogo comune per cui le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) siano considerate prettamente maschili”.
Il Progetto prevede alcune sessioni plenarie ed alcuni laboratori durante i quali le ragazze, provenienti dagli ultimi anni delle scuole superiori di secondo grado, impareranno in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e realizzare una chatbot sulla piattaforma IBM Cloud (https://www.ibm.com/cloud/), avvicinandosi così al nuovo mondo dell'intelligenza artificiale. Nel corso dell’evento plenario, che si è tenuto in Unicam in modalità telematica nel pomeriggio di ieri 20 gennaio, è stato illustrato il progetto alle oltre 150 studentesse delle scuole superiori della Regione Marche partecipanti.
L’incontro si è aperto con i saluti del Rettore Unicam Claudio Pettinari, della delegata all’orientamento di Unicam Valeria Polzonetti, del responsabile della sezione di Informatica Flavio Corradini; sono poi seguite le testimonianze di Floriana Ferrara, CSR Manager IBM Italia e Leader Progetto NERD?, di Barbara Re, docente della sezione di Informatica Unicam, di Gemma di Federico, laureata Unicam e dottoranda presso la Technical University of Denmark, di Matilde Marcelletti, studentessa Unicam in Informatica e e Software Application Developer DevQ S.r.l.
Ospiti d’eccezione il Maggiore del Ra.C.I.S. Daniela Tricca, che ha raccontato il suo percorso professionale di donna informatica a servizio dell'Arma dei Carabinieri, Sara Servili, fondatrice e CEO Fidoka S.r.l. e Cinzia Cecchini di Soroptimist. A chiudere l’incontro Giuliana Bianchini, Senior Consultant IBM Italia e Tutor Progetto NERD? Camerino, che ha illustrato nel dettaglio il progetto. Sono poi in programma due giornate di laboratori, in cui sarà spiegato cos'è l'Intelligenza Artificiale e sarà insegnato come progettare e realizzare una chatbot, nonché l’evento conclusivo di premiazione. Le ragazze selezionate tra coloro che presenteranno i migliori progetti parteciperanno ad un ministage di tre giorni presso una delle aziende partner del progetto.
Progettare, sviluppare e sfruttare l'Intelligenza Artificiale per favorire la disponibilità e l'accessibilità di documenti pubblici affidabili e autentici: con queste finalità è nato InterPARES Trust AI. Il progetto, avviato lo scorso luglio, durerà 5 anni, coinvolge quasi 90 partner da tutto il mondo, è finanziato dal Canada e guidato da Luciana Duranti della School of Information dell’Università della Columbia Britannica. L’Università di Macerata, centro di eccellenza in Italia sugli archivi digitali, è tra i protagonisti, con importanti responsabilità e una squadra composta da archivisti ed esperti di intelligenza artificiale.
Trust Ai è la quinta edizione di Interpares, una grande iniziativa di ricerca internazionale che dal 1999 punta a sviluppare le conoscenze teoriche e metodologiche necessarie per la permanente conservazione dei documenti creati nei sistemi elettronici. “Il rapporto tra archivi e tecnologia – spiega Pierluigi Feliciati, professore associato di scienze documentarie, referente Unimc per il progetto e membro del Research Steering Commitee (Comitato direttivo) - è ovvio e naturale, ma gli archivisti non devono solo applicare le soluzioni man mano disponibili, ma hanno la responsabilità di guidarne le evoluzioni, salvaguardando e potenziando le funzioni essenziali dei documenti: garantire nel tempo prova autentica e leggibile delle attività umane. Il progetto è organizzato in gruppi di lavoro tematici, ciascuno impegnato in diverse linee di ricerca, teoriche e pratiche. Si sono già svolte ad oggi tre riunioni plenarie, due telematiche e una in presenza, a Roma, lo scorso settembre”.
Oltre al professor Feliciati, anche i docenti Emanuele Frontoni e Marina Paolanti, esperti nel settore dell’Intelligenza Artificiale, sono nel team UniMC. L’ateneo maceratese partecipa a diversi studi all'interno del progetto, coordinando una ricerca globale sui comportamenti degli utenti dei servizi archivistici nella prospettiva dell'intelligenza artificiale e partecipando ad altri importanti studi sul trattamento automatico delle immagini di atti su pergamena e sulle questioni etiche.
InterPARES Trust AI mira a instaurare una collaborazione sostenibile e continua che produca ricerca, formazione di studenti e personale altamente qualificato così da generare un circolo virtuoso tra università, archivi pubblici, archivisti delle pubbliche amministrazioni e industria tecnologica. Oggetto di indagine saranno le tecnologie per affrontare le sfide critiche dei documenti informatici e degli archivi, i vantaggi e i rischi del loro utilizzo per garantire lo sviluppo di sistemi responsabili e rispondenti ai principi dell'archivistica.
Sono 805 le classi in didattica a distanza nelle Marche. Un aumento vertiginoso rispetto alla scorsa settimana, quando se ne contavano 313. Questo, secondo i dati diffusi dall’Ufficio scolastico regionale. Da ricordare che si va in quarantena con un positivo per la scuola dell’infanzia, da due positivi per la scuola primaria e da tre per la secondaria di primo e secondo grado. La provincia di Ascoli è quella che ha più classi in Dad 281, seguita da Ancona (249) e da Pesaro (138, Macerata con 114 classi in Dad, chiude Fermo con 23 classi.
Delle 114 classi del Maceratese, il maggior numero di studenti positivi si rileva nella scuola secondaria di secondo grado (57 classi) seguita da quelle dell’infanzia (33), 12 alla primaria e 12 alla scuola secondaria di primo grado. Il raffronto con la settimana precedente segnala addirittura incrementi e notevoli: le classi totali in Dad nelle Marche erano 313 rispetto alle 805 del 19 gennaio, un + 157% che arriva addirittura a un +225% in provincia di Macerata (da 35 a 114). Maglia nera per la provincia d Fermo, dove da 0 si è passati a 23 classi in Dad.
Torna a tenersi in presenza il Salone di Orientamento dell’Università di Macerata, l’iniziativa che ogni anno apre le porte dell’Ateneo agli studenti delle superiori. L’appuntamento è per il 27 e il 28 gennaio. Per ogni corso di laurea sono state organizzate più presentazioni su turni, così da consentire la massima partecipazione, pur nella garanzia del distanziamento e della piena sicurezza: un antidoto agli effetti stranianti della didattica a distanza affrontata da tanti ragazzi e ragazze in questi ultimi due anni.
Il primo giorno, 27 gennaio, sarà dedicato all’offerta formativa nel campo delle scienze sociali, giuridiche ed economiche con i tre dipartimenti di Economia e diritto, Giurisprudenza, Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali. Il 28 gennaio, invece, sarà la volta delle scienze umane con i dipartimenti di Scienze della formazione, beni culturali e turismo e di Studi Umanistici – lingue, mediazione, storia, lettere e filosofia. Per ogni giornata, si comincia alle ore 9 con il saluto del rettore Francesco Adornato e la presentazione della Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi. Poi le presentazioni su tre turni: alle 9:40, alle 10:40 e alle 11:40.
Si prosegue, quindi, con i workshop: “La scelta universitaria. Talenti e passioni: la professione che è in te” con l’utilizzo del software Sorprendo; “Non solo Hard Skills: le competenze trasversali come bussola per l'orientamento”; "La mia finestra sul futuro" a cura del Life Coach di Unimc; “Laboratorio esperienziale di decision making” a cura della psicologa. Per partecipare, è necessario prenotarsi sul sito unimc.it/salone.
Per la qualità della didattica, l’Università di Macerata è stato indicato dal Censis tra i migliori dieci piccoli atenei d’Italia. Unimc offre 13 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali. Il teatro, il coro e la radio di Ateneo contribuiscono a rendere unica l’esperienza universitaria maceratese. Tra le novità degli ultimi anni : il primo corso triennale in lingua inglese in studi giuridici comparati denominato “International, European and Comparative Legal Studies”; il percorso in “Consulente giuridico per lo sport”, con stage e laboratori guidati da professionisti di società di calcio, basket e volley; il corso di laurea magistrale in “Storia e archeologia per l’innovazione”, con contenuti propri delle tecnologie informatiche, utili allo studio e alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Da un’idea sviluppata in sinergia tra l’Associazione Nazionale Di.Te., l’Università di Macerata con Emanuele Frontoni e Marina Paolanti, ricercatori e docenti nel settore dell’Intelligenza Artificiale e la Politecnica delle Marche è nata l’app OkDigitale, un percorso per l’uso consapevole dei dispositivi tecnologici, rivolto a figli e genitori. L’obiettivo è favorire un’educazione digitale per l’uso corretto dello smartphone.
Più del 10% dei giovani ha visto un proprio video intimo circolare in rete: il dato emerge da uno studio dell’Associazione Nazionale Di.Te., condotto in collaborazione con il portale Skuola.net su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni.
"I primi a prendere in mano questa situazione devono essere i genitori stessi – ribadisce Giuseppe Lavenia, presidente dell'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo -. Da loro deve partire una maggiore consapevolezza e un’educazione al digitale. OkDigitale vuole essere una guida sia per quei genitori, che cercano aiuto per comprendere le dinamiche del mondo digitale dei propri figli, fornendo loro informazioni e strumenti utili per favorire un corretto uso dello smartphone, sia per i ragazzi, che si affacciano al mondo online. L'app permette di ricevere una pillola quotidiana con suggerimenti, idee e informazioni per diventare un genitore digitale".
"La comunicazione via social - sottolinea Paola Nicolini, docente di Psicologia dello sviluppo e Psicologia dell’educazione all’Università di Macerata - può diventare uno strumento pericoloso se non la si usa in modo informato e consapevole. I minori, per le loro capacità cognitive, non sempre hanno possibilità di capire le conseguenze di un’azione, soprattutto se a lungo termine: fare la foto all’amico ubriaco in un momento goliardico e pubblicarla online può essere divertente al momento. Ma quella foto non si cancella dalla rete e può diventare un’accusa pesante che grava su fragili spalle".
"Vale anche per i commenti aggressivi che appaiono sui social - aggiunge Nicolini -. La potenza dello strumento aumenta il potenziale danno sulle vittime. Il fenomeno non si può fermare, ma si deve agire per potenziare le competenze digitali e prevenire i disagi dovuti a usi impropri. Capire potenzialità e rischi dei dispositivi da parte dei genitori è importante, perché sono loro stessi per lo più a mettere in mano questi strumenti ai figli".
"La predisposizione dei ragazzi a un determinato gioco o device non dipende tanto dall’età anagrafica, quanto dalla sua età digitale, cioè dalla sua predisposizione alla tecnologia – spiega Emanuele Frontoni -. I dati raccolti dall’app permetteranno di creare la prima banca dati su scala europea legata alla consapevolezza digitale e di monitorare i cambiamenti nel corso del tempo".
I contenuti saranno fruibili secondo un calendario di 10 settimane. Al termine di ogni settimana si può rispondere a un questionario per accertare le competenze acquisite. Al superamento di tutti i test verrà rilasciato un “patentino digitale” insieme alla indicazioni per concordare e condividere con i figli le regole per un utilizzo sicuro dello smartphone.
"La scuola è una comunità educante e per questo motivo è inaccettabile che gli insegnanti rifiutino il vaccino". Lo scrive la maestra di scuola primaria Pina Cipolletta, insegnante all'Istituto scolastico 'Rodari-Marconi' di Porto Sant'Elpidio in una lettera aperta. "Nella mia scuola - spiega - che fa della didattica laboratoriale, dell'apprendimento cooperativo e dell'intenzione pedagogica sempre dichiarata di voler esser una scuola inclusiva il suo punto di forza, diversi colleghi rifiutano il vaccino e con l'obbligo scattato dal 15 dicembre, diverse colleghe non sono al lavoro". Con astensioni e permessi ci sono "classi che hanno perso le loro insegnanti, bambini diversamente abili, i più fragili, i più delicati, hanno perso le loro insegnanti".
La maestra parla spesso della scuola intesa come comunità, suo compito dovrebbe essere "riconoscimento della competenza scientifica e del suo sapere oggettivo, riproducibile e sperimentabile. La scienza procede, per definizione, per 'prove ed errori', anche in questa emergenza sanitaria la comunità scientifica si è più volte contraddetta, ma è solo grazie ai vaccini che la mortalità è diminuita". Inoltre afferma, "questo clima ascientifico si traduce in scredito del merito e delle competenze di chi ha passato una vita sopra ai libri prima di diventare medico, scienziato, virologo e non posso passarci sopra io, che non smusso i termini quando voglio far capire ai miei alunni il valore dell'impegno: studiare è pure questo, è pure fatica".
Infine, l’appello: “La qualità della scuola sta anche nella regolarità dello stare insieme. Con il vaccino il virus veicola di meno: facciamo di tutto per evitare la Dad, chiudere le scuole porta un danno educativo e formativo enorme, permanente. La Dad è anche uno strumento che solca il divario di classe sociale perché non tutti i bambini hanno biblioteche in casa e adulti che li seguono. In una comunità ognuno fa la sua parte, sempre che non si sia stati contagiati da un virus che si chiama individualismo, virus ancora più letale del Covid”.
(Fonte Ansa)
Prenderà il via il prossimo 21 gennaio la prima edizione della winter school sul Rilevamento Geomorfologico, promossa dalla sezione di Geologia della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam e coordinata dal professor Gilberto Pambianchi.
Configurato come un vero e proprio percorso di perfezionamento e aggiornamento professionale, il corso si propone di diffondere le metodologie e i criteri di rilevamento e cartografia geomorfologica, le modalità di organizzazione concettuale dei dati per il sistema di archiviazione digitale ed è rivolto a laureati in Scienze Geologiche, dottorandi, dottori di ricerca, liberi professionisti, funzionari di enti.
“Abbiamo voluto proporre una Scuola – sottolinea il prof. Pambianchi – volta a formare figure professionali altamente specializzate nel campo della geologia, idonee a soddisfare le esigenze del mondo del lavoro, con particolare riguardo al fabbisogno di specialisti nel campo del rilevamento geomorfologico. Siamo davvero molto soddisfatti che la nostra proposta sia stata ritenuta di alto livello, come testimoniato dai 36 iscritti provenienti da tutta Italia”.
Le attività formative della scuola prenderanno il via con una cerimonia inaugurale prevista, in modalità da remoto, per venerdì 21 gennaio alle ore 15, e comprenderanno lezioni teoriche, sia online che in presenza, esercitazioni e laboratori in aula, rilievi sul terreno e infine un campo obbligatorio di rilevamento geomorfologico.
Al termine del percorso formativo i partecipanti avranno acquisito le conoscenze necessarie per una loro futura e auspicabile collocazione presso Enti e strutture pubbliche e private o nel campo della libera professione, nel settore della pianificazione territoriale e mitigazione dei rischi naturali. Personale tecnico con tali caratteristiche e competenze è infatti particolarmente richiesto sia in Italia sia in tutta la Comunità Europea.
La Scuola è istituita dall’Università di Camerino in collaborazione con l'AIGeo – Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e il Consiglio Nazionale dei Geologi.
L’Università di Macerata è nel team di Uni4Justice, il progetto coordinato dall’Università di Bologna per uffici giudiziari più efficienti e vicini ai cittadini finanziato per quasi nove milioni di euro dal Ministero della Giustizia nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale.
“Il nostro ateneo può fornire un contributo scientifico rilevante, grazie all’autorevole tradizione di studi in ambito giuridico, che negli ultimi anni si stanno confrontando con la rapida evoluzione dei sistemi digitali”, sottolinea la coordinatrice delle attività per Unimc Claudia Cesari, docente di diritto processuale penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza.
L’obiettivo perseguito è considerato di importanza strategica primaria nel Piano nazionale di ripresa e resilienza: un’organizzazione degli uffici giudiziari, civili e penali, più efficiente, più efficace e più vicina ai cittadini. Il progetto si fonda su di un partenariato di altri 13 atenei italiani e coinvolge 5 distretti di Corte d’Appello (Ancona, Bologna, Trento, Trieste, Venezia), con le quali il rapporto di collaborazione sarà stretto e costante. Uni4Justice nasce infatti dall’idea di instaurare una relazione sinergica fra mondo accademico e sistema della giustizia.
L’obiettivo finale è ambizioso: costruire competenze rispondenti ai bisogni e valorizzare le risorse umane, tecnologiche e infrastrutturali in una prospettiva di sostenibilità, resilienza, efficienza. Le azioni previste consistono nell’individuazione di soluzioni organizzative, nell’elaborazione di modelli per l’Ufficio del Processo, nella diffusione delle forme virtuose, nella costruzione di strumenti e metodi di potenziamento della digitalizzazione dei flussi documentali, nella definizione di modelli di intelligenza artificiale e analisi dei dati legali capaci di ottimizzare i processi decisionali, nella creazione di strategie di comunicazione e interazione con il cittadino per favorire l’accesso e la fiducia nella giustizia.
Da quest'anno il Servizio Civile diventa anche Digitale: un nuovo progetto per favorire l’uso dei servizi pubblici online. Saranno 1000 gli operatori volontari che verranno formati e opereranno con il ruolo di “facilitatori digitali”. Tra le sedi che è possibile scegliere per il Servizi Civile Digitale c’è anche l’Università di Macerata con il progetto Costruire linguaggi digitali comuni". I posti disponibili sono due e possono concorrere giovani con età tra i 18 e i 28 anni.
L’Ateneo è anche sede del Servizio Civile più tradizionale, che si potrà svolgere all’interno delle biblioteche Unimc come supporto agli utenti. In questo caso il progetto si intitola “Studiare e vivere a Macerata” e i posti disponibili sono 13. Entrambi i bandi scadono il 26 gennaio e sono disponibili sul sito dell’Arci Sevizio Civile di Jesi.
Gli operatori volontari percepiranno un indennizzo di oltre 400 euro al mese per un anno. Per poter presentare domanda è necessario munirsi dello Spid, l’identità digitale, che si può richiedere gratuitamente a Poste Italiane. Per maggiori informazioni, è possibile consultare anche il sito unimc.it.
Anche l’Università di Camerino è partner del progetto Uni 4 Justice, che vede come capofila l’Università della Bologna e che ha appena ottenuto un finanziamento Pon di 8.89 milioni di euro dal Ministero della Giustizia per contribuire alla realizzazione di un obiettivo di importanza strategica primaria del PNRR: un’organizzazione degli uffici giudiziari, civili e penali, più efficiente, più efficace e più vicina ai cittadini.
Il gruppo di ricerca dell’Università di Camerino è coordinato dalla professoressa Lucia Ruggeri, docente di diritto civile della Scuola di Giurisprudenza nonché direttrice della Scuola di Specializzazione in Diritto Civile e lavorerà nella Corte di Appello di Ancona in sinergia con gruppi di ricercatori degli altri atenei marchigiani.
Il progetto si fonda su di un partenariato di altri 13 atenei italiani e coinvolge 5 distretti di Corte d’Appello (Ancona, Bologna, Trento, Trieste, Venezia), con le quali il rapporto di collaborazione sarà stretto e costante. Uni 4 Justice nasce infatti dall’idea di instaurare una relazione sinergica fra mondo accademico e sistema della giustizia.
Gli uffici giudiziari di primo e di secondo grado dei 5 distretti nonché le istituzioni che partecipano alla creazione di condizioni di qualità della giurisdizione - in particolare i Consigli dell’Ordine degli Avvocati - saranno attori di primo piano nella attuazione del progetto.
Nel corso dei prossimi mesi si tratterà dunque di partecipare alle otto azioni previste dal Pon che consistono nella individuazione delle soluzioni organizzative di successo, nella elaborazione di modelli per l’Ufficio del Processo, nella misurazione di questi sia in senso giurisdizionale, sia in senso organizzativo-gestionale, nella diffusione delle forme virtuose, nella costruzione partecipata di strumenti e metodi di potenziamento della digitalizzazione dei flussi documentali (e.g., standard XML come LegalDocML), nella definizione di modelli di intelligenza artificiale e legal data analytics capaci di favorire l’ottimizzazione dei processi decisionali, nella creazione di strategie di comunicazione e interazione con il cittadino capaci di promuovere l’aumento dell’accesso e della fiducia nella giustizia.
L’obiettivo finale è ambizioso: lasciare una legacy forte rafforzando nel sistema della giustizia la capacità di costruire competenze rispondenti ai bisogni e di valorizzare le risorse assegnate – umane tecnologiche e infrastrutturali – in una prospettiva di sostenibilità, resilienza, efficienza.
Il gruppo di ricerca Unicam è connotato da una forte multidisciplinarietà: ricercatori di diritto sostanziale e processuale opereranno insieme a esperti in data mining e machine learning per favorire l’erogazione di servizi più celeri ed efficienti. La Scuola di Giurisprudenza erogherà attività formative per l’aggiornamento del personale degli uffici giudiziari contribuendo all’implementazione della riforma della giustizia oggetto del PNNR.
Vanno avanti i lavori alla nuova scuola di Porto Potenza Picena, dopo i controlli di ieri effettuati dai carabinieri, che avevano riscontrato delle irregolarità. A renderlo noto è la sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini. “Questa mattina – spiega via social - ho preso contatti con il direttore dei lavori del cantiere scuola di Porto Potenza Picena per chiedere chiarimenti in seguito alle operazione di controllo dei cantieri maceratesi. Confermo che non vi è stata alcuna sospensione dei lavori.
“Nell’ambito di un'operazione di controllo dei cantieri attivi sulla provincia di Macerata, è stato visionato anche il cantiere della scuola primaria di via Piemonte a Porto Potenza Picena, ricorda la sindaca. Sono solo due le piccole difformità rilevate: un tombino aperto, posto all’interno dell’area di cantiere durante i lavori in corso, e un lavoratore, perfettamente in regola, ma distaccato da un altro cantiere per cui era in corso la formalizzazione della comunicazione di distacco”.
“L’esiguità dei rilievi ha comportato due sanzioni di 500 € alla ditta aggiudicataria e ad una subappaltatrice. I lavori dunque proseguono, tanto che il controllo eseguito venerdì mattina non ha comportato alcuna sospensione e ieri, sabato, il cantiere era una fucina di attività, vista l’imminente apertura della struttura. Un plauso alle forze dell’ordine, sempre attive sul controllo del territorio per la sicurezza dei cantieri. Il nostro cantiere potentino, uno dei più grandi della Regione, è stato oggetto più volte di controlli in questo anno”.
“Va sottolineata – conclude Tartabini - la professionalità della ditta e dei tecnici che stanno portando avanti in tempi record, in un periodo non semplice per tutti, un’opera così complessa senza mai sottovalutare gli aspetti relativi al rispetto delle procedure e delle norme di sicurezza. Mentre si attende l'ultimazione delle autorizzazioni e dei lavori connessi all'allaccio dell' Enel, le ditte coinvolte stanno completando le opere esterne alla struttura scolastica”.
Nuove prospettive di collaborazione nei campi della mobilità e della ricerca tra l’Università di Macerata e la Florida Gulf Coast University. In questi giorni due studentesse di UniMC, Debora Sagripanti del dipartimento di Giurisprudenza e Camilla Felici del dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, hanno iniziato la loro esperienza di mobilità nell’ateneo statunitense e, a fine gennaio, arriverà nelle Marche uno studente americano, Samuel Mayer, che ha scelto quattro tra i tanti corsi in lingua inglese offerti dall’ateneo maceratese.
La referente dell’accordo, Francesca Spigarelli, delegata del rettore alla ricerca, ha incontrato a Fort Myers il provost (preposto) dell’Ateneo americano Mark Rieger e il responsabile del Global Engagement Office Michael McDonald. Si sono discusse le opportunità di ampliamento della collaborazione anche alla luce della vocazione dell’umanesimo che innova nella sua dimensione digitale.
Particolarmente apprezzate sono state le opportunità di potenziamento dei flussi di studenti e di possibili progettualità di ricerca teorica e applicata comuni. I temi di maggiore interesse riguardano proprio il contributo innovativo, nella logica della sostenibilità e dell’inclusione, che le scienze umane e sociali possono dare alle sfide globali, tra cui quella della digitalizzazione.
Molti i temi affrontati, come oggetto di collaborazione, dall’inclusione e cura delle persone con fragilità, alla silver economy, alla valorizzazione del patrimonio culturale in senso lato, alla sicurezza delle società e delle comunità, alla sicurezza alimentare, per citarne alcune. E’ stato anche discusso il modello innovativo di trasferimento tecnologico e di co-creazione con le imprese, particolarmente quelle legate a cultura, creatività e innovazione sociale, che da anni UniMC implementa nella regione.
Dal 2015 l’accordo con la Fgcu ha offerto agli studenti di UniMC la possibilità di vivere un’esperienza straordinaria di tipo formativo e personale. “E’ un accordo di importanza strategica per l’Ateneo, che consente ai nostri studenti di accedere a percorsi altamente qualificanti” sottolinea Benedetta Giovanola, delegata del rettore ai rapporti internazionali. Camilla e Deborah frequenteranno quattro corsi del prestigioso ateneo.
“Poter frequentare un intero semestre alla Florida Gulf Coast University - dice Debora - è un’occasione irripetibile. Studiare legge negli Stati Uniti non è soltanto un’esperienza personale altamente formativa, ma un’opportunità che può accrescere le mie competenze accademiche e la mia consapevolezza a livello lavorativo. L’approccio allo studio del diritto in America è differente da quello italiano, molto pratico e mi permetterà di acquisire un altro punto vista rispetto all’ambito di mia specializzazione”.
“Essere qui negli Usa - afferma Camilla - è un’esperienza unica per arricchire il mio bagaglio professionale e accademico. Potrò vivere a pieno la cultura americana, interagire con studenti di tutto il mondo e adottare un approccio allo studio nuovo e integrativo nel campo delle relazioni internazionali”.
Claudia Properzi, laureata dell’Università di Macerata, vince il premio Laura Conti, promosso da Icu e Ecoistituto Alex Langer per premiare le migliori tesi di laurea in temi ambientali. Con una tesi dal titolo “Il land grabbing e la sua relazione con il fenomeno migratorio”, la giovane studentessa, originaria di Corridonia aveva concluso già nel 2019 anche il proprio percorso universitario, aggiudicandosi una laurea da 110 e lode in Consulenza e direzione aziendale. A supportare Properzi nella ricerca sono stati la professoressa relatrice Raffaella Coppier, il professor Roy Cerqueti e la correlatrice di tesi, la professoressa Michela Soverchia.
Cosa l’ha spinta ad approfondire il tema del land grabbing nel contesto migratorio? Il desiderio di comprendere quanto le nostre azioni, quindi quelle della società occidentale, incidano sui paesi da cui spesso hanno origine i flussi migratori.
In breve, di cosa si tratta, quando nasce questo fenomeno e quali sono le conseguenze? Il land grabbing o rush for land consiste nell'acquisizione o nell'affitto per lunghi periodi di tempo e a prezzo irrisorio di vaste aree di terra situate in paesi poveri o in via di sviluppo da parte di nazioni che investono al fine di produrre raccolti volti alla sola esportazione. Questo, nella maggioranza dei casi, determina un mero sfruttamento delle risorse locali a discapito delle popolazioni autoctone che vedono messa a repentaglio la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei loro paesi. Deforestazione, perdita del controllo delle risorse idriche, dislocazione dei piccoli agricoltori e mancato sviluppo economico sono le conseguenze a cui inevitabilmente si va incontro se non si pone l'attenzione sui paesi destinatari di tali investimenti.
C’è correlazione tra il land grabbing e gli attuali flussi migratori sul Mediterraneo? L'analisi sul land grabbing rende un effettivo riscontro di reali eventi di dislocamento della popolazione sia internamente sia oltre i confini nazionali, come confermano i risultati della ricerca. Tale dinamica è confermata anche dalla stessa Agenzia Europea della guardia di frontiera e costiera Frontex secondo cui al 2016 la maggior parte dei migranti che transita sul Mediterraneo proviene dalle regioni subsahariana e centroafricana, regioni appunto in cui il fenomeno si sviluppa in modo più significativo. Rimane comunque la possibilità di indagare ancor più approfonditamente la correlazione tra i due fenomeni essendo i dati in continuo aggiornamento.
Come ha proseguito il suo percorso professionale dopo la conclusione degli studi? A luglio 2019 sono stata assunta come consulente finanziario da Poste Italiane ma, dopo un breve periodo, ho sentito la necessità di dedicarmi ad altro. In seguito al superamento di un concorso pubblico, oggi lavoro per Svim - società di sviluppo della regione Marche - nel settore delle emergenze territoriali.
Lo screening gratuito agli studenti delle scuole superiori, previsto a Matelica, si terrà nella giornata di domenica e non sabato, con un orario ampliato per andare incontro alle esigenze degli studenti. Lo comunica la Regione Marche.
L’appuntamento è per il 16 gennaio dalle 8.30 alle 12.30, sempre nella sede della Protezione Civile in via Cavalieri e non più sabato 15 come inizialmente previsto. L'orario è stato ampliato per l'intera mattinata, come ha comunicato l’Area Vasta 3. Ricordiamo che l’adesione allo screening è su base volontaria e non è necessaria la prenotazione.
Nel corrente anno scolastico l’ITE “Gentili” di Macerata ha inteso promuovere iniziative riguardo la formazione dei propri studenti per quanto riguarda i percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO). Dopo un anno di pausa a causa dell’emergenza sanitaria sono riprese infatti le attività nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza; sono state stipulate ben 120 convenzioni con aziende, studi associati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi notarili del territorio.
I percorsi di alternanza verranno svolti dal 24 gennaio al 12 febbraio 2022 per le classi quarte; dal 31 gennaio al 12 febbraio per le quinte. Gli alunni saranno affiancati durante tutto il periodo di formazione da professionisti che avranno il ruolo di tutor e guideranno i tirocinanti nello svolgimento di compiti di realtà co-progettati da scuola e azienda. Inoltre L’Istituto tecnico ha stipulato due importanti convenzioni che coinvolgono gli alunni di tutto il triennio con Unicredit e Banca d’Italia.
“Start-up your life” è un progetto che rientra in un protocollo d’intesa tra Unicredit e Ministero dell’Istruzione, volto a supportare lo sviluppo della cultura finanziaria tra i giovani, ad aumentare la consapevolezza economica ed incoraggiare lo spirito imprenditoriale degli studenti. Il programma è articolato su un percorso triennale; offre opportunità di apprendimento attraverso un’innovativa piattaforma online, momenti di confronto sotto la guida di tutor della Banca e delle Scuole e importanti attività progettuali. Educazione bancaria e finanziaria, monetica, strumenti di pagamento, sviluppo dell’attività d’impresa, campagne comunicative associate al lancio di prodotti, orientamento per affrontare il mercato del lavoro sono i temi che gli alunni del “Gentili” affronteranno.
Nel mese di febbraio dodici studenti dell’Istituto parteciperanno ad un percorso di alternanza organizzato dalla Banca d’Italia; articolato in due moduli, uno inerente temi di mercato del lavoro e l’altro riguardante la statistica descrittiva per l’analisi economica. Al termine del percorso, al quale parteciperanno anche esponenti della Direzione della Sede di Ancona della Banca d’Italia, i giovani presenteranno i lavori svolti in uno specifico momento di discussione e riflessione critica in risposta a domande formulate dagli esperti. Tra marzo e aprile si terranno incontri online organizzati dalla Camera di Commercio di Ancona in cui gli alunni delle classi quinte potranno simulare colloqui di lavoro, mentre quelli delle quarte approfondiranno l’Economia circolare, competenze “green”, digitali e social.
Il Dirigente scolastico Roberta Ciampechini sottolinea la valenza formativa delle iniziative promosse e la referente per il PCTO, Prof.ssa Maria Letizia Renzi, docente di Economia, esprime soddisfazione e grande entusiasmo per le attività progettate, sottolineando che le competenze trasversali, volte ad avvicinare i nostri giovani al mondo del lavoro, devono essere viste come un traguardo per gli studenti nell’ambito del percorso scolastico.
Orgoglio e soddisfazione nelle parole di Alessia Castagnari, studentessa al quarto anno dell’Istituto maceratese, che ha svolto il percorso in un’azienda del territorio. “Per me è stata un'esperienza molto formativa, in primis perché frequentando l'articolazione “Relazioni internazionali per il marketing” ho avuto l'occasione di approfondire la conoscenza non solo teorica ma anche pratica delle lingue; poi perché sono entrata per la prima volta a contatto con il mondo del lavoro e mi sono dovuta confrontare con nuovi colleghi. Si è aperta una porta su di una realtà che non conoscevo prima, con regole da rispettare e persone con cui collaborare.
Ho capito che il valore non è della singola persona ma della squadra. Sono orgogliosa di aver scelto questa scuola perché con questa esperienza, vissuta in prima persona, ho avuto la conferma che l’Istituto Tecnico Economico forma i ragazzi per continuare il percorso di studi universitari, ma anche per affrontare il mondo del lavoro. Sono stata fortunata, perché ho trovato un team molto giovane e comprensivo.
Ringrazio l'azienda per il bagaglio che porterò sempre con me e con particolare affetto il titolare della stessa e la mia tutor”. Sarà possibile conoscere l’offerta formativa dell’Istituto Tecnico Economico “A. Gentili” di Macerata nell’open day previsto per domenica 16 gennaio. Prenotazioni tramite il sito web dell’Istituto www.itemacerata.edu.it .
Nelle Marche sono 218 le classi in quarantena. Questo secondo i dati rilasciati dall'uffcio scolastico regionale. Alla data di ieri in testa c’è la provincia di Ascoli con 143, seguono Ancona con 40, Macerata con 32, Pesaro 3, nessuna in provincia di Fermo. Nello stesso tempo, però, sono 313 le classi in didattica a distanza (dad): 168 in provincia di Ascoli, 65 ad Ancona, 45 a Pesaro, 35 a Macerata, nessuna a Fermo. Il maggior numero di classi in quarantena nella provincia di Macerata riguarda le scuole elementari: sono a casa 25 classi; seguono le superiori con 6 e le materne con una. Rispetto al 20 dicembre, quando in regione le classi in quarantena erano 425 e quelle in dad 565, sono dati decisamente migliori.
Il trend mostra, tuttavia, un leggero peggioramento. Alla vigilia del rientro in aula, il 4 gennaio, infatti, anche in relazione al fatto che le scuole erano state chiuse per le festività natalizie, le classi in quarantena erano scese a 140 e quelle in dad a 277, numeri che il 12 gennaio risultano decisamente in crescita. Si tratta anche di capire cosa accadrà nei prossimi giorni anche in relazione alle nuove norme varate dal governo che modificano le indicazioni precedenti per garantire la scuola in presenza, ma che oggettivamente producono situazioni difficili da gestire. Proprio ieri l’Ufficio scolastico regionale ha trasmesso una circolare esplicativa per fare in modo che tutto si svolga nel modo migliore possibile.
Sono, invece, 8.290 i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sinora vaccinati: 4.036 in provincia di Ancona, 2.085 in quella di Pesaro Urbino, 978 in quella di Macerata, 924 in quella di Ascoli Piceno, 267 in quella di Fermo. Per quello che riguarda i ragazzi più grandi, 14.067 di quelli tra 12 e 19 anni non hanno ricevuto neppure una dose di vaccino anticovid, pari al 12,8% della popolazione complessiva di quell'età di 110.108 unità. Sono invece 96.041 (87,2%) i giovani che hanno ricevuto la prima dose, 77.169 (70,1%) quelli che hanno ricevuto la seconda e 7.200 quelli che hanno ricevuto la terza dose booster (9,3% sulla seconda).
Si svolgerà questo fine settimana, tra sabato 15 e domenica 16 gennaio, lo screening gratuito volontario per gli studenti delle scuole superiori delle Marche. Saranno 15 le postazioni individuate nelle 5 Aree Vaste nelle quali si potrà avere accesso senza prenotazione.
"Un grande sforzo organizzativo di Regione e Asur, impegnate assiduamente con le altre aziende sanitarie a portare avanti la campagna vaccinale, per mettere in campo questa iniziativa volta ad offrire agli studenti uno strumento in più per poter frequentare la scuola in sicurezza" sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.
"Una risposta molto incoraggiante quella della fascia 14 – 18 anni, che supera il 90% di somministrazione di prime dosi e oltre l’81% dei casi ha ricevuto anche la seconda dose: lo screening ha comunque l’obiettivo di proseguire l’anno scolastico appena ripartito in sicurezza. Dove possibile il punto screening sarà organizzato in modalità Drive Through" ha aggiunto l'assessore.
Questo il programma:
Area Vasta 1
Sabato 15 gennaio
Pesaro 14.30 - 19.30 in via Lombardia,7
Domenica 16 gennaio
Fano 8 – 13 ex CODMA Via Tommaso Campanella,
Urbino 8 – 13 a Medicina Legale e del Lavoro in via Sasso 70
Area Vasta 2
Domenica 16 gennaio
Ancona 8 -20 Palarossini in via Cameranense
Fabriano 9-14 Protezione Civile di via Fornaci 108
Falconara 14-18 Pinacoteca Francescana in Piazza S.Antonio
Jesi 8.30 – 16.30 Zona Zipa in via Dell’Industria
Osimo 9-15 Pala Baldinelli in via Striscioni 82
Senigallia 8-13 Stadio Bianchelli in via Montenegro 21
Area Vasta 3
Sabato 15 gennaio
Matelica 10 – 12.30 Protezione Civile presso Località Cavalieri
Domenica 16 gennaio
Civitanova Marche 8.30-12.30 Piazzale antistante Covid Hospital in via San Costantino
Macerata/Piediripa 8-14 Via Teresa Noce 22
Area Vasta 4
Domenica 16 gennaio
Fermo 8-14 Fermo Forum in via Giovanni Agnelli
Area Vasta 5
Domenica 16 gennaio
Ascoli Piceno 8-14 Ospedale in via degli Iris
San Benetto del Tronto 8-14 vicino al Palazzetto in Viale dello Sport