La “Week e Day Surgery” di San Severino Marche ha ricevuto l’accreditamento ISHAWS - capitolo italiano dell’European Hernia Society - per il trattamento chirurgico delle ernie della parete addominale.
Il Responsabile della U.O.S.D., Angelo Buonsanto spiega che è stato riconosciuto un lavoro che, sia in termini di volumi di attività, sia in termini di valore clinico delle singole prestazioni, accredita la “Week Surgery” dell’Ospedale di San Severino Marche per gli standard di un “Hernia Center”.
Rispondendo ad una direttiva Aziendale che chiedeva di concentrare nella Week Surgery di San Severino Marche gli interventi chirurgici cosiddetti a “ciclo breve” è stata implementata una attività chirurgica di consolidata vocazione nell’Ospedale settempedano - quella della riparazione delle ernie della parete addominale, portandola a livelli di riferimento.
La Società Italiana della Chirurgia dell’Ernia e della Parete addominale (ISHAWS) insieme con le più importanti società Scientifiche Europee afferenti all’EHS (European Hernia Society) ha proposto un metodo di accreditamento articolato su tre livelli con la finalità di definire criteri certi per la certificazione di un “Hernia Center”.
Per aderire agli standard richiesti dal programma di accreditamento è stato necessario adeguare indicazioni e tecniche operatorie, così come il setting assistenziale, alle linee guida sancite dalla Società Europea dell’Ernia, aggiornando le metodiche di base ed aggiungendo innovative tecniche chirurgiche mininvasive.
Presso la U.O.S.D. di San Severino Marche il programma per l’accreditamento, iniziato nel 2018 si è concluso nel 2021 con il completamento della casistica necessaria ad attestare i risultati raggiunti come richiesto dal protocollo ISHAWS.
La Week Surgery di San Severino ha perseguito e realizzato il programma necessario per l’accreditamento grazie al sostegno della Direzione Aziendale, di quella Medica, del Dipartimento Chirurgico e di tutti gli Anestesisti dell’Area Vasta 3. A questi ultimi, in particolare, si deve lo sforzo maggiore nell’aver mantenuto, anche in tempi di emergenza sanitaria, il supporto necessario alle attività chirurgiche.
“Questa è la conferma del fatto che non puntare sugli ospedali unici premia le eccellenze territoriali – ha detto l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - Noi vogliamo raggiungere un maggiore equilibrio, evitando le concentrazioni previste dal modello dell'ospedale unico. In questo caso l’ospedale di San Severino è stato in grado di raggiungere anche l’eccellenza nella riparazione delle ernie della parete addominale”.
Incidenza in lieve calo nelle Marche a 1.078,12 (ieri era 1.090,78) su 100mila abitanti, mentre si registrano 3.323 nuovi positivi al Covid nelle ultime 24 ore. I positivi sono il 41,8% dei 7.947 tamponi analizzati nel percorso diagnostico su 9.679 tamponi complessivi.
I sintomatici sono 654, i contatti stretti di casi positivi 931, i contatti domestici 873, i positivi in ambito scolastico formativo 34, i contatti in ambito lavorativo 8, i contatti in ambiente di vita socialità sono 4, per 811 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
La provincia di Ancona totalizza oltre mille positivi (1,017), seguita da Macerata con 631, Pesaro Urbino con 547, Ascoli Piceno con 546, Fermo con 425, oltre a 157 casi fuori regione. Il contagio circola soprattutto nelle fasce di età 45-59 anni, con 835 casi, e 25-44 anni, con 824, seguite da 60-69 anni con 370 e 70-79 anni con 302.
Il numero di ricoveri è aumentato di un'unità (249) nelle 24 ore: 10 degenti in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri; occupazione al 3,9% sui 256 posti complessivi) e 239 in Area Medica (+1). Registrato anche un decesso: si tratta di una 89enne di Pioraco.
Dopo la storica riapertura dello scorso novembre con l’attivazione di una Rsa, un poliambulatorio e una clinica dentale, Villalba amplia ulteriormente la sua offerta di salute per la città di Macerata avviando in questi giorni un servizio di cure domiciliari che consentiranno ai maceratesi di non doversi spostare da casa e ricevere, in modo tempestivo, una gamma di prestazioni sanitarie molto ampia, alcune delle quali anche in telemedicina.
Il Gruppo Kos, di cui fa parte Villalba, ha infatti attivato un servizio che porta direttamente nelle case dei cittadini i servizi medici, infermieristici o fisioterapici richiesti, che saranno resi dai professionisti sanitari del Poliambulatorio Villalba in collaborazione con il Centro Ambulatoriale Santo Stefano Riabilitazione.
Un sistema di erogazione dei servizi sanitari che semplifica l’organizzazione delle famiglie, migliora la qualità di vita dei pazienti e diminuisce il carico assistenziale richiesto alle strutture sanitarie.
“Andiamo ad offrire un approccio innovativo nell’erogazione dei servizi sanitari – dice la Direzione del Gruppo Kos – e il nostro auspicio è di poter creare, in questo modo, nuovo valore a favore della salute dei cittadini maceratesi”.
Tra le prestazioni offerte ci sono quelle diagnostiche, visite mediche specialistiche, una vasta gamma di prestazioni riabilitative, interventi di sostegno alla salute mentale, prestazioni infermieristiche e prestazioni socio assistenziali.
Favorire il trapianto di rene da donatore vivente. È questa la finalità dell’accordo Stato-Regioni che la Giunta regionale delle Marche ha recepito oggi con una delibera nella consueta seduta settimanale.
L’Accordo nasce da una precisa esigenza: il trapianto da deceduto non solo prevede lunghe liste di attesa, ma spesso si pone anche il problema della compatibilità dell’organo. Per cui il Ministero della Salute ha voluto incentivare l’informazione in merito a questa alternativa terapeutica, che dà, ad esempio, la possibilità ai familiari di offrirsi come donatori.
“Prima d’ora non era stato fatto praticamente nulla in materia - ha spiegato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - mentre con questo atto si inizia un percorso che siamo intenzionati a portare avanti e promuovere come tutta la cultura della donazione".
"Nelle Marche - prosegue - come nel resto d’Italia, le liste di attesa sono lunghe e il trapianto da donatore vivente avrà un carattere aggiuntivo, non sostitutivo del trapianto da deceduto. Naturalmente, la premessa fondamentale a far conoscere questa opportunità aggiuntiva per un malato, sono le campagne informative capillari e mirate ai pazienti e alla popolazione in generale”.
Tra le modalità previste per incentivare la donazione da vivente: il potenziamento degli ambulatori per la cura della Malattia Renale Avanzata (Ma.re.A), operativi nelle Strutture di Nefrologia sul Territorio; la creazione e distribuzione di materiale informativo sul trapianto da donatore vivente da distribuire ai pazienti con malattia renale avanzata negli ambulatori Ma.Re.A. e nei Servizi Dialisi; la realizzazione di un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale condiviso con gli Enti del Sistema Sanitario Regionale per uniformare e accelerare la procedura di valutazione dell'idoneità alla donazione.
Attualmente in Italia, a fronte di programmi di trapianto di rene da donatore vivente attivi in 34 centri autorizzati, il ricorso al trapianto di questo tipo rappresenta circa il 10% del totale. Sono circa 140 mila i marchigiani che hanno problemi ai reni. I dializzati sono invece 5743.
Allo stato attuale si tratta di una tipologia di trapianto poco utilizzata (un solo trapianto di questo tipo nel 2021 nelle Marche) sia per la complessità di intervento sia per l’esigenza di formazione specifica del personale sanitario. Una complessità che tuttavia si è ridotta nel tempo, perché i progressi hanno fatto sì che si possa operare con una tecnica mini-invasiva, laparoscopica, che ne riduce disagi e disturbi (ad esempio minimizzando la ferita e quindi la cicatrice).
Dopo la chiusura del reparto di medicina covid a San Severino risalgono i contagi in vari reparti, negli ospedali della provincia. «A due anni dalla pandemia l'azienda sanitaria unica regionale non è ancora in grado di gestire l'emergenza». La denuncia viene da Elisabetta Guglielmi segretario provinciale del Nursind Macerata, il sindacato degli infermieri che spiega: «La direzione medica fornisce indicazioni che ogni unità operativa deve tenere ricoverati i pazienti, risultati positivi, nelle stanze grigie dove si posizionano i sospetti. Il risultato è che si stanno mettendo a rischio tutti gli ospedali e i contagi sono in fortissima risalita, con grande preoccupazione tra il personale, già provato da due anni intensi di pandemia.
Ad oggi in medicina a Camerino ci sono 8 pazienti positivi e 10 negativi, il personale ogni giorno si infetta perché manca l'isolamento. Ci sono focolai per la mancanza di percorsi non adeguati. Il reparto Medicina dell'ospedale di Macerata ha sei posti letto pieni, i pronto soccorso sono di nuovo stati trasformati di fatto in reparti covid, dove i pazienti sostano anche più di 10 giorni, come avviene per coloro che hanno un decorso post operatorio di ortopedia e chirurgia».
La sindacalista denuncia una situazione critica anche a Macerata e Civitanova: «Il pronto soccorso di Civitanova ha medicina d’urgenza piena e 8 pazienti covid, a Macerata il pronto soccorso ha i due container pieni, l’osservazione breve intensiva piena e la medicina d'urgenza piena. Ci sono altissimi contagi tra i dipendenti sanitari, i colleghi esonerati e sospesi perché non vaccinati, non sono mai stati sostituiti. Cosa fa l'azienda? Ordina delle porte in plexiglass, per dividere i reparti tra sporchi e puliti. Abbiamo chiesto di verificare la correttezza dei percorsi puliti-sporchi, la Regione Marche tramite una determina impone che in caso di necessità l’Area Vasta 3 dia assistenza alle case di riposo, o alle strutture che ne fanno richiesta. Si toglie personale al territorio o alla residenza sanitaria assistenziale, personale già sotto organico e si vanno a coprire i turni scoperti».
Ad un quadro così critico, si aggiunge la carenza di personale, aggiunge Guglielmi: «Ad aprile sarà assunto un operatore socio sanitario, nessuno infermiere. Non abbiamo certezza dei rinnovi contrattuali per infermieri, operatori socio sanitari e se rinnovati, il contratto lo hanno solo per sei mesi. Manca la certezza di un piano ferie estive, dopo due anni senza ferie il personale è allo stremo, si sfruttano i rinnovi di contratto che non permettono di prendere nemmeno una casa in affitto. Come Nursind abbiamo chiesto un sondaggio tra i dipendenti per valutare il loro stato di benessere aziendale, la maggior parte di loro ora ha bisogno di sedute dallo psicologo.
Ad oggi - conclude Guglielmi - non c'è nessuna certezza sul pagamento delle indennità per i reparti covid del 2021, degli incentivi sempre promessi nel 2021 e nemmeno sulla graduatoria della progressione di carriera. Ai dipendenti si chiede di saltare i riposi, di rinunciare alle ferie, di gestire i pazienti perché mancano i medici ma poi quando c’è da riconoscere il lavoro svolto l’azienda prende tempo».
Terzo calo consecutivo dell'incidenza di casi ogni 100mila abitanti nelle Marche, entrate nel cosiddetto 'plateau epidemico": nell'ultima giornata rilevati 2.349 positivi e l'incidenza è scesa a 1.149,06 (ieri 1.163,11, il giorno prima 1.187,09). Lo fa sapere la Regione.
In totale eseguiti 7.007 tamponi in un giorno tra cui 5.484 nel percorso diagnostico (42,8%) e 1.523 nel percorso guariti. Intanto il numero di ricoveri è rimasto invariato (238) nelle 24 ore: 10 degenti in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri; occupazione al 3,9% sui 256 posti complessivi) e 228 in Area Medica (-1; saturazione del 22,35% su 1.020 posti letto). Quattro i decessi, due uomini e due donne, di età compresa tra gli 85 e i 92 anni.
Per quanto riguarda gli ultimi positivi le persone con sintomi sono 498; i casi comprendono 652 contatti stretti di positivi, 624 contatti domestici, 18 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 3 sul lavoro, uno ciascuno in ambito sanitario e assistenziale (su 535 contagi in corso un approfondimento epidemiologico).
In provincia di Ancona registrati 759 positivi; seguono le province di Ascoli Piceno (405), Pesaro Urbino (397), Macerata (382), Fermo (310); 96 casi da fuori regione. Il numero più alto di contagi tra persone di età compresa tra 25 e 44 anni (607) e tra 45-59 anni (542); poi la fascia d'età 60-69 anni (264), 70-79 anni (215) e 6-10 anni (142).
Ventiquattrenne, abruzzese, affetta da un tumore al lobo temporale sinistro, la parte cerebrale che controlla la funzione del linguaggio. È lei la paziente numero 100 che è stata sottoposta ad una procedura definita in "awake": si tratta di una tecnica chirurgica che consente di operare, da svegli, pazienti con patologie del cervello allo scopo di controllare in real-time le funzioni cerebrali e di ottimizzarne così la preservazione.
L’intervento nelle giornate del 25 e del 26 marzo è oggetto di un convegno: "Alive and Awake: 100° caso negli Ospedali Riuniti di Ancona". Coinvolti neurochirurghi, anestesisti, neuropsicologi, neurologi, neuroradiologi e infermieri della Azienda Ospedaliera che hanno ripercorso la storia di 100 interventi eseguiti in 10 anni di attività.
Nell’auditorium Montessori della Facoltà di Medicina e Chirurgia sono stati realizzati collegamenti in diretta con la sala operatoria del dottor Roberto Trignani, direttore della divisione di neurochirurgia dell’ospedale di Torrette e del neuroanestesista Pietro Martorano.
La paziente, per tutta la durata dell’intervento, ha dialogato con i medici per capire l’andamento e soprattutto se le manovre della rimozione tumorale rischiavano di toccare e lesionare la centrale del linguaggio. Le persone in sala, tra cui molti studenti in medicina, hanno potuto interagire in diretta coi chirurghi durante la fase operatoria.
L’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, intervenuto a conclusione della sessione dei saluti istituzionali, ha espresso la gratitudine della Regione ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria per il traguardo di eccellenza raggiunto.
“Oggi - ha aggiunto - attraverso voi e il vostro lavoro di squadra multidisciplinare, le Marche mostrano al mondo la via della Sanitá del futuro, fatta di iper-tecnologia, di intelligenza artificiale ma anche e soprattutto di profondi valori umani che sono sempre più centrali nella scienza medica. Ai medici, agli Infermieri, ai tecnici, agli studenti e agli specializzandi affidiamo il futuro di una Sanità Pubblica equa e solidale come quella italiana che esprime intelligenza, genialità e generosità e non è seconda a nessuno”.
Il Direttore Generale dell’AOU Michele Caporossi ha dichiarato: “Si tratta di un evento straordinario che solo l’Azienda Ospedaliera regionale poteva realizzare. La procedura presentata, infatti, è una di quelle utilizzate ai massimi livelli dove mano dell’uomo e tecnologia si fondono per ottenere risultati stupefacenti”.
Nella mattina di sabato 26 marzo saranno gli altri Centri ospedalieri a raccontare la loro esperienza di chirurgia in awake, attraverso relazioni tenute da neurochirurghi, neuroradiologia, anestesisti e neuropsicologi.
Sono 2.502 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore (ieri erano 2.821), il 42,8% (45,2%) dei 5.840 (6.240) tamponi analizzati. L'incidenza continua a piegare verso il basso: oggi è a 1.163,11 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.187,09). Questo quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche, numeri che confermano come la curva epidemica si stai avvicinando al “plateau confermando i trend nazionali recenti all'insegna della nuova variante Omicron-2.
Per il secondo giorno di fila, infatti, l'incidenza degli infettati dal Covid scende. Rimane Ancona (762) la più colpita, seguita da Macerata (473), Ascoli Piceno (418), Pesaro Urbino (406) e Fermo (346); sono 97 i casi provenienti da fuori regione. Anche oggi si conferma il recente trend in crescita per le fasce d'età più avanzate, con 277 casi per i 60-69enni, 188 per i 70-79enni e 187 per gli 80-89enni.
Gran parte dei positivi giornalieri, comunque, resta concentrata nelle fasce intermedie, che mettono assieme la metà del totale giornaliero: 697 casi per i 25-49enni e 580 per 45-59enni. Tra i più i giovani la fascia più colpita è quella dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) con 145 casi.
Ricoveri legati al covid in salita nelle Marche: sono 238, cinque più di ieri, con numeri in crescita in tutti i reparti: 9 in terapia intensiva (+1), 58 in semi intensiva (+1), 171 in reparti non intensiva (+3), oltre a 28 dimessi nell'ultima giornata, secondo i dati della Regione Marche.
L'occupazione dei psti letto da parte di pazienti covid è al 3,5% nelle terapie intensive, al 22,45% nell'area medica. Cinque i decessi nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.687 dall'inizio dell'emergenza sanitaria.
Dopo una decina di giorni in costante rialzo, ha segnato un calo, nell'ultima giornata, l'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore sono 2.821 i contagi rilevati e l'incidenza è diminuita lievemente da 1.191,62 a 1.187.09. Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
In crescita la percentuale di positivi tra i tamponi diagnostici (45,2% su 6.240); in tutto eseguiti 8.128 test tra cui 1.888 tamponi del percorso guariti. I sintomatici sono 512; i casi comprendono 811 contatti stretti di positivi, 731 contatti domestici, 38 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 4 in ambito lavorativo, uno ciascuno in ambito sanitario e assistenziale. Su 705 contagi in corso un approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona ha fatto registrare 887 positivi; è seguita, per numero assoluto di casi, dalle province di Macerata (572), Pesaro Urbino (453), Ascoli Piceno (442), Fermo (365); 102 i casi da fuori regione. La fascia d'età con più nuovi contagi è sempre quella tra i 25 e i 44 anni (809) seguita da 45-59 (672), 70-70 anni (254) e 60-69 anni (252).
Sono stati resi pubblici anche i dati del monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che hanno evidenziato un aumento del 36,6% di nuovi casi di coronavirus nelle Marche nella settimana tra il 16 e il 22 gennaio e performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (1.073).
A livello provinciale per nuovi casi ogni 100mila abitanti, il valore più alto si registra a Fermo 1.474 (+43,1% rispetto alla settimana precedente); seguono Ascoli Piceno 1.382 (+30,9%), Ancona 1.130 (+36,2%), Macerata 1.105 (+32,1%) e Pesaro e Urbino 801 (+47,3%).
Nella settimana in questione le Marche sono rimaste sopra soglia di saturazione per posti letto in area medica (21,0%) e sotto soglia invece per 'occupazione' di posti letto in terapia intensiva (2,3%) da pazienti Covid-19.
Per quanto riguarda i vaccini, la popolazione che ha completato il ciclo è pari all'81,3% (media Italia 83,9%) a cui si aggiunge un ulteriore 1,3% (media Italia 1,7%) che ha ricevuto solo la prima dose.
Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 83,7% (media Italia 84,0%), il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 3,6% (media Italia 6%). La popolazione tra i 5 e 11 anni di età che ha completato il ciclo vaccinale è pari 19,5% (media Italia 33,4%) a cui aggiungere un ulteriore 2,6% (media Italia 4,0%) solo con prima dose.
Sei ricoverati per Covid in più nelle Marche nell'ultima giornata: il totale è ora aggiornato a 233 di cui 8 in Terapia intensiva (+1), 225 in Area medica (+5) tra i quali 57 in Semintensiva (-4) e 168 in reparti non intensivi (+9); 32 le persone dimesse in 24ore.
Con questi dati, forniti dalla Regione Marche, il tasso di occupazione Covid delle terapie intensive sale al 2,3% mentre quello in Area medica è del 22,1%.
In un giorno registrati 2.821 positivi per un'incidenza in leggero arretramento a 1.187,09. Quattro i deceduti, tutti con patologie pregresse, che fanno aumentare il totale regionale a 3.682: un 66enne di Civitanova Marche (Macerata), una 86enne di Montegranaro (Fermo), un 91enne di Jesi (Ancona) e un 86enne di Alba Adriatica (Teramo) ricoverato ad Ascoli.
Nuovi posti letto di day hospital per la Cardiologia: saranno attivati da lunedì 28 marzo all’ospedale di Camerino in concomitanza con l'avvenuto aumento delle prestazioni cardiologiche attualmente eseguite a livello ambulatoriale.
I ricoveri saranno effettuati in regime diurno dal lunedì al venerdì e prevedono la presa in carico di pazienti con varie patologie dell'apparato cardiocircolatorio, tra cui lo scompenso cardiaco, la sostituzione di generatori per Pacemaker, le cardioversioni elettriche (procedure in grado di interrompere aritmie cardiache eseguendo una sorta di “reset” dell'impianto elettrico del cuore) e le coronarografie elettive pre-intervento cardio-chirurgico.
Da due mesi il reparto, in collaborazione con la Radiologia di Camerino, effettua Tac coronariche. “Confido nel completamento a breve dell'organico medico ed infermieristico – ha detto Daniela Corsi, Direttore dell’Av3, nel comunicare questo importante potenziamento del reparto di Cardiologia di Camerino – L’obiettivo è di aumentare progressivamente le attività di degenza e ripristinare così il numero di posti letto autorizzati”.
Intanto sono in programma: l'implementazione dell'attività con l'acquisto della strumentazione necessaria per la riabilitazione cardiologica, e una prossima apertura del servizio di cardiologia dello sport.
L’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha dichiarato: “Lo avevamo detto durante la campagna di ascolto del territorio che l’ospedale di Camerino non correva alcun rischio di chiusura o ridimensionamento. L’entroterra non sarà dimenticato da questa Giunta Regionale. Avevamo preso un impegno per la Sanità territoriale e lo porteremo a compimento”.
Sale ancora nelle Marche l'incidenza di casi di Coronavirus ogni 100mila abitanti: nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 2.616 positivi e l'incidenza è passata da 1.178,82 a 1.191,62.In totale, fa sapere l'Osservatorio epidemiologico regionale, sono stati eseguiti 7.685 tamponi di cui 5.907 nel percorso diagnostico (44,3% di positivi) e 1.778 nel percorso guariti.
Sono 497 le persone che hanno manifestato sintomi; i casi comprendono 728 contatti stretti di positivi, 711 contatti domestici, 42 in setting scolastico/formativo, 8 in ambiente di vita/socialità, 3 in setting lavorativo, 1 in setting sanitario e 2 assistenziale. Per 615 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico.
Il numero più alto di casi ancora in provincia di Ancona (817); seguono le province di Macerata (506), Ascoli Piceno (447), Pesaro Urbino (401), Fermo (333); 112 i positivi provenienti da fuori regione.
Altri sette ricoverati Covid in più nelle Marche che portano il totale a 227: da lunedì scorso il numero di degenti è salito di 25 unità. Attualmente sono in tutto sette i ricoverati in Terapia intensiva (+1), per una percentuale di saturazione del 2,7%; mentre in Area medica sono assistite 227 persone con un'occupazione di pazienti Covid del 21,56%.
Lo comunica la Regione Marche. Nell'ultima giornata -2 pazienti in Semintensiva (61) e +8 in reparti non intensivi (159) mentre i dimessi sono stati 31. In un giorno rilevati 2.616 positivi per un'incidenza che sale a 1.191,62. È deceduta una 80enne di Fabriano, con patologie pregresse, e il numero complessivo di vittime nella regione sale così a 3.678.
Il totale di positivi (isolati più ricoverati) è di 16.784 (+559) e gli isolamenti domiciliari sono 27.040 (+825); i guariti/dimessi raggiungono 351.694 (+2.056). Gli ospiti di strutture territoriali sono 117 e le persone in osservazione al pronto soccorso sono 34.
Lo stabilimento Pfizer di Ascoli Piceno è assieme a quelli di Ringaskiddy e Newbridge, in Irlanda, e Friburgo in Germania, uno dei quattro siti di produzione e confezionamento a livello globale del farmaco antivirale orale anti-Covid-19 Paxlovid. Pfizer ha iniziato a suo rischio già l'anno scorso la produzione di Paxlovid e prevede di produrre fino a 120 milioni di trattamenti entro la fine del 2022.
"Il Paxlovid (formato da due compresse da 150 mg di nirmatrelvir e una compressa da 100 mg di ritonavir) è un inibitore della proteasi principale (Mpro) del virus SARS-CoV-2, indicato per il trattamento del Covid-19 negli adulti, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad aumentato rischio di progredire verso malattia grave" spiega Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia.
Il farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente i ricoveri e i decessi, se somministrato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi, "con una modalità di assunzione domiciliare che potrebbe cambiare il modo in cui può essere trattato il Covid-19, riducendo potenzialmente l'impatto della pandemia sui sistemi sanitari e ospedalieri".
Per la struttura di Ascoli Piceno, che ha adeguato linee di gestione altamente complesse per confezionare insieme i due principi attivi di Paxlovid su larga scala, con un investimento programmato di circa 50 milioni di dollari. "Sono previste oltre 250 nuove assunzioni nello stabilimento, che è un punto di riferimento per l'economia delle Marche e della provincia di Ascoli, con un impatto diretto sul Pil della regione derivante dal settore industriale del 2% circa" commenta Beatrice Colombo, site leader dello stabilimento ascolano. Tra i punti di forza del sito anche dello stabilimento anche la sostenibilità e l'innovazione tecnologica.
Continua nelle Marche la fase di crescita del tasso cumulativo di incidenza, arrivato a 1.178,82 su 100mila abitanti (ieri era 1.162,71), con 3.513 positivi rilevati nelle 24 ore. Le fasce di età tra 25-59 anni rappresentano circa la metà dei nuovi casi positivi; 953 per 25-44 e 872 per 45-59 anni, seguite da 60-69 anni con 388, e 70-79 anni con 257, 6-10 anni con 245.
La provincia di Ancona da sola totalizza 1.001 contagi, seguita da Macerata con 695, Pesaro Urbino con 585, Ascoli Piceno con 582, Fermo con 525, oltre a 125 casi di fuori regione. I 3.513 nuovi casi rappresentano il 44,1% dei 7.968 tamponi del percorso diagnostico su 9.953 tamponi totali.
(Servizio in aggiornamento)
La direzione della Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche ha segnalato al sindaco Rosa Piermattei, quale autorità sanitaria locale, un nuovo focolaio Covid all’interno della struttura che ospita, complessivamente, una ottantina di anziani.
L’Azienda dei servizi alla persona, in base all’esito di alcuni tamponi molecolari che hanno fatto registrare cinque positività tra gli ospiti e due tra il personale, ha fatto immediatamente scattare il protocollo sanitario interno con lo spostamento dei pazienti positivi in un apposito reparto dove vigono misure rafforzate di isolamento.
Dai successivi tamponi antigenici sono risultati positivi 13 ospiti e 5 operatori. La direttrice della struttura, Laura Taccari, e la presidente della Asp, Teresa Traversa, hanno riferito di una “situazione tranquilla con alcune persone anziane che registrano qualche linea di febbre ma buona saturazione”. Il direttore sanitario della Casa di riposo, dottor Giuseppe Tartaglia, ha provveduto ad attivare immediatamente i medici Usca dell’Area Vasta 3 dell’Asur Marche.
Gli sport tradizionali, discipline che si svolgono sotto l’egida della Figest, sono saliti in cattedra anche nelle scuole del Maceratese, dopo gli altri territori delle province marchigiane. La città di Tolentino, nei giorni scorsi, ha ospitato l’ultimo corso di formazione, destinato agli insegnanti di educazione fisica, promosso dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali e finanziato da Sport e Salute, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale.
Un’iniziativa molto riuscita tenutasi nella struttura del Circolo tennis in zona Pace alla presenza del presidente nazionale della Figest, il maceratese Enzo Casadidio, del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, che ha fatto gli onori di casa, del presidente del Circolo tennis, Marco Sposetti, che con grandissima disponibilità ha aperto l’impianto per accogliere le dimostrazioni di alcune delle principali discipline dei giochi storici quali ruzzola, tiro alla fune, tiro alla balestra, morra, rebatta.
A rappresentare i docenti di eduzione fisica della provincia di Macerata è stata, invece, la professoressa Nelly Zafirova che è stata ringraziata per aver creduto, fin da subito, nell’organizzazione dell’evento.
A tenere le lezioni sono intervenuti il tecnico federale Valeriano Vitellozzi, nella sua figura di coordinatore dei corsi, e il presidente regionale della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, Matteo Capeccia.
Il presidente Figest, Enzo Casadidio, si è complimentato con i vertici del Circolo tennis Tolentino per l’alta qualità degli impianti e per la manutenzione degli stessi che rappresentano un vero fiore all’occhiello per la città di Tolentino e, più in generale, per lo sport in provincia di Macerata, ma anche per l’ospitalità e la risposta dell’intera comunità tolentinate alle cosiddette discipline minori.
Un ringraziamento è andato al primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, da sempre "vicinissimo alle esigenze degli sportivi", ha sottolineato Casadidio, e all’Ufficio Scolastico Regionale che "ha sposato l’idea dei corsi di formazione nei vari istituti delle Marche con il coinvolgimento, complessivamente, di un centinaio di docenti di tutte e cinque le province".
Il presidente della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali ha presentato, da ultimo, ai rappresentanti delle istituzioni e ai docenti presenti, le prossime iniziative della Figest tra cui il Festival Tafisa che a settembre si terrà in Umbria, e che richiamerà molte delegazioni internazionali alla rassegna dedicata agli sport per tutti.
Casadidio in chiusura del proprio intervento ha anche proposto alle scuole maceratesi di fare visita, con l’organizzazione di gite scolastiche di un paio di giorni, al costruendo Centro federale di Gualdo Tadino per consentire agli alunni delle scuole di conoscere e praticare le discipline che fanno parte degli sport tradizionali.
“Gli sport tradizionali sono importanti – è intervenuto al corso il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi – perché rappresentano discipline popolari che vanno non solo riconosciute ma anche preservate e incentivate perché la pratica di certi sport non si perda nella memoria di ciascuno di noi”.
“L’aggiornamento di tanti docenti – ha concluso il presidente regionale di Figest, Matteo Capeccia, all’uniscono con il coordinatore responsabile dei corsi, Valeriano Vitellozzi, tracciando un bilancio sull’iniziativa avviata nel febbraio scorso a Fermo – è stato utilissimo per entrare non solo nelle scuole ma per avviate anche collaborazioni che permetteranno di replicare l’attività nel futuro e di avviarne anche di nuove”.
Un grande ringraziamento è andato, da ultimo, al coordinatore regionale degli insegnanti di attività sportive e motorie delle Marche, il professor Marco Petrini, che è riuscito a far comprendere l’importanza della conoscenza di attività che, con il tempo, si sono tramandate di generazione in generazione.
La sottovariante 'Omicron II' torna a preoccupare, con un incremento generale dei casi di positività intorno al 40% solo nel corso dell'ultima settimana. Da tenere in considerazione non solo la curva dei contagi, ma anche i dati relativi alla campagna vaccinale. E le strutture ospedaliere che al momento resistono, con i ricoveri – sia in area medica (13%) sia in intensiva (5,3%) – sotto la soglia di emergenza.
Sono dati nazionali che, però, si riflettono anche sul palpabile aumento in tutta la Regione Marche dei positivi – oggi registrati 1055 nuovi casi – e di una percentuale di ospedalizzazioni (a.m. 15%, t.i. 4,7%) che sembra comunque avallare il ritorno in zona bianca. Macerata, dopo Fermo e Ascoli Piceno, si attesta al terzo posto fra le province con il più sensibile impatto della nuova curva epidemiologica.
“Si tratta del colpo di coda di Omicron che coincide con la fine dell’inverno – spiega il presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri, Sandro Di Tuccio – e che oggi nuoce solo ai non vaccinati o a chi non ha ancora manifestato i sintomi dell’infezione”. A preoccupare maggiormente è l’ipotesi che il Covid 19 possa nelle prossime settimane segnare nuovi e significativi picchi di trasmissibilità. Andando a colpire, di conseguenza, la gestione sanitaria messa negli ultimi due anni già a dura prova.
“Ad oggi non possiamo prevedere cosa succederà – continua Di Tuccio – ma nel corso del tempo i sanitari hanno imparato a far fronte nel migliore dei modi all’iper-afflusso di gente nelle strutture ospedaliere. Siamo fisicamente stanchi: oggi dipendiamo dal buon senso delle persone e da quel 10% di italiani (circa 6 milioni) che ancora non si è vaccinato. Le future problematiche si legano a questi ultimi, principalmente”.
La convivenza, dunque, è l’unica arma certa rimasta per lasciarci alle spalle l’incubo pandemico. Se è vero che la sottovariante di Omicron risulta oggi la più contagiosa, allo stesso tempo è anche la meno significativa a livello sintomatologico. E se l’impatto ospedaliero, contemporaneamente, tenderà a diminuire con la bella stagione, bisognerà comunque prepararsi al prossimo inverno.
“Emergeranno nuove varianti – conclude Di Tuccio – quindi bisognerà farci trovare preparati. La vaccinazione va portata a termine, così come l’educazione sanitaria del cittadino. Il Covid ormai è diventato endemico, quindi la convivenza risulta necessaria per un reale ritorno alla normalità. Come il raffreddore o l’influenza, dovrà essere gestita con periodico richiamo vaccinale e nuove regole governative mirate per la gestione territoriale. Il soggetto fragile, in particolare, andrà gestito a livello domiciliare, sia per motivi etici sia pratici. Le restrizioni al cittadino, per il resto, hanno ormai fatto il loro tempo".
Nelle Marche prosegue la risalita del tasso di incidenza cumulativo, arrivato a 1.162,71 su 100mila abitanti (ieri era 1.152,79), a fronte di 1.055 nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore, pari al 46,2% dei 2.283 tamponi analizzati nel percorso diagnostico, su 2.864 tampini complessivi, come sempre un numero più basso nei giorni festivi rispetto al resto della settimana.
Sono 221 i soggetti sintomatici, 328 i contatti stretti di casi positivi, 252 i contatti domestici, 1 positivo in setting scolastico formativo, 1 in setting lavorativo, 6 contatti in ambiente di vita socialità.
La provincia di Ancona totalizza 330 casi, quella di Macerata 203, quella di Ascoli Piceno 194, quella di Pesaro Urbino 162, quella di Fermo 124, oltre a 42 casi di fuori regione. Il contagio continua circolare maggiormente nelle fasce di età 25-44 anni con 275 casi, e 45-59 anni con 262, seguite da 6-10 anni con 106, e 60-69 anni con 90 casi.
Nuovo balzo di ricoveri per Covid nelle Marche nonostante 32 persone dimesse in una giornata: ora sono 218 (+16) di cui 5 in Terapia intensiva (-2), 68 in Semintensiva (+6) e 145 in reparti non intensivi (+12).
In 24ore rilevati 1.055 casi di positività e l'incidenza è salita a 1.162,71 (ieri 1.052,79). Otto i decessi correlati alla pandemia in un giorno e il totale regionale di vittime sale a 3.674: tre nel Fermano (una 78enne di Porto Sant'Elpidio, un 85enne e una 89enne di Fermo), due in provincia di Ancona (una 77enne di Sassoferrato e una 80enne di Castelfidardo) e due nell'Ascolano (una 80enne di San Benedetto del Tronto e una 88enne di Ascoli Piceno), un 79enne di Appignano (Macerata).
Gli ospiti di strutture territoriali sono 124 e 31 le persone in osservazione nei pronto soccorso. Il totale di positivi (isolati più ricoverati) scende a 16.212 (+10$9, gli isolamenti domiciliari sono 25.537 (+77) e guariti/dimessi salgono a 346.141 (+1.151).
Continua a crescere nelle Marche l'incidenza di positivi ogni 100mila abitanti: nell'ultima giornata sono stati rilevati 2.396 casi e l'incidenza è passata da 1.133,01 a 1.152,79. Nel complesso sono 7.281 i tamponi eseguiti di cui 5.771 nel percorso diagnostico (41,5% di positivi) e 1.510 nel percorso guariti.
Sono 395 le persone con sintomi. I casi comprendono 697 contatti stretti di positivi, 659 contatti domestici, 2 in ambiente di scuola/formazione, 5 in ambiente di vita/socialità, 3 in ambito assistenziale, 4 in ambito lavorativo, 3 in ambito sanitario; per 619 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona ha fatto segnare 699 positivi; seguono per numero assoluto le province di Macerata (467), Pesaro Urbino (406), Ascoli Piceno (377) e Fermo (368); 90 i casi da fuori regione. Tra le fasce d'età il maggior numero di contagi in quella 25-44 anni (618); a seguire 45-59 anni (551) e 70-79 anni (232).
Continuano a crescere i ricoveri legati al covid negli ospedali nelle Marche: 6 nelle ultime 24 ore, che fanno arrivare il numero complessivo a 202, dei quali 7 in terapia intensiva (-2 rispetto a ieri), 62 in semi intensiva (+10) e 133 in reparti non intensivi (-2), oltre a 29 dimessi, secondo i dati della Regione Marche.
Ci sono stati anche 4 decessi, che fanno salire il totale a 3.666: sono morti 3 uomini e una donna, di età compresa tra 79 e 92 anni. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse.
Sono stati oltre 2000 i profughi ucraini accolti e censiti dall’Asur Marche alla data di sabato 19 marzo. Dal monitoraggio complessivo è risultato come, nelle 5 Aree Vaste della Regione Marche, siano arrivati sinora 2082 cittadini ucraini di cui 752 minori.
Di questi sono già stati contattati dal Dipartimento di Prevenzione in 1136, in 989 hanno già effettuato il tampone (da cui sono emersi 42 casi positivi), mentre in 46 si sono sottoposti a vaccino anticovid. Nelle Aree Vaste sono già diverse decine i tamponi molecolari prenotati dai Dipartimenti di Prevenzione e gli operatori stanno ricontattando tutti.
“Ringraziamo Prefettura, Questura, Uffici Immigrazione, Sindaci, Dipartimento di Prevenzione, la Protezione Civile, le associazioni di volontariato – afferma la dottoressa Nadia Storti, direttore generale dell’Asur Marche – per questo lavoro corale e per tutta la collaborazione che stanno fornendo in questo momento molto delicato in cui molti cittadini ucraini stanno arrivando nella nostra regione e una volta accolti hanno bisogno di controlli sanitari e di profilassi”.
“Dobbiamo essere solidali con queste persone colpite da una guerra distruttiva – ha detto l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – ma solidarietà e prevenzione sanitaria, specie per quanto riguarda il Covid, devono andare di pari passo”.
Al fine di facilitare il contatto con i servizi preposti, per tutte le informazioni utili circa l’accoglienza sul suolo italiano e le procedure da seguire relativamente a tamponi/isolamento e quant’altro, l’Asur Marche ha creato uno spazio informativo apposito sul sito www.asur.marche.it alla sezione “Cittadini” – “Emergenza Ucraina” con le spiegazioni e le procedure da seguire.
Continua a salire nelle Marche l'incidenza di positivi ogni 100mila abitanti: nell'ultima giornata sono stati rilevati 2.560 casi e l'incidenza è passata da 1.063,21 a 1.133,01. Nel complesso sono 7.150 i tamponi eseguiti di cui 5.751 nel percorso diagnostico (44,5% di positivi) e 1.399 nel percorso guariti.
Sono 446 le persone con sintomi. I casi comprendono 793 contatti stretti di positivi, 635 contatti domestici, 21 in ambiente di scuola/formazione, 8 in ambiente di vita/socialità, 5 in ambito assistenziale, 3 in ambito lavorativo, 2 in ambito sanitario; per 626 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona ha fatto segnare 778 positivi; seguono per numero assoluto le province di Macerata (488), Pesaro Urbino (418), Ascoli Piceno (390) e Fermo (367); 119 i casi da fuori regione. Tra le fasce d'età il maggior numero di contagi in quella 25-44 anni (656); a seguire 45-59 anni (567) e 60-69 anni (284).
Continuano a crescere i ricoveri legati al covid negli ospedali nelle Marche: 5 nelle ultime 24 ore, che fanno arrivare il numero complessivo a 196, dei quali 9 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri), 52 in semi intensiva (-1) e 135 in reparti non intensivi (+5), oltre a 26 dimessi, secondo i dati della Regione Marche.
Ci sono stati 4 decessi, che fanno salire il totale a 3.662: sono morte 4 donne, di età compresa tra 76 e 92 anni, tutte con patologie pregresse.