Il dato ufficiale segnato nelle Marche dall’inizio della pandemia da Covid 19 si attesta ad oggi a 395.052 persone che hanno contratto il virus e si sono ammalate: circa 1 marchigiano su 4. All’indomani della cessazione dello stato d’emergenza – con annesso generale ritorno in zona bianca e decadimento di alcune delle principali restrizioni – i dati diffusi dal Ministero della Salute e i report del Gimbe hanno reso evidente una gestione sproporzionata dell’emergenza sanitaria da parte della regione, a seconda delle province in cui il virus ha iniziato a diffondersi.
Quella di Pesaro Urbino è stata la zona più vessata, portando gli ospedali alla chiusura e costringendo le varie ambulanze a far convergere i ricoveri nelle aree limitrofe dell’anconetano, fra Jesi, Senigallia e la stessa Ancona.
Nei mesi successivi alla prima fase della pandemia, le due province sono arrivate a superare il migliaio di morti. Seguono in classifica, con gli ultimi dati aggiornati ad oggi, Macerata con 642 vittime totali e Ascoli Piceno con 328. Nel frattempo, l’incidenza del virus si è attestata a 1.014,31 su 100mila abitanti, con 2.180 casi di positività in tutta la regione. Solo nelle ultime 24 ore, sono stati sette i deceduti per Covid-19, portando il totale delle vittime a 3.721.
Due delle persone morte risiedevano ad Ascoli Piceno, una 74enne e una 102enne; una 73enne era di Porto Sant'Elpidio e un 85enne di Altidona in provincia di Fermo; una 88enne di San Lorenzo in Campo e un 92enne di Fano (Pesaro Urbino) e un 80enne di Montefano (Macerata). A fronte di 29 dimessi, sul fronte ricoveri restano in Terapia intensiva 10 persone (-3 rispetto a ieri), in Semintensiva 52 (-2), in reparti non intensivi 187 (+4). Gli ospiti di strutture territoriali sono 144, mentre 47 quelle in osservazione nei pronto soccorso.
Contemporaneamente, la discussa campagna vaccinale prosegue con il terzo atto, registrando 3.331.072 somministrazioni (93,62%), di cui 1.240.322 prime dosi, 1.168.480 richiami e 921.671 booster.
Nelle Marche continua la discesa dell'incidenza di casi di coronavirus, e torna verso quota mille: nell'ultima giornata si sono registrati 2.180 casi e l'incidenza si è attestata a 1.014,31 contro i 1.025,57 di ieri. Lo comunica la Regione.
Per quanto riguarda i ricoveri le Marche segnano un paziente Covid in meno in 24 ore (ora sono 250): in Terapia intensiva, 10 degenti (-3) e in Area Medica 239 (+2). La percentuale di occupazione di ricoveri Covid sul totale dei posti letto cala, dunque, in Intensiva (3,9% su un totale di 256 posti) e sale in Area Medica (23,4% cioè 239 su 1.020 posti).
Il totale di tamponi eseguiti in un giorno è di 6.734 di cui 5.389 nel percorso diagnostico (40,5% di positivi) e 1.345 nel percorso guariti. Tra gli ultimi positivi ci sono 387 persone con sintomi; i casi comprendono 671 contatti stretti di positivi, 593 contatti domestici, 11 in ambiente di vita/socialità, 8 in ambito scolastico/formativo, 3 in ambito lavorativo, 2 in ambito sanitario e 2 in ambito assistenziale e su 495 contagi è in corso un approndimento epidemiologico.
A livello provinciale il numero più alto di casi si è rilevato ancora in provincia di Ancona (686); seguono le province di Macerata (405), Ascoli Piceno (363), Pesaro Urbino (351) e Fermo (289); 86 positivi provenienti da fuori regione. Registrati 576 positivi tra persone nella fascia d'età 25-44 anni, 510 in quella 45-59 anni; sopra i 200 casi le fasce d'età 60-69 anni (251) e 70-79 anni (207).
Med Store, Apple Premium Reseller ed azienda attiva nel settore dell’innovazione tecnologica, prosegue in modo forte il suo impegno nella solidarietà. Negli scorsi giorni infatti la realtà maceratese ha donato una fornitura di iPad e casse sonore per la Fondazione Ospedale Salesi, vero e proprio punto di riferimento nell’ambito pediatrico.
La donazione è un’ulteriore testimonianza di attenzione e sensibilità verso la Fondazione ed il supporto che la tecnologia può offrire in ambito ospedaliero. In tal senso l’utilizzo della musica è stato riconosciuto essere un valido strumento per sostenere la salute fisica ed emotiva anche nel percorso nascita, e le funzionalità di iPad e casse sonore rappresentano il meglio che la tecnologia può offrire in questo ambito.
Il rapporto tra Med Store e la Fondazione Ospedale Salesi, consolidatosi nel tempo, risponde alla richiesta del professor Andrea Ciavattini, direttore Clinica Ostetrica e Ginecologica e Direttore del Dipartimento Materno infantile dell’ Azienda.Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona di dotare il reparto di iPad e casse sonore.
La consegna dei dispositivi è avvenuta negli scorsi giorni alla presenza di due professionisti di Med Store, la dottoressa Formicola e il dottor Minnucci, che hanno consegnato i sei iPad e le sei casse sonore e cromoterapiche. Presente alla consegna la professoressa Laura Mazzanti, Direttrice della Fondazione Ospedale Salesi, che ha ringraziato Med Store per questo ulteriore dono dato al Dipartimento materno infantile, e che ha anche ottenuto dal musicista Emiliano Toso, biologo molecolare e pianista di successo già da tempo amico della Fondazione, di poter utilizzare le sue musiche a 432 hz, già patrimonio mondiale di medici, ostetriche e operatori della salute.
Soprattutto è doveroso ricordare che nel 2020, la FOS ha sostenuto il progetto del professor Roberto Trignani, responsabile del reparto di neurochirurgia dell’Azienda ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona che ha eseguito il primo intervento con l’artista e la sua musica in Sala operatoria al Salesi.
La dottoressa Silenzi, Coord.ce S.O.D. Clinica Ostetrica e Ginecologica e gravidanze ad alto rischio, Coord.ce S.O.D. Neonatologia-Nido, presente alla cerimonia, ha espresso la sua gratitudine con queste parole: “L’intenzione è quella di creare una sorta di “utero sonoro” che accompagni la donna nei nostri luoghi di attività (ambulatori e sale travaglio), in modo da instaurare un piacevole sottofondo da cui madre e figlio possono trarre beneficio.
Ringraziamo di cuore per quanto donato che utilizzeremo in questo modo: nell’ Ambulatorio della cardiotocografia, dove la gestante sosta circa mezz’ora per ogni seduta. Questo momento di pausa dalle quotidiane attività, può essere allietato dall’ascolto della musica idonea al rilassamento. Ottenere una diminuzione del senso di ansia che spesso accompagna l’ultimo periodo della gravidanza, oltre a sostenere un benessere psicofisico generale, facilita l’ascolto delle reazioni fetali agli stimoli sonori, rafforzando così la relazione endogena con il proprio figlio.
Nell’ Ambulatorio sostegno allattamento: Le mamme e i neonati usufruiscono di uno spazio che prevede prestazioni della durata di un'ora, durante le quali apprendono le modalità di un corretto allattamento materno, riconosciuto come obiettivo di salute mondiale. A tale ambulatorio afferiscono mamme che incontrano difficoltà nella quotidiana gestione del loro neonato, con conseguente sentimento di inadeguatezza e frustrazione. L'effetto rilassante dell'ascolto della musica adeguata favorisce la produzione di ormoni necessari alla produzione e all'eiezione del latte materno.
E per non escludere da questi benefici le donne che afferiscono ai nostri ambulatori per problemi ginecologici, un iPad donato sarà utilizzato durante “minimi interventi chirurgici ambulatoriali” con l’intenzione di favorire il rilassamento, il contenimento dell’ansia, la diminuzione della percezione dolorosa e un maggior senso di soddisfazione dell’utenza”.
Continua la dottoressa Laura Fermani, Coordinatrice della SOD Clinica di Ostetricia e Ginecologia 3° piano - Sale Parto - Ambulatorio Urgenze Emergenze Sala travaglio: "La musica influenza fortemente il sistema nervoso centrale, che a sua volta gestisce i nostri ricordi, le emozioni, e come affrontiamo la paura e il dolore.
L'ascolto della musica in sala parto è fonte di rilassamento, conforto e forza. Ciò permette alle donne di vivere un’esperienza di parto più positiva. Generalmente la musica classica, new age o i suoni della natura sono i più apprezzati ed utilizzati a questo scopo”.
Da quest'oggi l'Italia dice definitivamente addio allo stato di emergenza e a parte delle restrizioni adottate dal Governo per arginare l'emergenza pandemica nefgli ultimi due anni. Tra le principali novità lo stop al Super Green pass, al sistema a colori delle regioni e ai limiti di capienza delle strutture. Decadono anche il Commissario Figliuolo e il Cts.
Un miglioramento nei contagi che ha dunque consentito al Governo Draghi di adottare misure più lievi nei confronti anche della popolazione che, dall'inizio della campagna vaccinale, ha scelto di non effettuare la somministrazione del siero. Per portare avanti il processo di vaccinazione, al posto del Cts sarà istituita una unità operativa ad hoc fino al prossimo 31 dicembre.
Anche il sistema dei colori viene definitivamente abrogato, ma il monitoraggio proseguirà. Termina l'obbligo di Super Green pass nei luoghi di lavoro per gli over 50 (la sospensione di coloro che ne saranno sprovvisti non avverrà più, ma resta la multa): a chi ha superato questa soglia d'età sui luoghi di lavoro sarà richiesto il pass base.
Stop al certificato verde sui bus e in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, dove proseguirà l'obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile. Non sarà più necessario avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. Anche nei ristoranti all'aperto non sarà più prevista l'esibizione di alcun certificato. Solo per i turisti stranieri cadrà anticipatamente l'obbligo del pass rafforzato nei ristoranti.
Dal primo aprile decade ovunque il limite alle capienze nelle strutture e dunque anche negli stadi, dove per accedervi sarà richiesto il lasciapassare base e sarà possibile tornare ad occupare il 100% dei posti. Stop anche alle quarantene da contatto con un caso positivo al Covid, anche per i non vaccinati: dovrà restare in autoisolamento solo chi ha contratto il virus mentre chiunque abbia avuto un contatto dovrà applicare il regime dell' autosorveglianza, indossando la mascherina Ffp2.
L'obbligo di mascherine al chiuso viene prolungato fino al 30 aprile. E fino a quella data resterà in vigore l'attuale “regime”. Perciò su tutti i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus, tram, metropolitane), così come in cinema, teatri, sale da concerto, stadi, palazzetti dello sport, discoteche (ad eccezione del momento del ballo) continuerà a essere obbligatoria la Ffp2.
Cari lettori bentornati a questa nuova puntata della mia rubrica settimanale, nella quale analizziamo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Dopo il picco di crescita della scorsa settimana (circa il 40%), l'incremento questa settimana si è ridotto al 10%. La speranza, relativamente ai prossimi 7 giorni, è quella che la crescita non rimbalzi ma si smorzi ancora, arrestandosi prima di ricominciare la discesa.
Più passa il tempo, meno il virus ha terreno fertile tra i vaccinati. Tutto ciò riduce i casi gravi, avvicinando la popolazione all'immunità di gregge. Se questa previsione si avverasse, vedremo progressivamente risalite di contagi sempre meno durature.
Le grandezze ospedaliere salgono di circa il 10%: sarà interessante vedere un picco di crescita dei casi del 40% come quello della scorsa settimana, che tipo di incremento delle grandezze ospedaliere abbia comportato. Lo scopriremo nella prossima puntata della rubrica.
In giallo rimane soltanto la regione Sardegna, ma dal primo aprile il sistema a fasce verrà abolito e si potrà tornare a compiere numerose attività con il solo tampone, senza la vaccinazione. Quindi finalmente anche l'Italia si avvierà verso una rimozione delle restrizioni.
Come più volte ho detto e mostrato, paragonando i casi italiani a quelli del Regno Unito, la variante Omicron è talmente contagiosa da rendere fondamentalmente inutili le restrizioni tanto che, averle o non averle, all'atto pratico ha comportato medesimi risultati.
Modifiche in vista per la campagna di vaccinazione anti-Covid predisposta dall’Asur Marche nel centro di via Gobetti n.80 a Civitanova.
Dal 5 sino al 30 aprile - comunica il Comune di Civitanova - il polo della zona industriale di Santa Maria Apparente sarà aperto solo il martedì e il venerdì dalle ore 09,00 alle ore 13,00. Queste le date di apertura: 5, 8, 12, 19, 22, 26 e 29 aprile.
Un’apparecchiatura di ultima generazione, cardine della diagnostica pesante ad alta tecnologia, sistemata nei nuovissimi 126 mq del reparto di Radiologia. Una spesa complessiva di 736.357,84 euro. L’Ospedale di Macerata ha inaugurato ufficialmente la sua risonanza magnetica di ultima generazione, ottenuta grazie all’importante contributo finanziario da parte della Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata.
A presenziare al taglio del nastro presso l’Aula Biblioteca del nosocomio, la direttrice di AV3 Daniela Corsi e la presidente di Carima Rosaria Del Balzo Ruiti, insieme anche al sindaco Sandro Parcaroli, il vescovo Nazareno Marconi, la consigliera regionale Anna Menghi e la presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi. Grande assente alla cerimonia, l’assessore Filippo Saltamartini.
Nell’ambito dell’intera Area Vasta 3, la nuova strumentazione top di gamma (tomografo modello Magnetom Sola di Siemens) affiancherà quella già presente per la TAC, fornendo di fatto una maggiore accuratezza nelle diagnosi – soprattutto per quel che riguarda il tumore mammario, quello alla prostata e nella zona addominale, le miocarditi, le cardiomiopatie e le displasie aritmogene, patologie legate al sistema nervoso – e consentendo quindi alle altre attività sanitarie (come quelle assistenziali e ospedaliere) di svolgere in maniera più efficace e rapida il proprio lavoro.
“Abbiamo dimostrato di saper rispondere alle esigenze di tutti – ha dichiarato Del Balzo Ruiti – con responsabilità ed efficienza. Il nostro è stato un contributo studiato e discusso, per evitare sprechi e avere parte attiva insieme a tutti gli addetti ai lavori in quello che è l’impegno di migliorare sempre di più i servizi alla cittadinanza maceratese”.
“Il nuovo tomografo e i nuovi locali per la radioterapia – ha commentato Corsi – ci permetteranno di predisporre prestazioni all’avanguardia, e a disposizione anche di tutte le altre Aree Vaste della regione”.
“La collaborazione e il lavoro di squadra dà i suoi frutti – ha aggiunto Menghi – e la Fondazione Carima si è dimostrata ancora una volta un grande punto di riferimento per tutta la provincia di Macerata, e non solo. Insieme possiamo superare anche tutte le altre criticità”.
Prosegue il lento calo dell'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore sono stati rilevati 2.349 positivi e l'incidenza è scesa da 1.064,73 a 1.033,30. Resta alta la percentuale di casi sui tamponi del percorso diagnosi (42,9% su 5.481); il totale di tamponi eseguiti in un giorno è di 7.336 che comprende anche i 1.855 test del percorso guariti.
Le persone con sintomi sono 520; tra i casi 697 sono i contatti stretti di positivi, 674 i contatti domestici, 31 in ambiente scolastico/formativo, 7 in ambiente di vita/socialità, 5 in ambiente lavorativo, 2 in ambito assistenziale e 2 in ambito sanitario.
La provincia di Ancona viaggia sempre su circa 800 casi giornalieri (794); è seguita per numero di positivi dalle province di Macerata (410), Ascoli Piceno (375), Pesaro Urbino (370) e Fermo (320); 80 contagiati da fuori regione.
Tra le fasce d'età più colpite ancora una volta quella tra 25-44 anni (615), con quasi un quarto dei positivi; seguono 45-59 anni (544), 60-69 anni (274), 70-79 anni (210) e 6-10 anni (133).
Nell'ultima giornata ricoveri per Covid in aumento nelle Marche (257; +3 rispetto a ieri) ma calano in Terapia intensiva (11; -1). Sei i decessi che fanno salire il totale a 3.713: in provincia di Ancona, una 68enne residente nel capoluogo; nel Fermano un 80enne di Montegranaro, un 85enne e un 88enne di Fermo, un 86enne di Porto San Giorgio, una 96enne di Castorano (Ascoli Piceno).
Tra i pazienti, oltre a 11 in Terapia intensiva, ce ne sono 59 in Semintensiva (+1) e 187 nei reparti non intensivi (+3); 31 i dimessi. La percentuale di pazienti Covid in Terapia intensiva scende al 4,3% (256 posti letto) mentre in Area Medica l'occupazione è del 24,1% (246 su 1.020 posti).
Le persone ospitate in strutture territoriali sono 139 e 35 in osservazione nei pronto soccorso. Il totale dei positivi (ricoveri più isolamenti) scende a 14.814 (-188), gli isolamenti domiciliari salgono a 27.093 (+221) e i guariti/dimessi si attestano a 371,964 (+2.781).
Un ambulatorio di senologia per le prime visite e controllo post-operatori è stato attivato presso l'ex Ospedale di Tolentino in Area Vasta 3. "L'attività ha lo scopo di portare sempre più vicino alla popolazione le prestazioni sanitarie specialistiche, riducendo così il disagio di recarsi in ambienti ospedalieri, spesso lontani dal proprio territorio di appartenenza", ha precisato la direttrice dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi.
Il servizio, che fa parte del percorso senologico dell'UOSD Breast Unit dell'Ospedale di Macerata, è partito il 7 marzo. L'ambulatorio verrà effettuato tutti i lunedì dalle 8:30 alle 10, in Viale della Repubblica, previo appuntamento al Cup.
"L'attività ambulatoriale - ha puntualizzato la direttrice Corsi - è svolta dai componenti dell'equipe chirurgica del dottor Paolo Decembrini, responsabile dell'Unità Operativa e vuole essere la risposta all'esigenza di miglioramento del percorso dedicato alle donne nell'ambito di una diagnostica precoce, in collaborazione con lo screening radiologico del territorio".
La “Week e Day Surgery” di San Severino Marche ha ricevuto l’accreditamento ISHAWS - capitolo italiano dell’European Hernia Society - per il trattamento chirurgico delle ernie della parete addominale.
Il Responsabile della U.O.S.D., Angelo Buonsanto spiega che è stato riconosciuto un lavoro che, sia in termini di volumi di attività, sia in termini di valore clinico delle singole prestazioni, accredita la “Week Surgery” dell’Ospedale di San Severino Marche per gli standard di un “Hernia Center”.
Rispondendo ad una direttiva Aziendale che chiedeva di concentrare nella Week Surgery di San Severino Marche gli interventi chirurgici cosiddetti a “ciclo breve” è stata implementata una attività chirurgica di consolidata vocazione nell’Ospedale settempedano - quella della riparazione delle ernie della parete addominale, portandola a livelli di riferimento.
La Società Italiana della Chirurgia dell’Ernia e della Parete addominale (ISHAWS) insieme con le più importanti società Scientifiche Europee afferenti all’EHS (European Hernia Society) ha proposto un metodo di accreditamento articolato su tre livelli con la finalità di definire criteri certi per la certificazione di un “Hernia Center”.
Per aderire agli standard richiesti dal programma di accreditamento è stato necessario adeguare indicazioni e tecniche operatorie, così come il setting assistenziale, alle linee guida sancite dalla Società Europea dell’Ernia, aggiornando le metodiche di base ed aggiungendo innovative tecniche chirurgiche mininvasive.
Presso la U.O.S.D. di San Severino Marche il programma per l’accreditamento, iniziato nel 2018 si è concluso nel 2021 con il completamento della casistica necessaria ad attestare i risultati raggiunti come richiesto dal protocollo ISHAWS.
La Week Surgery di San Severino ha perseguito e realizzato il programma necessario per l’accreditamento grazie al sostegno della Direzione Aziendale, di quella Medica, del Dipartimento Chirurgico e di tutti gli Anestesisti dell’Area Vasta 3. A questi ultimi, in particolare, si deve lo sforzo maggiore nell’aver mantenuto, anche in tempi di emergenza sanitaria, il supporto necessario alle attività chirurgiche.
“Questa è la conferma del fatto che non puntare sugli ospedali unici premia le eccellenze territoriali – ha detto l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - Noi vogliamo raggiungere un maggiore equilibrio, evitando le concentrazioni previste dal modello dell'ospedale unico. In questo caso l’ospedale di San Severino è stato in grado di raggiungere anche l’eccellenza nella riparazione delle ernie della parete addominale”.
Incidenza in lieve calo nelle Marche a 1.078,12 (ieri era 1.090,78) su 100mila abitanti, mentre si registrano 3.323 nuovi positivi al Covid nelle ultime 24 ore. I positivi sono il 41,8% dei 7.947 tamponi analizzati nel percorso diagnostico su 9.679 tamponi complessivi.
I sintomatici sono 654, i contatti stretti di casi positivi 931, i contatti domestici 873, i positivi in ambito scolastico formativo 34, i contatti in ambito lavorativo 8, i contatti in ambiente di vita socialità sono 4, per 811 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
La provincia di Ancona totalizza oltre mille positivi (1,017), seguita da Macerata con 631, Pesaro Urbino con 547, Ascoli Piceno con 546, Fermo con 425, oltre a 157 casi fuori regione. Il contagio circola soprattutto nelle fasce di età 45-59 anni, con 835 casi, e 25-44 anni, con 824, seguite da 60-69 anni con 370 e 70-79 anni con 302.
Il numero di ricoveri è aumentato di un'unità (249) nelle 24 ore: 10 degenti in Terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri; occupazione al 3,9% sui 256 posti complessivi) e 239 in Area Medica (+1). Registrato anche un decesso: si tratta di una 89enne di Pioraco.
Dopo la storica riapertura dello scorso novembre con l’attivazione di una Rsa, un poliambulatorio e una clinica dentale, Villalba amplia ulteriormente la sua offerta di salute per la città di Macerata avviando in questi giorni un servizio di cure domiciliari che consentiranno ai maceratesi di non doversi spostare da casa e ricevere, in modo tempestivo, una gamma di prestazioni sanitarie molto ampia, alcune delle quali anche in telemedicina.
Il Gruppo Kos, di cui fa parte Villalba, ha infatti attivato un servizio che porta direttamente nelle case dei cittadini i servizi medici, infermieristici o fisioterapici richiesti, che saranno resi dai professionisti sanitari del Poliambulatorio Villalba in collaborazione con il Centro Ambulatoriale Santo Stefano Riabilitazione.
Un sistema di erogazione dei servizi sanitari che semplifica l’organizzazione delle famiglie, migliora la qualità di vita dei pazienti e diminuisce il carico assistenziale richiesto alle strutture sanitarie.
“Andiamo ad offrire un approccio innovativo nell’erogazione dei servizi sanitari – dice la Direzione del Gruppo Kos – e il nostro auspicio è di poter creare, in questo modo, nuovo valore a favore della salute dei cittadini maceratesi”.
Tra le prestazioni offerte ci sono quelle diagnostiche, visite mediche specialistiche, una vasta gamma di prestazioni riabilitative, interventi di sostegno alla salute mentale, prestazioni infermieristiche e prestazioni socio assistenziali.
Favorire il trapianto di rene da donatore vivente. È questa la finalità dell’accordo Stato-Regioni che la Giunta regionale delle Marche ha recepito oggi con una delibera nella consueta seduta settimanale.
L’Accordo nasce da una precisa esigenza: il trapianto da deceduto non solo prevede lunghe liste di attesa, ma spesso si pone anche il problema della compatibilità dell’organo. Per cui il Ministero della Salute ha voluto incentivare l’informazione in merito a questa alternativa terapeutica, che dà, ad esempio, la possibilità ai familiari di offrirsi come donatori.
“Prima d’ora non era stato fatto praticamente nulla in materia - ha spiegato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - mentre con questo atto si inizia un percorso che siamo intenzionati a portare avanti e promuovere come tutta la cultura della donazione".
"Nelle Marche - prosegue - come nel resto d’Italia, le liste di attesa sono lunghe e il trapianto da donatore vivente avrà un carattere aggiuntivo, non sostitutivo del trapianto da deceduto. Naturalmente, la premessa fondamentale a far conoscere questa opportunità aggiuntiva per un malato, sono le campagne informative capillari e mirate ai pazienti e alla popolazione in generale”.
Tra le modalità previste per incentivare la donazione da vivente: il potenziamento degli ambulatori per la cura della Malattia Renale Avanzata (Ma.re.A), operativi nelle Strutture di Nefrologia sul Territorio; la creazione e distribuzione di materiale informativo sul trapianto da donatore vivente da distribuire ai pazienti con malattia renale avanzata negli ambulatori Ma.Re.A. e nei Servizi Dialisi; la realizzazione di un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale condiviso con gli Enti del Sistema Sanitario Regionale per uniformare e accelerare la procedura di valutazione dell'idoneità alla donazione.
Attualmente in Italia, a fronte di programmi di trapianto di rene da donatore vivente attivi in 34 centri autorizzati, il ricorso al trapianto di questo tipo rappresenta circa il 10% del totale. Sono circa 140 mila i marchigiani che hanno problemi ai reni. I dializzati sono invece 5743.
Allo stato attuale si tratta di una tipologia di trapianto poco utilizzata (un solo trapianto di questo tipo nel 2021 nelle Marche) sia per la complessità di intervento sia per l’esigenza di formazione specifica del personale sanitario. Una complessità che tuttavia si è ridotta nel tempo, perché i progressi hanno fatto sì che si possa operare con una tecnica mini-invasiva, laparoscopica, che ne riduce disagi e disturbi (ad esempio minimizzando la ferita e quindi la cicatrice).
Dopo la chiusura del reparto di medicina covid a San Severino risalgono i contagi in vari reparti, negli ospedali della provincia. «A due anni dalla pandemia l'azienda sanitaria unica regionale non è ancora in grado di gestire l'emergenza». La denuncia viene da Elisabetta Guglielmi segretario provinciale del Nursind Macerata, il sindacato degli infermieri che spiega: «La direzione medica fornisce indicazioni che ogni unità operativa deve tenere ricoverati i pazienti, risultati positivi, nelle stanze grigie dove si posizionano i sospetti. Il risultato è che si stanno mettendo a rischio tutti gli ospedali e i contagi sono in fortissima risalita, con grande preoccupazione tra il personale, già provato da due anni intensi di pandemia.
Ad oggi in medicina a Camerino ci sono 8 pazienti positivi e 10 negativi, il personale ogni giorno si infetta perché manca l'isolamento. Ci sono focolai per la mancanza di percorsi non adeguati. Il reparto Medicina dell'ospedale di Macerata ha sei posti letto pieni, i pronto soccorso sono di nuovo stati trasformati di fatto in reparti covid, dove i pazienti sostano anche più di 10 giorni, come avviene per coloro che hanno un decorso post operatorio di ortopedia e chirurgia».
La sindacalista denuncia una situazione critica anche a Macerata e Civitanova: «Il pronto soccorso di Civitanova ha medicina d’urgenza piena e 8 pazienti covid, a Macerata il pronto soccorso ha i due container pieni, l’osservazione breve intensiva piena e la medicina d'urgenza piena. Ci sono altissimi contagi tra i dipendenti sanitari, i colleghi esonerati e sospesi perché non vaccinati, non sono mai stati sostituiti. Cosa fa l'azienda? Ordina delle porte in plexiglass, per dividere i reparti tra sporchi e puliti. Abbiamo chiesto di verificare la correttezza dei percorsi puliti-sporchi, la Regione Marche tramite una determina impone che in caso di necessità l’Area Vasta 3 dia assistenza alle case di riposo, o alle strutture che ne fanno richiesta. Si toglie personale al territorio o alla residenza sanitaria assistenziale, personale già sotto organico e si vanno a coprire i turni scoperti».
Ad un quadro così critico, si aggiunge la carenza di personale, aggiunge Guglielmi: «Ad aprile sarà assunto un operatore socio sanitario, nessuno infermiere. Non abbiamo certezza dei rinnovi contrattuali per infermieri, operatori socio sanitari e se rinnovati, il contratto lo hanno solo per sei mesi. Manca la certezza di un piano ferie estive, dopo due anni senza ferie il personale è allo stremo, si sfruttano i rinnovi di contratto che non permettono di prendere nemmeno una casa in affitto. Come Nursind abbiamo chiesto un sondaggio tra i dipendenti per valutare il loro stato di benessere aziendale, la maggior parte di loro ora ha bisogno di sedute dallo psicologo.
Ad oggi - conclude Guglielmi - non c'è nessuna certezza sul pagamento delle indennità per i reparti covid del 2021, degli incentivi sempre promessi nel 2021 e nemmeno sulla graduatoria della progressione di carriera. Ai dipendenti si chiede di saltare i riposi, di rinunciare alle ferie, di gestire i pazienti perché mancano i medici ma poi quando c’è da riconoscere il lavoro svolto l’azienda prende tempo».
Terzo calo consecutivo dell'incidenza di casi ogni 100mila abitanti nelle Marche, entrate nel cosiddetto 'plateau epidemico": nell'ultima giornata rilevati 2.349 positivi e l'incidenza è scesa a 1.149,06 (ieri 1.163,11, il giorno prima 1.187,09). Lo fa sapere la Regione.
In totale eseguiti 7.007 tamponi in un giorno tra cui 5.484 nel percorso diagnostico (42,8%) e 1.523 nel percorso guariti. Intanto il numero di ricoveri è rimasto invariato (238) nelle 24 ore: 10 degenti in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri; occupazione al 3,9% sui 256 posti complessivi) e 228 in Area Medica (-1; saturazione del 22,35% su 1.020 posti letto). Quattro i decessi, due uomini e due donne, di età compresa tra gli 85 e i 92 anni.
Per quanto riguarda gli ultimi positivi le persone con sintomi sono 498; i casi comprendono 652 contatti stretti di positivi, 624 contatti domestici, 18 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 3 sul lavoro, uno ciascuno in ambito sanitario e assistenziale (su 535 contagi in corso un approfondimento epidemiologico).
In provincia di Ancona registrati 759 positivi; seguono le province di Ascoli Piceno (405), Pesaro Urbino (397), Macerata (382), Fermo (310); 96 casi da fuori regione. Il numero più alto di contagi tra persone di età compresa tra 25 e 44 anni (607) e tra 45-59 anni (542); poi la fascia d'età 60-69 anni (264), 70-79 anni (215) e 6-10 anni (142).
Ventiquattrenne, abruzzese, affetta da un tumore al lobo temporale sinistro, la parte cerebrale che controlla la funzione del linguaggio. È lei la paziente numero 100 che è stata sottoposta ad una procedura definita in "awake": si tratta di una tecnica chirurgica che consente di operare, da svegli, pazienti con patologie del cervello allo scopo di controllare in real-time le funzioni cerebrali e di ottimizzarne così la preservazione.
L’intervento nelle giornate del 25 e del 26 marzo è oggetto di un convegno: "Alive and Awake: 100° caso negli Ospedali Riuniti di Ancona". Coinvolti neurochirurghi, anestesisti, neuropsicologi, neurologi, neuroradiologi e infermieri della Azienda Ospedaliera che hanno ripercorso la storia di 100 interventi eseguiti in 10 anni di attività.
Nell’auditorium Montessori della Facoltà di Medicina e Chirurgia sono stati realizzati collegamenti in diretta con la sala operatoria del dottor Roberto Trignani, direttore della divisione di neurochirurgia dell’ospedale di Torrette e del neuroanestesista Pietro Martorano.
La paziente, per tutta la durata dell’intervento, ha dialogato con i medici per capire l’andamento e soprattutto se le manovre della rimozione tumorale rischiavano di toccare e lesionare la centrale del linguaggio. Le persone in sala, tra cui molti studenti in medicina, hanno potuto interagire in diretta coi chirurghi durante la fase operatoria.
L’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, intervenuto a conclusione della sessione dei saluti istituzionali, ha espresso la gratitudine della Regione ai professionisti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria per il traguardo di eccellenza raggiunto.
“Oggi - ha aggiunto - attraverso voi e il vostro lavoro di squadra multidisciplinare, le Marche mostrano al mondo la via della Sanitá del futuro, fatta di iper-tecnologia, di intelligenza artificiale ma anche e soprattutto di profondi valori umani che sono sempre più centrali nella scienza medica. Ai medici, agli Infermieri, ai tecnici, agli studenti e agli specializzandi affidiamo il futuro di una Sanità Pubblica equa e solidale come quella italiana che esprime intelligenza, genialità e generosità e non è seconda a nessuno”.
Il Direttore Generale dell’AOU Michele Caporossi ha dichiarato: “Si tratta di un evento straordinario che solo l’Azienda Ospedaliera regionale poteva realizzare. La procedura presentata, infatti, è una di quelle utilizzate ai massimi livelli dove mano dell’uomo e tecnologia si fondono per ottenere risultati stupefacenti”.
Nella mattina di sabato 26 marzo saranno gli altri Centri ospedalieri a raccontare la loro esperienza di chirurgia in awake, attraverso relazioni tenute da neurochirurghi, neuroradiologia, anestesisti e neuropsicologi.
Sono 2.502 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore (ieri erano 2.821), il 42,8% (45,2%) dei 5.840 (6.240) tamponi analizzati. L'incidenza continua a piegare verso il basso: oggi è a 1.163,11 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.187,09). Questo quanto emerge dai dati diffusi dall’Osservatorio epidemiologico delle Marche, numeri che confermano come la curva epidemica si stai avvicinando al “plateau confermando i trend nazionali recenti all'insegna della nuova variante Omicron-2.
Per il secondo giorno di fila, infatti, l'incidenza degli infettati dal Covid scende. Rimane Ancona (762) la più colpita, seguita da Macerata (473), Ascoli Piceno (418), Pesaro Urbino (406) e Fermo (346); sono 97 i casi provenienti da fuori regione. Anche oggi si conferma il recente trend in crescita per le fasce d'età più avanzate, con 277 casi per i 60-69enni, 188 per i 70-79enni e 187 per gli 80-89enni.
Gran parte dei positivi giornalieri, comunque, resta concentrata nelle fasce intermedie, che mettono assieme la metà del totale giornaliero: 697 casi per i 25-49enni e 580 per 45-59enni. Tra i più i giovani la fascia più colpita è quella dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni) con 145 casi.
Ricoveri legati al covid in salita nelle Marche: sono 238, cinque più di ieri, con numeri in crescita in tutti i reparti: 9 in terapia intensiva (+1), 58 in semi intensiva (+1), 171 in reparti non intensiva (+3), oltre a 28 dimessi nell'ultima giornata, secondo i dati della Regione Marche.
L'occupazione dei psti letto da parte di pazienti covid è al 3,5% nelle terapie intensive, al 22,45% nell'area medica. Cinque i decessi nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.687 dall'inizio dell'emergenza sanitaria.
Dopo una decina di giorni in costante rialzo, ha segnato un calo, nell'ultima giornata, l'incidenza di casi di coronavirus ogni 100mila abitanti nelle Marche: in 24 ore sono 2.821 i contagi rilevati e l'incidenza è diminuita lievemente da 1.191,62 a 1.187.09. Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
In crescita la percentuale di positivi tra i tamponi diagnostici (45,2% su 6.240); in tutto eseguiti 8.128 test tra cui 1.888 tamponi del percorso guariti. I sintomatici sono 512; i casi comprendono 811 contatti stretti di positivi, 731 contatti domestici, 38 in ambiente scolastico/formativo, 5 in ambiente di vita/socialità, 4 in ambito lavorativo, uno ciascuno in ambito sanitario e assistenziale. Su 705 contagi in corso un approfondimento epidemiologico.
La provincia di Ancona ha fatto registrare 887 positivi; è seguita, per numero assoluto di casi, dalle province di Macerata (572), Pesaro Urbino (453), Ascoli Piceno (442), Fermo (365); 102 i casi da fuori regione. La fascia d'età con più nuovi contagi è sempre quella tra i 25 e i 44 anni (809) seguita da 45-59 (672), 70-70 anni (254) e 60-69 anni (252).
Sono stati resi pubblici anche i dati del monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che hanno evidenziato un aumento del 36,6% di nuovi casi di coronavirus nelle Marche nella settimana tra il 16 e il 22 gennaio e performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (1.073).
A livello provinciale per nuovi casi ogni 100mila abitanti, il valore più alto si registra a Fermo 1.474 (+43,1% rispetto alla settimana precedente); seguono Ascoli Piceno 1.382 (+30,9%), Ancona 1.130 (+36,2%), Macerata 1.105 (+32,1%) e Pesaro e Urbino 801 (+47,3%).
Nella settimana in questione le Marche sono rimaste sopra soglia di saturazione per posti letto in area medica (21,0%) e sotto soglia invece per 'occupazione' di posti letto in terapia intensiva (2,3%) da pazienti Covid-19.
Per quanto riguarda i vaccini, la popolazione che ha completato il ciclo è pari all'81,3% (media Italia 83,9%) a cui si aggiunge un ulteriore 1,3% (media Italia 1,7%) che ha ricevuto solo la prima dose.
Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 83,7% (media Italia 84,0%), il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 3,6% (media Italia 6%). La popolazione tra i 5 e 11 anni di età che ha completato il ciclo vaccinale è pari 19,5% (media Italia 33,4%) a cui aggiungere un ulteriore 2,6% (media Italia 4,0%) solo con prima dose.
Sei ricoverati per Covid in più nelle Marche nell'ultima giornata: il totale è ora aggiornato a 233 di cui 8 in Terapia intensiva (+1), 225 in Area medica (+5) tra i quali 57 in Semintensiva (-4) e 168 in reparti non intensivi (+9); 32 le persone dimesse in 24ore.
Con questi dati, forniti dalla Regione Marche, il tasso di occupazione Covid delle terapie intensive sale al 2,3% mentre quello in Area medica è del 22,1%.
In un giorno registrati 2.821 positivi per un'incidenza in leggero arretramento a 1.187,09. Quattro i deceduti, tutti con patologie pregresse, che fanno aumentare il totale regionale a 3.682: un 66enne di Civitanova Marche (Macerata), una 86enne di Montegranaro (Fermo), un 91enne di Jesi (Ancona) e un 86enne di Alba Adriatica (Teramo) ricoverato ad Ascoli.
Nuovi posti letto di day hospital per la Cardiologia: saranno attivati da lunedì 28 marzo all’ospedale di Camerino in concomitanza con l'avvenuto aumento delle prestazioni cardiologiche attualmente eseguite a livello ambulatoriale.
I ricoveri saranno effettuati in regime diurno dal lunedì al venerdì e prevedono la presa in carico di pazienti con varie patologie dell'apparato cardiocircolatorio, tra cui lo scompenso cardiaco, la sostituzione di generatori per Pacemaker, le cardioversioni elettriche (procedure in grado di interrompere aritmie cardiache eseguendo una sorta di “reset” dell'impianto elettrico del cuore) e le coronarografie elettive pre-intervento cardio-chirurgico.
Da due mesi il reparto, in collaborazione con la Radiologia di Camerino, effettua Tac coronariche. “Confido nel completamento a breve dell'organico medico ed infermieristico – ha detto Daniela Corsi, Direttore dell’Av3, nel comunicare questo importante potenziamento del reparto di Cardiologia di Camerino – L’obiettivo è di aumentare progressivamente le attività di degenza e ripristinare così il numero di posti letto autorizzati”.
Intanto sono in programma: l'implementazione dell'attività con l'acquisto della strumentazione necessaria per la riabilitazione cardiologica, e una prossima apertura del servizio di cardiologia dello sport.
L’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha dichiarato: “Lo avevamo detto durante la campagna di ascolto del territorio che l’ospedale di Camerino non correva alcun rischio di chiusura o ridimensionamento. L’entroterra non sarà dimenticato da questa Giunta Regionale. Avevamo preso un impegno per la Sanità territoriale e lo porteremo a compimento”.
Sale ancora nelle Marche l'incidenza di casi di Coronavirus ogni 100mila abitanti: nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 2.616 positivi e l'incidenza è passata da 1.178,82 a 1.191,62.In totale, fa sapere l'Osservatorio epidemiologico regionale, sono stati eseguiti 7.685 tamponi di cui 5.907 nel percorso diagnostico (44,3% di positivi) e 1.778 nel percorso guariti.
Sono 497 le persone che hanno manifestato sintomi; i casi comprendono 728 contatti stretti di positivi, 711 contatti domestici, 42 in setting scolastico/formativo, 8 in ambiente di vita/socialità, 3 in setting lavorativo, 1 in setting sanitario e 2 assistenziale. Per 615 contagi è in corso un approfondimento epidemiologico.
Il numero più alto di casi ancora in provincia di Ancona (817); seguono le province di Macerata (506), Ascoli Piceno (447), Pesaro Urbino (401), Fermo (333); 112 i positivi provenienti da fuori regione.
Altri sette ricoverati Covid in più nelle Marche che portano il totale a 227: da lunedì scorso il numero di degenti è salito di 25 unità. Attualmente sono in tutto sette i ricoverati in Terapia intensiva (+1), per una percentuale di saturazione del 2,7%; mentre in Area medica sono assistite 227 persone con un'occupazione di pazienti Covid del 21,56%.
Lo comunica la Regione Marche. Nell'ultima giornata -2 pazienti in Semintensiva (61) e +8 in reparti non intensivi (159) mentre i dimessi sono stati 31. In un giorno rilevati 2.616 positivi per un'incidenza che sale a 1.191,62. È deceduta una 80enne di Fabriano, con patologie pregresse, e il numero complessivo di vittime nella regione sale così a 3.678.
Il totale di positivi (isolati più ricoverati) è di 16.784 (+559) e gli isolamenti domiciliari sono 27.040 (+825); i guariti/dimessi raggiungono 351.694 (+2.056). Gli ospiti di strutture territoriali sono 117 e le persone in osservazione al pronto soccorso sono 34.