L'Associazione provinciale Cives di Macerata è scesa in campo per promuovere la campagna sulla prevenzione del rischio cardiovascolare.
L'iniziativa, che si ripeterà in diversi comuni della provincia di Macerata, ha preso il via nella giornata del 25 Aprile presso l'Abbazia di San Claudio in occasione dei festeggiamenti per San Vincenzo Ferreri.
Numerose sono state le persone che si sono sottoposte al test e che hanno ritirato il pieghevole con i consigli preventivi. L'icona della giornata è stato Armando Reschini che con i suoi 101 anni suonati ha accettato di sottoporsi al test con risultati invidiabili
“Ringraziamo la signora Isabella Frattari che per il tramite dell'organizzazione ci ha concesso la possibilità di partecipare, la Croce Verde di Corridonia per la collaborazione ed il Centro Medico Blu Gallery di San Severino Marche che ha contribuito alla stampa del materiale per l'evento”, dichiara Sistino Tamaglini, presidente del nucleo provinciale Cives Macerata.
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati nelle Marche 2.854 nuovi positivi e l'incidenza ogni 100mila abitanti è tornata a calare (da 837,95 a 835,28). È quanto emerge dall'ultimo aggiornamento pubblicato dalla Regione.
In un giorno sono stati eseguiti 7.947 tamponi, di cui 7.054 nel percorso diagnostico (40,5% positivi) e 893 nel percorso guariti. Le persone con sintomi sono 557; i casi comprendono 931 contatti stretti di positivi, 725 contatti domestici, 18 in ambito scolastico/formativo, 11 in ambiente di vita/socialità, 6 in ambito lavorativo, 2 rispettivamente in ambito sanitario e assistenziale, su 583 in corso un approfondimento epidemiologico.
In provincia di Ancona registrati 763 positivi; è seguita dalle province di Macerata (556), Ascoli Piceno (537), Pesaro Urbino (526) e Fermo (351), oltre a 121 casi provenienti da fuori regione. Il maggior numero di positivi è stato rilevato nella fascia d'età 25-44 anni (701); a seguire 45-59 anni (666) e 60-69 anni (409).
In calo i ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata -4 degenti che ora sono 195 di cui 5 in Terapia intensiva (-1), 46 in Semintensiva (+1) e 144 in reparti non intensivi (-4) mentre 30 persone sono state dimesse in un giorno.
La percentuale di occupazione di pazienti Covid è scesa al 2% nelle Terapie intensive (sui 252 posti in totale) e al 18,9% in Area medica (190 su 1.003).
I positivi rilevati nelle ultime 24ore sono stati 2.854 e l'incidenza ogni 100mila abitanti è in lieve scesa a 835,28.Quattro i deceduti con Covid, tutti con patologie pregresse, in un giorno e il totale di vittime raggiunge i 3.837: un 79enne di Chiaravalle e un 80enne di Senigallia, in provincia di Ancona; un 81enne di Amandola (Fermo) e un 89enne di Recanati (Macerata).
Gli ospiti di strutture territoriali sono 113 e gli assistiti in pronto soccorso (tecnicamente non ricoverati) sono 29. Il totale dei positivi scende a 6.320 (-304), gli isolamenti domiciliari 19.651 (-143) e i guariti/dimessi sono 429.082
Nell'ultima giornata 930 casi di positività al coronavirus rilevati nelle Marche con l'incidenza ogni 100mila abitanti in lievissimo aumento da 834,32 a 837,95. Lo comunica la Regione. In totale sono stati eseguiti 2.598 tamponi di cui 2.200 nel percorso diagnostico (42,3% di positivi) e 398 nel percorso guariti.
Tra gli ultimi positivi sono 312 le persone che presentano sintomi di vario tipo e intensità; i casi comprendono 284 contatti stretti di positivi, 183 contatti domestici, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 sia in ambito sanitario sia in ambito lavorativo, 1 in ambito assistenziale e in ambito scolastico/formativo, e su 132 positività in corso un approfondimento epidemiologico.
A livello provinciale solo Ancona è sopra i 200 casi giornalieri (238); seguono per numero assoluto di casi Macerata (189), Ascoli Piceno (183). Pesaro Urbino (180), Fermo (90) e 50 positivi provenienti da fuori regione. Le fasce d'età con il numero più alto di casi sono quelle tra 45 e 59 anni (289) e tra 25 e 44 anni (237).
Impennata di ricoveri per Covid-19 nell'ultima giornata: +13 degenti che salgono quindi a quota 199; ce ne sono 6 in Terapia intensiva (+1), 45 in Semintensiva (invariato), 148 in reparti non intensivi (+12) e 27 persone dimesse.
Con queste variazioni, fa sapere la Regione, la percentuale di occupazione Covid dei posti letto sale al 2,4% nelle Terapie intensive (252 posti complessivamente) e al 19,2% in Area Medica (193 su 1.003). I positivi registrati in un giorno sono 930 e l'incidenza ogni 100mila abitanti in lieve rialzo a 837,95. Sei i deceduti (con patologie pregresse) in 24ore; il totale regionale di vittime sale a 3.833.
Due delle ultime persone morte erano del Fermano (un 78enne di Porto San Giorgio e un 79enne di Magliano di Tenna); due della provincia di Ascoli Piceno (un 76ernne di Cossignano, una 95enne di San Benedetto del Tronto); infine una 76enne di Cagli (Pesaro Urbino) e un 84enne di Macerata.
Intanto il totale dei positivi nelle Marche è sceso sotto i 7mila (6.624; -386) e gli isolamenti domiciliari si attestano a 19.794 (-219); i guariti/dimessi sono 425.928 (+1.310).
Sale ancora il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 834,32 casi su 100mila abitanti (ieri 827,84), a fronte di 716 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 42,2% dei 1.695 tamponi diagnostici, su 1.974 tamponi complessivi: un numero di test molto inferiore rispetto a ieri, per via del fine settimana.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 181, a seguire Ascoli Piceno con 179, Macerata con 135, Pesaro Urbino con 104 e Fermo con 80.
Sono 37 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 177 casi e 45-59 anni con 215, seguite da 60-69 con 83 casi.
I soggetti con sintomi sono 154, i contatti stretti di casi positivi 213, i contatti domestici 167, i positivi in setting scolastico formativo 2, i contatti in ambiente di vita socialità 11, mentre ci sono 149 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Aumenta nelle Marche anche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 186, tre in più rispetto a ieri. I dati indicano pure che si sono stati 31 dimessi.
I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-1), quelli in semi intensiva a 45 (+1), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di tre unità (136). Un decesso connesso al Covid nelle ultime 24 ore: si tratta di una 84enne di Camerino.
Continua a salire il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 827,82 casi su 100mila abitanti (ieri 816,77), a fronte di 1.829 nuovi positivi al Covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 36,5% dei 5.008 tamponi diagnostici, su 5.913 tamponi complessivi.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 520, a seguire Ascoli Piceno con 370, Macerata con 347, Pesaro Urbino con 299 e Fermo con 212.
Sono 81 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 415 casi e 45-59 anni con 438, seguite da 60-69 con 290 casi.
I soggetti con sintomi sono 428, i contatti stretti di casi positivi 502, i contatti domestici 462, i positivi in setting scolastico formativo 21, i contatti in ambiente di vita socialità 6, mentre ci sono 391 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
Scende nelle Marche, seppur lievemente, il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 183, uno in meno rispetto a ieri. I dati della regione Marche indicano che ci sono stati anche 35 dimessi.
I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 6 (-1), quelli in semi intensiva a 44 (-2), mentre quelli in reparti non intensivi sono aumentati di due unità (177).
Sono due i decessi legati al Covid nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.826 dall'inizio della pandemia. Sono morti un uomo (originario di San Severino Marche) e una donna (originaria di Sant'Elpidio a Mare), rispettivamente di 89 e 57 anni, entrambi con patologie pregresse.
Continua a salire il tasso cumulativo di incidenza nelle Marche, arrivato a 816,77 casi su 100mila abitanti (ieri 798,19), a fronte di 2.063 nuovi positivi al covid nell'ultima giornata, che rappresentano il 43,2% dei 4.775 tamponi diagnostici, su 5.474 tamponi complessivi.
Ancona resta la provincia con il più alto numero di nuovi casi, 537, a seguire Ascoli Piceno con 435, Pesaro Urbino con 389, Macerata con 386 e Fermo con 213.
Sono 103 i nuovi contagiati di fuori regione. Le fasce di età più colpite sono ancora 25-44 anni con 505 casi e 45-59 anni con 497, seguite da 60-69 con 300 casi. I soggetti con sintomi sono 491, i contatti stretti di casi positivi 559, i contatti domestici 550, i positivi in setting scolastico formativo 27, i contatti in ambiente di vita socialità 8, mentre ci sono 411 casi in fase di approfondimento epidemiologico.
(ANSA)
Il Paxlovid da queste ore può essere ritirato nelle farmacie convenzionate, senza costi a carico del cittadino. Lo stabilisce una nota emanata dal Settore Assistenza farmaceutica, protesica, dispositivi medici dell’Agenzia Regionale Sanitaria.
Dal 21 aprile infatti anche i medici di Medicina Generale possono prescrivere il farmaco per il trattamento del COVID-19 lieve-moderato nei soggetti a rischio non ospedalizzati. Per avere il farmaco basterà presentare in farmacia la ricetta emessa dal proprio medico di Medicina Generale.
Il Paxlovid, prodotto tra l’altro nello stabilimento ascolano della Pfizer, è indicato per pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione severa, come ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave.
Il trattamento deve essere iniziato il più precocemente possibile, e comunque entro 5 giorni all’insorgenza dei sintomi. La prescrizione del farmaco richiede un’anamnesi farmacologica preventiva, per escludere la presenza di eventuali interazioni con farmaci assunti contemporaneamente dal paziente.
“La cura domiciliare del Covid è fondamentale – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - e sta permettendo al nostro Sistema Sanitario di tornare alla normalità”.
“Ringraziamo l’Assessore alla sanita’ della regione Marche per avere immediatamente disposto, dopo la decisione dell’ AIFA , la distribuzione in Dpc nelle nostre farmacie dei farmaci antivirali per il trattamento del Covid-19”. Questa la prima positiva valutazione del presidente di Federfarma Marche Andrea Avitabile.
“E’ la conferma della fiducia riposta nelle farmacie ed anche il giusto riconoscimento per l’impegno profuso nel periodo pandemico" prosegue Avitabile. “Le farmacie dimostrano, ancora una volta, di operare con grande senso di responsabilità nei confronti della collettività, fornendo risposte ai nuovi bisogni di salute emersi nelle varie fasi della pandemia” sottolinea Marco Meconi.
“Anche le farmacie ubicate nelle aree interne della nostra regione, distanti dai centri ospedalieri, sono pronte a garantire gratuitamente la dispensazione del Paxlovid, nell’intento di assicurare la tempestività del trattamento con gli antivirali orali, rivelatasi, su prescrizione dei medici di medicina generale, fondamentali per il buon esito della cura”, evidenzia ancora Meconi.
Opinioni condivise dai presidenti provinciali Gianni D’Aurizio per Ascoli Piceno, Paolo Sacripanti per Fermo, Ida Kazcmarek per Macerata. Andrea Avitabile per Ancona e Stefano Golinelli per Pesaro Urbino che precisano “la distribuzione in farmacia di prodotti innovativi è connaturata alla specifica professionalità del farmacista, che svolge un importante ruolo nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia e nell’attività di farmacovigilanza grazie all’esclusivo rapporto quotidiano di fiducia e prossimità con il cittadino”.
La prossima settimana il Parlamento voterà l’emendamento presentato dal Partito Democratico al decreto legge 24/2022 inerente le disposizioni sulla cessazione dello stato d’emergenza, che chiede la proroga dell’operatività delle Usca fino al prossimo 31 dicembre, anziché al 30 giugno come previsto dal testo uscito dalle commissioni. A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
“L’emendamento, a prima firma dell’onorevole Paolo Siani – spiega Mangialardi - non è solo opportuno, ma doveroso, considerata l’ancora alta incidenza dei contagi nel territorio nazionale e la possibile recrudescenza che si potrebbe registrare in autunno. Per questo auspico che il Parlamento sappia trovare i numeri necessari per approvare la proposta di proroga ed evitare un imprudente abbassamento della guardia di fronte al Covid che continua a circolare in tutto il Paese”.
“Del resto – prosegue - la medicina del territorio, e in particolare le Usca, hanno dimostrato tutta la loro fondamentale importanza durante la pandemia, sia sotto l’aspetto dell’efficacia e della tempestività del servizio a domicilio rivolto al cittadino, sia per la capacità di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, evitandone il collasso”.
“Personalmente sono convinto che tali strutture non solo vadano mantenute operative per tutto il 2022, stanziando ovviamente le risorse economiche necessarie al loro regolare funzionamento, ma è necessario, seguendo coerentemente i principi indicati dalla missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, iniziare a pensarle come il caposaldo di una profonda riforma del sistema sanitario nazionale. Una riforma assolutamente necessaria, come purtroppo il dramma del Covid ha largamente dimostrato”.
Si amplia la Rete Regionale Elisuperfici (R.E.M.). Questo grazie al rinnovo del Protocollo d’intesa, il cui testo è stato approvato dalla Giunta regionale, per l’implementazione, l’adeguamento, la conduzione e la gestione dei siti di atterraggio, che consentirà di estendere la Rem, con l’inserimento di siti non convenzionali, detti HLS non STD, quali ad esempio i campi sportivi o altri siti ritenuti idonei, nell’ottica di implementare la capacità di soccorso anche nei territori non dotati di elisuperfici.
“Il sistema di elisoccorso è un servizio straordinariamente importante per la nostra regione – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – L’aspetto fondamentale del Protocollo è che esso contiene azioni rivolte a tutti i soggetti pubblici, quali i Comuni, che vogliano dotarsi di una base di atterraggio. Senza grandi sforzi economici si può così raggiungere un grande risultato per il bene delle comunità, perché i visori notturni dei nostri mezzi consentono di avere piazzole per il volo notturno anche senza investimenti sull’illuminazione”.
“Attualmente – continua Saltamartini – disponiamo di due elicotteri che devono garantire la tempestività del soccorso in situazioni estreme per persone che devono essere trasportate rapidamente all’Ospedale Torrette di Ancona. Intendiamo proseguire l’attività di sviluppo della rete e conto, entro la fine di questa consiliatura, di raddoppiare le piazzole di atterraggio. In un futuro immediato, inoltre, ci sarà un grande sviluppo dei siti sfruttando le risorse del Pnrr”.
Nel corso degli anni, la Regione Marche ha sempre più potenziato il servizio di elisoccorso, ritenendo, il potenziamento del servizio stesso, strategico ai fini dello svolgimento delle attività di soccorso alla popolazione su tutto il territorio regionale.
Ad oggi risultano presenti nel territorio regionale, oltre alla base HUB di Ancona Torrette ed alla base HEMS di Fabriano San Cassiano, 35 elisuperfici, alcune già operative ed omologate al volo notturno mentre altre risultano ancora in fase di realizzazione o adeguamento.
Quattro sono le elisuperfici di nuova realizzazione: Carpegna, Apecchio, Urbino e Monte San Giusto. Di queste, ad oggi in fase di avvio dei lavori di progettazione e realizzazione, le prime tre risultano finanziate nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2014 -2020, mentre quella di Monte San Giusto risulta in fase di progettazione/realizzazione con fondi propri da parte del Comune stesso.
Il Protocollo d'Intesa definirà l’insieme delle attività e degli impegni tra la Regione Marche e gli enti proprietari delle elisuperfici necessari al mantenimento e all’estensione del servizio di elisoccorso H24 con volo notturno, su tutto il territorio regionale. L’intesa, già in precedenza sottoscritta e scaduta, si ripropone aggiornata e durerà fino al 31 luglio 2027.
Il Protocollo è già stato approvato da tutte le diverse Amministrazioni interessate. Resta infatti in capo al soggetto proprietario proporre al competente Settore Sistema Integrato delle Emergenze l’inserimento del sito proposto nella rete dei punti di atterraggio; in tal caso la valutazione tecnico-aeronautica ai fini della idoneità dello stesso verrà espressa successivamente alle verifiche effettuate dagli esperti aeronautici dell’Impresa appaltatrice del servizio di elisoccorso.
I soggetti proprietari dei siti, ai fini della sicurezza del volo, si impegneranno a conservare i siti stessi, in modo che siano mantenute inalterate le condizioni esistenti al momento dell’avvio del servizio.
Dopo giorni di incidenza in calo e un numero minore di nuovi casi covid, il tasso cumulativo su 100mila abitanti torna sopra 770, a 776,01, nelle Marche (ieri 654,59), a fronte di 2.894 nuovi positivi nell'ultima giornata. Secondo l'Osservatorio Epidemiologico Regionale, che rende noti i dati, l'andamento dimostra una "presenza forte del virus sia nel nostro territorio sia a livello nazionale".
I positivi rappresentano il 39,6% dei 7.304 tamponi diagnostici analizzati su 8.728 tamponi complessivi. Come sempre la provincia di Ancona totalizza il maggiore numero di casi, 804, a seguire Ascoli Piceno con 596, Pesaro Urbino con 547, Macerata con 492, Fermo con 334, oltre a 121 casi di fuori regione.
Le fasce di età più colpite sono 25-44 con 780 casi, e 45-59 con 730, seguite da 60-69 anni con 301. Le persone con sintomi sono 492, i contatti domestici 817, i contatti stretti di casi positivi 801, i positivi in setting scolastico formativo 11, i contatti in ambiente di vita socialità 12. Per 734 casi sono in corso approfondimenti epidemiologico.
Continua, comunque, a scendere nelle Marche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 184, dieci in meno rispetto a ieri. I dati della regione Marche indicano che ci sono stati anche 39 dimessi.
La diminuzione riguarda tutti i tipi di reparti: i pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-2), quelli in semi intensiva a 50 (-3), quelli in reparti non intensivi a 129 (-5). L'occupazione dei posti letto nelle intensive è al 2%, in area medica al 17,7%.
Sono otto i decessi legati al Covid nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.814 dall'inizio della pandemia. Sono morti 5 uomini e 3 donne, di età compresa tra 79 e 100 anni, tutti alle prese con patologie pregresse.
Ci sono 18 persone in osservazione nei pronto soccorso, 119 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi alla data di oggi sono 8.109 (tra ricoverati e isolamenti), le persone in quarantena per contatto o isolamento domiciliare perché positive sono 19.543, di cui 577 con sintomi. I dimessi/guariti dall'inizio della pandemia salgono a 414.775.
Il Rotary Tolentino, in collaborazione con l'Assm, Azienda specializzata settore multiservizi, ha aperto oggi (19 aprile), in concomitanza con l'avvio della nuova stagione termale, un ambulatorio alle Terme Santa Lucia a favore dei bambini ucraini di età pediatrica, dai 3 ai 16 anni, per patologie importanti e quindi non di screening, complementare all'attività statale, del sistema sanitario nazionale.
È il primo del genere ad essere avviato. I medici che hanno messo a disposizione la propria professionalità sono l'otorinolaringoiatra Ovidio Ciarpella, presidente del club e il pediatra Paolo Francesco Perri, past president.
Entrambi si sono così resi disponibili per questo nuovo servizio gratuito rivolto ai giovani profughi ucraini. Ciarpella sarà in ambulatorio il giovedì dalle 9.30 alle 11.30, mentre Perri il mercoledì nello stesso orario. «Vogliamo dare – dice Ovidio Ciarpella - il nostro contributo anche attraverso questo nuovo ambulatorio. Ci stiamo adoperando anche per aiutare le donne in gravidanza ucraine».
«Abbiamo anche avviato lo scorso ottobre il progetto “Audiorotary” che consiste nell'effettuare sia visite otorino che esami audiometrici a tutti gli alunni della prima elementare delle scuole di Tolentino e del comprensorio che vengono considerati a rischio e quindi meritevoli di un controllo specialistico, individiato da docenti e genitori».
Per l'ambulatorio a favore dei bambini ucraini le Terme Santa Lucia forniscono i locali e il personale per le prenotazioni. «È una iniziativa importante - spiega il direttore delle Terme Santa Lucia, Danilo Compagnucci – a favore degli ucraini che si aggiunge a quelle che proponiamo per gli anziani. Con la nuova stagione termale si è tornati ad effettuare le inalazioni calde dopo due anni di stop a causa del covid. Ora le attività delle cure termali sono tornate alla normalità, sono al completo».
In occasione della IV Giornata Nazionale di Prevenzione AOOI (Associazione Otorinolariongologi Ospedalieri Italiani) per la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale indetta il 21 aprile, l'equipe medica dell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria di Civitanova Marche, diretta dal dottor Cesare Carlucci, effettuerà visite gratuite di screening presso l'ambulatorio Otorino dell'Ospedale di Civitanova Marche, sito al piano terra, con accesso libero, dalle 10 alle 17.
I report epidemiologici mettono in evidenza che oltre la metà dei tumori del cavo orale giungono alla prima diagnosi con malattia localmente avanzata o già metastatizzata e di questi l'80% non sopravvive oltre i 5 anni. Al contrario per i pazienti diagnosticati negli stati iniziali, il tasso di sopravvivenza si attesta intorno all'80-90% (Fonte Airc).
I tumori del distretto testa-collo sono il settimo cancro più comune in Europa, circa la metà dei tumori del polmone, ma due volte più comuni del cancro del collo dell'utero. In Italia rappresentano il 3% dei casi oncologici, con una frequenza media tre volte superiore degli uomini e un'incindenza che aumenta progressivamente con l'età a partire dai 50 anni.
Nelle Marche prosegue la discesa del tasso di incidenza che arriva sotto 700, per l'esattezza 654,59 su 100mila abitanti (ieri era 773,08) a fronte di 877 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, pari al 41,5% dei 2.112 tamponi diagnostici analizzati su 2.2437 tamponi totali.
La provincia di Ancona ha registrato 231 casi, seguita da quella di Ascoli Piceno con 188, Pesaro Urbino con 155, Macerata con 151, Fermo con 107, oltre a 45 casi fuori regione. Le fasce di età in cui il contagio circola maggiormente sono 25-44 anni con 277 casi, e 45-59 anni con 253, seguite da 60-69 anni con 100.
Le persone sintomatiche sono 239, i contatti stretti di casi positivi 221, i contatti domestici 208, i positivi in ambito scolastico formativo, 9 contatti in ambiente di vita socialità, mentre per 182 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
Nell'ultima giornata sono stati registrati sette decessi, cinque donne e due uomini: nell'Anconetano, una 75enne e una 92enne di Jesi, una 86enne di Serra San Quirico, una 82enne di Filottrano, un 85enne di Ostra Vetere, una 81enne di Falconara Marittima; nel Maceratese, un 62enne di Tolentino. Il totale di vittime nelle Marche sale a 3.806.
Nell'ultima giornata, nelle Marche, 617 positivi rilevati, con incidenza che scende da 779,54 a 773, 08, +4 ricoverati e tre deceduti in correlazione al Covid-19. Questo quanto emerge dai dati diffusi dalla Regione Marche nel giorno di Pasquetta.
Per quanto riguarda i ricoveri, attualmente sono 197 di cui 7 in Terapia intensiva (invariati), 54 in semintensiva (+2) e 136 in reparti non intensivi (+2) mentre sono 29 le persone dimesse in un giorno. La percentuale di occupazione di pazienti Covid dei posti letto resta al 2,7% per le Terapie intensive (totale 256 posti) e sale al 18,6% in Area Medica (190 degenti su 1.013).
Il totale di positivi scende a 8.849 (-428), gli isolamenti domiciliari salgono a 20.346 (+14); i guariti/dimessi si attestano a 410.279 (+1.042). Gli ospiti di strutture territoriali sono attualmente 130 e 18 le persone che si trovano in osservazione nei pronto soccorso.
Nell'ultima giornata son stati registrati tre decessi: nel Fermano, un 85enne di Porto Sant'Elpidio, una 89enne di Ponzano di Fermo; in provincia di Ascoli Piceno una 88enne di San Benedetto del Tronto. Il totale di vittime nelle Marche sale a 3.799.
Secondo gli ultimi dati Istat, ad oggi sono circa 3800 i deceduti nelle Marche a causa del Covid. L’attuale fase di circolazione del virus, nella nuova sottovariante Xe (+10% contagiosa), deve essere letta anche in rapporto alla ridotta pressione sugli ospedali. La diminuzione dei casi del 6,4% cui stiamo assistendo in Italia è dovuta anche ai sempre meno tamponi eseguiti (-6,5%), dato che rende più complesso il monitoraggio su base nazionale.
Da qui il recente annuncio di Aifa nel voler estendere la quarta dose – più il richiamo annuale – oltre che ai soggetti cosiddetti fragili, anche agli over 50. A questo si aggiunge il via libera ufficiale anche per i medici di base alla somministrazione dei nuovi antivirali. “L’obbiettivo rimane quello di raggiungere al più presto l’immunità di gregge”, afferma il direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Macerata, Alessandro Chiodera, invitando alla cautela rispetto all’allentamento delle restrizioni.
Stiamo effettivamente andando incontro alla fase endemica del coronavirus? Dobbiamo capire che questo virus non se ne andrà mai via: bisogna prenderne atto e imparare a conviverci il prima possibile. Soprattutto perché ancora non sappiamo se avrà le medesime caratteristiche di un’influenza stagionale.
Come dovremo comportarci rispetto alla nuova sottovariante? Questo virus sta semplicemente continuando a fare quello che gli riesce più naturale, ovvero replicarsi. Se finora la nuova Xe non ha avuto un impatto maligno è perché abbiamo una buona percentuale di popolazione vaccinata. Ma bisogna stare attenti: le persone continuano a morire di Covid. I soggetti fragili sono i più esposti, ma è bene che anche i soggetti più forti a livello immunitario non abbassino la guardia.
Per raggiungere l’immunità di gregge basterà il vaccino? Continueremo anche con la somministrazione di antivirali e monoclonali. Di queste ultime siamo arrivati a quota 200, e la loro copertura arriva fino all’80%. Ma non abbiamo ancora dati certi sull’efficacia a lungo termine: sappiamo solo che in pochi vanno incontro alla fase più grave della malattia. Ciononostante, ho assistito personalmente alla morte di una paziente lo stesso giorno che aveva iniziato al terapia, forse troppo tardi. Il 100% di successo non può essere mai garantito.
Per quanto riguarda la quarta dose, sarà necessario estenderla a tutta la popolazione? Per ora sembra di no, ma se vogliamo raggiungere al più presto l’immunità di gregge è probabile che si debba fare in autunno. Mi rendo conto però che in giro ci sia molta stanchezza riguardo la vaccinazione: per ora pensiamo a concentrarci unicamente sui più fragili.
È saggio secondo lei procedere con l’allentamento delle restrizioni? Bisogna comunicare un messaggio chiaro a tutti i cittadini, che è quello di “non liberalizzarsi troppo”. Credo che mantenere ancora le mascherine al chiuso sia un’ottima scelta.
In questi due anni e mezzo di pandemia i marchigiani come hanno risposto alle misure anti Covid? Le statistiche hanno comunque reso testimonianza di un comportamento non proprio brillante da parte della Regione e i suoi abitanti, rispetto alla vaccinazione. Diciamo che si è agito meglio più per quanto riguarda le mascherine, il distanziamento ecc.
Cosa non ha funzionato secondo lei nella comunicazione scientifica? Si è creata troppa confusione. Se è vero che le conoscenze del virus sono venute fuori un poco alla volta con conseguente variabilità di opinioni, è stato allo stesso tempo un errore confondere le varie figure professionali: epidemiologi con infettivologi, semplici medici con luminari ecc. Le informazioni sono state chieste alle persone sbagliate con conseguente esasperazione da parte delle persone.
Durante la pandemia avete ricevuto adeguata assistenza anche da parte della Regione? Per i farmaci siamo stati in linea col resto del mondo: monoclonali e antivirali sono arrivati da noi quasi subito. Il supporto al personale all’inizio c’è stato con la somministrazione di incentivi, come le borse di studio. Poi però questi incentivi si sono fermati.
La Sanità poteva essere più preparata? Se avessimo mantenuto aperti almeno i reparti di malattie infettive nati negli anni ’80 – per via dell’AIDS – avremmo potuto isolare molti più casi e contenere contagi e ricoveri. Ma si tratta di un discorso generale tutto italiano: invece di mantenerla, si è scelto di rinunciare a un’ottima rete infettivologica non appena è cessato l’allarme HIV.
Le Marche chiudono la settimana di Pasqua una flessione del 14,34% di casi covid (-1.969 casi). Nelle 24 ore l'incidenza è in calo a 779,54 casi ogni 100mila abitanti (ieri 787,93) e i nuovi positivi sono 1.663, pari al 32,7% dei 5.085 tamponi diagnostici analizzati.
La provincia di Ancona totalizza 473 casi, seguita da Ascoli Piceno con 337, Pesaro Urbino con 305, Macerata con 284, Fermo con 192. I casi fuori regione sono 72.
Come sempre le fasce di età più colpite sono 45-59 anni con 408 casi e 25-44 anni con 408, seguite da 60-69 anni con 244. I soggetti con sintomi sono 410, i contatti stretti di casi positivi 474, i contatti domestici 439, i positivi in setting scolastico formativo 8, per 317 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici.
Per quanto riguarda la situazione ospedaliera, i ricoverati negli ospedali marchigiani per Covid sono 193 (-9), di cui 7 in terapia intensiva (+1). Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è del 18.3%, mentre quello in terapia intensiva del 2,7%
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 4 decessi per Covid-19. Le vittime sono: un 85enne di Urbania, un 95enne di Recanati, un 77enne di Montegiorgio, un 52enne di San Benedetto del Tronto. I morti per Covid nelle Marche dall'inizio della pandemia sono 3.796.
Si conferma sotto quota 800 su 100mila abitanti il tasso di incidenza del virus nelle Marche, per l'esattezza a 787,93 (ieri 794,65), a fronte di 1.784 nuovi positivi al covid rilevati nelle 24 ore, pari al 38,3% dei 4.659 tamponi diagnostici. La provincia di Ancona totalizza 470 casi, seguita da Ascoli Piceno con 386, Pesaro Urbino con 316, Macerata con 314, Fermo con 220, oltre a 78 casi fuori regione.
Il contagio continua a circolare prevalentemente nelle fasce di età 25-44 anni con 390 casi e 45-59 con 432 casi, seguite da 60-69 con 224. Tra i 1.922 nuovi positivi, 335 sono sintomatici, 602 sono contatti stretti di casi positivi, 476 contatti domestici, 14 positivi in setting scolastico formativo, 5 contatti in setting lavorativo, mentre per 322 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici. Per quanto riguarda la situazione ospedaliera, i ricoverati negli ospedali marchigiani per Covid sono 202 (+3), di cui 6 in terapia intensiva (-2).
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 6 decessi per Covid-19, due donne e quattro uomini. Le vittime sono: una 75enne di Amandola, un 78enne di Senigallia, un 74enne di Fermo, un 79enne di Serra dé Conti, una 75enne di Montemarciano e un 79enne di Senigallia. I morti per Covid nelle Marche dall'inizio della pandemia sono 3.792.
Prosegue nelle Marche il calo del tasso di incidenza arrivato sotto 800 su 100mila abitanti, per l'esattezza a 794,65 (ieri 805,58), a fronte di 1.922 nuovi positivi al covid rilevati nelle 24 ore, pari al 47,2% dei 4.070 tamponi diagnostici. La provincia di Ancona totalizza 586 casi, seguita da Ascoli Piceno con 362, Pesaro Urbino con 335, Macerata con 334, Fermo con 221, oltre a 84 casi fuori regione.
Il contagio continua a circolare prevalentemente nelle fasce di età 25-44 anni con 487 casi e 45-59 con 445 casi, seguite da 60-69 con 246. Tra i 1.922 nuovi positivi, 405 sono sintomatici, 526 sono contatti stretti di casi positivi, 512 contatti domestici, 19 positivi in setting scolastico formativo, 8 contatti in setting lavorativo, mentre per 436 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici. Per quanto riguarda la situazione ospedaliera, i ricoverati negli ospedali marchigiani per Covid sono 199 (-6), di cui 8 in terapia intensiva (=).
Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è del 18.7%, mentre quello in terapia intensiva del 3.12%. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 5 decessi per Covid-19. Le vittime sono: un 95enne di Fermo, una 84enne di Osimo, una 94enne di Macerata, una 90enne di Corridonia, un 86enne di Cagli. I morti per Covid nelle Marche dall'inizio della pandemia sono 3.786
Nei primi tre giorni di somministrazione nelle Marche della quarta dose di vaccino anti-Covid a over 80 e over 60 con 'fragilità' sono 312 (dato ovviamente in continua evoluzione) le dosi inoculate, di cui 90 ieri. Lo fa sapere la Regione.
Finora si è proceduto con l'accesso diretto agli hub vaccinali per queste categorie ma da giovedì è possibile prenotare la somministrazione tramite la piattaforma delle Poste (https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it): le prenotazioni per le quarte dosi di vaccino anti-Covid finora sono state 208
Il 30 giungo 2022 è la data simbolo per i circa 66 mila operatori sanitari in tutta Italia, reclutati in piena pandemia per contrastare l’emergenza Covid. Anche nella Regione Marche ci si prepara ad uno spartiacque che di fatto deciderà il futuro di oltre 1400 "eroi in camice", reduci dalle criticità conclamate del proprio sistema sanitario: carenza di personale, malagestione da parte dei vertici, strutture ospedaliere inidonee, e - non ultima - una comunicazione scientifica confusa e spesso influenzata da talk show e fake news.
Ad oggi, i precari nelle Marche ammontano a 1246: tra questi, 292 sono medici, 601 infermieri e 353 oss e altri professionisti. Nella provincia di Macerata i rappresentanti del settore si preparano ad affrontare l’annosa questione del rinnovo dei contratti. Soprattutto per quanto concerne il comparto infermieristico, quello messo più a dura prova dall'emergenza.
Si dice fiducioso, in questo senso, il presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri, Sandro Di Tuccio, per il quale “sarebbe assurdo oggi non garantire le assunzioni. Con il piano ferie di questa estate, molti operatori provati dal duro lavoro di questi due anni e mezzo potranno finalmente riposarsi. E quindi avremo bisogno di personale che possa sostituirli: i servizi erogati al cittadino non devono fermarsi”.
Oltretutto, c’è da fare i conti anche lo smaltimento delle liste d’attesa per trapianti, tumori e altro, rimaste congelate per dare precedenza alla gestione di contagi e terapie. “Dobbiamo ricordarci - prosegue Di Tuccio - che la pandemia non è finita: dopo l’estate dovremo fare attenzione a non subire nuove ricadute. Se poi consideriamo che l’obbligo vaccinale scadrà il prossimo 31 dicembre, le assunzioni vanno necessariamente garantite. Per ora noi addetti ai lavori possiamo appellarci al decreto 34, legge 77/2020. Il resto sta al buon senso di governanti e direttori delle aziende ospedaliere”.
Ad oggi, come questi ultimi intendano reperire i fondi necessari a garantire le “stabilizzazioni” non è ancora dato saperlo. Un po’ per il destino incerto del Pnrr – prossimo alla revisione – e un po’ per scelte politiche che la Regione Marche dovrà in qualche modo riuscire a bypassare.
“Abbiamo avuto in questi giorni un primo confronto con l’assessore Saltamartini – spiega il segretario provinciale del Nursind Matteo Rignanese – al quale abbiamo presentato le nostre proposte per far ripartire al meglio il servizio sanitario. Le assunzioni sono la priorità, e purtroppo riguarderanno solo una piccola fetta dei precari. Di mezzo ci sono i requisiti minimi per poter accedere al rinnovo del contratto, come l’aver maturato almeno 18 mesi di servizio, di cui 6 durante l’emergenza. Per adesso la formula ha funzionato per Area Vasta e Marche Nord, ora attendiamo il bando per Ospedali Riuniti”.
Il rischio di nuovi tagli, però, è dietro l’angolo. Cosa che finirebbe col mettere definitivamente in ginocchio l’intero insieme delle dotazioni organiche. “Se non verranno accolte le nostre richieste, useremo ancora i nostri mezzi di protesta – spiega Rignanese –. Le problematiche legate al Covid sono figlie di quelle decisioni scriteriate del passato che hanno provocato la forte carenza di personale sanitario, come ad esempio l’aver abbassato il tetto massimo di spesa per le assunzioni. Ora basta con le scelte politiche”.