Urologia, i miti da sfatare di una specialità antica: intervista al dottor Fabrizio Fioretti
L’urologia è una specialità medico-chirurgica che si occupa soprattutto delle patologie dell’apparato urinario maschile, ma anche di quello femminile. Nella storia della medicina ha radici nell’antichità, ancor prima dell’era greca e romana, molto probabilmente perché alcune patologie, come per esempio la calcolosi delle vie urinarie o le varie forme patologiche della prostata, come infiammazione ipertrofia e tumore, hanno sempre avuto una vasta incidenza tra la popolazione ed una sintomatologia spesso importante riservando quindi l’attenzione massima per il recupero di un’accettabile qualità della vita altrimenti molto compromessa.
Prima di occuparci nelle prossime puntate di questa rubrica delle specifiche patologie con approfondimento, oggi vogliamo fare una valutazione generale della specialità parlandone con un medico urologo che svolge la sua attività nel territorio, il dottor Fabrizio Fioretti.
Dr. Fioretti chi è l’Urologo e di cosa si occupa?
"L'urologo è un medico ed un chirurgo specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle malattie dell’apparato urinario femminile e maschile (reni, ureteri, vescica e uretra) e dell’insieme di organi e strutture dell’apparato genitale maschile. La patologia di gran lunga più frequente di cui si occupa l’urologo è quella prostatica, sia per la componente benigna legata all’ostruzione urinaria e a tutti i disturbi che ne conseguono, sia per quella maligna, poiché il tumore della prostata è il più consueto nel sesso maschile dopo i 50 anni.
Ugualmente importanti sono la diagnosi ed il trattamento dei tumori del rene e della vescica, che colpiscono quasi allo stesso modo entrambi i sessi e sono tra i più comuni dell’età adulta".
Quando richiedere una visita urologica?
"C’è ancora un vecchio retaggio culturale secondo cui l’urologo è il medico a cui rivolgersi “a una certa età”, ma in realtà eseguire controlli urologici periodici è importante, soprattutto a partire dai 40 anni.
Questo permette una diagnosi precoce e un intervento tempestivo in caso di patologie tumorali, ma anche il trattamento di problematiche come la calcolosi urinaria, l’infertilità maschile e le disfunzioni sessuali.
La frequenza dei controlli dovrebbe aumentare in presenza di fattori di rischio quali obesità, fumo di sigaretta o familiarità per malattie oncologiche e sicuramente non sono da sottovalutare sintomi anche lievi che in molte situazioni vengono trascurati".
Anche le donne vanno dall’urologo?
"Ovviamente anche le donne si rivolgono allo specialista urologo e i motivi più comuni comprendono oltre alle patologie tumorali di cui abbiamo già detto, le infezioni urinarie, purtroppo molto frequenti a tutte le età e sempre più spesso sostenute da batteri resistenti agli antibiotici più comuni, l’incontinenza urinaria e la calcolosi".
L’urologo è anche andrologo?
"Sì, alcuni urologi si occupano di andrologia che può essere considerata la controparte maschile della ginecologia. L’andrologo ha una preparazione specifica nel trattare problemi relativi alla sfera sessuale maschile, dalle disfunzioni erettive alle malformazioni genitali sia congenite che acquisite (come il recurvatum penieno) .
Ha inoltre un ruolo fondamentale nella diagnosi sia clinica che strumentale e nel trattamento dell’infertilità di coppia, per ciò che riguarda la componente maschile".
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