"Maledetta primavera", allergie stagionali: come intervenire. Intervista alla dott.ssa Calamita
Ogni anno è la stessa storia; se l’arrivo della primavera è generalmente accolto con favore, per una categoria di persone la bella stagione è foriera di disagi più o meno gravi.
Parliamo di chi soffre di allergie stagionali, anche dette impropriamente "febbre da fieno". Difatti le graminacee - il fieno, appunto - sono solo una categoria di piante in grado di sensibilizzare una buona fetta di popolazione: si stima infatti che gli italiani coinvolti da questo problema siano circa 10 milioni.
Altri allergeni sono nocciolo, betulla, artemisia, ambrosia, ontano, pioppo, cipresso, olivo e parietaria, solo per citare i più conosciuti. La loro impollinazione non è affidata al lavoro degli insetti, come nel caso delle piante da fiore, ma alle correnti d’aria che trasportano i pollini anche a molti chilometri di distanza.
Va da sé che l’incidenza delle allergie varii notevolmente in base alla zona e al periodo, come evidenziano i calendari pollinici, dove viene riportata la concentrazione dell’allergene nelle diverse aree climatiche (in Italia se ne contano sette) in ogni mese dell’anno.
Il calendario pollinico è uno strumento utile a chi soffre di rinite allergica, a cui si affiancano dei veri e propri bollettini meteo-pollini stilati quotidianamente dall’apposito centro di monitoraggio. à
Ma evitare totalmente il contatto con l’allergene è decisamente difficile, se non impossibile…e allora che fare? Abbiamo affrontato l’argomento con la dottoressa Simonetta Calamita, otorinolaringoiatra e medico esperto in malattie allergiche e disturbi respiratori del sonno, consulente a Macerata del centro medico "Associati Fisiomed".
Come e perché si manifestano le allergie stagionali?
"L’allergia è un’eccessiva risposta del nostro sistema immunitario verso alcune sostanze chiamate allergeni. Esiste una predisposizione familiare che, insieme alla frequente esposizione a sostanze allergizzanti, nel corso della vita può portare a sviluppare un’allergia. Tra le cause principali troviamo i pollini, ma in questo periodo possono acuirsi i fastidi anche delle persone allergiche agli acari della polvere o ai peli di animali domestici.
L’esposizione può avvenire per via inalatoria, per via iniettiva, per ingestione o per contatto. I sintomi tipici di un’allergia sono riniti ricorrenti, tosse, difficoltà respiratoria, congiuntivite, prurito diffuso o localizzato al cavo orale, edemi ed eritemi, ma, nei casi più gravi, si può arrivare allo shock anafilattico".
Come si identifica precisamente l’allergene incriminato?
"Si può ricorrere a test cutanei. I Prick test, in particolare, consentono di testare in un’unica seduta i principali allergeni, specialmente gli inalanti e gli alimenti. Si può anche procede a un test allergene-specifico con dosaggio delle immunoglobuline (IgE), per il quale va prelevato un campione di sangue del paziente".
Una volta individuato l’allergene, come si procede?
"Ovviamente bisogna evitare il più possibile l’esposizione alla sostanza allergizzante e, qualora ciò non fosse pienamente realizzabile, intraprendere una terapia specifica per alleviare i sintomi. Risultano generalmente efficaci spray nasali a base di corticosteroidi, a cui possono associarsi (o essere utilizzati come alternativa) farmaci antistaminici e decongestionanti.
È necessaria la prescrizione medica. In casi particolarmente delicati, si può ricorrere all’immunoterapia specifica, con l’obiettivo di ridurre la reattività del soggetto verso l’allergene. Inizialmente viene somministrata al paziente una dose di allergene talmente minima da non provocare reazioni, poi si prosegue aumentando leggermente le dosi, in modo che il sistema immunitario possa gradualmente abituarsi all’allergene.
L’immunoterapia per le allergie stagionali prevede la somministrazione dell’allergene nella formulazione sublinguale o attraverso iniezioni. Va però sottolineato che, nel caso specifico della rinite allergica, l’immunoterapia va fatta dopo questo periodo dell’anno, così che possa essere efficace l’anno successivo".
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