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La cataratta: una patologia dell'occhio molto diffusa. L'intervista al dottor Pollio

La cataratta: una patologia dell'occhio molto diffusa. L'intervista al dottor Pollio

La cataratta è una patologia che interviene pesantemente sulla funzionalità del senso della vista con progressiva riduzione della percezione e della qualità delle immagini. Da studi eseguiti soprattutto negli Stati Uniti è stato rilevato che senza differenza di genere circa 1 persona su 5 dai 65 ai 75 anni può essere colpita da cataratta, addirittura 1 su 2 dai 75 anni in poi. Negli ultimi decenni, soprattutto nel mondo occidentale, la cataratta è stata molto studiata e si sono individuati trattamenti terapeutici chirurgici molto efficaci.

Nelle parti del mondo dove ancora non è possibile avere servizi di questo tipo, secondo le osservazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cataratta è la prima causa di cecità.

Il dottor Cristian Pollio, direttore del “Centro Oculistico Pollio” di Chieti e responsabile del servizio oculistico del centro medico Associati Fisiomed di Sforzacosta di Macerata ci ha fornito alcune informazioni sull’argomento.

Dr. Pollio, che cos’è la cataratta?

La cataratta è l’opacizzazione di una lente (il cristallino) che si trova all’interno dell’occhio.  Il cristallino è una lente che permette di mettere a fuoco le immagini sulla retina, con il tempo il cristallino si opacizza e viene la cataratta.

Quali sono le cause e quali i sintomi ?

Tra le cause della cataratta vanno annoverate la familiarità e poi una serie di fattori specifici quali:

- L’età

- L’esposizione non protetta ai raggi ultravioletti

- I traumi agli occhi

- L’uso di farmaci come i cortisonici

- Malattie sistemiche quali il diabete

- Malattie oculari quali il glaucoma e la miopia elevata possono predisporre al formarsi della cataratta.

Il sintomo più importante è una progressiva perdita della vista. Inizialmente i disagi visivi sono modesti perché l’opacizzazione del cristallino può essere circoscritta a piccole aree, ma con il passare del tempo compaiono i seguenti sintomi:

- Vista appannata

- Elevata sensibilità alla luce con sensazioni di abbagliamento (gli oggetti illuminati sembrano circondati da aloni, fastidio alla luce solare)

- Riduzione della visibilità di notte

- Diminuzione del contrasto delle immagini (i colori appaiono sbiaditi)

- Variazione di miopia, astigmatismo o ipermetropia

Qual è la terapia di elezione?

La terapia è esclusivamente chirurgica e consiste nella  sostituzione del cristallino con una lente intraoculare equivalente. L’intervento non è doloroso e viene effettuato con tecnologie innovative. E’ da sottolineare che l’informazione comune sull’intervento di cataratta lo descrive molto semplice, di breve durata e con un risultato quasi sempre positivo.

La mia esperienza di chirurgo oculista che ha a che fare con questa patologia da molto tempo mi suggerisce di dire che nella maggioranza dei casi è così, ma possono esserci anche degli interventi complicati e difficili soprattutto quando non si è intervenuti nei tempi giusti appena evidenziata la diagnosi e quando il paziente ha delle patologie coesistenti che possono creare complicanze.  Un esempio abbastanza emblematico e per certi versi anche difficilmente comprensibile dai non addetti è l’utilizzo di una categoria di farmaci (Alfalitici) utilizzati nella terapia dell’ipertrofia prostatica, in quanto non permettono un’efficace dilatazione della pupilla, rendendo più problematiche le pratiche chirurgiche.

Quali le attenzioni e quali i benefici dopo l’intervento?

L’intervento di breve durata viene eseguito in anestesia locale, il paziente torna a casa circa un’ora dopo e deve osservare delle semplici precauzioni:

- non sollevare pesi per una settimana

- astenersi dalla pratica dello sport per un mese è consigliabile

- non toccare l’occhio operato per una settimana è fondamentale

- è buona norma non dormire dal lato dell’occhio operato per qualche giorno

- fare la doccia, lavare i capelli, prestando attenzione a non far penetrare sapone o shampoo negli occhi è possibile dopo i primi due giorni

- seguire attentamente la terapia prescritta.

I benefici possono essere così sintetizzati:

- si comincia a vedere meglio già dopo 4-5 ore

- il primo giorno seguente si vede bene e non si ha nessun fastidio

- guardare la televisione, usare il computer e guidare è possibile già dal giorno seguente l’intervento di cataratta. Conviene sempre chiedere al proprio oculista al controllo che viene eseguito il giorno dopo l’intervento.

Se non si interviene, quali sono i rischi?

La perdita progressiva della vista, fino ad arrivare in certi casi alla cecità  o all’accentuazione dei deficit visivi e progressivo aumento della difficoltà chirurgiva. Nei Paesi in cui questo tipo di intervento è molto raro la cataratta rappresenta la prima causa di cecità.

Dr. Pollio, la sua cultura specialistica e la sua esperienza hanno acquisito nei centri dove opera un’autorevolezza riscontrabile anche in pazienti conosciuti che l’hanno ringraziata pubblicamente

E’ vero, lo dico solo perché ne hanno parlato loro stessi ringraziandomi. Proprio la settimana scorsa nel nostro centro oculistico di Chieti è stato operato di cataratta Vittorio Sgarbi con esito positivo, un intervento abbastanza complesso perché per sua ammissione aveva trascurato a lungo il problema. Nel centro Associati Fisiomed di Macerata ho avuto l’occasione di curare per problematiche diverse, ma impegnative un campione del mondo di calcio, Massimo Oddo e una personalità molto conosciuta ed apprezzata nelle Marche, il Cardinale Edoardo Menichelli entrambi successivamente operati. 

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