I bambini e le allergie: come riconoscerle e come si curano. Intervista al pediatra Paolo Perri
Siamo in primavera, nell’ambiente vi sono molti pollini con cui veniamo a contatto. Molti bambini presentano allergie ai pollini, ma altri possono presentare allergie verso sostanze perennemente presenti nell’ambiente (es. acaro della polvere domestica, animali (+ gatto) e a molte altre sostanze anche di tipo alimentare).
Le allergie ai farmaci, anche esse molto importanti richiedono un capitolo a parte. Ne paliamo con il dottor Paolo Francesco Perri, specialista in clinica pediatrica, già direttore di U.O. di pediatria dell'ospedale di Macerata, attualmente direttore di Fisiobaby presso il centro medico Associati Fisiomed.
Dr. Perri, che cosa è l’allergia di tipo immediato?
"L'allergia di tipo immediato, è una risposta anomala del sistema immunitario che compare entro brevissimo o breve tempo (massimo 1-2 ore) dal contatto con sostanze estranee all'organismo che di norma sono innocue. Nei bambini, specie se vi è una predisposizione familiare, le allergie causano sintomi, infiammazione e malattie a carico di differenti organi e apparati:
- Il polmone (asma);
- La pelle (eczema, orticaria);
- Gli occhi e il naso (raffreddore da fieno);
- Shock anafilattico (Per fortuna raro)
Il bambino predisposto quando viene a contatto con sostanze estranee normalmente innocue (gli allergeni), produce con molta facilità e in grande quantità un tipo di anticorpi, le immunoglobuline E che scatenano le reazioni allergiche e le malattie allergiche".
Chi rischia?
"L'allergia può comparire ad ogni età, anche nel primo anno di vita, ed è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica. Se mamma e papà non sono allergici, il rischio che un figlio sia allergico è pari al 10-15%, ma se uno dei genitori è allergico, il rischio sale al 30% mentre se entrambi i genitori soffrono di una malattia allergica, il rischio raggiunge il 60-80%.
Vivere negli agglomerati urbani ad alto livello di inquinamento favorisce la comparsa e/o il peggioramento della malattia allergica. Assistiamo infatti ad un netto incremento delle allergie nella popolazione mondiale ed in particolare nei paesi industrializzati. Anche il fumo passivo rappresenta un importante fattore favorente l’allergia".
Come si fa la diagnosi?
"La diagnosi di malattia allergica si basa prevalentemente sulla storia clinica dei disturbi accusati dal bambino e sui risultati di indagini specifiche per confermare il sospetto clinico.
In particolare l'esecuzione di indagini dirette nel bambino (skin prick test e test di provocazione orale - TPO con alimenti, nel caso delle allergie alimentari) rappresentano il gold standard della diagnosi. I test possono essere completati con i test in vitro (dosaggio delle IgE totali e specifiche e con i test molecolari) specialmente in quei casi in cui è importante dirimere una cross-reattività con piante e vegetali".
Le allergie alimentari?
"L’allergia alimentare è una reazione scatenata dall'ingestione di proteine alimentari come quelle del latte animale, dell'uovo di gallina, del grano, della soia e di semi, del pesce, della frutta e della verdura. Colpisce meno dell'1% dei bambini e nella maggior parte dei casi migliora spontaneamente entro i 6 anni di vita, quando il bambino diventa tollerante nei confronti dell'alimento a cui è allergico.
I sintomi causati dall'allergia alimentare possono essere:
- Gastrointestinali (anafilassi gastrointestinale, vomito e diarrea, sangue nelle feci, coliche addominali gravi in seguito all'assunzione del cibo sospetto);
- Cutanei (orticaria–angioedema, specie se a carico delle labbra e della lingua; dermatite atopica);
- Raramente respiratori (rinite e asma).
L'allattamento al seno è fondamentale per ritardare o evitare la comparsa di manifestazioni causate dall'allergia al latte vaccino nel lattante. È bene ricordare che non tutte le reazioni avverse agli alimenti sono causate da allergie".
Come si curano le allergie?
"Una volta fatta la diagnosi sarà il pediatra, a volte è necessario un pediatra allergologo, a prescrivere una terapia che potrà essere farmacologica, con vaccini desensibilizzanti o, per l’allergia alimentare, evitando per un tempo stabilito e molto variabile il contatto con l’alimento in causa per poi reintrodurlo gradualmente in ambiente protetto".
Ringraziamo il dottor Perri e rimandiamo ad altra occasione la trattazione delle allergie del bambino ai farmaci.
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