Avis Macerata, raccolti oltre 11mila euro destinati al reparto di Radioterapia dell'Ospedale
Con una conferenza stampa e un importante assegno, l’Avis Comunale di Macerata ha concluso formalmente oggi il progetto che ha visto l’associazione Charity Partner del Macerata Opera Festival.
Insolita location è stato il reparto di Radioterapia all’Ospedale di Macerata in quanto l’Avis aveva stabilito di attivare, durante il Mof, una campagna non solo di sensibilizzazione ma anche di raccolta fondi in favore del reparto di Rdioterapia dell’ospedale di Macerata. Grazie alla solidarietà degli spettatori, nonché al contributo di Ubi Banca, l’Avis ha potuto destinare a Radioterapia 11mila e 334 euro. Soldi che sono già stati utilizzati per l’acquisto di accessori medici illustrati nel corso dell’incontro.
“La collaborazione con lo Sferisterio è stata un successo - ha esordito la presidente dell’Avis Elisabetta Marcolini -. Siamo stati presenti a tutte le oltre 20 serate con più di 120 volontari, siamo venuti in contatto con circa 40mila persone e dall’estate abbiamo 32 nuovi donatori. Un passo, ma sono i passi che permettono di andare lontano. Come Charity Partner è un piacere aver raccolto questa cifra, 5700 euro proprio grazie alla solidarietà delle persone”.
Il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni ha anticipato un forte investimento per un nuovo acceleratore lineare, così da mantenere il livello di eccellenza del reparto di Radioterapia e ha aggiunto che "questa donazione è un segnale della vicinanza, della sinergia tra pubblico, privato e associazioni”.
“Siamo stati orgogliosi di affiancare anche quest’anno il Mof con lo strumento dell’art bonus e in particolare di contribuire anche al sostegno di Avis - il commento del direttore di Ubi Banca Macerata Paolo Galli -. Come principale istituto di credito della provincia e della regione, il nostro legame col territorio ci porta anche a essere al fianco delle realtà del sociale come l’Avis che contribuiscono in maniera significativa al sostegno dei più deboli".
Il direttore di Radioterapia Massimo Giannini e la dottoressa Maria Paola Pace hanno descritto la novità. “Sono maschere termoplastiche che consentono di immobilizzare il paziente e far sì che le radiazioni colpiscano lo stesso bersaglio, piccoli volumi. Sono piccoli ma rappresentano per noi un importante salto di qualità, ci consentiranno di garantire terapie stereotassiche sull’encefalo in modo altamente conformante”.
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