Sono stati consegnati oggi alla Regione Marche circa 1500 dosi di vaccino dell’azienda farmaceutica Moderna come previsto dal piano di distribuzione vaccinale nazionale. I vaccini saranno smistati tra gli hub di Inrca, Civitanova Marche, Macerata, l'ospedale di Torrette di Ancona.
Ne dà notizia l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. I vaccini Moderna devono essere custoditi ad una temperatura di meno 20 gradi, “modalità che potrà garantire una conservazione più semplice rispetto ai vaccini Pfizer BionTech facilitando la somministrazione alle categorie a rischio, anziani e persone fragili, mediante l’inoculazione a livello domiciliare tramite i medici di famiglia” specifica l’assessore.
La Regione è ora in attesa della seconda consegna del vaccino Moderna di circa 1700 dosi previste da calendario tra il 25 e 27 gennaio 2021.
“Sta arrivando in queste ore il personale sanitario militare da assegnare alle Rsa e alle Case di riposo marchigiane come da mia richiesta”: lo comunica con soddisfazione l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, che ringrazia la sanità della marina militare per la preziosa collaborazione e il costante aiuto offerto alla comunità marchigiana nel fronteggiare le situazioni di emergenza Covid. “Collaboreranno con le strutture dell’Asur, garantendo con appropriatezza e continuità un sostegno aggiuntivo per salvaguardare la fascia più anziana e fragile della popolazione marchigiana”.
Inviato dal Comando operativo di vertice interforze (Coi), il personale della sanità militare verrà così ripartito: un medico e due infermieri saranno assegnati da domani, 14 gennaio, alla Rsa di Sarnano; un team composto da un medico e tre infermieri da venerdì 15 gennaio sarà in servizio presso la Rsa di Tolentino; dal 19 gennaio ad Esanatoglia verranno assegnati un medico e due infermieri; è poi previsto, sempre per la prossima settimana, l’arrivo di personale medico militare nella Rsa di Porto Recanati.
“Inoltre, la sanità della marina militare - aggiunge Saltamartini - oggi ha monitorato il Presidio ospedaliero di Urbino per verificare se le risorse professionali militari possono coprire le esigenze dell’Ospedale di Urbino colpito da contaminazione covid del suo personale”.
Infine, “è stata avviata la pratica con il Gores per dotare di personale medico militare anche l’ospedale Murri di Fermo, ma ancora non c’è stato riscontro”.
Parte anche a Cingoli l’ampia operazione di screening di massa per contrastare la diffusione del Covid-19, organizzata dalla Regione Marche con la collaborazione dell’Area Vasta 2 , della Croce Rossa di Cingoli, della Protezione Civile sezione di Cingoli.
I test saranno effettuati il 17 gennaio a Cingoli, presso la Tensostruttura (Impianto Sportivo Tennis) in via dei Cerquatti, al civico 57. Sarà possibile fare il tampone rinofaringeo rapido, su base volontaria, gratuitamente da parte del personale sanitario, dalle ore 08:30 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30.
"Il tampone non è obbligatorio, ma consigliato per contrastare il diffondersi dell’epidemia" sottolinea il sindaco di Cingoli Michele Vittori.
Possono farlo tutti i residenti e i non residenti che soggiornano per motivi di lavoro o di studio nei seguenti Comuni: Cingoli, Apiro, Poggio San Vicino.
I minorenni dovranno essere accompagnati.
Non possono essere sottoposte a tampone: persone che hanno sintomi che indichino un’infezione da Covid-19; persone attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo; persone in stato di isolamento per test positivo negli ultimi tre mesi; persone attualmente in quarantena o in isolamento fiduciario; persone che hanno già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare; persone che eseguono regolarmente il test per motivi professionali; minori sotto i 6 anni; persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie comprese le case di riposo pubbliche e private.
Per accedere al servizio sanitario di screening è fortemente consigliato prenotarsi. Sarà possibile farlo a partire dal 12 gennaio, contattando telefonicamente il numero 0733/604330 dal 12 al 15 gennaio dalle ore 08:00 alle ore 20:00 o inviando una mail all'indirizzo cingoli@cri.it.
Con ogni prenotazione si può prenotare il test solo per una persona, il cittadino può effettuare anche più prenotazioni per esempio per il figlio o per i genitori anche usando la stessa mail e telefono.
Per effettuare il tampone serviranno pochi minuti, il risultato del test verrà comunicato dopo circa 20 minuti.
Ogni persona il giorno del test dovrà portare con sé: il tesserino del codice fiscale (tessera sanitaria), un documento d’identità e il modulo di richiesta del test dell’Asur già compilato.
I minori devono essere accompagnati da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale il quale dovrà compilare un apposito modulo di atuorizzazione.
“Stiamo attentamente monitorando la situazione creata dal focolaio Covid all’Ospedale Murri di Fermo intervenendo velocemente anche coinvolgendo le strutture delle aree vaste limitrofe”: così l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che questa mattina ha presieduto un incontro operativo a Fermo con Nadia Storti, direttore generale dell'Asur Marche, il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini , il Direttore Medico della Direzione Ospedaliera Luca Polci, il dottor Fabrizio Santillo e il dottor Renato Rocchi.
Sono attualmente 71 gli operatori sanitari risultati positivi ai test di cui 9 medici e 40 infermieri oltre a operatori oss e tecnici di radiologia della struttura ospedaliera, tra asintomatici e sintomatici tutti in isolamento: “si è deciso di trasferire 20 pazienti attualmente in attesa di ricovero presso il pronto soccorso di Fermo negli ospedali delle altre aree vaste. Mentre si sta provvedendo rapidamente alla sanificazione, viene comunque garantita la funzionalità del dipartimento materno infantile, l’area oncologica, il dipartimento di salute mentale, la gastroenterologia, la nefrologia e dialisi, i servizi radiologici e di laboratorio oltre a tutte le attività territoriali e di prevenzione” assicura l’assessore. A risultare ridotti, sono i servizi di chirurgia, urologia, ortopedia e otorino, “salvo naturalmente le urgenze emergenze e interventi in codice A che vengono regolarmente garantiti” aggiunge Saltamartini.
“Ancora nessuna risposta alla nostra richiesta alla sanità militare di medici infettivologi, anestesisti e internisti. Proseguiamo costantemente nella ricerca di ulteriore personale sanitario per rinforzare l’ospedale Murri che è l’unico presidio della Provincia di Fermo".
In apertura di nuovo anno, la Clinica Villa dei Pini e il suo Polo Diagnostico tracciano un bilancio dell'attività di screening effettuata nel 2020 nelle Marche, in cui la parte da leone l'hanno fatta sia i privati cittadini che le aziende, queste ultime fortemente interessate a mappare la propria forza lavoro, per la tutela di tutti.
Complessivamente, tra test sierologici, tamponi molecolari e rapidi, sono stati effettuati quasi 50 mila esami di cui oltre 6644 sierologici, 14393 tamponi molecolari e 28932 rapidi.
Nel solo mese di dicembre, inoltre, le varie sedi in cui opera il Polo Diagnostico Villa dei Pini hanno effettuato 17.248 tamponi ai privati cittadini, dei quali 13.757 rapidi e 3.491 molecolari. La maggiore richiesta è arrivata dall'Aeroporto di Falconara, dove vengono effettuati dai 300 ai 500 tamponi di media al giorno (di cui 15-20% molecolari), dal drive in di Civitanova (120-140 al giorno) e da Villalba di Macerata (90-100 al giorno), questi ultimi due organizzati all'interno di un bus in collaborazione con la ditta Contram.
Poi il laboratorio Biemme di Castelraimondo si attesta su una media di 60-80 tamponi al giorno, Salus Macerata 25-30 al giorno, Delta Porto Recanati 30-35 al giorno, Myolab Jesi 25-30 al giorno, Selemar Urbino 60-70 al giorno.
Avviata da una manciata di giorni, invece, l'attività presso il laboratorio Gamma di Fano. A questi si aggiunga, appunto, l’attività di screening nelle Aziende.
Intanto nella Clinica civitanovese prosegue a tamburo battente la campagna vaccinale con un'ampia adesione da parte del personale. Questa settimana verrà terminato il primo giro di vaccinazione, alla quale già si è sottoposta il Direttore Sanitario della Clinica, Nicoletta Damiani, e l'Amministratore Delegato, il neurologo Enrico Brizioli.
“Campagna vaccinale covid nelle Marche perfettamente al passo con i protocolli ministeriali. Disabili e persone a vario grado di fragilità saranno i primi ad essere vaccinati nella fase immediatamente successiva a quella in corso che si concentra su personale sanitario ed ospiti delle RSA. La macchina organizzativa è rodata per procedere con la tempestività e la cura necessarie alla tutela delle fasce più deboli della cittadinanza, ma è sempre più urgente disporre di un numero adeguato di vaccini".
Lo dichiara l’assessore leghista alla sanità delle Marche Filippo Saltamartini a margine di un infuocato consiglio regionale.
"Appena riceveremo dal commissario di governo le scorte necessarie - ha aggiunto l'assessore -, procederemo con una nuova campagna di vaccinazione seguendo lo stesso modello organizzativo utilizzato per lo screening di massa. Inoltre, ricomprenderemo nelle categorie prioritarie anche insegnanti e professori così procedere con la messa in sicurezza anche della Scuola”.
E’ stata avviata, come preannunciato nella giornata di ieri, la fase 3 del piano pandemico all’ospedale "A.Murri" di Fermo.
Si sta procedendo con l’accorpamento delle aree chirurgiche al piano sesto del padiglione nuovo, con la conseguente liberazione del piano quinto da destinare ai pazienti Covid, per un totale di 29 posti letto.
In questo nuovo reparto Covid saranno allocati i 13 pazienti contaminati del reparto di Medicina 2, ai quali si aggiungono alcune altre unità risultate positive al tampone, rilevate nei reparti di chirurgia ed ortopedia. Questa mattina erano temporaneamente in Pronto soccorso, in attesa di ricovero, altri 18 pazienti, dei quali 7 Covid e 11 no Covid.
I tamponi molecolari effettuati nelle ultime 24 ore hanno rilevato la positività di altri 11 operatori sanitari, nello specifico 8 infermieri e 3 Oss.
“Come ho già detto ieri, è un momento di grande difficoltà – commenta il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini – in questo momento la priorità è ricavare nuovi posti letto, che si aggiungono a quelli già previsti nella fase 2 del piano pandemico, per rispondere alla crescente domanda di ricoveri per pazienti Covid. Serve una risposta ad un momento di forte pressione. Al momento non viviamo una particolare di particolare difficoltà per quanto riguarda i pazienti critici, la situazione dei degenti che necessitano di terapia intensiva è stabile. E’ in sensibile crescita invece il numero di malati di media gravità. Stamattina ho chiesto un supporto alle aree vaste vicine ed ho trovato disponibilità, sia dalla Av3 che dalla Av5, per mettere a disposizione alcuni posti letto dove trasferire i pazienti del Murri ed alleviare la pressione sul nostro ospedale”.
All'ospedale "Murri" di Fermo si è verificato un focolaio Covid in un reparto pulito, la Medicina 2 (ex Urologia).
All’esito dei tamponi sono 13 i degenti ricoverati, sui complessivi 17, risultati positivi al virus. Si stanno effettuando tamponi su tutti i degenti dell’ospedale ed anche in altri reparti sono state registrate delle positività. Sono inoltre circa 30 i casi di Covid-19 tra il personale sanitario. La situazione è in continua evoluzione ed in costante monitoraggio, si moduleranno quindi le azioni in base al quadro che emergerà nei prossimi giorni.
Parallelamente, dall'inizio della settimana c’è una forte pressione sul Pronto soccorso, con un numero significativo di pazienti in attesa di ricovero.
“La situazione venutasi a creare – commenta il direttore dell’Area vasta 4, Licio Livini – impone di passare alla fase 3 del piano pandemico, quella di massima criticità. Questo significa che sarà necessario l’accorpamento delle aree chirurgiche al piano sesto del padiglione nuovo, mentre il piano 5 sarà liberato per i pazienti Covid. Complessivamente si andranno a ricavare 29 ulteriori posti letto, rispetto a quelli della Fase 2 del piano pandemico, 22 di medicina Covid più 7 in area grigia per pazienti dall’esito incerto. Sarà necessario rivedere temporaneamente la programmazione delle attività operatorie, che subirà per un periodo, ci auguriamo più breve possibile, una riduzione. In questo momento è necessario fornire una risposta all’elevata richiesta di posti letto per chi ha contratto il virus.
Metteremo a disposizione anche i medici dell’area chirurgica, che avrà una riduzione da qui ai prossimi giorni, per aiutare i reparti Covid ed il pronto soccorso. Visto che stanno emergendo alcune positività al Covid anche in altri reparti, diventa necessario bloccare temporaneamente i nuovi ricoveri, salvo le urgenze, e limitare allo stretto necessario le attività ambulatoriali. Siamo in una situazione di forte difficoltà, ancor peggiore della scorsa primavera. Difficoltà che arriva in una fase di grande pressione, che ci vede impegnati oltre che nella cura dei malati, anche sul fronte delle vaccinazioni e dello screening di massa, senza dimenticare che abbiamo dovuto farci carico, di recente, del focolaio alla casa di riposo Sassatelli, con ben 78 anziani che hanno contratto il Covid. Ci auguriamo un’evoluzione positiva nelle prossime settimane, al fine di recuperare quanto prima 22 posti di medicina Covid per i malati di altre patologie”.
Le Marche hanno chiesto un aumento della fornitura dei vaccini previsti per poter avviare una campagna di vaccinazione di massa, utilizzando la propria struttura e organizzazione sanitaria già impegnata nella realizzazione dello screening su tutto il territorio regionale.
Lo rende noto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, riferendo i contenuti della Conferenza Stato Regioni che si è tenuta ieri.
“Come Regione Marche abbiamo anche sollecitato la possibilità di vaccinare insegnanti e studenti, subito dopo la prima fase riservata al personale sanitario, per consentire la ripresa dell’attività didattica in presenza e nella massima sicurezza – evidenzia l’assessore – Abbiamo poi rinnovato l’urgenza di un provvedimento normativo, magari, in sede di conversione dell’ultimo decreto legge emanato, per chiamare in servizio medici e infermieri in quiescenza con quota 100, a cui la legge impedisce oggi di svolgere attività lavorativa. L’impegno di questo personale aggiuntivo rafforzerebbe la campagna di vaccinazione che non ha precedenti, per vastità, nella recente storia del nostro Paese”.
Saltamartini ha poi riferito che il commissario Arcuri ha assicurato, con il bando nazionale aperto, l’assunzione di medici e infermieri da destinare alle Marche entro la fine di gennaio, per la campagna di vaccinazione in corso.
L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini questa mattina ha visitato l'ospedale di Macerata, scelto dalla direzione dell’Area Vasta 3 e dalla Direzione Medico Ospedaliera per la vaccinazione del personale medico contro il Covid-19 (assieme a quello di Camerino e Civitanova Marche).
L’assessore è stato ricevuto dal direttore dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi, dal sindaco Sandro Parcaroli e dal delegato funzionale alla sanità per il Comune di Macerata, il dottor Giordano Ripa.
Saltamartini si è intrattenuto con il personale impiegato nella somministrazione dei vaccini (partita ieri, leggi qui) e gli sono stati resi noti i numeri delle dosi somministrate nelle prime due giornate di campagna vaccinale: 250 ieri mentre 350 oggi, per un totale di 600.
L'assessore, dopo aver mostrato compiacimento per l’andamento delle vaccinazioni a Macerata, ha esortato il personale dirigenziale presente ad accelerare la campagna per concludere al più presto la prima fase dedicata agli operatori sanitari e fare in modo di iniziare la seconda fase dedicata alle categorie prioritarie, per arrivare quanto prima alla vaccinazione di massa.
All’incontro erano presenti alcuni dirigenti medici ospedalieri: il dottor Massimo Palazzo, direttore del dipartimento rischio clinico dell’Area Vasta 3; il dottor Emanuele Rossi, primario del pronto soccorso dell’ospedale di Macerata e il dottor Roberto Catalini, direttore dell’Unità Operativa di Medicina di Macerata.
A margine della visita l’assessore Saltamartini, il sindaco Parcaroli, il direttore Corsi e il dottor Ripa hanno esaminato alcuni aspetti legati alla futura riorganizzazione sanitaria dell’Area Vasta 3 che saranno oggetto di attenzione nella stesura del prossimo piano sanitario regionale.
In particolare l’organizzazione di una rete sanitaria territoriale efficiente, la riorganizzazione della rete ospedaliera e la costruzione del nuovo ospedale di Macerata.
"Vogliamo ringraziare l’assessore Saltamartini per il grande e importante lavoro che ha fatto e continua a fare in questo momento di emergenza – hanno detto il sindaco Parcaroli e il delegato funzionale alla sanità del Comune di Macerata Ripa -. Terminata la somministrazione del vaccino alle fasce più sensibili potremmo partire con il resto della popolazione consapevoli che solo così potremmo uscire il prima possibile dalla pandemia; proprio per questo ribadiamo l’importanza di sottoporsi alla campagna vaccinale non solo per noi stessi ma anche per gli altri".
È partito ieri mattina il piano vaccinale anti-Covid all'Ospedale Civile di Macerata, così come avvenuto nei nosocomi di Camerino e Civitanova Marche, dove sono arrivate 210 dosi che sono state somministrate al personale sanitario della struttura.
Un momento storico senza dubbio importante per un provincia che ha particolarmente sofferto l'evoluzione della pandemia e che in questi giorni è riuscita a tirare un piccolo sospiro di sollievo; soprattutto considerando il lungo percorso che i vaccini hanno dovuto affrontare prima di sbarcare negli ospedali del territorio maceratese.
Gli iter prolungati e tortuosi però, in quest'ultimo periodo, non si sono limitati solamente al reperimento del materiale medico ma hanno anche 'contagiato' il reparto della comunicazione degli organi sanitari competenti. Una questione si è palesemente verificata all'Ospedale di Macerata, quando il direttore della testata giornalistica 'Picchio News', munito di macchina fotografica, ha voluto immortalare gli attimi delle prime inoculazioni nel Capoluogo di Provincia.
Nella stanza attrezzata alla somministrazione dei vaccini si respirava un clima cordiale e sorridente tant'è che è proprio questo che traspare dalle istantanee scattate dal Direttore (leggi l'articolo) che successivamente, è tornato in redazione con l'intenzione di contattare la segreteria della neo Direttrice dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi per richiederle un'intervista. Un passaggio normale e quotidiano per qualsivoglia redazione giornalistica volto a mettere in evidenza il punto di vista, della principale autorità sanitaria della provincia maceratese, sul significato della focale mattinata trascorsa.
Con grande gentilezza la signora predisposta alla segreteria ha accordato l’idea del Direttore del giornale che ha fornito, come da richiesta, il proprio numero di telefono per essere poi richiamato "nel giro di 20 minuti' a detta dell'ufficio sanitario. In effetti la recall c'è stata quindi alla redazione è stato comunicato il numero personale della Dr.ssa Corsi la quale era stata avvertita dell'imminente intervista. Svariati sono stati i tentativi del giornalista di contattare la Direttrice dell'Area Vasta 3 ma ogni squillo è terminato nel vuoto fino a che, verso le 12, Daniela Corsi ha richiamato direttamente asserendo di non poter rilasciare alcuna dichiarazione in quanto doveva attendere l'autorizzazione delle Dr.ssa Nadia Storti, Direttore Generale dell'Asur Marche.
Un dedalo burocratico a quanto pare inevitabile ma, armato di pazienza e deciso a rispettare le esigenze dei vertici regionali sanitari, il Direttore di Picchio News ha contattato la segreteria della Asur Marche la quale ha risposto che, per accedere all'intervista, era necessaria la presentazione di domanda scritta tramite e-mail. All'ufficio organizzativo preposto è stato spiegato che le domande riservate alla Dr.ssa Corsi erano mirate al racconto della mattinata e sull'importanza di sottoporsi al vaccino anti-Covid. Interrogativi innocui e dedicati soprattutto a coloro che in questo periodo così complesso avrebbero bisogno di certezze anziché delle pratiche burocratiche che rendono astruso anche il compiere una semplice intervista.
Eccessivi passaggi nella comunicazione sembrano quasi una cortina di fumo che avvolge un sistema che, specialmente in una fase così delicata della pandemia, dovrebbe essere il più possibile trasparente e aperto. Non si sente il bisogno di apporre dei timbri 'di garanzia' su eventuali interviste, che oltre a tardare ad arrivare, rendono più complicato tutto quello che di base dovrebbe essere alla portata di tutti.
Partito il piano vaccinale anti-Covid negli ospedali di Macerata, Civitanova Marche e Camerino.
Secondo le stime, in provincia saranno somministrate tra le 600 e le 900 dosi al giorno, visto che sono state allestite due postazioni nei tre ospedali.
Tra i primi vaccinarsi questa mattina all’ospedale del capoluogo il dottor Giordano Ripa, delegato alla sanità del Comune di Macerata.
"Ho scelto di sottopormi al vaccino per due motivi fondamentali – afferma il dottor Ripa – per prima cosa perché credo nell’efficacia dello stesso e in secondo luogo perché per noi,che facciamo parte del personale sanitario, ritengo debba essere un dovere morale e professionale visto che siamo a contatto con pazienti fragili i quali vanno protetti".
“Ho notato comunque una grande adesione da parte dei sanitari, la macchina organizzativa si è mossa in maniera celere e per questo anche a nome del sindaco e dell’Amministrazione comunale di Macerata ci tengo a ringraziare: l’assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini, la direttrice dell’Asur Marche Nadia Storti, la direttrice dell’Area Vasta 3 dottoressa Daniela Corsi e il direttore medico del presidio ospedaliero unico dottor Carlo Di Falco".
Ed è proprio il dottor Di Falco a spiegare come si è mossa la squadra operativa: “Siamo partiti con l’inoculazione dei vaccini verso le 9 di questa mattina con dei ritmi piuttosto sostenuti. All’ospedale di Macerata sono arrivate 210 dosi, e pensiamo di completarle in giornata.
Stiamo procedendo in ordine prioritario col personale sanitario sia ospedaliero che territoriale e con il volontariato. È chiaro – continua Di Falco – che dobbiamo garantire la più vasta possibilità di vaccinazione a tutta la popolazione per arrivare alla così detta immunità di gregge e assicurare, quindi, la dovuta protezione a quelle categorie di persone che per vari motivi non potranno vaccinarsi”.
Questa è solo la prima fase poi ci sarà il richiamo fra 21 giorni per tutti coloro che si sono sottoposti oggi al vaccino. “Non si sono registrate reazioni avverse per ora – evidenzia il dottor Di Falco – e questo è estremamente positivo". Riguardo all’efficacia, il direttore medico ospedaliero non ha dubbi: "Abbiamo a che fare con un vaccino estremamente valido sotto tutti i punti di vista, prodotto con le più moderne tecniche di ingegneria genetica che ci danno una grande sicurezza ed efficacia. Noi come ospedale – conclude Di Falco – abbiamo oleato la macchina organizzativa e ci mettiamo a disposizione del territorio per garantire una distribuzione quanto più capillare dei punti vaccinali”.
Il dottor Giordano Ripa e il direttore medico ospedaliero dell'Area Vasta 3 dottor Carlo Di Falco
(E.L.)
(Nella foto di copertina il dottor Roberto Ottaviani)
"Su 86 ospiti presenti risultano positivi al covid 60 soggetti - rende noto il Sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi in merito alla situazione Covid dell’ASP “Porcelli” - Come era prevedibile il periodo di incubazione ha fatto crescere la curva dei positivi. A parte otto casi sintomatici ma nessuno con particolari condizioni critiche, verificate anche dall’Usca dell’Asur, tutti gli altri sono asintomatici e in buone condizioni. Solo una paziente è stata ricoverata per essere gestita in maniera adeguata presso una struttura covid".
"Purtroppo registriamo un altro ulteriore dipendente positivo per un totale di 7 infermieri fuori servizio di cui 5 positivi tra cui la Responsabile del Coordinamento dei Nuclei e 2 non disponibili a cui si aggiungono 6 Oss e uno in isolamento. Rientrato il nostro Medico Coordinatore che subito si è accertato delle condizioni dei pazienti - aggiunge - Si continua a lavorare con grande dedizione per garantire la necessaria attività sanitaria e grazie alla collaborazione di tutti riusciamo a garantire la copertura di tutti i turni".
"I nostri sforzi sono protesi a contenere il diffondersi del virus. In tempi record abbiamo attrezzato un’area riservata dove poter sistemare e seguire le persone risultate positive, evitando il contatto diretto con tutte le altre - chiosa Pezzanesi - Grazie alla collaborazione dell’Asur continuiamo ad operare con l’intento di erogare servizi di qualità in grado di assicurare un alto grado di benessere psicofisico a tutti gli ospiti".
Il primo cittadino di Tolentino inoltre, vista la carenza del personale dovuta al contagio, si è attivato presso il Prefetto con il quale ha condiviso un intervento di personale sanitario militare e subito, interpellata la responsabile dell’Asur, la richiesta è stata inoltrata all’Esercito.
Dal Comune viene reso che i dati indicati devono essere convalidati e confermati dai tamponi molecolari che verranno effettuati il 5 gennaio 2021.
La Regione Marche ha adottato il Piano strategico regionale per la vaccinazione anti Sars CoV-2. Nel corso dell’ultima seduta di Giunta del 2020 (quella del 31 dicembre), su proposta dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, l’esecutivo ha recepito il Piano strategico nazionale e approvato quello regionale, con l’articolazione territoriale delle indicazioni ministeriali.
Ha anche approvato l’accordo con le organizzazioni sindacali di categoria: i medici di medicina generale effettueranno le vaccinazioni nelle strutture residenziali per anziani.
"L'accordo con i medici di famiglia per la somministrazione dei vaccini - afferma l'assessore Filippo Saltamartini - è un ulteriore passo in avanti per potenziare la medicina del territorio, indispensabile per affrontare i prossimi mesi di pandemia".
In sintonia con le indicazioni nazionali, la campagna di vaccinazione inizierà nel gennaio 2021 e si articolerà in tre fasi. La prima coinvolgerà gli operatori sanitari e sociosanitari, gli ospiti e il personale delle residenze per anziani, le persone in età avanzata: una platea di 176.036 potenziali interessati che, se vorrà, potrà vaccinarsi (23.306 operatori sanitari e sociosanitari, 16.319 tra personale e ospiti delle Rsa, 133.411 anziani ultra ottantenni).
La seconda fase riguarderà, le persone di età superiore a 60 anni, quelle di ogni età con “comorbilità”, gli insegnanti e il personale scolastico. Coinvolgerà anche i lavoratori dei servizi essenziali e dei settori a rischio (carceri, luoghi di comunità).
La terza e ultima fase sarà riservata alla popolazione rimanente. Tutte gli stadi del piano saranno calibrati alle effettive necessità che si manifesteranno, come la quantità di vaccino disponibile, l’adesione delle categorie coinvolte, gli aspetti logistici legati alla catena del freddo per il trasporto e lo stoccaggio del vaccino Pfizer/BioNTech (commercializzato con denominazione Comirnaty).
Nella prima fase la somministrazione del vaccino avverrà direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani (con il coinvolgimento dei medici di medicina generale).
I punti di stoccaggio regionali dei vaccini (Hub) sono già stati individuati. Sono sette, coincideranno con il punto di somministrazione, oppure funzioneranno da smistamento per gli altri presidi di somministrazione (come presidi sanitari e Rsa), preservando la catena del freddo.
Si stima che i sette Hub potranno vaccinare (tra personale coinvolto e strutture per anziani da raggiungere) 42.625 persone, utilizzando equipe vaccinali formate da 42 unità di personale sanitario e 43 di supporto. A Fossombrone si presume che si vaccineranno 8.200 persone, all’Inrca di Ancona 5.538, l’Hub di Jesi ne prenderà in carico 11.445, quello di Civitanova Marche 4.275, Camerino 4.305, Fermo 3.812, Ascoli Piceno 5.050.
Ogni Hub è fornito di due frigoriferi a basse temperature. Insieme ai sette Hub regionali, il Piano prevede un’ulteriore articolazione territoriale rispetto ai centri vaccinali già esistenti e normalmente utilizzati dagli utenti. Questo per far fronte a un numero di vaccinazioni che si attende superiore allo standard.
Verranno attivati, oltre ai Punti vaccinali ospedalieri pubblici e privati (per gli operatori sanitari e sociosanitari), vaccinali territoriali (per operatori sanitari extra ospedalieri), in struttura residenziale (per dipendenti e ospiti), i Punti vaccinali di popolazione nella terza fase: in pratica quelli di “massa” già sperimentati nella nostra regione durante lo screening.
Il Piano prevede, poi, il monitoraggio degli eventuali effetti avversi, la valutazione della risposta immunitaria indotta dal vaccino, l’avvio di una campagna di informazione (nazionale, ma supportata a livello regionale).
Sopralluogo tecnico questa mattina per individuare i locali idonei ad ospitare lo screening sulla popolazione organizzato dalla Regione Marche per contrastare il diffondersi dell’epidemia da Covid-19, una misura di prevenzione che in questa seconda fase sarà rivolta anche ai residenti del comune di Civitanova.
Dopo i capoluoghi, il servizio di somministrazione del test antigenico rapido toccherà, come comunicato ieri dalla regione, gli altri comuni delle Marche con più di 20 mila abitanti. Pertanto questa mattina il sindaco Fabrizio Ciarapica ha effettuato un sopralluogo urgente a seguito del quale è stato scelto il palazzetto dello sport del quartiere Risorgimento, dotato dei locali più adatti oltre che di un ampio parcheggio.
“Inizialmente avevamo individuato alcuni locali che avevamo a disposizione nella zona delle tribune dello stadio come location preferenziale – spiega il sindaco Ciarapica. Ma dal sopralluogo effettuato questa mattina con i responsabili dell’Area Vasta e altri tecnici, abbiamo valutato migliore il PalaRisorgimento di via Ginocchi, che però sarà libero dalle gare dal 12 al 16 gennaio. Domani procederemo con le verifiche della planimetria ed altri aspetti con l’Ufficio tecnico, e in base alla relazione degli uffici si procederà a disporre quanto necessario ad ospitare il centro dei prelievi. Già stamattina ho chiesto la collaborazione della Croce Verde locale che mi ha assicurato la presenza dei militi. Nei prossimi giorni saranno forniti maggiori informazioni alla cittadinanza per l’accesso al servizio. Anche se la partecipazione allo screening con test antigenico rapido è su base volontaria ci auguriamo possa coinvolgere un maggior numero di persone, ma soprattutto i giovani.È importante non abbassare la guardia proprio ora che è iniziata la vaccinazione".
Presenti stamattina insieme al Sindaco, Alberto Tibaldi direttore Servizio prevenzione Asur e Mara Buccolini che dirige il settore infermieristico dell'Area vasta 3, la comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni e Aurelio Del Medico per la Protezione civile.
“Stiamo monitorando costantemente la situazione, che mostra una crescita dei casi sintomatici rispetto ai giorni scorsi. Nessun allarmismo, però, ma massima attenzione e rispetto delle regole da parte di tutti. Solo continuando ad assumere comportamenti consapevoli e responsabili, possiamo contenere la pandemia in attesa che il vaccino assesti il colpo finale al virus”.
È quanto affermato dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, commentando la quotidiana verifica dell’evoluzione della pandemia nelle Marche. I dati segnalano, nella provincia di Pesaro, una positività più accentuata nell’ambito dei casi testati. Ieri al pronto soccorso del San Salvatore di Pesaro e a quello di Fano, il 118 ha trasportato 92 pazienti, tutti dimessi, eccetto dieci in codice rosso. Oggi il bollettino registra una settantina di casi sintomatici, nella provincia, rispetto ai precedenti numeri più bassi che fanno presumere una risalita della curva epidemiologica. Ma la situazione, a livello di ricoveri, continua essere gestibile. Il tasso di occupazione regionale di posti letto Covid in terapia intensiva è del 27,7% (60 impegnati sui 216 disponibili), mentre nell’area medica (infettivi e semifestivi) registra 454 pazienti su 1.188 posti disponibili. “Quindi sempre massima attenzione, perché l’oscillazione di questi numeri dipende inevitabilmente dagli atteggiamenti personali”, conclude l’assessore.
Prendono servizio oggi altri due medici e dieci infermieri militari nelle Case di riposo-Rsa marchigiane. Vanno ad aggiungersi al medico e ai tre infermieri già impiegati presso la Rsa di Urbisaglia. Lo riferisce lo stesso Filippo Saltamartini, in stretto contatto con i vertici della Sanità militare che hanno complessivamente dislocato nelle Marche sedici unità di personale.
Dei nuovi arrivi, quattro infermieri sono destinati alla Rsa Mastai Ferretti di Senigallia, un medico e due infermieri a Casa Roverella di Pesaro, un medico e quattro infermieri al Sassatelli di Fermo.: “Ringraziamo la Sanità militare per il prezioso contributo e la preziosa collaborazione che sta fornendo alle Marche nella difficile situazione di contenimento della pandemia. Collaboreranno con le strutture dell’Asur, garantendo un sostegno aggiuntivo per salvaguardare la fascia più anziana e fragile della popolazione marchigiana”.
Le Rsa e le Case di riposo, ha ricordato l’assessore, “sono state, sin dall'insediamento della nuova Giunta, tutte attentamente seguite da specialisti e medici USCA e da infermieri dell'Asur per consentire trattamenti e terapie di tipo ospedaliero. Il nuovo personale della sanità militare, dall'interno delle strutture stesse, potrà incentivare i percorsi terapeutici già introdotti, con appropriatezza e continuità”.
Arriveranno domani, all’aeroporto di Falconara Marittima, 8.775 vaccini Covid-19 destinati al personale della sanità pubblica, privata e delle Rsa marchigiane.
Lo anticipa l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. All’Inrca e all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona sono destinati 975 vaccini; 1.950 andranno a Fossombrone per gli ospedali di Urbino e Marche Nord; 975 a Camerino; 975 a Civitanova Marche; 975 a San Benedetto del Tronto; 975 a Fermo e 1.950 per Jesi, Fabriano, Senigallia. “La campagna vaccinale sta procedendo secondo la tempistica concordata al livello europeo e nazionale.
"Garantiremo, gradualmente, ai marchigiani la possibilità di avvalersi di questo prezioso aiuto per sconfiggere la pandemia”, ha commentato Saltamartini. L’assessore ha poi ricordato che “attualmente i posti in terapia intensiva, dedicati ai malati Covid-19, sono stati incrementati da 124 a 216, consentendoci di disporne con una percentuale inferiore alla soglia di allerta del 30 per cento”. Intanto si sta predisponendo il piano per la prosecuzione dello screening di massa: oggi si è svolta la conferenza di area vasta per iniziare a Fano e comuni limitrofi.
"Momento storico, iniziamo a vedere la fine di un percorso importante. Che inizia oggi e si perfeziona a gennaio quando arriveranno 38mila vaccini per tutto il personale sanitario. Più altre migliaia di vaccini tra marzo e aprile. Verso settembre contiamo di vaccinare metà della popolazione marchigiana, 700mila persone".
Così l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini durante il Vaccino-Day all'Inrca di Ancona: "Siamo molto ottimisti per il futuro - ha aggiunto l'assessore, dopo il primo vaccino fatto ad un medico -, siamo in grado di contrastare questa epidemia. Abbiamo potenziato lo screening degli asintomatici, per ora abbiamo individuato in tutte le città capoluogo che stanno facendo lo screening di massa, 200 pazienti con il virus che erano asintomatici. Sono per lo più giovani che potevano infettare parenti. L'organizzazione dello screening servirà per la somministrazione dei vaccini, se ce li fornirà lo Stato saremo in grado di allargare la platea della vaccinazione ad una fascia notevole della popolazione, per raggiungere l'immunità di gregge con il 70% vaccinato".
Inoltre l'assessore Saltamartini lancia ha anche lanciato un appello per la vaccinazione, aggiungendo una cristica riguardo al vaccino cinese. "Dobbiamo avere fiducia nella scienza, nei prossimi giorni arriverà validazione di altro test, quello della Moderna, c'è una pluralità di vaccini - ha detto a margine della prima vaccinazione anti covid all'Inrca di Ancona. C'è anche vaccino cinese di cui però non si conosce nulla. Ho fiducia nei vaccini dei paesi democratici perché garantiscono un approfondimento delle tecniche di controllo".
(Fonte: ANSA)
Parte domani, domenica 27 dicembre alle ore 10, in occasione del Vaccine day deciso a livello europeo, la somministrazione dei primi vaccini anti-SARS-CoV-2 nelle Marche. Sono 200 le dosi vaccinali consegnate alle Marche che verranno somministrate domani in diverse strutture sul territorio regionale.
La vaccinazione inizierà domani mattina alle ore 10 contestualmente in tutti i punti di somministrazione, per quanto concerne la Provincia di Macerata si parte dall’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche.
Ecco gli altri punti di somministrazione regionali:
PESARO, AOR Marche Nord - Ospedale San Salvatore di Pesaro 2) Ospedale di Urbino
ANCONA, INRCA e Residenza Dorica INRCA, AOR Torrette ,Ospedale Carlo Urbani di Jesi, RSA Arcevia
Fermo: Ospedale “Murri”.
ASCOLI PICENO: Ospedale Madonna del Soccorso San Benedetto del Tronto
L’RSA anconetana “Residenza Dorica Santo Stefano Riabilitazione”, del Gruppo Anni Azzurri, è la prima RSA nelle Marche e una delle prime in Italia a partire con la vaccinazione dei propri operatori sanitari.
Saranno infatti 20, tra infermieri, oss e fisioterapisti, gli operatori della RSA del Capoluogo regionale che domani (domenica 27), proprio in quello che è stato ribattezzato a livello internazionale il “vaccine day”, verranno sottoposti, su base volontaria, al nuovo vaccino anti Covid.
Tra questi 20 c’è Alessandro Romagnoli, 52 anni anconetano, di professione infermiere professionale e coordinatore infermieristico di Residenza Dorica.
“Sono mesi che la categoria degli operatori sanitari è in trincea contro questa “bestiaccia” – dice Alessandro – non possiamo tirarci indietro e titubare proprio ora che è stato individuato il vaccino. Questo vaccino rappresenta uno spiraglio di luce dopo mesi di buio e siamo proprio noi operatori sanitari a dover dare il buon esempio. Per tutti questi motivi ho aderito senza indugio alla possibilità di fare il vaccino. Lo dobbiamo anche ai nostri cari ospiti che assistiamo e accudiamo ogni giorno in RSA”.
“Da parte di Residenza Dorica, così come di tutto il nostro Gruppo Anni Azzurri – dice Lucia Masiero, Direttore della RSA anconetana – c’è la massima fiducia nei confronti del vaccino anti Covid e, più in generale, della scienza. Abbiamo individuato i 20 volontari per questa prima tranche di vaccinazione e abbiamo molti altri operatori sanitari che hanno già manifestato la loro adesione e sarebbero pronti in futuro ad essere a loro volta vaccinati”.
Nelle Marche in questa fase arriveranno 200 dosi, sulle 9.750 dosi di vaccino della Pfizer che verranno complessivamente distribuite in eguale percentuale in tutte le regioni.
L‘appuntamento con la profilassi per gli operatori sanitari di Residenza Dorica è fissato per la mattinata di domani presso l’Inrca di Ancona, sede individuata dalla Regione con l’Asur.