L'Assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Salatamartini ha risposto via social alle tante domande poste dai cittadini in merito all'andamento della campagna vaccinale in atto su tutto il terriotorio: "Ci sono 2 linee di vaccinazione - spiega - La prima con Pfizer e Moderna destinata in primo luogo alle persone fragili che hanno più di ottanta anni e a color oche sono fragili per la loro condizione patologica, indipendentemente dall’età mentre la seconda linea, con AstraZeneca per i dipendenti dei servizi pubblici fondamentali. Si è iniziato il percorso con gli insegnanti, le forze dell’ordine, della protezione civile e simili. Abbiamo avviato la vaccinazione ieri".
"La differenza tra le 2 linee è che mentre vi è una grande disponibilità di AstraZeneca, I moderna e Pfizer scarseggiano - dichiara l'Assessore Saltamartini - Per fornire dei dati: la priorità con Pfizer-Moderna sono gli ultra 80enni. Ne abbiamo vaccinati fino a ieri 30.297su 133.000 circa. Ne dobbiamo vaccinare altri 90.000, ma i vaccini non sono a disposizione per tutto il target adesso. Ne arrivano a settimana dai 10.000 ai 18.000".
"Siccome i tempi non saranno brevi da ieri abbiamo inserito anche i fragili che seguono terapie negli ospedali e ieri abbiamo vaccinato circa 60 pazienti in dialisi, poichè freqentando ospedali possono concretamente assumere il Virus - precisa - Il problema, in questo caso, non è il sistema (chi e quando farà la vaccinazione) bensì l’indisponibilità per tutte queste categorie del farmaco. Ne abbiamo una quantità minimale".
Quando verranno vaccinate le persone over 80 a domicilio (Pfizer- Moderna) ?
Queste persone verranno vaccinate dai MMG, dal personale dei distretti, dalle Adi. In questo momento, non ci sono i vaccini a disposizione. Dai prossimi giorni, si inizierà con gradualità, secondo le disponibilità. Non è possibile stabilire oggi il giorno e il mese perchè non saPpiamo quale sarà la fornitura di questi farmaci per aprile e maggio.
Quando verranno vaccinate le persone fragili con più patologie ?
Vale la risposta precedente. Abbiamo iniziato da chi è in cura presso gli ospedali, ma il fronte è piuttosto vasto ed i vaccini assolutamente pochi. Dobbiamo esaurire la copertuRa per chi precede in questa classifica, cioè gli over 80 e sappiamo che fin’ora ne abbiamo vaccinati 30.000 su 133.000;
Perchè i fragili e le altre categorie di età tra 60 e 70 anni non possono prenotarsi?
La prenotazione on line nella piattaforma, deve poter informare il cittadino circa il giorno, la sede e l’ora della vaccinazione. Se la regione (come tutte le altre in Italia) non conosce quanta fornitura arriverà e quando, è impossibile evidentemente avviare percorsi di prenotazione. Tuttavia sta per essere conchiuso un accordo con i MMG ( in giornata notizie al riguardo) e questi sanitari sapranno ben distinguere le priorità. Tuttavia, anche in questo caso c’è il limite della mancanza di Pfizer-Moderna. Non appena conosceremo la programmazione delle forniture avvieremo le piattaforme di prenotazione per le categorie che necessitano questa programmazione.
Perchè il numero verde 800936677 non è informato, su alcune questioni, come la vaccinazione dei fragili ?
Ho invitato alcuni cittadini a rivolgersi al numero verde. In questi giorni il servizio verrà rinforzato, perché ritengo che i cittadini debbano avere una risposta, non cercare di elemosinare l’informazione. Sarà chiaro a questo punto, che molte informazioni dipendono dall’evoluzione della situazione della fornitura dei vaccini. Solo alcune richieste possono essere soddisfatte. Se l’Italia avesse intrapreso la strada della produzione, probabilmente non saremmo a questo punto. Quando 2 mesi fa lancia l’idea furono in molti ad irridermi. Ma dico questo senza alcuna polemica. Speriamo che ci sia la possibilità di acquistare altri vaccini o di aumentare la fornitura di Pfizer-Moderna.
Prenotazione dei docenti e professori universitari da 65 a 70 anni?
Questo personale deve essere vaccinato con Pfizer-Moderna e segue il target degli ultra 80 anni e quello dei fragili che sono centinaia di migliaia. E’ impossibile stabilire adesso quando verranno vaccinati, perché dipende dalla fornitura.
Quando verranno vaccinati i dipendenti pubblici?
Tutto il personale dei servizi pubblici deve essere vaccinato con AstraZeneca. Sulla base delle forniture, come detto, questo obiettivo risulta davvero prossimo.
Le bugie dell’Assessore.
Ognuno di noi ha una storia. Io a 63 anni ho una storia personale. Non mi sono improvvisato in politica. Quando scrivo per informare i cittadini, lo faccio con cognizione di causa sulla base di elementi tratti dalle Amministrazioni. Puo’ accadere che il programma non sia perfettamente rispettato. Ma si tratta di un problema di gestione che appartiene ai dirigenti.
Se poi ci sono dei dirigenti che invece di fare i dirigenti fanno altro o sono inefficienti sarà quello un compito successivo individuarli. In via generale sento di esprimere apprezzamento e gratitudine per migliaia di donne e uomini della nostra sanità. Che è già cambiata dopo 5 mesi.
Gli ospedali di Fermo, Macerata e l’INRCA di Ancona sono ormai in balia di focolai Covid, di fronte a questa drammatica situazione sento un richiamo fortissimo, un misto senso del dovere e d’indignazione civile per cui vorrei ritornare sul tema Covid Hospital di Civitanova Marche, struttura sulla quale io avevo delle perplessità mentre i fan di Ceriscioli e Bertolaso la esaltavano.
Ho usato il termine di fan che potrebbe sembrare improprio perché questo gruppo di persone, erano favorevoli a prescindere e poco inclini a valutazione sulla base dei fatti.
Il gruppo dei perplessi a tale struttura era costituito prevalentemente da operatori sanitari, anche se non mancavano rappresentanti politici come Alessio Terrenzi, sindaco di Sant’Elpidio a Mare, mentre i favorevoli erano quasi solo rappresentanti politici. Alla base dei miei dubbi vi era che, verosimilmente, tale struttura non avrebbe liberato gli altri ospedali dal rischio di contagio perché anche i pazienti Covid afferivano ai loro Pronto Soccorso, inoltre l’attivazione del Centro Covid avrebbe gravato soprattutto sul personale dell’Area Vasta 3 di Macerata. I drammatici fatti confermano, in toto, tali perplessità, ormai non vi è reparto o servizio negli ospedali che avrebbero dovuto essere Covid free, che non abbia avuto focolai d’infezione, coinvolgenti personale e pazienti.
La struttura si regge in modo preponderante sul personale dell’Area Vasta 3 di Macerata e un modulo resta chiuso per mancanza di personale. I fautori del Covid Hospital affermano che per fortuna vi è tale struttura pienamente utilizzata, come se i critici avessero proposto il nulla. Creare delle strutture collocate lungo tutto il territorio regionale non mi sembra il nulla, magari in strutture sottoutilizzate come gli ospedali di Recanati, Chiaravalle o Pergola, dove inviare tutti i pazienti con sintomi riconducibile ad una possibile infezione da Covid, avrebbe ridotto il carico dai Pronto Soccorso delle strutture che dovevano essere free Covid, nelle quali, comunque, non si sarebbe abbassata l’attenzione al triage per evitare contagi, avrebbero permesso di annullare o almeno ridurre i focolai Covid negli ospedali non Covid.
Questo avrebbe permesso agli operatori di seguire le altre patologie importanti quali quelle cardiovascolari o oncologiche. Il personale per le strutture Covid doveva essere trovato attraverso nuove assunzioni e soprattutto attraverso l’accorpamento di Unita Operative omogenee. I detrattori di questa ipotesi affermavano che i tempi di preparazione nelle strutture ospedaliere sotto utilizzate sarebbero stati lunghi, ma sono smentiti dai fatti. La trasformazione della struttura ex malattie infettive di Macerata, avvenuta in tempi brevi, ne è una riprova. Giacché gli ospedali sopra citati erano nelle condizioni di tale struttura, se non migliori, non ci sarebbero state lungaggini.
Altri chiamavano in causa le normative sulla quale si regge la gestione delle strutture ospedaliere, dimenticando che il Covid Hospital di Civitanova Marche presenta le stesse problematiche a cui vanno aggiunte quelle di tipo urbanistico, che lo stato di emergenza sana. Le due soluzioni si differenziano perché il Centro Covid di Civitanova andrà smantellato per ridare alla struttura la destinazione fieristica, mentre le strutture ospedaliere rimarrebbero disponibili, con un minimo di manutenzione, per eventuali future necessità, mentre gli strumenti diagnostici potrebbero essere usati per ridurre le liste di attesa. Vorrei ricordare a chi ha poteri decisionali in sanità che ogni scelta nel bene e nel male ha ricadute in termini di sofferenze e lutti.
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci l’evoluzione della pandemia in relazione anche alle nuove varianti del Covid-19 (di due giorni fa la notizia di una particolare diffusione dela variante brasiliana nelle Marche) e un giudizio sull’andamento della campagna di vaccinazione.
Nelle Marche è in corso la compagna vaccinale degli over 80. Quanto è importante proteggere una fascia della popolazione così fragile ai fini del contenimento della diffusione epidemiologica?
"Il vaccino, ad oggi, è l’arma più potente che possediamo contro il virus. Attualmente, la distribuzione mondiale non è sufficiente per somministrare i vaccini ad almeno l’80% della popolazione per cui credo che sia eticamente corretto tutelare la salute di chi rischia maggiormente la vita".
Da marzo sono iniziate le inoculazioni al personale scolastico. Dal suo punto di vista quali sono le altre professioni che necessitano di una immediata somministrazione?
"Credo che la programmazione italiana sia molto corretta per cui credo che si procederà nella direzione di far sottoporre al vaccino chi corre rischi maggiori".
La Repubblica di San Marino ha ufficializzato l’acquisto del vaccino russo Sputnik V e, a breve, saranno somministrate le prime dosi. Qual è la sua opinione riguardo questa scelta?
"Le agenzie predisposte ai controlli dei prodotti farmaceutici, FDA per America ed EMA per l’Europa, rispettano protocolli estremamente rigorosi prima di approvare un vaccino, pertanto, valuterei l’utilizzo dello Sputinik nel momento in cui tutta la sua sperimentazione verrà approvata. Nessun problema con l’antidoto russo, suggerirei cautela: sono in attesa dell’approvazione ufficiale".
Alcune Regioni italiane hanno di recente avanzato la proposta al Governo di acquistare le dosi vaccinali in autonomia. Secondo lei è una strada giusta da seguire o sarebbe preferibile rispettare l’iter tradizionale?
"La mia risposta è purchè si faccia in fretta. In generale, professo uniformità di protocolli, a livello nazionale e mondiale. Ritengo che il virus possa essere sconfitto più velocemente se fossimo coesi e univocamente direzionati anche se questa potrebbe essere una visione utopistica".
Il vaccino AstraZeneca invece sembra che sarà riservato ad un popolazione ‘più giovane’. Da cosa nasce tale distinguo rispetto alle dosi della Pfizer che erano state somministrate agli operatori della sanità?
"Gli operatori sanitari hanno ricevuto il vaccino Pfizer solo perché sono stati la prima categoria ad essere vaccinata. Astrazeneca è arrivato in un tempo successivo. Questa è l’unica motivazione. Non esiste un vaccino migliore dell’altro, se approvato è un buon prodotto".
Variante inglese e brasiliana hanno iniziato a colpire anche alcune zone delle Marche tant’è che sono state applicate delle misure specifiche che hanno determinato dei lockdown localizzati. Quali sono i maggiori pericoli derivanti dalle nuove versioni del Covid-19?
"I virus sono organismi capaci di vivere e riprodursi esclusivamente all'interno di cellule viventi; per garantirsi la stabilizzazione all’interno degli ospiti infettati, spesso, generano nuove caratteristiche genetiche cd. mutazioni che potrebbero non produrre effetti rispetto alla diffusione dell’epidemia.
Quindi, trovare una nuova variante non significa che il virus si stia trasformando necessariamente in qualcosa di più pericoloso mentre isolare una nuova variante significa ricevere la conferma della circolazione del virus. Quindi, l’obiettivo è sempre lo stesso, bloccare la diffusione".
Crede che la misura della zona rossa valida solo per alcuni comuni (applicata di recente dal governatore Acquaroli) possa effettivamente fare da deterrente ad una potenziale diffusione del contagio?
"Le decisioni adottate vengono prese a valle di una serie di consultazioni con team di esperti. Da scienziato posso divulgare informazioni sulla biologia del virus, sugli effetti dell’infezione etc. Per il resto è importante ricordare che bisogna tener presente anche gli interessi economici della popolazione, della regione, della nazione. Dal mio punto di vista non è il momento di polemizzare".
È’ stato prorogato il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 Marzo. Quanto crede che potrà ancora durare questa situazione fatta di limitazioni e divieti?
"Esattamente come sopra. Ci sono team di esperti a valutare la situazione. Situazione giovane per tutti e pertanto, sconosciuta e difficile da affrontare senza scontentare qualche categoria".
Quando si potrà raggiungere un livello di copertura vaccinale considerato sufficiente, all’interno della popolazione, affinché si possano considerare al sicuro anche le persone non vaccinate?
"Spero presto".
La scorsa settimana è stato eseguito, per la prima volta nelle Marche, un intervento mini-invasivo in un paziente ricoverato presso la Clinica di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona.
“L’intervento – spiega il Prof. Marco Marzioni- Ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche - Medico presso la Clinica di Gastroenterologia dove ha eseguito la procedura – consiste nel creare per via endoscopica un tramite tra la colecisti ed il duodeno, posizionando uno stent sotto guida ecoendoscopica. Si applica nei casi di pazienti con una infiammazione acuta della colecisti che non possono eseguire il trattamento di elezione, cioè l’asportazione chirurgica della colecisti stessa. Ci sono però molti pazienti, in particolar modo gli anziani, che sono troppo fragili per poter sopportare l’intervento chirurgico: questa nuova procedura rappresenta un’opzione terapeutica proprio per loro, perché gli consente di guarire e di non incorrere in recidive (e quindi in ulteriori ricoveri). L’intervento dura pochi minuti ed è simile ad una procedura endoscopica convenzionale, adatto quindi anche a casi delicati come il nostro paziente 91enne”.
“Questo caso – commenta il Prof. Antonio Benedetti, direttore della Clinica di Gastroenterologia – dimostra come l’innovazione tecnologica applicata alla medicina ha delle ricadute immediate sulla salute della nostra comunità; l’innovazione in campo biomedico è un investimento di cui si può beneficiare tutti, inclusi i pazienti resi fragili da patologie croniche o dall’età avanzata”.
“La vocazione alle migliori tecniche di cura ed assistenza, la passione e l’instancabile dedizione spesi ogni giorno con coraggio e impegno dai nostri professionisti”, fa sapere il Direttore Generale Michele Caporossi, “consentono di mantenere l’eccellenza e assicurare ai marchigiani le migliori prestazioni sanitarie”.
“L’eccezionale intervento è un esempio di come tecnologie, professionalità e capacità di collaborazione tra Università e Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, riescano a garantire a tutti i pazienti il meglio delle cure – afferma il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Prof. Gian Luca Gregori – specie per i pazienti più fragili, come gli anziani”.
Questa mattina presso la sede di Medicina del lavoro in via Annibali, a Piediripa, è scattata la prima somministrazione di vaccini anti-Covid19 per le Forze dell'Ordine, il settore della Pubblica sicurezza e le persone fragili.
Ad annunciarlo, via social, era stato l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: "Iniziamo la vaccinazione delle persone fragili con Pfizer e Moderna. Con AstraZeneca si avvia anche la vaccinazione dei servizi pubblici fondamentali: settore pubblica sicurezza".
"Il flusso dei numeri della vaccinazione è ancora rallentato dal basso numero di vaccini programmato per il mese di marzo - ha spiegato inoltre l'assessore - anche se ieri è arrivata la fornitura Pfizer. Su questo fronte si registra anche un'altra notizia positiva. Accanto ai 40 medici (prevalentemente in pensione) inviati da Arcuri per potenziare l'organizzazione vaccinale, presto ne arriveranno altri (non ancora definiti nei numeri) che ci daranno man forte anche per i domiciliari".
"Da questa mattina per pazienti che sono in carico presso il servizio sanitario e che sono in dialisi, si avvia la vaccinazione Pfizer. Accanto a loro partirà la vaccinazione anche per coloro i quali hanno patologie croniche e respiratorie, oncologiche, cardiopatiche e simili" ha aggiunto l'assessore.
Quanto alle forze di polizia, "ogni Corpo si è auto organizzato: alcuni Corpi hanno i loro medici, altri saranno serviti dalla sanità della Marina che ha dato un contributo fondamentale nella nostra regione, risolvendo cento focolai di Covid-19 soprattutto nelle case di riposo e salvando centinaia di persone. In questo target vi rientrano anche le polizie locali e quelle provinciali".
"Siamo soddisfatti dell'affluenza anche se c'è ancora molto da fare - asserisce la direttrice dell'Area Vasta 3 Daniela Corsi, presente a Piediripa per monitorare in prima persona l'andamento della vaccinazione -, speriamo di concludere la prima tornata nel più breve tempo possibile, al ritmo di 200 dosi al giorno".
"Nella giornata di oggi abbiamo in programma di vaccinare 36 pazienti dializzati in quel di Macerata e ulteriori 24 a Civitanova Marche" ha concluso la direttrice dell'Area Vasta 3.
Giorgio Ligliani, Presidente CNA Macerata, critica i tentativi settoriali di fuga in avanti nelle priorità dei vaccini.
<<Leggiamo da più parti proposte e richieste di gestione autonoma dei vaccini anti Covid. Tra contagi in costante aumento, ospedali e terapie intensive sempre più in difficoltà, repentini cambiamenti delle scale cromatiche sempre più ricche e diversificate, l’unica cosa certa è che il numero di vaccini disponibili resta scarso rispetto alla necessità. Se i vari settori di interesse, istituzioni e altri soggetti iniziano a reclamare la propria priorità e ad andare in autonomia, si rischia di far saltare il piano vaccinale>>.
Ligliani ascrive in un quadro logico la questione: <<Il timing nazionale per inoculare i vaccini, infatti, presumiamo sia stato elaborato da esperti del Comitato tecnico scientifico insieme con esperti, demografi e statistici, tenendo conto delle fragilità e di altri fattori di pericolosità, ordinati tra loro per priorità. Ora, se ciascun portatore di interessi reclama per la propria classe di appartenenza una scorciatoia e una strada autonoma, visto che il numero di vaccini è purtroppo inadeguato, li sottrarrà inevitabilmente ad altre categorie individuate dagli scienziati come prioritarie. Volendo entrare in questa spirale di valutazioni soggettive, se la discriminante è di dare precedenza a chi è a contatto con il pubblico, allora dovremmo mettere in testa a tutti gli addetti del commercio e gli artigiani che fanno vendita al minuto, piuttosto che docenti universitari in DAD da mesi, solo per fare un esempio>>.
Il Presidente dell’Associazione di categoria maceratese esorta quindi una velocizzazione della campagna vaccinale: <<Come CNA non vogliamo certo passare avanti a chi ha le competenze per decidere le preminenze dei vari soggetti e ci rimettiamo, senza chiedere eccezioni, alle loro decisioni ed al piano vaccinale concordato. Chiediamo però, questo sì ed a gran voce, che sia velocizzata il più possibile la somministrazione. Vanno bene le priorità previste per le diverse categorie, e quindi personale sanitario, over 80 e insegnanti, ma se per il personale scolastico, che rappresenta meno del 15% della popolazione regionale, impieghiamo 3 mesi, non ci vuole molto a fare la proporzione e prevedere con questo passo il termine della campagna vaccinale a gennaio del 2023. È chiaro che non può essere così il là nel tempo. Ogni giorno, ogni ora e con tutto il personale idoneo devono essere fatti quanti più vaccini possibili. Non devono esistere fine settimana liberi o orari di apertura e chiusura, come non deve esistere qualsiasi tipo di rivendicazione sindacale di parte che possa rallentare questo processo fondamentale, non solo per l’economia ma soprattutto per salvare vite umane>>.
Sabato 27 Febbraio al Teatro “La Rondinella” di Montefano, il Sindaco Angela Barbieri ed il Presidente dell’ (De Martinis Telemedicine Panel) Dottor Fabio Corvatta hanno presentato il Progetto “La Telemedicina e il Territorio”.
Pensato al fine di dotare il territorio montefanese di uno strutturato servizio di Telemedicina, il Progetto renderà possibile l’interazione fra i Medici di Base montefanesi e gli Specialisti dell’Associazione Dematepa attraverso strumentazioni digitali all’avanguardia.
L’Associazione Medica “Dematepa” nasce nell’Agosto dello scorso anno – senza scopo di lucro – con molte e importanti finalità: erogare teleconsulti sincroni ed asincroni, organizzare televideoconferenze e seminari virtuali, mantenere rapporti e sottoscrivere contratti di collaborazione e studio con Agenzie delle Nazioni Unite, Università, Strutture Sanitarie Pubbliche/Private e Aziende dedicate allo sviluppo di tecnologie di Informazione e Comunicazione senza limitazioni nazionali.
Durante questa crisi pandemica, Dematepa ha assistito a distanza circa 70 famiglie in 14 Comuni con Covid-19, collaborando con i Medici di Famiglia.
L’Amministrazione Comunale di Montefano, avuta notizia della costituzione dell’Associazione e dell’aiuto concreto portato ad alcune comunità, ha preso contatti con la dirigenza per conoscere ed approfondire le possibili strategie future sul territorio marchigiano, con particolare riguardo alla creazione di una piattaforma utente-servizi dedicata a fornire teleconsulti, televisite e monitoraggio clinico ai pazienti al fine di ridurre la necessità di trasporto e referenza ospedaliera (in particolare nelle aree interne della regione), sviluppare la diagnostica a distanza in ordine alla salute pubblica e negli ambienti di lavoro e creare alleanze e progetti di cooperazione con i Medici di Famiglia per fornire il territorio montefanese di un servizio medico di secondo livello.
Il Sindaco Angela Barbieri ha salutato e ringraziato tutti i presenti, in particolare l’Associazione Dematepa e il suo Presidente, Dottor Fabio Corvatta, insistendo in particolare sull’importanza di questa iniziativa per Montefano “abbiamo voluto ampliare le opportunità assistenziali per tutti i nostri concittadini, con un deciso riferimento alle situazioni di maggior bisogno o fragilità” le parole di Angela Barbieri.
Il Dottor Luca Paoletti, Presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Macerata, nel suo intervento ha portato un messaggio di supporto e sostegno all’attività di Dematepa a nome dell’Associazione maceratese, mentre Aroldo Curzi Mattei – nipote di Enrico Mattei e Presidente dell’omonima Fondazione matelicese - ha sottolineato come la Fondazione da lui presieduta sia attiva ed energica nei progetti di Telemedicina sui territori (con particolare riguardo alle aree interne della nostra regione) e soprattutto quale tesoro si debba fare degli insegnamenti di coloro che – come i soci Dematepa – hanno grande esperienza e professionalità medica, che devono essere considerati veri e propri mentori per i giovani medici e gli specializzandi. Il Dottor Fabio Corvatta ha poi ampiamente illustrato il pensiero che guida Dematepa, le esperienze sul campo di alcuni dei Soci, sottolineando l’importanza e la necessità – ora più che mai – del Medico di Base, coinvolgendo nel discorso anche il Dottor Claudio Pianesi, Vicesindaco e Medico di Famiglia a Montefano.
E’ seguita una dimostrazione pratica durante la quale il Dottor Nando Campanella, Specialista in Medicina Interna e Oncologia e International Officer OMS Africa e Brasile, insieme alla Dottoressa Francesca Miccini – Specializzanda in Oncologia Medica – ha illustrato il caso di una paziente sottoposta a teleconsulto dopo una diagnosi di tiroidite autoimmune: accertamenti più approfonditi a distanza hanno invece evidenziato senza dubbio alcuno una formazione neoplastica allo stomaco.
Sempre il Dottor Campanella, insieme al Dottor Morosini, Docente Universitario di Clinica Endocrinologica, ha poi effettuato una dimostrazione pratica di una visita dermatologica a distanza: attraverso il dermatoscopio digitale, il Dottor Campanella ha analizzato la pelle del collega, che si è prestato a far da paziente, evidenziandone la struttura ed una piccola lesione, proprio come se fossero in presenza.
Erano presenti alla presentazione anche il Dott. Giuseppe Giampieri del Centro Elaborazione Dati ASL 7 di Ancona (la tecnologia a distanza ha necessità di ottimi informatici), la Dottoressa Carla Rimatori, Specialista in Medicina Interna e Cardiologia, e il Dottor Massimo Tocchini, Specialista in Biochimica Clinica.
Grande soddisfazione del Sindaco Angela Barbieri e della Giunta Comunale al completo per l’operatività del progetto che, lo ricordiamo, è fra i primi in Italia.
Superata la fase più difficile, la casa di riposo di Urbisaglia ha iniziato la campagna di vaccinazione anti Covid-19. Ospiti e operatori, 49 in totale, lo scorso venerdì (26 febbraio) hanno ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. Dopo tre settimane è previsto il richiamo.
È una buona notizia per la struttura “Buccolini – Giannelli”, che è stata colpita da un focolaio nello scorso dicembre ed è tornata Covid free il 16 febbraio quando anche il tampone dell'ultimo ospite ha dato esito negativo al consueto giro di test.
"Siamo felici, speriamo che sia il primo passo per un ritorno alla normalità. È stata una bella giornata - è il commento del sindaco di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo -. Ringrazio di cuore il dottor Enrico Piermattei e gli infermieri Jackeline Aparicio ed Enrico Verdicchio. Un grazie anche al direttore Stefano De Angelis, a Samuela Moscati, coordinatrice della Cooss Marche, cooperativa che gestisce la casa di riposo, e a tutti gli operatori che ogni giorno si dedicano ai nostri ospiti".
Da questa mattina si sono aperte le prenotazioni per il personale scolastico della Regione Marche: alle ore 15 raggiunte le 20 mila prenotazioni. La somministrazione delle dosi vaccinali inizia lunedì 1 marzo.
La novità dell'ultima ora è che può prenotarsi anche il personale della fascia d'età 55 - 64 anni (nati nel 1957). Il Ministero infatti ha trasmesso nella serata di ieri, venerdì 26 febbraio, alla Regione Marche gli elenchi del personale scolastico docente e non docente nella fascia d'età 55 - 64 anni che sono stati subito caricati nella piattaforma di prenotazione.
È possibile dunque anche per questa categoria procedere alla prenotazione del vaccino anti-Covid19 nelle stesse modalità comunicate.
Inoltre, in seguito ad accordi intervenuti questa mattina con la Regione Marche, anche l’Università di Macerata (così come Unicam) procederà in autonomia alla somministrazione dei vaccini ai propri dipendenti (docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario) senza limiti di età. Lo spin off di ateneo For.Med.Lab si occuperà dell’inoculazione. In tempi brevi l'ateneo comunicherà al proprio personale i dettagli operativi, le modalità di prenotazione e la procedura per partecipare all’operazione ‘vaccini università’.
Il personale dei due atenei universitari siti in provincia di Macerata non dovrà procedere, dunque, alla prenotazione del vaccino.
Per quanto riguarda gli educatori delle scuole comunali, la Regione sta ancora ricevendo gli elenchi con i nominativi da parte dei Comuni che, a breve, saranno caricati nel sistema di prenotazione.
COME PRENOTARSI - Si può prenotare tramite il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it e il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18).
Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare, verificherà le disponibilità in base al CAP).Al momento della vaccinazione, insieme al personale sanitario, saranno compilati alcuni moduli (scheda anamnestica, modulo di consenso e trattamento dei dati personali e nota informativa) che si possono scaricare e stampare dal sito dell’Asur Marche (https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1) o sul portale di prenotazione di Poste Italiane. I moduli sono comunque disponibili nei punti vaccinali. Al momento della prima vaccinazione, sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose.
A seguito delle elezioni del 14 febbraio, si è riunito il Consiglio Direttivo della Croce Verde di Macerata che ha provveduto ad assegnare le cariche sociali.
Il nuovo Presidente sarà Angelo Sciapichetti, mentre i vice saranno Aldo Tiburzi e Corrado Maccari con delega alla formazione.
Segretario e tesoriere diverrà Graziano Magnarelli, mentre consigliere con delega agli automezzi e ai servizi sarà Roldano Tartarelli.
Lauro Trivellini avrà la carica di consigliere con delega ai volontari, mentre il Presidente Croce Verde Servizi srl nonché consigliere esterno con delega ai dipendenti sarà Gianni Pigliapoco. A completare la squadra dei consiglieri anche Fabio Sbaffi.
Come direttore sanitario, infine, è stato nominato il dottor Marco Sigona.
"È un grande onore per me guidare una grande e gloriosa associazione che tanto ha dato e fatto per la Città di Macerata e non solo. Per me rappresenta inoltre un gradito ritorno. Ringrazio i soci, i volontari, i dipendenti e i nuovi consiglieri. Particolare ringraziamento voglio rivolgerlo al Consiglio Direttivo uscente guidato dal Dottor Mauro Proietti Pannunzio per il grande lavoro svolto in questi anni". Sono queste le prime parole del neo presidente Angelo Sciapichetti.
La Croce Verde in quasi 120 anni di ininterrotta attività oggi è una grande realtà quale Organizzazione di Volontariato, Ente del Terzo settore e può contare più di 120 volontari, oltre 1000 soci; nel 2020 ha svolto più di 7000 servizi percorrendo un milione e trecentocinquantamila km; negli ultimi anni, con la nascita della Croce Verde servizi, l'associazione ha effettuato un ulteriore balzo in avanti nel campo dei servizi alla persona e in particolare con l'apertura della casa funeraria a Sforzacosta e il relativo servizio di onoranze funebri ha fatto della Croce Verde l'associazione più vicina alle famiglie, dall'inizio alla fine della vicenda umana e terrena di ogni maceratese.
"Con lo spirito solidaristico di sempre, vogliamo continuare a collaborare fattivamente con le Istituzioni pubbliche e private e insieme alle altre associazioni protagoniste come la Croce Verde. nel campo del volontariato socio sanitario, vogliamo continuare a dare un contributo alla crescita della cultura della solidarietà in un momento tanto complesso e difficile per la nostra comunità" ha concluso Sciapichetti.
Dalle 8 di oggi, sabato 27 febbraio, è possibile prenotare il vaccino anti Covid-19 per il personale scolastico delle scuole pubbliche e delle università, docente e non docente, con un’età inferiore ai 55 anni non compiuti. Le vaccinazioni per la categoria inizieranno lunedì primo marzo e, a Macerata, si svolgeranno presso l’oratorio della chiesa Santa Madre di Dio in via Capuzi 27 dove da una settimana si stanno già effettuando le somministrazioni del vaccino per gli over 80.
Può prenotarsi anche il personale della fascia d’età 55 – 64 anni (nati nel 1957). Il Ministero infatti ha trasmesso nella serata di ieri, venerdì 26 febbraio, gli elenchi del personale scolastico docente e non docente nella fascia d’età 55 – 64 anni che sono stati subito caricati nella piattaforma di prenotazione.
È possibile dunque anche per questa categoria procedere alla prenotazione del vaccino anti-Covid19 nelle stesse modalità comunicate.
Le prenotazioni sono le stesse già avviate per la somministrazione del vaccino agli over 80. Quindi tramite il portale di Poste Italiane, https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18).
Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare verificherà le disponibilità in base al CAP).
Al momento della vaccinazione saranno compilati la scheda anamnestica, il modulo di consenso, il consenso al trattamento dei dati personali e la nota informativa. Per velocizzare le operazioni di somministrazione del vaccino è consigliato scaricare tali moduli (https://www.comune.macerata.it/vaccini-over80/) e compilarli prima di recarsi nel punto vaccinale. Al momento della prima vaccinazione sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose.
Per quanto riguarda gli over 55 della categoria del personale scolastico l’Asur e la Regione Marche comunicheranno successivamente le modalità di somministrazione del vaccino. Per tutte le altre categorie l’Asur e la Regione Marche daranno indicazioni, che di volta in volta comunicheremo tempestivamente, nei prossimi giorni.
«Torniamo a sensibilizzare, come già fatto per la categoria degli over 80, il personale scolastico sull’importanza di sottoporsi al vaccino che rappresenta l’unico modo per uscire dalla pandemia – hanno detto il sindaco Sandro Parcaroli e il delegato funzionale alla Sanità il dottor Giordano Ripa -. Come riferito dall’Asur, per il distretto di Macerata, sono previste giornalmente 70 persone appartenenti alla categoria del personale scolastico che si sottoporranno al vaccino. Presso l’oratorio Santa Madre di Dio sono stati installati, esattamente una settimana fa, i tendoni e i funghi riscaldanti e sono state posizionate delle sedute per le persone in attesa all’esterno. Le operazioni di somministrazione delle dosi si svolgono in modo organizzato, puntuale e celere e non si sono registrati.
Il Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 3 Asur Marche, con riferimento all’avviata campagna vaccinale anti Covid-19 destinata agli anziani over80, informa che la somministrazione della seconda dose del vaccino verrà effettuata previa compilazione della sola scheda anamnestica.
Per ridurre i tempi di attesa e ottimizzare il percorso, si raccomanda a chi deve effettuare la seconda dose, e non sia già in possesso della modulistica, di collegarsi al sito del Comune (www.comune.sanseverinomarche.mc.it) dove la scheda è già disponibile per essere scaricata.
Il modulo, una volta compilato, andrà consegnato nella sede vaccinale al momento dell’accesso. Non è invece necessario scaricare e compilare i moduli di consenso alla vaccinazione e al trattamento dei dati.
Le vaccinazioni per gli over 80 possono ancora essere prenotate sul sito di Poste italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/.
Per informazioni ci si può rivolgere anche al contact center 800.009966.
"La Regione Marche, qualora fosse ci consentito, sarebbe pronta ad acquistare vaccini assieme ad altre Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, così da arrivare all'immunità di gregge che è stata fissata nel 60% della popolazione, che per noi significherebbe 600 mila persone". È quanto ha detto l'assessore alla sanità regionale, Filippo Saltamartini, stamani a Tolentino nel corso della presentazione dei lavori di ricostruzione dell'ospedale cittadino.
Saltamartini ha anche sottolineato come: "sia necessario arrivare al più presto alla produzione di vaccini in Italia, magari sul nostro stesso territorio regionale". L'assessore ha ribadito la "necessità di fare presto nella vaccinazione, oltre che riaprire le scuole - ha aggiunto - dobbiamo dare la possibilità alle famiglie di riavere reddito". E ha ricordato che, al momento, nelle Marche si stanno "somministrando 3 mila dosi giornaliere di vaccini, ma saremmo in grado di somministrarle 10mila, se avessimo a disposizione le scorte".
Nella giornata di ieri le Marche hanno ricevuto 18.700 dosi di Pfizer e 2.500 di Moderna. L'assessore ha ricordato anche la decisione della Repubblica di San Marino di acquistare il vaccino russo Sputnik, auspicando che anche l'Italia possa muoversi in questa decisione.
L'assessore ha anche annunciato di aver chiesto al ministero "l'autorizzazione a vaccinare i dipendenti comunali, i sacerdoti, il personale delle agenzie funebri, gli avvocati e anche i giornalisti
(Fonte: ANSA)
Sono 81 gli anziani che hanno ricevuto il vaccino Pfizer – BioNTech nella seconda giornata della campagna vaccinale destinata agli over 80 e promossa dalla Regione Marche e dall’Asur regionale.
I sanitari del Dipartimento igiene dell’Area Vasta 3 hanno iniziato le operazioni poco dopo le ore 8 di questa mattina e le hanno terminate qualche minuto dopo le 13.
A ricevere il farmaco anche 2 agenti della Polizia Locale per evitare che le due dosi in eccesso estratte dai flaconi finissero nel residuo ospedaliero come era avvenuto nella prima giornata quando il farmaco era stato inoculato anche ad alcuni volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.
Nessuna reazione avversa al farmaco tra le persone anziane sottoposte a vaccinazione e nessun problema sia all’esterno che all’interno della sala comunale Italia che è stata trasformata in Punto di vaccinazione per la popolazione della città di San Severino Marche e di altri centri limitrofi.
A prestare assistenza alle persone in fila, oltre al personale medico, infermieristico e amministrativo dell’Asur, anche diversi agenti della Polizia Locale, volontari del gruppo comunale di Protezione Civile e del Cisom, il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha voluto personalmente salutare e ringraziare i sanitari impegnati nella campagna vaccinale e i tanti volontari che stanno seguendo in questi giorni le complesse operazioni presso la sala Italia sincerandosi dell’assistenza fornita anche agli anziani in coda.
Intanto l’Asur torna a raccomandare, a chi ha prenotato il vaccino, di collegarsi al sito del Comune di San Severino Marche www.comune.sanseverinomarche.mc.it per scaricare la necessaria documentazione ovvero la scheda anamnestica, il modulo di consenso, il consenso al trattamento dei dati personali e la presa visione della nota informativa, comunque disponibili anche in ambulatorio. I moduli, già compilati, andranno consegnati al momento dell’accesso nella sede vaccinale.
Le vaccinazioni per gli over 80 possono ancora essere prenotate sul sito di Poste italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/. Per informazioni ci si può rivolgere anche al contact center 800.009966.
I cittadini delle Marche potranno prenotare l'appuntamento per la vaccinazione anti Covid-19 rivolgendosi al proprio portalettere o attraverso i 13 Atm Postamat regionali. Poste Italiane ha potenziato la propria infrastruttura tecnologica garantendo ulteriore supporto alla Regione Marche.
Dopo il via alle prenotazioni del 12 febbraio scorso attraverso il sito (www.prenotazioni.vaccinicovid,gov.it) e il numero verde 800.009.966, in questa fase i cittadini over 80 (o loro delegati) avranno a disposizione anche la task force di 889 postini per la prenotazione del vaccino. Tessera sanitaria in corso di validità e numero di cellulare alla mano, i nati fino al 1941 potranno richiedere di verificare in tempo reale la disponibilità di appuntamenti presso i centri vaccinali limitrofi e di prossimità.
Il portalettere, attraverso la funzione "prenotazione vaccini" sviluppata per il dispositivo palmare, già in dotazione per il servizio di recapito, verificherà le disponibilità in base al Cap. Il sistema informatico si interfaccerà direttamente con i centri vaccinali e selezionerà gli slot ancora disponibili. Questa modalità resterà attiva anche per le successive fasi di vaccinazione. Per gli Atm Postamat sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione
. Poste Italiane ha messo a disposizione la più grande flotta aziendale nell'emergenza Covid-19: oltre a gestire la piattaforma di prenotazione dei vaccini, ci sono la consegna in tutto il territorio nazionale dei dispositivi di protezione, attrezzature sanitarie e il trasporto delle dosi di vaccino Moderna e AstraZeneca ai presidi ospedalieri.
È già attiva la possibilità di richiedere la somministrazione a domicilio del vaccino anti Covid 19 per i non deambulanti impossibilitati a recarsi presso i punti vaccinali territoriali (PVT).
La richiesta può essere effettuata tramite il sito web di Poste Italiane, https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it/ o tramite numero verde 800.00.99.66. Nel sito web, una volta selezionato il tasto “Prenota”, si deve accedere alla sezione “per i non deambulanti” dove ci si può iscrivere. Si verrà successivamente ricontattati per concordare la prenotazione della somministrazione domiciliare.
"Il prezioso servizio fornito dall’hospice di San Severino va ripristinato".
A chiederlo in una lettera è l’avvocato Marco Massei, presidente della fondazione Onlus “L’anello della vita” di San Severino, che si occupa del sostegno di pazienti in hospice affetti da malattie oncologiche e cronico degenerative, oltre che per cure palliative. Lo ha fatto, a nome di tutto il direttivo, in una lettera scritta al presidente della Regione Francesco Acquaroli, indirizzata anche all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, alla direttrice di Area vasta 3 Daniela Corsi, alla sindaca di San Severino Rosa Piermattei.
"A seguito della recente pandemia da Covid 19 che aveva gravemente colpito gli ospiti della casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche, veniva deciso di trasferire momentaneamente gli anziani ospiti che non erano stati contagiati dal Covid presso i locali, adibiti ad hospice con la piena e condivisibile adesione degli stessi sanitari, ubicati all’interno del distretto ospedaliero settempedano - scrive Massei - ora, terminata finalmente l’emergenza originata dagli ospiti della casa di riposo, i locali destinati all’hospice sono rimasti inspiegabilmente vuoti ed il personale sanitario si trova ancora distaccato presso altri reparti ospedalieri".
L’avvocato Massei denuncia le difficoltà che al momento vivono i malati: "Tale situazione sta creando notevole disagio per i gravi malati oncologici in fase avanzata di malattia che hanno necessità di essere curati in hospice e che, ora da mesi, sono costretti a ricevere cure solo presso il loro domicilio con intuibili disagi e continui accessi ai pronti soccorso. Pur comprendendo bene che l’attuale delicato momento ha messo a dura prova l’organizzazione sanitaria e pur essendo coscienti che siamo di fronte una emergenza pandemica di rilevante entità, non sfugge a nessuno che la tutela della malattia oncologica grave, proprio perché attiene al diritto alla vita, pur con visibilità indubbiamente minore, appare di urgenza parimenti non differibile.
Chiediamo ognuno per la propria competenza istituzionale, di provvedere alla riattivazione della funzionalità dell’hospice di San Severino Marche, provvedendo quanto prima alla sanificazione dei locali e al ripristino del personale sanitario ivi dedicato, onde consentire ai gravi pazienti oncologici di poter tornare, in condizioni di dignità, ad essere curati in ambiente opportuno". Al momento nell’ospedale di San Severino rimane chiuso anche il reparto di lungodegenza.
Il racconto, empatico ed emozionale, di operatori sanitari che si sono trovati a vivere in primissima linea il Covid.
Il Dottor Mauro Proietti Pannunzi, responsabile di Anestesia e Rianimazione della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche, ha presentato il suo libro "La linea delle cure. Villa dei Pini, come siamo diventati una banda di fratelli" (Seri Editore Macerata), più che un libro, un grande racconto “di quella incredibile primavera dello scorso anno – dice Proietti - che esce dalle parole calde e dai ricordi vivi di chi, quella primavera, l'ha vissuta sulla sua pelle, quotidianamente, quando, nel pieno della pandemia, Villa Pini si riorganizzò per accogliere i malati Covid e supportare così gli ospedali pubblici. Con il gruppo dei miei colleghi in quelle settimane siamo diventati una squadra fantastica”.
"Una grande prova - la descrive Enrico Brizioli, Amministratore Delegato della clinica - in cui ciascuno ha riscoperto l'origine della propria passione giovanile che lo aveva portato a scegliere di essere un operatore della sanità e che, conclusa la tempesta, dimesso l'ultimo paziente, dismessa l'ultima tuta, li ha portati a dire con orgoglio "io c'ero!".
In quei giorni della primavera 2020, in pochissimo tempo, la Clinica è stata trasformata in ospedale COVID per assistere non solo i propri degenti ma anche quelli inviati dagli ospedali più critici delle Marche.
In quella fase in cui gli ospedali pubblici erano nel caos e molti operatori privati chiudevano le attività, è maturata a Villa dei Pini la convinzione di dover portare un contributo diretto e senza condizioni alla lotta verso questa malattia.
Medici, anche anziani, abituati da anni a svolgere una attività programmata in specifiche branche specialistiche si sono messi alla prova in una struttura che è diventata un grosso polo di malattie infettive, con un'area di terapia sub-intensiva.
E' stata come una improvvisa "chiamata alle armi" in cui tutti gli operatori hanno seguito l'immediata e spontanea adesione al progetto.
In poche ore nella Clinica sono stati rivisti i percorsi, create zone "buffer", formato il personale, riadattati i ventilatori delle sale operatorie, reperiti e distribuiti migliaia di dispositivi di protezione individuale e farmaci specifici. Per molte settimane si è lavorato con turni estenuanti, con il supporto di tutti, dagli specialisti al personale delle pulizie, infermieri, operatori socio-sanitario, tecnici delle diagnostiche, impegnati in uno sforzo comune, coperti da tute e schermi facciali che li facevano tutti simili e tutti unici con il bagliore dei loro occhi a testimoniare passione e solidarietà.
“Un periodo incredibile – evidenzia Proietti - durissimo ma di una straordinaria umanità”.
Tutto quello che si ritrova nel libro del dott. Proietti.
Ha preso il via questa mattina a San Severino Marche, con la somministrazione del primo vaccino alle ore 8,45 nel Punto di vaccinazione allestito all’interno della sala comunale Italia, la campagna vaccinale destinata agli ultraottantenni e promossa da Regione Marche e Asur Marche.
Ogni giorno, almeno fino alla fine di aprile, saranno una ottantina i vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna che verranno somministrati agli anziani residenti nei Comuni di San Severino Marche, Matelica, Esanatoglia, Castelraimondo e in altri centri del distretto.
Il Comune ha messo a disposizione la struttura della sala Italia con l’allestimento di percorsi di ingresso e uscita contingentati che hanno reso necessaria l’eliminazione di due file di poltrone dal cine-teatro che è stato trasformato così per accogliere i vaccinati e dar loro ospitalità il tempo necessario, e a distanza di sicurezza, per la verifica di eventuali reazioni avverse.
Scortati da un’auto della Polizia i vaccini sono stati consegnati nella sede del Punto di vaccinazione di prima mattina per essere messi a disposizione del personale Asur che con due medici, e con il necessario personale infermieristico e amministrativo, ha organizzato la registrazione e il censimento dei vaccinati.
Nessuna coda, nemmeno nella prima delicata fase d’avvio del servizio, all’esterno e all’interno della struttura dove volontari del gruppo comunale di Protezione Civile di San Severino Marche e personale della Polizia Locale hanno cercato di evitare al massimo assembramenti e fornire le necessarie indicazioni. L’assegnazione di numeri eliminacode e la scelta di un percorso con transenne ha facilitato molto il lavoro degli operatori che risultano impegnati nelle mattinate vaccinali, dalle ore 8 alle ore 13, a giorni alterni. Per disabili e persone con difficoltà motoria sono stati allestiti anche parcheggi riservati lungo viale Matteotti.
Gran parte delle persone da vaccinare, vista l’età, sono state accompagnate da figli, nipoti o badanti.
“Ho fatto in poco tempo. È andata bene, pensavo peggio, adesso mi sento più sicuro”- ha detto uno dei primi vaccinati, un anziano di Castelraimondo arrivato mezz’ora prima dell’inizio della prima delle sedute e che si è allontanato mezz’ora dopo accompagnato da un congiunto.
"L’Asur raccomanda, a chi ha prenotato il vaccino, di collegarsi al sito del Comune di San Severino Marche www.comune.sanseverinomarche.mc.it per scaricare la necessaria documentazione ovvero la scheda anamnestica, il modulo di consenso, il consenso al trattamento dei dati personali e la presa visione della nota informativa, comunque disponibili anche in ambulatorio. I moduli, già compilati, andranno consegnati al momento dell’accesso nella sede vaccinale".
Complessivamente i due sanitari del Dipartimento igiene dell’Area Vasta 3, incaricati di somministrare il farmaco con l’ausilio del personale infermieristico dedicato, hanno inoculato 96 dosi estratte da 16 flaconi. Le ultime 5 dosi, dopo la somministrazione ai 91 anziani prenotatisi per la prima mattinata di vaccinazione, sono state somministrate ad altrettanti volontari della Protezione Civile settempedana evitando così che finissero smaltite come residuo ospedaliero.
"Con piacere rispondiamo a Elisabetta Guglielmi, segretario provinciale del Nursind di Macerata perché ancora una volta ci offre l’occasione per ringraziare tutto il personale interno alla nostra ASP Porcelli". Con queste parole il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi replica a quanto affermato ieri dalla responsabile provinciale del sindacato degli infermieri, la quale aveva lamentato una scarsa attenzione per il ruolo svolto dagli stessi infermieri durante l'emergenza Covid che ha interessato le case di riposo maceratesi, ed in particolare quella tolentinate (leggi qui le sue dichiarazioni).
"In ogni nostra comunicazione abbiamo sempre sottolineato con forza tutta la nostra riconoscenza a tutto il personale sia della nostra struttura che a quello dell’Usca che dell’Adi, oltre a tutti i medici, anche di base, oltre ai sanitari del Potes 118 - puntualizza il sindaco -. E’ vero che abbiamo omaggiato la task force dell’Aereonautica, giunta a Tolentino quale supporto ai medici e agli infermieri dell’ASP ma in quella stressa occasione abbiamo anche dimostrato, ancora una volta, tutta la nostra stima e riconoscenza anche al nostro personale sanitario, consegnando nella mani del Presidente una pergamena quale attestazione della nostra stima".
"Più volte abbiamo definito, nelle nostre comunicazioni, il personale sanitario intervenuto e che ha operato nella nostra ASP “eroico” evidenziando come abbia speso operato al di sopra delle proprie forze, dimostrando oltre che grande professionalità, dedizione, abnegazione e spirito di sacrificio - aggiunge Pezzanesi -. Tutti per quanto di loro competenza, medici, infermieri, OSS, ma anche Direzione e CdA e ogni altra persona che lavora nella nostra ASP hanno gestito questa situazione di emergenza con attenzione assicurando a tutti gli ospiti e pazienti ogni servizio sanitario necessario, contribuendo fattivamente al superamento dello stato di emergenza, stando vicino anche ai familiari degli ospiti".
"Quindi quanto affermato dal segretario di Nursind non è sicuramente attribuibile direttamente a noi che, torniamo a ripetere, abbiamo sempre dimostrato la nostra stima a tutto il personale sanitario che ha operato e sta operando nella nostra ASP, al di là delle appartenenze e delle funzioni. Non smetteremo mai di ringraziarli" ha concluso Pezzanesi.