A Macerata la famiglia di V.B., un uomo di 78 anni deceduto per emorragia cerebrale, ha deciso di donare gli organi rendendo concreta la speranza di una nuova vita per pazienti in lista di attesa per trapianto.
"Il prelievo multiorgano - si legge in una nota stampa della direzione dell'Area Vasta 3 - eseguito nel nostro nosocomio, è iniziato alle 24 con l’arrivo della équipe chirurgica dell’ospedale Torrette di Ancona che, assieme all’équipe oculistica e al personale del blocco operatorio di Macerata, hanno eseguito il complesso intervento che si è concluso alle ore 05:00 e che ha permesso la donazione di fegato, reni e cornee. Il paziente, sentitosi male nella prima mattina del 18 luglio, veniva ricoverato presso l’Unità Operativa di Rianimazione dell’Ospedale di Macerata per grave emorragia cerebrale, in condizioni apparse subito molto gravi e purtroppo nella mattina del 19 luglio si evidenziavano i segni della morte cerebrale. Si convocava quindi la da parte della Direzione Sanitaria il collegio medico per l’accertamento della realtà della morte".
"L’operazione - si legge ancora - coinvolgeva diversi professionisti, chirurghi, medici, biologi, tecnici neurologi, infermieri, inservienti e autisti – ma anche il laboratorio Analisi e Trasfusionale, il servizio di Anatomia patologica, i reparti di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia, Dermatologia, Nefrologia, Neurologia, Radiologia, Urologia, la Direzione Medica Ospedaliera, il 118 e il personale del blocco operatorio. In questo doloroso momento la grande generosità della famiglia ha restituito a molti pazienti una speranza di vita. Il coordinatore locale rivolge un particolare ringraziamento alla moglie che è riuscita a trovare la forza di pensare agli altri malati".
Fibromialgia e sensibilità chimica multipla, Romina Pergolesi (M5S) sollecita la Regione a dare attuazione alla normativa, presentando un'interrogazione da discutere in occasione della prossima seduta assembleare del consiglio regionale. Scaduto infatti il termine per rendere finalmente efficace la legge regionale 18 dicembre 2017, n° 38, che consentirà di avviare un sistema integrato di interventi per assicurare prestazioni uniformi, appropriate e qualificate su tutto il territorio alle persone affette da queste due patologie, favorendo anche l’inserimento dei malati nella vita lavorativa e sociale.
"L'articolo 7 della legge regionale n. 38/2017 parla chiaro – ricorda Pergolesi -. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore di medesima legge, sentita la commissione assembleare competente, deve adottare le deliberazioni finalizzate all'attuazione della stessa, che riconosce finalmente come patologie queste due cosiddette 'malattie invisibili'. Il tempo è scaduto. È ora di muoversi, i malati non possono più attendere oltre".
La consigliera regionale pentastellata interroga pertanto il presidente Ceriscioli per sapere "entro quali termini intende presentare le deliberazioni, per l’attuazione della legge in oggetto, alla competente commissione consiliare".
La fibromialgia è una malattia cronica e invalidante, che colpisce tra i 2 e il 4% della popolazione italiana, in particolare le donne, e per la quale ad oggi non vi è una cura risolutiva. Ad aver acceso i riflettori sul problema è stata la Fi.Mar.Onlus (Fibromialgia nelle Marche), associazione che si batte proprio per il riconoscimento normativo della malattia e delle sue tutele diagnostiche e terapeutiche.
L’Ant punta sulla prevenzione, primaria e secondaria, quale arma fondamentale per scongiurare le malattie. Da sette anni a Civitanova si organizzano le giornate per lo screening del tumore mammario, grazie all’ambulatorio mobile fornito dalla sede centrale di Bologna e al supporto economico della Banca di Credito cooperativo - Trust Carla Pepi, che ha permesso di effettuare 282 mammografie digitali e di riscontrare due casi di rischio.
La presidente del sodalizio civitanovese Fiorenza Paffetti Perugini e Maria Luisa Pisotta, hanno incontrato questa mattina l’assessore ai Servizi sociali Barbara Capponi per fornire un riscontro delle ultime attività realizzate e presentare la prossima iniziativa.
“Insisteremo sul fronte della prevenzione – ha dichiarato Fiorenza Paffetti Perugini – perché questo significa salvare delle vite. Attualmente i nostri medici ed infermieri assistono 130 pazienti, portando nelle case tutto quello che occorre, ma abbiamo bisogno di aiuti economici per fare di più”.
Nella sede di vicolo Sforza c’è un Pav e un emporio dove è possibile acquistare materiali donati dalle aziende e quelli realizzati dalle volontarie. Un’altra sede è stata aperta in via D’Annunzio.
“Il Comune dà sostegno e vicinanza a tutte le iniziative – ha detto l’assessore Capponi – e non si tratta solo di sostegno morale ma soprattutto di supporto economico, attraverso la messa a disposizione della sede in maniera gratuita e collaborazione a 360° verso le persone che hanno anche difficoltà economiche oltre a problemi di salute. Un ringraziamento va a tutte le associazioni di volontariato per quello che fanno e per la rete di aiuti che hanno creato e che l’Amministrazione sostiene in maniera continuativa”.
Domenica 22 luglio, si ripete il concerto dell’Ant (XI edizione) con “Storie d’amore e d’incanto”, diretto dal M° Alfredo Sorichetti, e patrocinato dal Comune di Ciivtanova e azienda Teatri e sponsor privati. Il concerto si svolgerà alle 21,30 al chiostro Sant’Agostino, con Valerio Borgioni (tenore), Liliana Aiera (soprano), Luigi Ciucci (attore).
Ieri si è svolta invece la tradizionale cena di beneficenza utile a raccogliere fondi e sovvenzionare l’assistenza ai malati di tumore.
Biglietti in vendita al Rossini 0733 812936.
Nel centro sportivo Green Planet di Sforzacosta domenica pomeriggio 8 luglio si sono ritrovati i medici, gli operatori sanitari, il personale amministrativo e di segreteria di “Associati Fisiomed” per celebrare il secondo “Memorial Bruno Pietrella”, che prende il nome dall’indimenticato amministratore di un decennio fa del centro medico di Sforzacosta.L’occasione è stata quella di festeggiare la vittoria di Puma Volley di pallavolo e di Cantine Riunite calcio a 5 sponsorizzate da “Associati Fisiomed” nei loro rispettivi campionati.
Improbabili atleti attempati e con qualche chilo di troppo sono scesi in campo per fare festa. L’Amministratore Delegato di “Associati Fisiomed”, Enrico Falistocco, è convinto che anche questi momenti ludici contribuiscano a rafforzare lo spirito di squadra, quasi di famiglia, di tutti i suoi collaboratori e ciò aiuta a lavorare meglio tutti.In questa occasione Enrico Falistocco, prima della meritata cena dopo la fatica, ha ringraziato gli atleti che con il logo “Associati Fisiomed” sulle maglie si sono fatti onore, ma non ha perso l’occasione per descrivere il grande ampliamento del centro medico con l’acquisizione del centro medico “Somachandra” di Corridonia, di un centro medico Palazzo Europa di Tolentino e di un laboratorio analisi Ricerche Cliniche di Civitanova Marche. Un impegno di molto aumentato con un consistente rafforzamento del ruolo di “Associati Fisiomed” nella tutela della salute dei cittadini di un vasto territorio.
Una buona comunicazione, una perfetta organizzazione ad unisono con le competenze professionali e l’utilizzo delle nuove tecnologie sono le prerogative indispensabili di una struttura variegata e complessa. Anche una giornata vissuta in amicizia e serenità come quella di domenica può contribuire.
Primo incontro della nuova amministrazione di San Ginesio con i rappresentanti dell’Asur, nello specifico fra il sindaco Giuliano Ciabocco, il vicesindaco Daris Belli, il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale Francesco Paletti, il consigliere con delega alla Sanità Giacomo Anitori e il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni con il responsabile servizi integrazione socio-sanitaria Giovanni Feliziani. All’ordine del giorno la questione ex Rsa di San Ginesio, in attesa di ridefinizione dopo la chiusura a causa del terremoto del 2016.
“Durante la discussione, in cui abbiamo affrontato vari aspetti della struttura sanitaria - ha dichiarato il sindaco Ciabocco - ci è stato confermato l’avviamento della procedura di gara per l’incarico ad un tecnico per la valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio”.
“Dopo che avremo più chiara la situazione dal punto di vista strutturale - ha specificato Paletti - valuteremo insieme all’Asur la possibilità di utilizzare la struttura già esistente o se invece bisognerà investire in un nuovo edificio che risponda alle nuove normative”.
“Comunque, come già anticipato in campagna elettorale - ha concluso Anitori - questo servizio così importante per la nostra comunità sarà mantenuto nel capoluogo. I servizi rivolti agli anziani e alle fasce più deboli saranno al centro dell’attenzione della nostra amministrazione”.
Nessuna chiusura, ma meno degenti in ospedale, con il contestuale trasferimento nella strutture sanitarie limitrofe dalle ore 15 di sabato 14 luglio alle ore 15 di domenica 15 luglio, per interventi di manutenzione urgente ed indifferibile dell’impianto di distribuzione idrica del nosocomio di Macerata.
E ancora, rafforzamento dell’attività del Pronto Soccorso e del servizio di emergenza 118 che verrà coadiuvato dalla Croce Rossa di Macerata.
I vigili del fuoco saranno presenti un presidio antincendio mentre le forze dell’ordine e la polizia municipale garantiranno una pronta viabilità. Il piano per affrontare l’interruzione dell’erogazione dell’acqua nel nosocomio di Macerata è stato definito oggi nel corso della riunione del Comitato Provinciale dell’Ordine e Sicurezza Pubblica. I rubinetti rimarranno a secco dalle 15 di sabato 14 luglio alle 15 di domenica 15 luglio, per interventi di manutenzione urgente ed indifferibile dell’impianto di distribuzione idrica.
Al Comitato hanno partecipato il sindaco di Macerata, il rappresentante della Provincia, i rappresentanti delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, il direttore dell’Asur - Area Vasta 3 dottor Alessandro Maccioni unitamente al direttore sanitario dell’Ospedale e ad un dirigente tecnico dell’Area Vasta 3, il direttore del 118, il rappresentante del servizio regionale di Protezione civile, i responsabili delle società incaricate dell’intervento e i rappresentanti della Croce Rossa di Macerata.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma del Presidente del Gruppo Lega Nord Marche, Sandro Zaffiri.
Non è una Sanità “tutta rose e fiori” quella in cui i cittadini marchigiani si imbattono quotidianamente. Il quadretto idilliaco disegnato dal presidente Ceriscioli – scrive in una nota il consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri - non corrisponde affatto alla verità. Testimonianza ne è la grave crisi che sta attraversando il mondo del volontariato e delle pubbliche assistenze, special modo quelle dei piccoli Comuni, che, proprio oggi, hanno manifestato contro gli intollerabili ritardi nell’erogazione dei rimborsi attesi da oltre quattro anni da Asur e Regione Marche.
Enormi sono per altro i dubbi sui criteri per la concessione dei rimborsi futuri in un contesto folle – incalza Zaffiri – dove persone (non oggetti, ma persone!) con patologie e in condizioni fisiche precarie (perfino diabetici amputati), ma non barellate, vengono considerate non meritevoli del trasporto sanitario a carico della Sanità regionale.Se davvero Ceriscioli vuole cominciare a parlare di “buona sanità”, deve gettare la maschera della vanità e indossare quella dell’umiltà e del dialogo, sbloccando subito i fondi per le pubbliche assistenze per riconsegnare la doverosa dignità ad esse e a tante persone che quotidianamente se ne servono.
Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Romina Pergolesi.
«Un lento e dannoso declino». È quanto sta subendo da almeno un decennio, a detta di Romina Pergolesi, la sanità delle Marche. La consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che auspica l'intervento del Ministro della Salute, Giulia Grillo, è fortemente critica nei confronti del presidente della Regione, Luca Ceriscioli, colpevole a suo dire «di aver accelerato notevolmente tale negativo processo» e di voler rivedere al ribasso i requisiti per la nomina dei direttori delle Aree Vaste, modificando ad hoc la legge sulla riorganizzazione del servizio sanitario. «Il governatore delle Marche, nonché assessore alla sanità, chiede meno anni di esperienza, e nemmeno continuativi. Punti di vista differenti, insomma, rispetto ai nostri – evidenzia Pergolesi - Noi stiamo contestando con forza l'operato degli attuali, ne stiamo chiedendo la sfiducia, mentre per Ceriscioli va tutto bene, tanto da pretendere requisiti professionali persino minori».L'esponente del M5S punta in particolare il dito contro la delibera 835 del 25 giugno scorso, arrivata con urgenza in Commissione Sanità: per poter ottenere la nomina di direttore di Area Vasta sarà sufficiente aver svolto per almeno tre anni, non necessariamente consecutivi, un incarico di natura direzionale. «La sanità marchigiana è in balia di un assessore assente, Ceriscioli appunto, e di privati che si sostituiscono al servizio pubblico – accusa Pergolesi -. Mi sto confrontando con medici, dirigenti, infermieri ed esperti per comprendere le maggiori criticità del settore e individuare le possibili soluzioni, così da presentare una nuova proposta di riforma del sistema sanitario regionale. È assolutamente imprescindibile cambiare regime per evitare lo smantellamento della sanità pubblica nelle Marche. Domani, martedì 10 luglio, alle 18:30 presso l'hotel Finis Africae di Senigallia, è in programma una nuova riunione della Consulta Regionale Salute. Il nostro obiettivo, come detto, è quello di gettare le basi per una seria e concreta riforma sanitaria che risponda innanzitutto alle necessità dei cittadini, permettendo nel contempo agli operatori di lavorare al meglio delle loro potenzialità ed in sicurezza».Per fare ciò è fondamentale, a detta della consigliera regionale pentastellata, «mettere in discussione l’attuale assetto organizzativo dell’Asur e delle singole Aree Vaste, un modello che non ha prodotto i risultati sperati e che continua a vedere disomogeneità nell’erogazione dei servizi al cittadino».«Non ci dovranno più essere marchigiani di serie A e marchigiani di serie B – è la filosofia della battaglia intrapresa da Romina Pergolesi -. Nell’ultimo decennio il servizio sanitario regionale è stato oggetto di un lento e dannoso declino. Dobbiamo invertire la rotta. Auspico quanto prima un intervento del ministro Grillo. Un presidente di regione dovrebbe agire a tutela della salute dei cittadini, anteponendo tale obiettivo alla propaganda politica. Ciò non si sta verificando, purtroppo, ed è nostro dovere predisporre un'alternativa».
La Carovana della Salute, iniziativa promossa dalla Fnp Cisl delle Marche in occasione della Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città, ha fatto tappa oggi a San Severino Marche, ospite del teatro Italia. A portare il saluto di benvenuto da parte dell’Amministrazione locale è stato il sindaco, Rosa Piermattei, che ha ricordato l’importanza della prevenzione. Subito dopo è stata ospitata un’interessante tavola rotonda alla quale sono intervenuti, dopo l’introduzione di Oriana Mari della segreteria Rls di Tolentino e Camerino e di Pacifico Papa referente pensionati della Cisl settempedana e provinciale, i dottori Benedetta Ferretti, medico oncologo, e Riccardo Zappelli, oculista. A seguire le conclusioni di Dino Ottaviani, responsabile del Dipartimento politiche socio sanitarie di Fnp Cisl Marche.
Nel piazzale del Monumento al Donatore i camper della Carovana della Salute, partita ieri da San Benedetto del Tronto, hanno invece accolto visite, screening e controlli gratuiti. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del Comune di San Severino Marche.Secondo recenti statistiche più di un italiano su 3 vive in città ma la vita urbana spesso mette a rischio la salute: malattie croniche, come diabete e obesità, tumori, disturbi dell’umore, sono sempre più frequenti nella popolazione e impattano, in modo significativo, sulla qualità della vita. Un corretto stile di vita, insieme ad esami di screening costanti, che oggi rappresentano una fonte essenziale per monitorare eventuali situazioni a rischio, possono aiutare a preservare un buono stato di salute migliorando così anche la qualità della vita.
La diagnosi precoce, infatti, permette non solo di individuare patologie asintomatiche ma anche di intervenire tempestivamente aumentando le probabilità di guarigione evitando percorsi di cura invasivi. Di qui l’iniziativa di Fnp Cisl che è arrivata anche in città e che è stata realizzata in collaborazione con Susan G. Komen Italia e Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus, la Croce Rossa Italiana e Amplifon.
In data 3 luglio 2018, presso la struttura ospedaliera di Civitanova Marche, è stato effettuato il collaudo del nuovo ortopantomografo digitale e in questa settimana è stata riaperta l’attività per OPT e teleradiografia con sistema 2D.
Il nuovo OPT digitale ha la caratteristica di produrre, con sistema digitale diretto, l’immagine delle arcate dentarie e articolazioni temporo-mandibolari che vengono utilizzate per diagnosi e cura delle malattie dentali, valutazione della dentizione e trattamenti di ortodonzia.Il nuovo apparecchio oltre alle immagini 2D, permette anche la rappresentazione delle immagini 3D del massiccio facciale, necessario per il settore della implantologia. I protocolli utilizzati dal sistema consentono di ottenere dosi di radiazioni notevolmente ridotte rispetto alla TAC finora utilizzata con la metodica Dentalscan e inferiori anche rispetto all’imaging panoramico 2D standard.
Il nuovo Ortopantomografo, che ha sostituito il precedente apparecchio ormai obsoleto, rappresenta l’ultima generazione di ortopantomografi digitali, di elevato livello per qualità e innovazione.L’investimento complessivo ammonta a € 64.416,00.
Oltre 600 controlli gratuiti tra screening senologici, ecografie, mammografie, controllo vista e udito, colloqui con psicologo per disturbi cognitivi, screening tiroide e controllo della pressione realizzati in collaborazione con Susan G. Komen Italia e Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus, Croce Rossa e Amplifon, La Carovana della Salute lascia le Marche dopo due giorni dedicati al benessere e alla prevenzione a San Benedetto del Tronto e San Severino Marche, dove la manifestazione si è chiusa con la tavola rotonda “Prevenzione e Salute” che si è svolta al Teatro Italia e alla quale hanno partecipato Riccardo Zappelli, Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - IAPB Italia Onlus, Benedetta Ferretti, Medico Oncologo, Maria Trentin, Coordinamento Donne nazionale Fnp Cisl, e Dino Ottaviani, Responsabile Dipartimento Politiche Socio-Sanitarie Fnp Cisl Marche.«L'alto numero di persone presenti in piazza per questa iniziativa dimostra l'importanza del tema della salute e della prevenzione – commenta Giulio Grazioli, Segretario regionale della Fnp Cisl Marche -. Un tema che per noi è sempre stato prioritario e che sul quale continueremo a impegnarci con politiche sui territori mirate a sensibilizzare le persone di tutte le età, specialmente i pensionati, per convincerle a prendersi cura di loro stesse».«Gli screening della Carovana della Salute non hanno rappresentato solo un messaggio per promuovere la cultura della prevenzione – prosegue Grazioli -. Da alcuni esami sono emersi sintomi, come ad esempio noduli, che meritano un successivo approfondimento e che sono la prova concreta dell'importanza di curare e monitorare la propria salute».La giornata di San Severino Marche è stata fortemente voluta dalla Fnp Cisl per portare la Carovana della Salute nel cratere sismico: «Un segno della nostra attenzione per questo territorio martoriato – conclude il Segretario regionale – . Una sensibilità in più che intendiamo esercitare anche in futuro con altre iniziative sempre sulla prevenzione e sulla promozione di stili di vita sani. Una strategia che andrebbe affiancata, a nostro parere, da un rafforzamento della rete dei servizi sanitari in un territorio tutto da ricostruire».
Una situazione che preoccupa e lascia con tanti dubbi. È la sanità maceratese ad essere al centro del dibattito cittadino in queste ore, un dibattito che è stato riaperto stamani dalle consigliere comunali Deborah Pantana e Anna Menghi. Un dibattito che si snoda tra due problematiche: la prima legata al nuovo ospedale e la seconda legata al vecchio.
"Carancini - ha detto Deborah Pantana in conferenza - ha proposto un'area per l'edificazione del nuovo ospedale che come era plausibile non è utilizzabile: un terreno inquinato e dove sono stati trovati rifiuti. Una scelta superficiale, fatta senza le opportune verifiche: una scelta con la quale ha illuso tutta la città e sulla quale vorremmo spiegazioni".
Una situazione aggravata dalle ultime vicende (leggi articolo) legate all'emergenza idrica all'ospedale di Macerata.
"Anche per quel che riguarda l'emergenza idrica - continua - vorremmo risposte. Vorremmo capire se c'era una ditta pagata per la manutenzione e come sia possibile che in tre anni, da quando Maccioni ricorpre il suo ruolo, nessuno abbia fatto caso allo stato dell'arte degli impianti"
"Lo sconforto è molto - le fa eco Anna Menghi - perché non si capisce bene dove la situazione attuale porterà la sanità di questa zona. Per questo chiediamo che il sindaco, responsabile agli occhi dei cittadini di dar loro risposte, chiarisca i fatti. Il dramma è che l'ospedale non ci sarà e quello che abbiamo sta facendo, concedetemi la battuta, acqua: fatti gravi dei quali nessuno si è accorto. Vorremmo che dall'emergenza si traessero cose positive ma soprattutto vorremmo risposte concrete."
L'Ospedale di Macerata, per urgenti lavori di manutenzione straordinaria all'impianto idrico, subirà un'interruzione della durata di circa 24 ore dell'erogazione dell'acqua. Questa interruzione è prevista a partire da sabato 14 luglio e terminerà nelle prime ore del pomeriggio di domenica 15 luglio.
L'acqua sarà regolarmente fornita all'Hospice, alla Psichiatria, alla Centrale Operativa "118" e all'Anatomia Patologica e non verranno interrotte le sedute dialitiche. Non subirà inoltre interruzione l'impianto di climatizzazione.
Nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso l'Ospedale di Macerata, il direttore dell'Area Vasta3, Alessandro Maccioni, insieme a medici e collaboratori, ha illustrato come avverrà lo svolgimento dei lavori. Esso sarà condotto in tre fasi: la prima prevede lo svuotamento lento dell'impianto idrico, la seconda è destinata alla sostituzione dei collettori dell'acqua nella sottocentrale e nella centrale principale, con installazioni di valvole e di derivazioni di emergenza e infine la terza sarà caratterizzata dal lento riempimento dell'impianto e relativo "spurgo" delle impurità rimesse in circolo.
L'acqua sarà assicurata in tutti i reparti tramite serbatoi e taniche da trasporto, ma al fine di ridurre i disagi a pazienti ed operatori sanitari, che comunque saranno regolarmente in servizio per qualsiasi esigenza, verranno adottate misure per ridurre il numero di degenti nelle giornate di sabato e domenica.
Saranno normalmente erogate tutte le attività programmate, in particolare quelle chirurgiche, mentre le eventuali urgenze che dovessero presentarsi nei giorni di sabato e domenica saranno prioritariamente dirottate negli altri ospedali facenti parte dell'Area Vasta3.
Il Pronto Soccorso inoltre, continuerà la propria attività con delocalizzazione dei codici non trattabili a Macerata per il periodo strettamente necessario.
"Le scelte attuate sono tutte orientate a garantire la sicurezza dei pazienti - ha affermato Maccioni -. Siamo abituati ad affrontare situazioni di emergenza: questo problema che, al momento non ha consentito altre soluzioni, è stato organizzato in modo tale da adottare tutti i provvedimenti per evitare che i pazienti ne risentano e ne subiscano le conseguenze".
Presentata in Consiglio Regionale un'interrogazione a firma della capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sulla situazione della cosiddetta “ricetta dematerializzata”. Accade difatti che si verifichino disservizi nell'erogazione della “ricetta bianca” cioè quella ricetta che, a regime, sostituirà completamente la ricetta rosa che il medico di base rilascia per farmaci o prestazioni diagnostiche.
Nell'interrogazione la rappresentante del partito della Meloni evidenzia tutta la normativa nazionale e regionale che ha portato all'uso della ricetta cosiddetta dematerializzata, questo per ricordare, che il sistema è stato messo a disposizione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta del Servizio Sanitario Regionale, attraverso una rete informatica che connette i medici nel sistema informativo sanitario regionale, tramite dotazioni hardware e software necessarie a permettere l'avvio di tale flusso.
L'atto della Leonardi scaturisce dal fatto che purtroppo sono stati riscontrati, dai medesimi Medici di Medicina Generale, problemi legati alla lentezza del Sistema o al blocco delle operazioni nella formulazione della ricetta medesima. Il tutto viene evidenziato dalle chiamate al “numero dedicato 800.083.153.
Il rallentamento – afferma sempre Elena Leonardi - sembra legato a difficoltà tecniche e strumentali; inoltre l'introduzione della “dematerializzata” comporta una riorganizzazione della gestione dello studio medico, in particolare nel front-office, con un allungamento dei tempi di ambulatorio, stimati dalle associazioni di categoria.
Nell'interrogazione della rappresentante regionale di Fratelli d'Italia si chiede se il sistema infrastrutturale elettronico per la gestione e l'emissione della “ricetta dematerializzata” è in grado di reggere il servizio medesimo, una volta a pieno regime. Si chiede inoltre se è intenzione della competente Direzione Generale Sanitaria, in qualità di Responsabile del Procedimento, deliberare nuovi “interventi di manutenzione evolutiva” del sistema per la gestione della “ricetta dematerializzata e a quanto ammonta sinora il costo per tutti gli interventi di manutenzione evolutiva del sistema medesimo.
La capogruppo Elena Leonardi ricorda difatti che già un adeguamento del sistema è avvenuto nel 2014 quando furono spese ulteriori decine di migliaia di euro tramite determina della Direzione Generale della Azienda Sanitaria Regionale, nella quale si leggeva che “è pacifico affermare l'esistenza di un vincolo di rapporto di esclusività con il fornitore da cui è impossibile prescindere, dal momento che l'oggetto della manutenzione evolutiva di che trattasi è un software di tipo chiuso appartenente ad un unico proprietario e che quindi rende impossibile l'implementazione delle stesse funzionalità da parte di qualsiasi altra azienda produttrice di software”.
Dopo mesi di confronto serrato con Asur e Regione Marche, le organizzazioni di volontariato Anpas "sono costrette a comunicare definitivamente che le numerose criticità irrisolte interessanti il sistema del trasporto sanitario (in regime di emergenza e non) non consentono loro di continuare a garantire i servizi di trasporto, costringendole a consegnare le chiavi dei propri mezzi ai sindaci dei Comuni ove esse hanno sede".
Nonostante "il raggiungimento di un formale e dettagliato accordo tra le parti, sottoscritto in data 9 marzo 2018 a seguito di pregresse azioni di protesta - spiegano dal coordinamento regionale dell'associazione - a distanza di quasi quattro mesi si deve purtroppo rilevare che la parte pubblica, ed Asur in particolare, ha disatteso tutti gli impegni assunti ignorando completamente l’accordo firmato, in merito al quale Anpas Marche ha invece onorato integralmente i propri impegni".
"Pur stigmatizzando la scorretta condotta dei soggetti, tutti di altissimo livello, intervenuti nella firma del suddetto accordo - proseguono dal coordinamento- Anpas Marche ha tentato strenuamente ogni possibile mediazione per giungere a condizioni di garanzia in merito ai pagamenti attesi fin dal 2013 ed a criteri di rimborso dei costi futuri rispondenti ai pronunciamenti di Anac e UE, ed idonei a consentire la sopravvivenza delle 45 associazioni aderenti.
Dopo mesi di inutili incontri ed a fronte di gravissime criticità amministrative rilevate, oltre che della palese assenza di qualunque concreta volontà da parte di Asur e Regione Marche di rispettare gli impegni assunti e di riportare alla normalità un sistema di fondamentale importanza per i cittadini marchigiani, occorre osservare anche lo svilupparsi di deprecabili azioni ritorsive nei confronti delle associazioni Anpas sul piano amministrativo e finanche operativo, in un contesto ormai privo di ogni razionale principio di gestione".
"Duole prendere atto del fallimento del pur apprezzabile tentativo di coordinamento del dotto Fabio Sturani, in rappresentanza della Presidenza Regionale (con delega alla Sanità) che palesa l’esistenza di dinamiche gestionali clamorosamente fuori controllo in cui neppure il governo regionale, pur apparentemente volendolo, riesce a porre vincoli ed indirizzi - conclude Anpas Marche - A fronte di tale situazione le 45 associazioni della regione Marche, riunitesi a Sirolo, hanno deciso in via definitiva ed irrevocabile di continuare la propria attività per un tempo limitato, arrivando a consegnare le chiavi dei loro mezzi ai sindaci dei propri comuni il giorno 9 luglio, con una manifestazione generale nell’intera regione, ed interrompendo contestualmente ogni loro attività a favore di Asur Marche e Regione Marche. Tale decisione è già stata comunicata formalmente ai vertici della Sanità regionale.
Storia di amore e generosità a Macerata dove la famiglia di W.A.A., un uomo di 51 anni deceduto per emorragia cerebrale, ha deciso di donare gli organi rendendo possibile la cura di cinque pazienti in lista di attesa grazie al trapianto di fegato, reni e cornee.
Il prelievo multiorgano, eseguito all’ospedale di Macerata, è iniziato alle 23 con l’arrivo delle équipe chirurgiche dell’ospedale S. Orsola di Bologna e dell’ospedale Torrette di Ancona che, assieme all’équipe oculistica e al personale del blocco operatorio di Macerata, hanno eseguito il complesso intervento che si è concluso alle 04.
Il giovane uomo era stato ricoverato nel pomeriggio del 23 giugno nella Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione per una grave emorragia cerebrale. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi e, nonostante tutti gli sforzi del personale sanitario, nella mattinata del 29 giugno si evidenziavano i segni della "morte cerebrale” poi accertata dal collegio medico.
Molte decine i professionisti impegnati nell’operazione - tra chirurghi, medici, biologi, tecnici neurologi, infermieri, inservienti e autisti - che ha visto coinvolto il laboratorio Analisi e Trasfusionale, il servizio di Anatomia patologica, i reparti di Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Chirurgia, Dermatologia, Nefrologia, Neurologia, Pneumologia, Radiologia, Urologia, la Direzione Medica Ospedaliera, il 118 e il personale del blocco operatorio.
“Siamo rimasti molto colpiti e commossi dalla sensibilità mostrata dalla famiglia – spiega il coordinatore locale Trapianti, Gianrenato Riccioni – che con questo prezioso gesto d’amore ha restituito a molti pazienti una speranza di vita. Senza il loro gesto, nulla sarebbe stato possibile. Ringrazio in particolar modo la moglie che, in un momento di così profondo dolore, è riuscita a trovare la forza di pensare agli altri malati.
Il direttore dell’Area Vasta 3. Alessandro Maccioni, desidera ringraziare sia la famiglia che tutti gli operatori dell’Ospedale di Macerata pe la disponibilità e sensibilità dimostrate
Grandissimo successo ieri 1° luglio per il tour della Salute che ha fatto tappa a Civitanova, coinvolgendo anche realtà locali che si sono messe a disposizione dei cittadini per eventi formativi e screening. Molteplici i campi della medicina in cui si è fatta prevenzione dalla mattina alla sera.
Soltanto la Croce Rossa Italiana locale ha effettuato circa 250 misurazioni di pressioni, saturazione, frequenza e ritmo cardiaco ed in più 120 glicemie, rilevando casi di ipertensione e aritmie in soggetti ignari delle loro problematiche.
L'assessore Capponi "Siamo soddisfattissimi di questa giornata. Crescono le iniziative a tutela della salute dei nostri cittadini, sia in termini di diagnosi che di prevenzion
Sono stati effettuati inoltre corsi di disostruzione pediatrica con cenni importanti sulla sicurezza a tavola per i più piccoli.
Più di un italiano su 3 vive in città ma la vita urbana spesso mette a rischio la salute: malattie croniche, come diabete e obesità, tumori, disturbi dell’umore, sono sempre più frequenti nella popolazione e impattano, in modo significativo, sulla qualità della vita. Un corretto stile di vita, insieme ad esami di screening costanti, che oggi rappresentano una fonte essenziale per monitorare eventuali situazioni a rischio, possono aiutare a preservare un buono stato di salute migliorando così anche la qualità della vita. La diagnosi precoce, infatti, permette non solo di individuare patologie asintomatiche ma anche di intervenire tempestivamente aumentando le probabilità di guarigione evitando percorsi di cura invasivi. Ai lavori, coordinati da Maria Trentin, Coordinamento Donne nazionale FNP CISL e conclusi da Loreno Coli, Segretario Generale Aggiunto FNP CISL nazionale, parteciperanno il Sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, il Presidente del Consiglio Regionale, Antonio Mastrovincenzo, Michele Corcio, Vicepresidente dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità- IPAB Italia Onlus e Mario Canale Segretario Generale FNP Marche .
Alla tavola rotonda interventi del dr Mario Sfrappini, Geriatra, della dott.ssa Alba Di Leone, Senologa del Centro integrato di Senologia, Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma e della psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Giuseppina Cerritelli specialisti di diverse discipline, con l’obiettivo di individuare, lavorando in maniera corale, le linee guida relative agli screening e all’adozione dei corretti stili di vita fondamentali per prendersi cura del proprio benessere. L’iniziativa di lunedì 2 luglio anticipa e presenta “La Carovana della Salute: il Benessere arriva in città” che raggiungerà San Benedetto del Tronto il prossimo 8 luglio nella cornice di Piazza Giorgini, per poi spostarsi il 9 luglio a San Severino Marche, nel cratere maceratese del sisma. Grazie alle associazioni e ai medici che parteciperanno alla Carovana della Salute, realizzata in collaborazione con Susan G. Komen Italia e Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia Onlus, Croce Rossa e Amplifon, sarà possibile effettuare visite specialistiche ed esami di screening gratuiti.
In piazza Giorgini a San Benedetto del Tronto, domenica 8 luglio dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 sarà possibile eseguire gratuitamente il controllo della vista e dell’udito, la mammografia, l’ecografia e visita senologica, visita endocrinologica. Saranno, inoltre, presenti esperti di educazione sanitaria alimentare, psicologi per la valutazione in età presenile e senile e per la prevenzione del disagio psicologico nelle varie fasi del ciclo di vita, per una miglior qualità della vita. La visita GRATUITA va prenotata, fino ad esaurimento posti, chiamando i seguenti numeri: 0735582937 e 0735581934.Lunedì 9 luglio, dalle ore 10.30 alle 16.00, in piazza Monumento Avis a San Severino Marche, sarà possibile eseguire gratuitamente il controllo della vista, la mammografia, l’ecografia e la visita senologica. La visita GRATUITA va prenotata, fino ad esaurimento posti, chiamando i seguenti numeri 0733638006 e 3388413495.
Un'interrogazione per verificare le azioni messe in atto da funzionari dell’Area Vasta 1 in merito al conferimento dell’incarico di Direttore di Struttura Complessa ad un dipendente dell’Asur. È quanto ha formalizzato Romina Pergolesi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, a seguito di segnalazioni ricevute e sulla scorta dell’inchiesta denominata “Easy job” della Guardia di Finanza di Macerata, coordinata dalla Procura di Ancona, che ha coinvolto 53 dirigenti regionali tra i quali alcuni funzionari dell'Azienda Sanitaria Regionale.Pergolesi interroga pertanto il Presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, con delega all’Assessorato alla Sanità, per conoscere "quali siano gli atti comprovanti l’effettuazione delle relative procedure, previste dalla normativa vigente, per l’esercizio delle funzioni dirigenziali di secondo livello nonché tutti i necessari atti propedeutici ad un lecito conferimento dell’incarico di Direttore di Struttura Complessa al dipendente dell’Asur, su quali pubblicazioni della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e del Bollettino Ufficiale della Regione Marche è possibile visionare i relativi concorsi, se siano stati fatti dei rilievi da parte degli organi di controllo preposti, e se si intende avviare un’azione di controllo dell’operato dei funzionari interessati del caso in questione al fine di verificare se le azioni messe in campo siano pienamente conformi alle disposizioni normative previste in materia". Non solo. "Vorrei anche sapere – spiega Pergolesi – se il Presidente intende, laddove dovessero presentarsi eventuali irregolarità, attivarsi presso gli uffici competenti con i dovuti e necessari provvedimenti anche di natura disciplinare al fine di tutelare l’ente pubblico che rappresenta".Nello specifico, e nonostante le richieste della Pergolesi, non è stata prodotta opportuna documentazione comprovante l’effettuazione delle relative procedure, previste dalla normativa vigente all’epoca dei fatti, per l’esercizio delle funzioni dirigenziali di secondo livello, prerogativa basilare per il conferimento dell’incarico di Direttore di Struttura Complessa. «Ho ravvisato inoltre discrepanze di date e titoli tra gli atti visionati per i quali non ho ricevuto soddisfacente giustificazione da parte dei responsabili degli uffici preposti – sottolinea sempre l'esponente pentastellata -. Talune difformità sono state riscontrate anche nell’aggiornamento del curriculum vitae del dipendente in questione, pubblicato correttamente sul relativo sito dell’ASUR successivamente al mio interessamento, vediamo se Ceriscioli riuscirà a chiarire la questione»."Credo pertanto – conclude Pergolesi – che sia opportuno far luce nel rispetto dei cittadini e perché il buon funzionamento del sistema di controllo e verifica interna all'azienda sanitaria, e in generale alle istituzioni pubbliche, è fondamentale per il corretto andamento della pubblica amministrazione e sarebbe auspicabile un suo sostanziale potenziamento per garantire maggior efficacia ed efficienza". La Pergolesi aveva ricevuto “insistenti pressioni” per desistere dal portare avanti l’azione di verifica, che è prerogativa, diritto e dovere di un consigliere regionale. «Non è mia intenzione sottrarmi agli obblighi previsti per legge che il mio ruolo impone», rimarca la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.
E' il dottor Stefano Nassini il nuovo primario dell'U.O.C Psichiatria dell'ospedale di Macerata. Il dottor Nassini è stato presentato questa mattina dal direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, nel corso di una conferenza stampa.
Nassini è nato a Taranto nel 1965. Ha conseguito nel 1990 la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Pisa, per poi continuare con la specializzazione in Psichiatria presso lo stesso ateneo. Successivamente ha partecipato al master "Corso di formazione manageriale per l'alta direzione delle Aziende Sanitarie e per i Dirigenti di Struttura Complessa" presso l'Istituto Superiore Sant'Anna di Pisa.
Dal 1999 al 2009 ha lavorato presso gli Ospedali Civili di Brescia per poi trasferirsi presso l'Azienda Ospedaliera Unica Regionale, Area Vasta 3, a Civitanova.
"Da quando svolgo questa professione - ha esordito il dott. Nassini - ho sempre cercato di svolgerla in maniera 'moderna', cercando di porre grande attenzione a tutti gli aspetti che riguardano i disagi del paziente. La psichiatria in questo periodo storico sta vivendo un momento difficile non solo a Macerata ma a livello nazionale: con il cambiamento della società è stato necessario un adeguamento della materia anche a problemi che sono ad essa esterni per cercare di dare delle risposte e risolvere problemi complessi. Da qui il bisogno fondamentale nonchè la grande importanza di lavorare in un'equipe che sia in grado di garantire professionalità e una continuità sul territorio".
"La psichiatria porta avanti ormai da decenni discorsi sulla continuità - ha concluso Nassini. L'idea attuale è quella di implementare percorsi già esistenti per renderli sempre più idonei a soddisfare le esigenze dei pazienti, in continua evoluzione".