Terna riveda il percorso dell’elettrodotto deviandolo dal centro abitato di Passo di Treia. È la richiesta avanzata alla società dal consigliere comunale d’opposizione Andrea Mozzoni alla luce del tracciato previsto tra Macerata e San Severino Marche. Nell’ipotesi in questione l’elettrodotto si diramerà anche lungo la viabilità che tocca le case della frazione treiese.
«L’obiettivo è affrontare la questione con serietà e chiarezza, senza generare allarmismi – spiega Mozzoni –; l’opera, importante per il territorio, introdurrà necessariamente nuove sorgenti di campi elettromagnetici nel rispetto dei limiti imposti dalla legge. Trovandoci, tuttavia, nella stretta vicinanza delle abitazioni – precisa –, credo si debbano utilizzare maggiori misure cautelative, al fine di tutelare la salute pubblica e scongiurare ogni potenziale effetto indesiderato nel lungo periodo».
Per Mozzoni è positiva la scelta prevista dal progetto di interrare il cavo dell’elettrodotto, così da limitare il più possibile anche l’impatto ambientale dell’opera, ma la prossimità con il nucleo abitato della frazione treiese rende necessario un approfondito confronto sull’utilizzo di maggiori interventi precauzionali: «A tal scopo presenterò una mozione affinché il consiglio comunale di Treia possa pronunciarsi, mi auguro all’unanimità, per condividere la necessità di modificare il tracciato con un studio concertato tra Terna e Comune – conclude Mozzoni –, o, laddove non fosse tecnicamente possibile, carte alla mano, per richiedere a Terna di adottare tutte le schermature del campo di induzione magnetica che le nuove tecnologie mettono oggi a disposizione per casi del genere».
“Abbiamo deciso di dedicare un approfondimento al tema della sicurezza del lavoro, sotto molteplici aspetti, primo tra tutto il racconto dell'esperienza dell'unico sopravvissuto al disastro della TyssenKrupp, Antonio Boccuzzi, che porterà una testimonianza sulla sua vicenda personale e sul suo impegno”.
È quanto affermato della presidente provinciale di Italia Viva, Fabiola Santini, nel presentare l’incontro dal titolo “La Sicurezza prima di tutto" che si terrà all’Hotel Grassetti di Corridonia, il prossimo sabato 23 marzo alle 10:30, e che vedrà anche la presenza dell’ex ministra Teresa Bellanova a cui saranno affidate le conclusioni.
“Parleremo, inoltre, di buone pratiche con il rappresentante Rls Clementoni e approfondiremo i dati in provincia di Macerata con associazioni di categoria, rappresentanti sindacali”, conclude Santini.
“L’Amministrazione comunale di San Severino Marche, ricordando che nel 2022 la città è stata insignita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della onorificenza della Medaglia d’oro al merito Civile per la partecipazione alla lotta partigiana, in relazione alle polemiche che hanno fatto seguito all’annunciato ricordo di Camillo Fulvi e Alberto Sfrappini a ottant’anni dalla loro scomparsa, intende ribadire che la cerimonia, promossa e organizzata dalla Associazione Combattenti e Reduci della provincia di Macerata vuole semplicemente ricordare la morte di due nostri concittadini” .
“La manifestazione, inoltre, cade a ridosso dell’anniversario dell’Unita’ d’Italia, celebrazione che richiama all’unione e al vero senso della storia della nostra nazione. La cerimonia del 25 marzo, nel rispetto di tutti, non avrà altro significato, fa sapere la giunta, se non quello per cui è stata patrocinata".
L'amministrazione comunale settempedana prova a smarcarsi dalle polemiche, innescatesi in seguito al caso della commemorazione dell’ottantesimo anniversario dalla morte di Camillo Fulvi e Alberto Sfrappini, due fascisti uccisi dai partigiani in seguito all’eccidio nazifascista di Chiggiano del 24 marzo del 1944 (leggi qui).
L’iniziativa, patrocinata dallo stesso Comune settempedano e sostenuta dall’associazione combattenti e reduci della provincia di Macerata, era stata, però, mal digerita dall’Anpi e dal nipote di una delle vittime che aveva spiegato come la stessa amministrazione comunale “non avesse minimamente interpellato i familiari”.
Sulla spinosa vicenda sono intervenuti oggi anche gli esponenti del Pd locale: “Siamo certi che ci sia stata una attenta valutazione alla trattazione di questo argomento e che non ci sia il rischio di andare incontro a tentativi di parificazione, più che di pacificazione sui fatti avvenuti? – Domandano i dem - . La narrazione dei fatti è stata affidata a personalità competenti e che siano in grado di garantire una trattazione valida dal punto di vista storico?”
“Gli stessi familiari delle vittime hanno dichiarato di non essere stati coinvolti, asserendo di preferire, come negli anni precedenti, una commemorazione privata per i loro congiunti al riparo da strumentalizzazioni ideologiche e politiche”, proseguono. “Non possiamo che condividere questa linea in quanto riteniamo, che la Storia ha già espresso un giudizio univoco su questi fatti e una amministrazione comunale debba valutare in maniera precisa la ricaduta delle proprie azioni, le quali espongono la stessa amministrazione e la città tutta”.
“Temiamo invece che i nostri amministratori abbiano aderito e patrocinato questa iniziativa con grande superficialità ed approssimazione, ci auguriamo, senza considerare i possibili rischi: prima di tutto quello di scadere nella strumentalizzazione”.
“Chiediamo pertanto al sindaco e alla giunta tutta – proseguono gli esponenti del Pd - di chiarire in maniera precisa ed inequivocabile, in base a quali presupposti è stato concesso il patrocinio, quali sono gli intenti e le motivazioni che stanno alla base di questa scelta; tanto più che il Comune, oltre che concedere gli onori istituzionali, richiede anche la partecipazione di tutto il Consiglio Comunale e degli alunni delle scuole cittadine”.
“Confidiamo che il sindaco prenda posizione al più presto su queste circostanze e risponda pubblicamente ai giusti interrogativi e alle fondate perplessità che questa vicenda ha sollevato in larga parte della popolazione”.
Si è svolta ieri la conferenza dei servizi del progetto di realizzazione del sottopasso di via Roma, ultimo atto in vista dell’approvazione del progetto esecutivo che avverrà nelle prossime settimane da parte della Giunta comunale. Tutti gli attori coinvolti – Regione, Comune, Provincia, Anas e RFI - hanno espresso parere favorevole e ora si procederà con la validazione da parte della società ingegneristica terza che verificherà la correttezza del progetto esecutivo dal punto di vista tecnico. Al termine dell’iter tecnico e amministrativo sarà avviato il cantiere, nei primi giorni di aprile 2024.
“Stiamo per dare il via a uno dei cantieri più attesi dalla comunità di Macerata. Un'opera fondamentale per la viabilità e la vivibilità del capoluogo di provincia, che finalmente si è sbloccata grazie alle risorse di Next Appennino – dichiara il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Voglio ricordare l'impegno della Struttura commissariale, dell’Ufficio speciale ricostruzione e del sindaco Sandro Parcaroli. E sottolineare il sostegno costante del presidente della Regione Francesco Acquaroli, che ha saputo comprendere fin da quando mi sono occupato di questo intervento in veste di assessore regionale, come fosse una priorità, consentendo di inserirlo nell’elenco da finanziare con il Piano nazionale complementare sisma. Occorre spendere bene e rapidamente fondi importantissimi per la riparazione post sisma e per il rilancio dello sviluppo sociale ed economico”.
“È in partenza il cantiere di un’opera attesa da decenni dalla cittadinanza maceratese che, in appena tre anni di governo, abbiamo concretizzato grazie a un grande lavoro di squadra tra tutti gli attori coinvolti – ha commentato il sindaco Sandro Parcaroli -. Il sottopasso di via Roma rappresenta un’infrastruttura importante che darà beneficio alla viabilità e alla vivibilità di Macerata”.
“Il progetto esecutivo sottoposto all’esame della Conferenza dei Servizi prevede la realizzazione di una infrastruttura in galleria con doppia corsia, ciascuna di larghezza pari a 3.50 metri, con banchine laterali, marciapiede e pista ciclabile rialzata in modo da garantire la massima sicurezza – ha aggiunto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. L’altezza utile netta del sottovia sarà di 5 metri così da consentire il transito di ogni mezzo, anche quelli di soccorso. Oltre alla migliore tecnica costruttiva, i progettisti hanno riservato attenzioni particolari alla qualità dei materiali e all’aspetto estetico della galleria la quale offrirà un ottimo biglietto da visita a tutti coloro che entreranno in città”.
Nei prossimi giorni saranno, inoltre, avviate le attività preliminari di allestimento cantiere e si svolgeranno tutte le azioni preparatorie; in questa prima fase di lavori non ci saranno interferenze con la viabilità in quanto le operazioni si svolgeranno nell’area cantiere. Anche per gli step successivi, le varie fasi di lavorazione saranno concentrate soprattutto fuori dal tracciato stradale e, dunque, i disagi e le interferenze saranno minimi. Particolare attenzione sarà dedicata all’eliminazione delle polveri sottili e alla riduzione dei rumori con tecniche di abbattimento innovative in modo da attenuare i disagi per i residenti e la cittadinanza.
È stato un lungo, affettuoso abbraccio quello che la città di Recanati oggi pomeriggio ha voluto tributare ad Emanuele Pepa, il candidato alla carica di sindaco scelto da tutto il Centro Destra recanatese: i partiti Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, UdC e Lega e le liste civiche Costituente Popolare, Per una Recanati migliore e In Comune.
Presente alla festa, che si è tenuta all’Auditorium del Campus “L’Infinito”, strapieno all’inverosimile, anche molti rappresentanti politici provinciali e regionali, ad iniziare da Francesco Acquaroli, presidente della Regione, che non ha voluto far mancare in questa occasione il sostegno ad un caro amico.
Pepa ha tracciato le sue linee programmatiche sottolineando il valore della coalizione che lo sostiene: “Siamo qui uniti e l’essere insieme, impegnarci a fare qualcosa per cambiare con passione e creatività, condividere ideali, valori e progetti per Recanati è il nostro punto di forza. Io non sono un politico, di quelli che si muovono bene nelle segrete stanze del potere, ma sono, come in molti mi definiscono, un uomo del fare, una persona concreta ed entusiasta di quello che il futuro potrà riservare alla città intera, a chi ogni giorno si trova a combattere con i mille problemi irrisolti di Recanati: dalla viabilità alla manutenzione delle strade, dalla scarsa sicurezza alla carenza di servizi sociali e sanitari, dai trasporti alle scuole, da un centro storico sempre più vuoto alle periferie sempre più abbandonate”.
Ha portato l’esempio del gioco del Rugby per spiegare come sarà la sua amministrazione: il valore della diversità ma tutti indispensabili, il rispetto e la fiducia negli altri, l’impegno e il valore della squadra: “Da imprenditore so bene il valore di una squadra coesa con cui condividere gioia e delusioni, sudore e allegria”.
Non è mancato neanche un accenno al programma, dalle piccole cose quotidiane da sistemare ai grandi progetti: infrastrutture, strutture sportive e scolastiche, residenze protette per chi non è più autonomo, case popolari, specie per giovani famiglie. I sogni, ha confessato Pepa, sono tanti: la realizzazione di una bretella per liberare la zona dello stadio dall’assedio del traffico in occasione di eventi sportivi, una migliore viabilità esterna per la città e la rivitalizzazione del centro storico. “Il mio impegno prioritario, comunque, sarà quello di essere trasparente e disponibile all’ascolto con tutti e con me – se avrò l’onore di guidare Recanati – sarà tutta l’Amministrazione Comunale a garantirlo”.
Pepa ha lanciato, quindi, i prossimi impegni della campagna elettorale. Si parte subito, già da domani, con l’incontrare i quartieri e le associazioni per capire meglio i problemi irrisolti e con l’avvio di un filo diretto con i cittadini attraverso la piattaforma on line “Oltre l’Infinito” dove ognuno, in forma anonima, potrà esprimere le proprie idee o far presente le questioni da risolvere.
Si è salutato con un affettuoso abbraccio, alla fine, con Francesco Acquaroli che a Recanati oggi non è venuto proprio a mani vuote annunciando un impegno importante per uno dei problemi più grossi per la città, la sanità. “Entro l’estate sarà istallata a Recanati la nuova Tac e questo sta a significare che il “Santa Lucia” per la Regione è un presidio importante per la sanità del territorio. Sappiamo bene le difficoltà, dalle normative stringenti alla carenza di personale, ma su Recanati abbiamo intenzione di investire, e non solo sulla sanità, tema per il quale, comunque, organizziamo a breve uno specifico incontro pubblico. Come promessa faccio mio uno slogan di Pepa: “Insieme rendiamo grande Recanati”!
Forza Italia si rafforza ulteriormente in provincia di Macerata e annuncia ufficialmente l’ingresso nel partito di due figure di rilievo nel panorama politico regionale.
Il commissario di Forza Italia Marche, Francesco Battistoni, e il segretario provinciale di Macerata, Gianluca Pasqui, hanno infatti dato il benvenuto nella sede civitanovese del partito a Luca Davide e Emanuela Addario.
Entrambi di Porto Recanati, Luca Davide è un profondo conoscitore della questione immigrazione, grazie anche alla lunga esperienza lavorativa all’Hotel House. Emanuela Addario, invece, nel 2020 si candidò alle elezioni regionali nelle liste della Lega ottenendo un lusinghiero risultato in termini di preferenze personali.
"L’ingresso di Luca e di Emanuela in Forza Italia - ha detto l’onorevole Battistoni - conferma l’attrattività del nostro partito che ormai da mesi registra nuove adesioni di persone che si riconoscono nei nostri valori e vogliono impegnarsi per rendere sempre più forte e solida la componente moderata del centrodestra. È un’ottima notizia, soprattutto in vista degli impegni elettorali dei prossimi mesi che vogliamo vivere da protagonisti sia a livello territoriale che in Europa".
"In questi cinque anni al servizio della nostra comunità, abbiamo condiviso, tutti assieme, sfide, successi e momenti indimenticabili. Ed è stato un periodo carico di difficoltà di ogni genere, alcune delle quali di proporzioni inimmaginabili: uscire da un commissariamento, ritrovarsi chiusi e limitati da una pandemia senza precedenti nella storia moderna, affrontare terremoti e alluvioni. Ma ce l’abbiamo fatta. La fiducia e il sostegno che avete concesso a tutti noi hanno reso possibile la realizzazione di importanti progetti e iniziative che hanno contribuito al benessere e alla crescita del nostro comune".
Così la sindaca uscente di Montefano, Angela Barbieri, ha annunciato la sua ricandidatura con la lista "Progetto in Comune" "per non disperdere - spiega - quanto finora creato e continuare a lavorare per il futuro di Montefano e di tutti i suoi cittadini".
"Questa scelta nasce dalla profonda convinzione che quanto fatto finora debba rappresentare solo l'inizio di un percorso più ampio e ambizioso, che richiede concretezza e continuità per essere portato avanti, donando poi serenità, sicurezza e prosperità a tutti i cittadini, senza distinzione alcuna - aggiunge la prima cittadina -. Con perseveranza, dedizione e competenza abbiamo gettato, affrontando ogni criticità, solide basi su cui vogliamo costruire ulteriormente, senza disperdere gli sforzi compiuti, ma, anzi, rafforzandoli con nuovi progetti che possano portare a nuovi successi per il benessere di tutta la nostra comunità".
"Quanto ottenuto finora ha dimostrato che, quando si lavora insieme, con trasparenza e senza inutili agonismi, è possibile realizzare grandi cose. Il mio desiderio è di proseguire il dialogo aperto e costruttivo con tutti i cittadini per condividere idee, progetti e visioni che possano guidarci verso un futuro di ulteriori successi", conclude Barbieri.
Tanti sostenitori e altrettanti curiosi hanno affollato prima la sala della bocciofila matelicese poi quella della sede elettorale lungo corso Vittorio Emanuele per la presentazione della candidatura a sindaco di Denis Cingolani.
L’attuale vicesindaco (38 anni) ha scelto di scendere in campo con la lista civica “Matelica, il futuro è adesso” per dare ulteriore impulso ai progetti già avviati con l’amministrazione Baldini e per portare nuove idee basate sull’esperienza accumulata negli anni. «Un ulteriore passo avanti per la nostra città che deve vincere nuove sfide e deve farlo ora, perché il futuro è adesso» ha spiegato Cingolani dopo l’introduzione di due figure di spicco come gli ex sindaci Patrizio Gagliardi e Paolo Sparvoli.
Un’investitura importante, quella dei due ex, che non hanno potuto fare a meno di ricordare anche il grande assente di giornata, ovvero l’attuale primo cittadino Massimo Baldini, costretto ancora in ospedale dopo la brutta caduta di gennaio. Fu proprio Baldini, durante la presentazione della vecchia lista cinque anni fa esatti, ad annunciare il percorso di formazione di nuove e giovani figure per l’amministrazione del futuro.
Denis Cingolani ne rappresentava l’esempio più calzante, in quanto già con una buona esperienza alle spalle (in passato era stato assessore all’Agricoltura con l’amministrazione Sparvoli) e soprattutto con una grande motivazione per il futuro che si è concretizzata prima con la carica di vicesindaco assunta nel 2019 e poi oggi con la presentazione a candidato sindaco.
«Con Massimo in questi anni abbiamo lavorato tantissimo e ci sono molti progetti iniziati insieme che vanno conclusi – ha spiegato Cingolani – devo molto a lui, l’emozione che provo oggi è indescrivibile anche per questo motivo. La responsabilità è grande, Matelica è la città in cui sono nato, dove vivo e lavoro da sempre. Per me è fondamentale ribadire la centralità che abbiamo nel territorio, una centralità che sarà rafforzata ad esempio dal completamento della Pedemontana o dal progetto di candidatura all’Unesco della Sinclinale, di cui Matelica è, appunto, al centro».
Al momento stiamo vivendo una fase cruciale della ricostruzione, pubblica e privata, che ci consegnerà fra qualche anno una città nuova che deve crescere e guardare al futuro, non al passato o a quello che era tanti anni fa. Per farlo ci sono molte cose da fare e molti aspetti e realtà da valorizzare. Vogliamo una Matelica giovane, vivace, dinamica, ma anche vivibile, sicura e sempre più riconosciuta nel mondo per le sue eccellenze. Il nostro programma si baserà su questo e su diverse novità e progetti che andremo a presentare a breve insieme a tutta la lista che comporrà la squadra di “Matelica, il futuro è adesso”».
La lista civica sarà appoggiata da diverse forze politiche, rappresentate all’incontro di presentazione da Chiara Biondi (assessore regionale, Lega), Renzo Marinelli (consigliere regionale, Lega), Pierpaolo Borroni (consigliere regionale, Fratelli d’Italia), Andrea Mangiola (vice coordinatore provinciale di Forza Italia), Luca Marconi (coordinatore provinciale Udc) e Antonio Pettinari (ex presidente Provincia di Macerata, consigliere Quadrilatero).
Ognuno di loro ha espresso il proprio appoggio a Denis Cingolani e alla sua lista dimostrando vicinanza e impegno nel supportare i progetti che saranno presentati nel programma elettorale. Ai presenti è stato poi illustrato il logo scelto per rappresentare la lista: un marchio in blu con al centro una chiave bianca su cui poggiano i monumenti simbolo della piazza cittadina.
«Matelica deve essere sempre più una città aperta, una città accogliente, una città le cui chiavi devono essere nelle mani dei suoi cittadini, delle attività produttive, dei commercianti, dei giovani, degli sportivi, degli anziani patrimonio della nostra storia e custodi della nostra identità territoriale – ha aggiunto Cingolani -. Questo simbolo rappresenta tutto quello che Matelica esprime in eccellenze, in ricchezza, in cultura, una vera e propria identità. Sullo sfondo il nostro oro verde: le uve del verdicchio, le api e lo zafferano che rappresentano ciò che di più rende la nostra città unica al mondo». Dopo la presentazione alla bocciofila, ci si è spostati presso la sede del comitato elettorale lungo corso Vittorio Emanuele. Uno spazio in cui Cingolani e i candidati della sua lista potranno ascoltare le esigenze dei cittadini e tenere riunioni con le varie realtà matelicesi.
"Il progetto politico proposto da Calamita abbraccia varie sensibilità politiche dell’area moderata e progressista sia di destra, sia di sinistra, ma sostanzialmente offre al paese la grande possibilità di veder collaborare insieme uomini e donne animati da grande senso civico e con la volontà di impegnarsi al servizio dei cittadini, non arrancando dietro ideologie schematiche di partito, ma condividendo, a partire da valori comuni, le proprie idee, i propri punti di vista, garantendo quella stabilità che può offrire la possibilità di un programma concreto, senza retoriche o proclami ideologici".
È quanto sottolinea il direttivo del circolo del Partito Democratico di Appignano che, tirato in ballo dal segretario provinciale della Lega Luca Buldorini (leggi qui), per esprimersi in merito alla decisione della segreteria di Forza Italia di appoggiare il sindaco Calamita e la lista "Costruiamo Insieme Calamita sindaco", esprime la ferma volontà di sostenere il progetto civico del gruppo che fa capo al primo cittadino.
"Il sindaco Calamita ha avuto modo di illustrare ad attivisti e simpatizzanti del partito il proprio progetto - sottolineano dal Pd -. Non ci chiudiamo in alleanze precostituite, ma guardiamo alle persone e ad un’idea di politica incentrata sul dialogo, sulla partecipazione, sul confronto sereno e costruttivo".
"Rispondendo pertanto al preoccupato e stupito consigliere Buldorini, viene da domandarsi se abbia riflettuto e preso in considerazione le motivazioni che hanno condotto una forza moderata di centrodestra, rappresentata da Forza Italia, che a livello nazionale sembra acquisire sempre maggior consenso popolare, ad appoggiare la lista civica 'Costruiamo Insieme Calamita Sindaco' invece di un altro candidato, magari espressione dell’alleanza di governo attuale, ma che forse, a livello locale, non riconosce come portatore di valori comuni", conclude il direttivo del Pd nella nota.
Paolo Perini è il nuovo segretario della provincia di Macerata di "Noi Moderati". La nomina è stata ufficializzata nella giornata odierna, a Roma, negli uffici parlamentari, alla presenza del presidente del partito, Maurizio Lupi, dell'onorevole Alessandro Colucci, responsabile organizzativo nazionale e del segretario regionale Tablino Campanelli.
"Ringrazio gli organi del partito per la fiducia accordatami, che spero di ripagare con il mio impegno per una politica serena e realista, lontano da quella urlata e fatta di slogan senza veri fatti", ha affermato Perini.
“Clamoroso il cambio di casacca di Mariano Calamita, sindaco di Appignano in quota centrosinistra, addirittura schierato contro il nostro Sandro Parcaroli alla presidenza della Provincia di Macerata e candidato alle ultime elezioni politiche con Azione”. Così il segretario provinciale e vice regionale della Lega Luca Buldorini commenta l’annuncio di Forza Italia sull’appoggio alla candidatura bis per Appignano del sindaco uscente Calamita e l’ingresso nel partito del vice sindaco Stefano Montecchiarini e del consigliere delegato Rolando Vitali (leggi qui).
“Dopo averne dette di ogni contro il centrodestra e la Lega – continua Buldorini - ora è stato indicato come candidato da Forza Italia per le comunali di Appignano. Una scorrettezza politica nei confronti degli alleati di centrodestra, che non sono stati minimamente tenuti in considerazione, e uno sfregio alla città che, dopo questi ultimi cinque anni, merita di avere candidati a sindaco che amano il territorio, non la poltrona. Chissà cosa ne pensa il Pd”
“Mentre alcuni sprecano il loro tempo a piantare bandierine per una poltrona in più, la Lega preferisce occuparsi del presente e del futuro della città – sottolinea ancora Buldorini - . Infatti il gran lavoro fatto per Appignano dalla filiera di governo Lega alla guida della Provincia e dell’assessorato alla Sanità, è sotto gli occhi di tutti, e siamo certi che i cittadini sapranno scegliere tra chi fa e chi chiacchiera soltanto”.
“La sterzata di Calamita, Montecchiarini e Vitali verso il centrodestra non è certo inaspettata - dichiara il leghista - e viene quasi da pensare che sia una mossa studiata per accaparrarsi impropriamente i meriti del lavoro che la Lega sta portando avanti, dall’apertura del Punto Salute, al ritorno della residenza riabilitativa Inrca, oltre ai chilometri di strade messe in sicurezza dalla Provincia. Affronteremo le elezioni amministrative con la serenità di chi sa di aver lavorato con serietà e dedizione a vantaggio del territorio, senza badare a interessi personali né di partito - conclude - non tutti potranno fare altrettanto”.
Appignano è un comune governato da un bravo sindaco come Mariano Calamita, un sindaco ‘del fare‘ che ha saputo farsi apprezzare dalla cittadinanza nel corso degli anni del suo mandato e al quale non faremo di certo mancare il nostro appoggio alle oramai prossime elezioni comunali”. Con queste parole Gianluca Pasqui, segretario provinciale di Forza Italia, nel corso dell’ultima conviviale del partito tenutasi nel piccolo comune dell’entroterra, ha annunciato il suo endorsement nei confronti del sindaco uscente candidatosi alle scorse elezioni con il centrosinistra.
Nel corso della serata, cui hanno preso parte numerosi iscritti e simpatizzanti del partito, il segretario ha, inoltre, ufficializzato l’ingresso in Forza Italia dell’attuale vicesindaco di Appignano, Stefano Montecchiarini, e nominato commissario comunale il consigliere con deleghe all’Ambiente e al Bilancio, Rolando Vitali. Alla conviviale era presente, appunto, anche il sindaco Mariano Calamita.
Durante la serata è intervenuto telefonicamente anche il commissario regionale di Forza Italia Marche, Francesco Battistoni, che ha portato il suo saluto e ha voluto congratularsi personalmente con le due figure istituzionali dell’amministrazione appignanese.
“Sono felice e orgoglioso, ha detto Pasqui, che uno stimato professionista e un bravo amministratore come l’avvocato Monteccharini sia entrato a far parte della grande famiglia di Forza Italia. Il nostro partito si conferma sempre di più come casa dei moderati e come punto di riferimento per chi propone una politica al servizio dei cittadini. Allo stesso tempo, saluto con piacere la nomina a commissario comunale di Rolando Vitali, persona seria ed esperto amministratore da sempre vicino ai valori del nostro partito”. “Un grazie di cuore lo voglio rivolgere a tutti gli appignanesi che hanno raccolto l’invito a partecipare a questa bella serata e, così come per gli amministratori cittadini, mi metto a loro disposizione per qualsiasi necessità”.
Sul sostegno di Forza Italia al sindaco uscente Mariano Calamita è intervenuto anche il consigliere comunale di Appignano, in quota Fratelli d’Italia, Felice Munafò.
“Come responsabile locale FdI – ha affermato - non posso che essere compiaciuto dell'allargamento del centrodestra della provincia di Macerata e del recupero di un sindaco di centrosinistra, candidato a presidente della Provincia per il centrosinistra e alle elezioni politiche al Senato per Azione/Calenda”.
“Ci si chiede se anche il Pd appignanese è parte integrante del pacchetto di Forza Italia, viste le presenze nella sua lista di autorevoli personaggi del Pd locale e se in Consiglio provinciale la sinistra è meravigliata quanto noi della conversione di Calamita”, ha dichiarato ancora Munafò.
“Resta un dubbio che circonda questo affare. Forza Italia si ricorda di quando presentò una lista con il Pds, autorizzata e benedetta a livello politico, e fu subito eliminata dalla maggioranza dopo la vittoria? Il signor Pasqui ne è a conoscenza? Il centrodestra appignanese, quello che sempre è rimasto coerente con se stesso e onesto con i suoi elettori, non è stato minimamente interpellato circa questa conversione, ma resta fiducioso in attesa di conoscere quali spazi saranno nella lista di Calamita per Lega e Fratelli d'Italia”.
“Personalmente – ha concluso Munafò- come semplice consigliere comunale e responsabile di un circolo di Fratelli d'Italia credo che il signor Pasqui farebbe meglio a usare meno protagonismo e più politica, quella vera e onesta verso gli elettori del centrodestra”.
Lo Sferisterio di Macerata e il teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno diventano monumenti nazionali. Lo annuncia l’onorevole leghista, Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, la quale è firmataria di un emendamento che rende possibile l'inserimento dei due tesori marchigiani nel testo frutto dell'unificazione di alcune proposte di legge sulla “Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani” che elenca i teatri scelti per la loro rilevanza storica e in quanto simboli di riferimento per la comunità nazionale.
Martedì 12 marzo arriva il sì definitivo con la votazione alla Camera dei Deputati. Soddisfazione da parte dell'onorevole Latini: «Prosegue la grande opera di valorizzazione del patrimonio culturale marchigiano e dei teatri storici, autentici gioielli architettonici ricchi di opere d’arte – afferma -. Le Marche sono la regione dei teatri, caratterizzate cioè, da una “densità” teatrale rispetto alla popolazione e al numero di Comuni che non ha uguali in Italia e forse nel mondo. Basti pensare che le Marche da sole hanno sul proprio territorio più teatri che tutta l’Italia meridionale».
Poche settimane fa l'onorevole Latini aveva depositato in Commissione una risoluzione in cui si impegna il Governo, in ragione della vasta ricchezza architettonica e culturale del territorio marchigiano, a riconoscere ai teatri siti nella regione la qualifica di «teatri storici delle Marche». I traguardi del Ventidio e dello Sferisterio rafforzano così anche la candidatura all'Unesco dei teatri storici marchigiani. «Parliamo di un “caso Marche”, peculiare e assolutamente originale, degno di essere riconosciuto come patrimonio mondiale dell’umanità – aggiunge l'onorevole Latini -. Da queste considerazioni è scaturita la volontà all'epoca del mio impegno nell’assessorato regionale alla Cultura di sottoporre all’Ufficio Unesco del Segretariato generale del Ministero della Cultura l’esame di una proposta di una candidatura dei teatri storici marchigiani che ha visto l'iscrizione nella tentative list (lista propositiva italiana) come un unicum. Di questo dossier di candidatura fanno parte 62 teatri in 60 Comuni marchigiani».
Grande soddisfazione da parte del sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli:«Sono orgoglioso. È una grande soddisfazione, un riconoscimento di enorme prestigio. Si tratta di un risultato importante per l'intera regione, è un monumento identitario non solo per Macerata, ma per tutti noi marchigiani. E rappresenta la nostra storia – dichiara Parcaroli -. Duecento anni fa alcuni mecenati ebbero l'intuizione e la generosità nel rendere possibile la realizzazione dello Sferisterio. Oggi beneficiamo di questo tesoro, unico in tutta Italia, e dovremmo tutti trarre esempio da quella generosità continuando a lavorare insieme per il futuro della città. Ringrazio l'onorevole Giorgia Latini e tutti i rappresentanti del nostro territorio in Parlamento: l'esito è stato frutto di un ottimo lavoro di squadra».
Plauso anche dal presidente Amat, Piero Celani: "Stiamo vivendo un momento storico: le Marche possono vantarsi di due siti di prestigio come “monumenti nazionali”. Questo riconoscimento darà ancora più valore al nostro territorio. Le Marche e il loro immenso patrimonio storico, artistico e culturale sono all'avanguardia. Ringrazio l'onorevole Giorgia Latini e tutti coloro che si sono impegnati in questo importante traguardo".
"È un importante e prestigioso riconoscimento per Macerata - evidenzia il gruppo consiliare di Forza Italia - e per il nostro patrimonio architettonico e culturale. Grazie all’impegno dell’onorevole Giorgia latini e del centrodestra si è conseguito questo straordinario risultato: lo Sferisterio farà parte di un vero e proprio circuito virtuoso oltre ad essere riconosciuto come simbolo della nostra storia e della nostra identità".
I forzisti del capoluogo hanno accolto con entusiasmo questa decisione, sottolineando l’importanza di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale, archittetonico e tengono ad evidenziare l’impegno del governo nel proteggere e sostenere la cultura in tutte le sue forme: "Questo importante riconoscimento rappresenta quanto, per il governo di centrodestra e per Forza Italia, la cultura sia un bene alto da promuovere e sostenere, anche e soprattutto valorizzando i patrimoni che ogni territorio può vantare".
"L’intervalliva San Severino-Tolentino giovedì prossimo sarà inserita nel contratto di programma Anas". Ad annunciarlo è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Pierpaolo Borroni, nel replicare alla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri (leggi qui).
"A volte basterebbe contare solo fino a 10 e scegliere un’opposizione costruttiva, invece di infarcire il proprio agire politico con del facile allarmismo, fingendo di non vedere quanto il centrodestra stia avviando in termini di cantieri per colmare quel gap infrastrutturale frutto di 30 anni di miopia politica e di immobilismo - punge Borroni -. Ma è più facile presentare un’interrogazione in più, senza preventivamente informarsi, pur di avere garantita un’uscita sui giornali".
"Continuassero pure con questo modo di fare politica, se pensano possa essere in favore del proprio bacino elettorale, senza pensare ai marchigiani. Passando alle notizie vere e verificate, che sarebbero state inviate se solo ce lo avessero chiesto, l’intervalliva San Severino-Tolentino, opera attesa da almeno 3 decenni, rappresenta l’ennesimo cantiere sul quale la Giunta di centrodestra, guidata dal presidente Francesco Acquaroli, e l’assessore di FdI, Francesco Baldelli, hanno posto uno dei tanti riflettori. Si tratta dell’ennesimo falso allarme, visto che il centrodestra ha lavorato in silenzio e pragmatismo", aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d'Italia.
"Giovedì prossimo, infatti, l'assessore Baldelli sarà a Roma per prendere atto dell’approvazione del contratto di programma Anas dove viene inserito, per la prima volta, il riconoscimento di questa opera come strategica e da realizzare, con i relativi finanziamenti che verranno messi a terra non appena sarà completata la progettazione. In questo modo, la società Quadrilatero potrà quindi bandire la gara e far partire il cantiere - conclude Borroni -. Si tratta di lavori molto attesi per garantire, una volta realizzati, una viabilità sicura, veloce, moderna, efficiente, in favore di territori del maceratese che sono stati trascurati dalla sinistra e dai loro sodali. Ancora una volta, i fatti smentiscono le vuote parole di chi continua a guardare ai propri interessi e non ai marchigiani".
"Che fine hanno fatto le risorse per l’intervalliva San Severino-Tolentino? Dopo le promesse, il governo regionale ha fatto inserire l’opera nel nuovo programma Anas/Mit 2024-2025? L’opera, attesa da 30 anni, è troppo importante per un territorio fortemente penalizzato dal sisma e dalle crisi che si sono susseguite”.
Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Marta Ruggeri, in merito al finanziamento del tracciato proposto dal M5S, in particolare del presiedente della Commissione Infrastrutture al Senato nella XVIII legislatura, Mauro Coltorti, e dai gruppi cittadini di San Severino e Tolentino.
L’opera era stata finanziata nel 2017 con 10 milioni di euro di cui ai Fondi FSC 2014-2020 Regione Marche e con 88 milioni di Euro a valere sulle risorse della Legge n. 205 del 2017, stanziati sul Contratto di programma MIT/ANAS 2016-2020 – aggiornamento 2018-2019, approvato con Delibere CIPE n. 36 del 2019 (pubblicata in GURI n. 20 del 25.1.2020).
Di recente però il Governo Meloni ha spostato il finanziamento a beneficio di altra opera (delibera CIPESS del 27 dicembre 2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16 marzo scorso): “L’opera - torna a dire Ruggeri - è stata definanziata per un importo di 40.382.108 euro a favore dell’intervalliva di Macerata, tratto Sforzacosta-Pieve e collegamento al capoluogo, tratto Pieve-Mattei ma la comunità di San Severino era stata rassicurata nel corso di una assemblea pubblica dall’assessore regionale Baldelli il quale aveva garantito che l’opera avrebbe riottenuto il finanziamento. Intanto, da rilevare le discutibili modalità in cui si svolse quella assemblea, senza contraddittorio e senza possibilità, per i presenti, di intervenire”.
“E poi la domanda più importante: quando l’opera sarà rifinanziata? Il MIT sta infatti predisponendo il nuovo programma Anas/Mit 2021-2025 che prevede interventi per 6 miliardi di euro. Un’occasione perfetta e siamo ansiosi di sapere se questo Governo Regionale ha sfruttato la tanto decantata filiera Marche-Roma per far inserire questo intervento, fondamentale per un territorio che, diciamolo chiaramente, ha fortemente sostenuto la destra alle ultime elezioni”.
“Certo, se così non fosse, le promesse della giunta Acquaroli si infrangerebbero nuovamente contro una triste verità. Da parte mia, ho presentato una interrogazione per capire quali azioni concrete la Giunta regionale intende, o ha inteso, intraprendere nei confronti del Governo affinché venga nuovamente finanziato il progetto di realizzazione della strada intervalliva Tolentino–San Severino Marche. Si tratta di un progetto a cui il Movimento 5 Stelle tiene profondamente e per questo saremo sempre vigili e col fiato sul collo del Governo regionale”.
"All’alba di una nuova tornata elettorale, ho deciso di fare un passo indietro e di prendere una pausa dalla vita politica attiva. Questa decisione, di certo, non è stata presa a cuor leggero, ma credo che sia il momento giusto per me e per la città". Ad annunciarlo all'interno di una lettera aperta rivolta alla cittadinanza di Treia è il consigliere comunale Gianluca Gagliardini, presente in Assise dal maggio del 2014.
"Nonostante abbia trascorso entrambi i miei mandati tra i banchi dell’opposizione, ho sempre cercato di contribuire in modo costruttivo al dibattito e alla vita della comunità - scrive Gagliardini -. Ho cercato di portare avanti le preoccupazioni, le speranze e i sogni dei cittadini nel consiglio comunale, e spero di averlo fatto in un modo che li abbia resi orgogliosi".
"Voglio ringraziarli per la fiducia e la stima che mi hanno dimostrato in questi anni - aggiunge il consigliere uscente -. È stato un onore servirli. Voglio anche ringraziare calorosamente i miei colleghi di entrambe le passate campagne elettorali, i componenti dell’attuale maggioranza e della passata legislatura, e tutti i dipendenti comunali per il loro impegno e la loro dedizione alla città".
"Treia è una città ricca di storia e di cultura, una città che ho amato e che continuerò ad amare - sottolinea Gagliardini -. Consentitemi, se si parla di storia treiese, di citare su tutti il gioco del pallone con il bracciale, al quale sono legato in maniera particolare. Una tradizione che rispecchia da secoli la nostra identità e il nostro spirito. Insieme al bracciale, sono innumerevoli le altre bellezze che rendono Treia un luogo speciale; citarle tutte sarebbe quasi impossibile".
"Lascio il mio impegno consapevole che per Treia c’è ancora molto da lavorare, e sicuro che chiunque ci sarà da giugno in poi lavorerà per il meglio della nostra città - puntualizza il consigliere -. Una delle note più dolenti che purtroppo non siamo riusciti a risolvere, complice anche l’avvento di fenomeni sismici di notevole importanza, è il lento e progressivo spopolamento del centro storico. A tal proposito, a chiunque vada ad amministrare Treia nel prossimo futuro, mi sento di dire: 'Giù la piazza non c’è nessuno'. Mettiamo al centro la Piazza e la sua bellezza. Questo è il cuore della nostra città e merita di essere valorizzato".
"Seppur spesso, anzi, azzarderei spessissimo, in disaccordo con alcune linee politiche attuate dall’attuale maggioranza, in ogni dibattito avvenuto ho sempre cercato di esprimere la mia opinione ed esporre le mie idee nel massimo del rispetto della carica che ho avuto l’onore di ricoprire, e delle istituzioni presenti in questo consesso. Basando il mio credo politico sulle parole del presidente Pertini: 'Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente'. Queste parole le lascio in dono a coloro che saranno i futuri amministratori di Treia. Sono sicuro che continueranno a lavorare con passione e dedizione per il bene della nostra città, mettendo sempre al primo posto il bene della città ed il rispetto per il proprio avversario politico", conclude Gagliardini nella sua lettera.
Alla fine l’Assemblea d’ambito territoriale ottimale 3 (Marche Centro – Macerata) ha partorito ieri quel “mostricino” idoneo soltanto a portare dritta diritta l’acqua sul mercato”. È il giudizio del coordinamento marchigiano dei comitati per l’acqua bene comune presieduto dall’ex presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi, dopo quanto approvato giovedì dall’assemblea AATO3.
È stata approvata a larga maggioranza (a favore i rappresentanti degli Enti che detengono il 61% dell’e quote) la proposta del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, cioè quella di utilizzare la società Sì Marche aprendola alla partecipazione dei Comuni e delle società di gestione delle rete idrica.
Contrari i sindaci di Civitanova Marche, Pieve Torina, Corridonia, Morrovalle, Fiuminata: si tratta, in pratica, delle municipalità guidate (o largamente rappresentate come nel caso della cittadina rivierasca che ha come primo cittadino l’azzurro Fabrizio Ciarapica) da esponenti di Fratelli d’Italia. E contrari quindi anche i comitati, la ritengono una soluzione non compatibile con la normativa e sottolineano che anche il parere del legale esterno pagato dalla stessa Aato3 andava in quella direzione. In sostanza sarebbe una proposta che porterebbe l’acqua nelle mani dei privati.
“Si potrebbe pensare – dicono i comitati – che questo sia il prodotto della negligenza dei sindaci dei Comuni capofila delle società operative che negli anni non hanno saputo metterle d’accordo e fonderle nella gestione del servizio idrico integrato. Che non hanno costruito una soluzione realmente compatibile con normativa e giurisprudenza vigente; una “forma blindata” -terminologia utilizzata nel dibattito svoltosi ieri in assemblea- tale da scongiurare la bocciatura degli organismi di vigilanza e regolazione ed i ricorsi di operatori privati fortemente interessati a quello che, dal loro punto di vista, è il ‘business dell’acqua’. Ma forse non si tratta solo di questo”.
“La proposta Parcaroli che a maggioranza hanno giovedì hanno approvato è infatti tutt’altro che ‘blindata’ – spiegano ancora i comitati -e dire che l’avvocato incaricato dall’Aato di formulare un parere legale è venuto di persona, da Monza, per spiegare a voce tutti i punti a vario titolo suscettibili d’impugnazione e già precedentemente evidenziati ‘nero su bianco’ agli atti dell’assemblea. Suggerendo anche quale linea occorre seguire per un approdo al gestore unico in ‘forma blindata’, appunto se questa è la reale volontà al di là delle parole. Come se non bastasse, prima della votazione, è stata anche data lettura di una recente ‘lettera di monito’ con la quale l’Agcm (Antitrust) sottolinea alcune particolari incompatibilità dell’attuale frammentato quadro della gestione (richiamando al loro superamento ‘in merito ai futuri affidamenti’), fra cui la rilevante presenza di un azionista privato nel capitale sociale di Astea che andrebbe assolutamente liquidato”.
“La proposta Parcaroli, approvata giovedì, sembra invece fatta apposta per mantenere l’attuale assetto delle proprie società multiservizi, incurante della non più ammissibile frammentazione, con la scontata conseguenza di far saltare ogni possibilità di mantenere l’acqua in mano pubblica– continuano i comitati – Di fronte a tutto ciò è oggettivamente difficile pensare che possa trattarsi solo della suddetta negligenza. Non vorremmo che la prospettiva abbracciata dai ‘sindaci capofila' all’insaputa degli altri sia quella, in caso di probabile naufragio, di vendere i propri asset nei servizi pubblici locali a chi vincerà la gara per l’affidamento del servizio idrico magari per coprire qualche buco di bilancio e fare cassa per feste, fiere e propaganda. Alla comunità degli utenti non resta che sperare che l’organo dell’Aato responsabile delle preliminari verifiche tecniche giuridiche relativa alla proposta approvata nei giorni scorsi abbia l’autorità necessaria per bloccarla".
Il movimento ecologista “Fronte Verde” aderisce a “Civici Marche”. La scelta è stata formalizzata a Palazzo delle Marche, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Consigliere regionale dei Civici Marche Giacomo Rossi, il coordinatore per le Marche di "Fronte Verde", Tonino Quattrini, e i responsabili per le Province di Ancona e Fermo, rispettivamente Federico Falcionelli ed Evelyn Di Lupidio.
“Con questa adesione, Civici Marche cresce ancora – sottolinea Rossi – e questa volta lo fa con un'intera associazione che da sempre porta avanti le tematiche ambientali in maniera non ideologica, lontana da quei 'verdi da salotto' che più che all'ambiente, guardano alle poltrone spesso correlate agli ambienti di una certa sinistra. Tra l'altro da anni conosco Tonino Quattrini che, con il Fronte Verde, ha sostenuto la nostra battaglia contro la scelta del tracciato del gasdotto Foligno-Sestino che si intende ancora far passare in maniera devastante nella crinale appenninica. Da ora con questi nuovi iscritti - conclude Rossi - lavoreremo insieme su tante tematiche relative all'ecologia che porteremo in Consiglio regionale nell’interesse di tutta la comunità marchigiana”.
“Fronte Verde” nasce a Roma il 14 gennaio del 2007 come associazione ambientalista. Nel 2012 diventa movimento di stampo prettamente ecologista con nuclei in tutte le 5 province marchigiane, come ha spiegato Tonino Quattrini che afferma: “Noi non siamo gli ecologisti del ‘no’ ed è per questo che ci differenziamo dai tanti altri presenti a livello nazionale. Proponiamo una società in cui il territorio possa essere tutelato e gestito da chi vi abita nel rispetto della tradizione, garantendo al contempo la giustizia sociale, economica e politica, per una società che abbia come fine l’unione e la convivenza tra l’uomo e la natura che lo circonda".
"La nostra associazione è strutturata in tutte le Marche e siamo ben lieti di aderire a Civici Marche perché abbiamo visto che è un movimento territoriale ben radicato e che si occupa di tematiche concrete. Con Civici Marche - dichiarano all'unisono i tre esponenti del Fronte Verde- riusciremo a portare le nostre battaglie direttamente nei tavoli istituzionali ed incidere maggiormente".
Presentato oggi a Matelica il candidato sindaco di 'Scegliamo Matelica', Marcello Catena, una lista civica appoggiata da Pd, Italia Viva e Movimento 5 stelle oltre a molti rappresentanti della società civile.
Marcello Catena, 66 anni, torna sul campo politico matelicese dopo anni di pausa, vantando un'attività amministrativa di oltre 13 anni. È stato assessore interessandosi di diversi settori: dal commercio, allo sport fino ai lavori pubblici. Per quanto riguarda l'ambito sportivo, Marcello Catena è il fondatore del Moto club matelicese e ha ricoperto importanti cariche a livello regionale e nazionale.
Ha raccolto l'invito di chi lo ha coinvolto in questo nuovo progetto per Matelica: "Mi metto a disposizione della città e dei matelicesi - afferma Catena - per contribuire a ridarle una nuova vitalità, credendo nelle sue potenzialità. A tal fine, dobbiamo far leva sulle nostre ricchezze culturali e turistiche oltre che enogastronomiche. Il nostro progetto è a lungo termine ed il cammino non è semplice; abbiamo idee sulla riqualificazione del centro storico, su importanti opere strutturali e su come ridare una nuova luce a Matelica. Crediamo che siano indispensabili misure per i giovani e per gli anziani affinché tutti si sentano parte della nostra comunità".
Macerata - In un’epoca in cui la cultura dovrebbe essere più che mai preservata, la consigliera, Sabrina De Padova, ha sollevato degli interrogativi e delle preoccupazioni circa la decisione dell’amministrazione comunale di Macerata di reindirizzare altrove i fondi destinati all’acquisto di libri per la biblioteca Mozzi-Borgetti.
“Mi chiedo come mai l’amministrazione comunale abbia deciso di utilizzare dei soldi destinati alla cultura, quindi alla società e al singolo cittadino, per altri scopi. Sulla base di questo presupposto, al prossimo Consiglio comunale, quello del 18 marzo, dove verranno affrontate le questioni più spinose riguardanti la città di Macerata, presenterò un’interrogazione”.
In particolar modo De Padova fa riferimento all’impossibilità da parte della biblioteca comunale Mozzi-Borgetti di poter acquistare una serie di libri suggeriti dai vari utenti perché i fondi destinati a questo scopo sarebbero stati dirottati altrove: “La biblioteca Mozzi Borgetti non può acquistare libri suggeriti dagli utenti, i quali vorrebbero avere a disposizione un ancor più ampia varietà di volumi; tutto questo perché a Macerata si decide di destinarli diversamente”.
Entrando ulteriormente nel dettaglio “L’amministrazione comunale- prosegue Sabrina De Padova- con la determina N 1306 del 08-09-2023, ha ritenuto opportuno utilizzare quasi 11.000 euro, soldi che erano precedentemente destinati all’acquisto di libri, alla fornitura di una parete divisoria e di sei sedute per l’allestimento di un nuovo ufficio comunale, destinato probabilmente a un assessore e personale comunale, e di una sala riunioni alla biblioteca Mozzi-Borgetti”.
La consigliera, a fronte di questa scelta della Giunta, ha messo in luce le incongruenze sul piano della gestione culturale: “Ritengo un atteggiamento poco corretto togliere i soldi alla cultura, specialmente quando si sbandierano tanti progetti culturali o, giustamente, si vantano qualifiche, come quelle relative alla “città che legge”, per il biennio 22/23. Un atteggiamento, quello della giunta, che si configura come contraddittorio se rapportato alla decisione di indirizzare la somma destinata all’acquisto dei libri per degli arredi di uffici”.
“Questi fondi probabilmente potevano essere prelevati da un capitolo di spesa più consono con la tematica. Si spera che queste somme siano restituite quanto prima alla loro nobile destinazione. È auspicabile che la cultura occupi sempre un posto d’onore", conclude De Padova.