Un anno di Acquaroli, Carancini: "Saltamartini caso umano. Sferisterio e ospedale scippati dalla Regione"
"Se oggi la Giunta Regionale dovesse farsi un selfie, la figura di Acquaroli non comparirebbe. Si tratta di un presidente assente e impalpabile. Comparirebbero, invece, altri due profili: quello di Guido Castelli e quello di Filippo Saltamartini. Il primo è un ottimo amministratore che, però, esercita il potere in maniera border-line. Il secondo, Saltamartini, comparirebbe come un caso umano. La Regione dovrebbe ripensare la sua figura, lo dico per il bene di tutti. A loro si aggiunge il vero deus ex machina, Carlo Ciccioli".
Così Romano Carancini riassume, in una fotografia, il primo anno di amministrazione Acquaroli all'interno di una conferenza stampa indetta per fare il resoconto di quanto "non è stato fatto in questi primi dodici mesi di mandato" ("la teoria del niente"), focalizzandosi sugli interventi effettuati in provincia di Macerata.
Nella sua analisi il consigliere regionale del Partito Democratico si concentra su quattro macro-temi: sanità, infrastrutture, sisma e cultura. A supportarlo ci sono il deputato Mario Morgoni, la segretaria provinciale del Pd Paola Castricini e il capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Macerata, Narciso Ricotta.
SANITA' - "La Regione ha ridimensionato la scelta importante che era stata fatta sull'ospedale di Macerata. Si passa da un investimento di 350 milioni a un investimento di 140 milioni: tutto questo porterà a non avere un ospedale di primo livello a Macerata. Una scelta nefasta per tutta la città" puntualizza Carancini, a cui fa eco Narciso Ricotta.
"L'ospedale dovrà necessariamente essere di primo livello, per garantire quelle prestazioni sanitarie che mancano nel nostro territorio - dice -. Prestazioni che sono garantite per legge, non possiamo sempre spostarci ad Ancona per curare tutte le patologie più gravi. E questo non significa creare un ospedale unico. Alla Regione e al Comune dico: finanziate l'ospedale come volete, ma deve essere di primo livello".
Sempre sul tema sanità Carancini ricorda il suo emendamento "sonoramente bocciato", riguardante la realizzazione, a Camerino, di un'azienda ospedaliera farmaceutica dedicata alla ricerca e all'approfondimento. E ribadisce: "Del piano sociosanitario la Giunta Acquaroli ha toccato soltanto 18 righe, di fatto quelle che hanno eliminato la possibilità di avere un ospedale di primo livello a Macerata".
Passando alle infrastrutture il consigliere regionale, per la vallata del Potenza, si augura un progetto "capace di garantirle la stessa dignità della vallata del Chienti. Non si tratta di realizzare una strada a quattro corsie, ma di garantire un'infrastruttura a due corsie che rappresenta un dovere per chi oggi governa la Regione Marche".
SISMA - "I 160 milioni arrivati con il Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo) sono merito del commissario Legnini, il quale sta compiendo un lavoro straordinario assieme alla squadra di sindaci. La Regione è stata come un mero passacarte, che si prende meriti che non ha. A questo proposito è successo qualcosa di scandaloso" denuncia Carancini.
A chiarire meglio i contorni della vicenda ci pensa, ancora, Ricotta: "Il 10 agosto l'assessore Castelli, a procedura aperta, ha rimodulato i criteri per l'assegnazione dei fondi facendo fuori due progetti importanti per il comune di Macerata, come la riqualificazione del mercato ortofrutticolo e il sottopasso al passaggio a livello di Collevario. In compenso ci portiamo a casa una ciclovia da 3 milioni, vorrà dire che andremo tutti in bicicletta (ride ndr). Mentre Macerata ha ottenuto 3 milioni, sono 29 quelli ottenuti da Sarnano, 4.6 quelli ottenuti da Pieve Torina, 8.7 per Castelraimondo e 9.1 milioni quelli di San Ginesio: tutti comuni di centro-destra, ma con sindaci più bravi di Parcaroli a portare a casa loro i soldi".
Carancini pone, poi, in evidenza la situazione che riguarda lo Sferisterio: "Parlarne è oggettivamente un dolore dopo che in 10 anni abbiamo ricostruito la serietà e la credibilità di una proposta artistica. Oggi la politica, purtroppo, sta per ritornare nelle scelte di chi governa lo Sferisterio. La cosa che più mi dispiace è che ad essere tra i protagonisti di questa scelta scellerata sia un ente così importante come l'Università, visto che oggi - all'interno del Cda - abbiamo due figure autorevoli che, invece di fermare lo scempio dell'occupazione politica dell'ente, sono in silenzio. Credo che la città debba ribellarsi a tutto ciò. Non è immaginabile che un sindaco si rechi in Regione a chiedere indicazione sul nome del nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival: un comportamento che la città non merita".
"Ad Ancona ci scippano non solo l'ospedale, ma anche le scelte sullo Sferisterio - rimarca Ricotta -. Oltre alle dichiarazioni d'amore del sindaco, ci vogliono gli atti amministrativi. La città paga l'inadeguatezza di Parcaroli al ruolo. Chi lo ha votato sperava che dopo 5-6 mesi imparasse ad amministrare, invece dopo un anno ancora non lo ha fatto ed è prono di fronte alle volontà politiche della Regione".
"Dopo un anno vediamo un sostanziale stato di confusione e una preoccupante gestione degli interventi, piegata a logiche e convenienze di carattere politico. Quando si sta nelle istituzioni non si può agire come quando si sta in una sede politica - precisa il deputato Mario Morgoni nel suo intervento -. Su Villa Buonaccorsi il carro dei vincitori è affollato, ma la verità è che in Consiglio Regionale l'unico atto prodotto è stato quello del gruppo del Partito Democratico. Il presidente della regione è cittadino di Potenza Picena, ma Villa Buonaccorsi è stata acquisita grazie al ministro Franceschini, che è di Ferrara, e non grazie a lui. Il panorama non è confortante".
"Il presidente Acquaroli ha rivendicato più volte un'eccellente gestione della pandemia - afferma Paola Castricini -, ma le Marche sono al sedicesimo posto per percentuale di persone vaccinate e al settimo posto per quanto riguarda gli ultra 50enni non vaccinati. Ciò può essere spiegato anche dai messaggi equivoci provenienti da Giunta e assessori, anche rispetto alla norma che impone il vaccino a determinate categorie".
Un passaggio finale Carancini lo dedica anche alla collega Anna Menghi: "Nel fare opposizione alcune volte mi ispiro a lei, ora non la sento più prendere posizione. È rimasta silente anche quando la Regione Marche, nella presentazione del Piano Cultura, si era dimenticata di citare il Macerata Opera Festival. Abbiamo dovuto segnalarlo con un emendamento, non votato da Anna Menghi. Fin dove arriva l'appartenenza? Come si può cambiare in questo modo?".
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