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Politica Tolentino

Tolentino, Marina Benadduci è il quinto candidato sindaco. Sarà sostenuta da "Tolentino in comune"

Tolentino, Marina Benadduci è il quinto candidato sindaco. Sarà sostenuta da "Tolentino in comune"

“Tolentino in comune” si presenta alle Elezioni Amministrative di Tolentino con il proprio candidato sindaco la prof.ssa Marina Benadduci.

"La lista guarda ai movimenti di partecipazione che stanno crescendo in Europa e in Italia" si legge in una nota "caratterizzati dall’unità e dalla collaborazione di individui, associazioni e partiti che si riconoscono a sinistra e sono capaci di mettere in secondo piano le differenze e praticare invece una politica di condivisione per la democrazia e per il benessere dei più deboli contro lo strapotere della finanza, della ricchezza e delle politiche neoliberiste.

La lista “Tolentino in comune” presenta la candidatura di Marina Benadduci come risultato dell’impegno di quanti sentono la necessità di proporre un’alternativa reale alle forze politiche in campo in cui molti non si riconoscono più. Marina Benadduci ha accettato la candidatura a sindaco nella convinzione che in questo momento non è possibile tirarsi indietro e che ognuno dovrebbe dare il meglio di sé impegnandosi nei propri campi e con i propri talenti.

Quale politica alternativa propone la lista? Quella della democrazia diretta per cui chi governa deve proporre soluzioni dopo aver informato, ascoltato le diverse realtà e i bisogni di una comunità in cui le decisioni non cadano dall'alto, ma siano frutto di condivisione.

Quella della trasparenza e del rispetto della persona. Quella che trova soluzioni a favore dell'intera comunità del territorio e non degli interessi di gruppi economici e di potere. Quella che accoglie e non allontana o ghettizza.

In questa ottica non intende aderire ad alcun accordo con gli altri candidati alla carica di sindaco nella fase della campagna elettorale, compresa quella del ballottaggio.

 “Tolentino in comune” si rifà ai principi fondamentali della Costituzione e dell’antifascismo e per questo si dichiara di “sinistra” senza paura di apparire di parte se essere di parte vuole dire essere dalla parte di chi non ha rappresentanza, di chi soffre per le condizioni economiche attuali che penalizzano i più deboli, dei giovani che non trovano lavoro e sono costretti ad emigrare all’estero, dei migranti che scappano da guerre e privazioni terribili, dei bambini e dei loro diritti alla scuola, alla salute, al gioco perché una società civile deve mettere al primo posto i diritti dei bambini. Si tratta di un progetto politico a lungo termine che si impegna a costruire un presidio democratico e di partecipazione solido e permanente, oltre la scadenza delle Elezioni Amministrative, per opporsi alle lobby e agli interessi privati responsabili del degrado del Centro Storico, dell’erosione del territorio, dell’inquinamento dell’ambiente, della svendita dei beni comuni, della ricchezza creata per incrementare la rendita fondiaria.

 

In questo momento storico per la città colpita dal terremoto, Tolentino non ha bisogno di grandi opere, ha bisogno di ricostruire un tessuto sociale compromesso, di ritrovare il senso di solidarietà fondamentale per la prossima e lunghissima ricostruzione. Tolentino in collaborazione con gli altri comuni colpiti dal sisma non deve avere una visione miope del proprio presente, ma guardare al ruolo che dovrà avere nel futuro.

Per questo “Tolentino in comune” si pone anche come punto di riferimento per i cittadini, le associazioni, i gruppi, i partiti che vorranno condividere questa visione di città e essere disposti a ricostruire faticosamente la partecipazione dei cittadini. La democrazia va ricostruita, sperimentata e realizzata.

La lista “Tolentino in comune” ha cercato di unire tutte quelle persone o forze politiche attive a Tolentino che si riconoscono in un diverso modo di fare politica, come servizio e non come carriera. Se questa unità non si è realizzata del tutto è stato perché una cultura del confronto e della capacità di ascolto non è ancora possibile e richiede da parte di tutti un cambio di prospettiva che metta al primo posto il bene della città".

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