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Politica Tolentino

Tolentino, l'amministrazione comunale replica ai Cinque Stelle: "Solite illazioni. Questa è la collaborazione che danno alla città"

Tolentino, l'amministrazione comunale replica ai Cinque Stelle: "Solite illazioni. Questa è la collaborazione che danno alla città"

Dall'amministrazione comunale di Tolentino riceviamo

Non potevamo aspettarci cosa diversa dopo aver appreso che un consigliere del Movimento 5 Stelle, come solito accompagnato da uno dei fidi adepti, si è rivolto agli Uffici dei Servizi Sociali del Comune  pretendendo nell’immediato, perché questo è il loro stile non curante del lavoro degli altri o delle necessità di utenti e servizi, la graduatoria per gli assegnatari degli appartamenti di Colle Redentore.

Il tutto, minacciando scandali e misteri nella gestione di una delle tante emergenze che affliggono la Città, tuonando contro chi quotidianamente è sommerso dalla ordinaria e straordinaria amministrazione.   

Questo è il tipo di collaborazione che da sei anni a questa parte offrono alla Città! Ancora una volta il Movimento 5 Stelle perde una buona occasione per fare proposte concrete e preferisce insistere nel lancio di illazioni, alimentando il clima del sospetto e di gestione “opaca e misteriosa” che, al contrario, non appartiene a questa Amministrazione.

Mercorelli e Cicconetti dovrebbero sapere che il Comune di Tolentino, come tutti gli altri Comuni del cratere, deve quotidianamente affrontare situazioni d’emergenza in tutti i settori di competenza dei servizi comunali anche se non strettamente collegate al Sisma ma che sono state aggravate dal Sisma.

Mercorelli e Cicconetti dovrebbero sapere che il Comune di Tolentino non riesce a soddisfare tutta la domanda relativa ad alloggi per grave disagio sociali, in quanto il Centro Santa Teresa è al completo ed i lavori che hanno interessato l’ampliamento riguardano alloggi popolari (qui sì che c’è bisogno di graduatoria!); il buon senso e lo spirito di indefessi amministratori dovrebbe suggerire loro che l’Amministrazione non può permettersi di incrociare le braccia e dire che non c’è posto, non può perdere tempo a giudicare ma deve creare opportunità e lo deve fare in fretta.

Ci fa sorridere il fatto che attacchino questa Amministrazione, che si sta adoperando per dare un alloggio dignitoso a chi sarebbe costretto a vivere all’aperto, quando in altre parti d’Italia fanno della soluzione dell’emergenza alloggiativa un must della loro politica.

Leggiamo con notevole disappunto l’articolo di stampa del 14 marzo che riguarda l’assegnazione degli appartamenti in contrada Colle Redentore e, con la chiarezza che ci contraddistingue, riteniamo utile fornire informazioni reali e circostanziate, onde dissipare qualsiasi interrogativo.

Facciamo presente al M5S, che si dice tanto attento alle politiche sociali, che l’emergenza abitativa generatasi con il sisma del 2016 ha toccato svariate fattispecie: c’è chi ha perso la casa per inagibilità, più o meno grave, ma c’è anche chi casa non ce l’aveva già prima del sisma che  ha notevolmente aggravato situazioni preesistenti di grave disagio; il Comune ha l’onere di occuparsi, con fatti concreti e non solo con le parole, anche di questo tipo di emergenzialità.

La finalità dell’operazione in questione era, come appare evidente, quella di creare delle unità abitative necessarie a dare alloggio a nuclei familiari privi di autonoma sistemazione, (e ce ne sono tanti!) con particolare riguardo a persone che soffrono di un significativo disagio sociale, rilevato e riscontrato dagli uffici competenti: si è trattato di trovare un tetto a famiglie in grave difficoltà per la presenza di invalidi, minori, anziani o, aggiungiamoci pure, per chi stia attraversando  particolari difficoltà.

 

Sappiamo molto bene che l’immobile non ha subito danni! Infatti, i lavori che sono stati effettuati dal Comune riguardano non la manutenzione dell’immobile, bensì (come del resto evidenziato nella delibera G.C. n. 321 del 7.8.2017) l’adeguamento necessario alla suddivisione funzionale dell’edificio in n. 6 appartamenti. Adeguamento che non poteva certo essere posto a carico del proprietario che non ne avrebbe avuto alcun interesse.

Si afferma nell’articolo in commento che gli appartamenti in questione sarebbero stati assegnati anche a non residenti a Tolentino: bugia. La  realtà è che dei sei appartamenti assegnati solo uno è stato consegnato ad un nucleo familiare ad oggi non residente, ma il cui capo famiglia, purtroppo recentemente deceduto in tragiche ed inaspettate circostanze, era residente nel nostro Comune.

Relativamente alla continua accusa di dare alloggio ai container a persone non aventi diritto, ci preme ribadire che in un recente incontro con la Protezione Civile il Sindaco ha affermato che le situazioni di disagio sociale non possono essere sottovalutate, ma il Comune in questa fase si trova ad avere una sola struttura in grado di ospitare queste casistiche, che è quella del Villaggio Container, che ha posti liberi e che quindi, non priva nessuno di diritti acquisiti in relazione al Sisma.

Altrettanto evidente appare il fatto che questi alloggi dovessero essere realizzati in tempi estremamente rapidi, e da questo punto di vista sembra fuori luogo la polemica sollevata laddove frequentemente si sprecano le critiche (a torto o a ragione) per la lentezza con la quale la Pubblica Amministrazione riesce generalmente a dare risposta a situazioni emergenziali. Ed altrettanto superficiale appare la critica al metodo prescelto per l’affidamento dell’appalto dei lavori: oltre ad essere giustificato dall’art. 163, comma 6, del codice dei contratti pubblici (norma che consente il ricorso alle procedure di urgenza in caso di dichiarazione dello stato di emergenza), l’affidamento diretto sarebbe stato comunque giustificato anche in condizioni ordinarie data l’esiguità dell’importo.

Sorridiamo, perché in fondo siamo abituati alle performances di Mercorelli; un po’ meno a quelle della Cicconetti, sulla quale riponevamo un po’ più di umiltà e di rispetto vista anche la scarsa esperienza politica, ma in fondo non ci sorprendiamo perché se la scuola nazionale prevede una politica fatta prevalentemente da tanti diritti e da scarsi doveri, il risultato di chi la persegue non può essere molto diverso da questo.

Noi siamo abituati a trovare soluzioni; non conosciamo, invece, la politica del sussidio fine a stesso, del sospetto per partito preso e della mancanza di costruttività.

 

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