Tolentino, Ceselli (FI) esce dalla maggioranza: "Mi era stato promesso l'assessorato alla Sicurezza"
Un pastrocchio nello stile della peggior prima repubblica. Un tira e molla fatto di accuse reciproche, di richieste di cariche istituzionali, di rapporti tesi fra quelli che dovrebbero essere gli alleati della stessa coalizione. A Tolentino la nomina del nuovo presidente del consiglio comunale prevista (forse a questo punto) per giovedì pomeriggio in consiglio comunale, ha riaperto vecchie ferite mai totalmente rimarginate. E fa perdere un altro pezzo alla maggioranza ormai risicatissima che sostiene la giunta Pezzanesi. Andiamo per ordine.
Gennaio 2014: “Avevamo chiesto al sindaco Pezzanesi un posto in giunta, certi di essere ascoltati, ma abbiamo ricevuto una delega senza competenze decisionali. In pratica un’attività collaborativa, da noi svolta sin da prima e, sinceramente, penso che avremmo potuto avere qualcosa di più consistente”: era questo il commento a caldo del capogruppo consiliare di Forza Italia Carmelo Ceselli, nella nota inviata alla stampa, dopo il conferimento della delega “Ambiente e Decoro Urbano” al collega Antonio Trombetta, segretario del club Forza Silvio. Un mese prima i due, alla presentazione ufficiale del partito, avevano lanciato una richiesta specifica al sindaco: un rappresentante in giunta. In seguito al passaggio del primo cittadino e degli assessori al Bilancio e al Commercio Silvia Luconi e Orietta Leonori dall’ex Pdl al Nuovo centrodestra (oltre al consigliere con delega alla Cultura, capogruppo del Ncd, Alessandro Massi e ai consiglieri Giuliana Salvucci e Joseph Fogante), desideravano un incarico per dar voce anche a Forza Italia. “Ma questa delega mi sembra un po’ un contentino – spiega Ceselli – e non vogliamo fare da stampella a nessuno!". Poi, i rapporti fra Forza Italia e Trombetta si sono incrinati e quest'ultimo è approdato nel Gruppo Misto, pur rimanendo fedele alla maggioranza. In consiglio comunale, quindi, rimaneva il solo Ceselli in rappresentanza di Forza Italia.
Il 4 marzo scorso, in pompa magna, dopo una lunga serie di trattative, il sindaco assegnava al consigliere di Forza Italia Carmelo Ceselli le deleghe al Commercio e Attività produttive: un "premio" agli azzurri che avevano sempre sostenuto la maggioranza, ma che non erano mai stati rappresentati in Giunta. Per non minare gli equilibri, però, nessun rimpasto ma semplicemente la scelta di assegnare le deleghe al consigliere comunale.
Dopo poco più di quattro mesi da quella che sembrava la "soluzione finale" per poter arrivare a fine mandato (la scadenza naturale è la primavera del 2017) senza ulteriori scossoni, oggi arrivano le dichiarazioni di Ceselli (rilasciate a un solo organo di stampa, curioso, ndr) che afferma di voler riconsegnare le deleghe e che non voterà il presidente del consiglio comunale designato, Francesco Colosi (FdI) perchè "non adeguato e maturo per questo incarico". A monte di questa frattura fra Forza Italia e la maggioranza, c'è l'assessorato alla Sicurezza, da inizio mandato in mano a Giovanni Gabrielli della Lega Nord. Ceselli afferma che l'assessorato alla Sicurezza gli era stato garantito dal sindaco il quale poi invece si sarebbe "rimangiato la parola". Fra i due l'altra sera ci sarebbe stato un confronto molto duro, con Ceselli che se n'è andato sbattendo la porta.
E i numeri a sostegno della maggioranza diventano sempre più risicati, dopo che anche l'ex presidente del consiglio comunale Mauro Sclavi aveva rassegnato le proprie dimissioni dall'incarico approdando nel Gruppo Misto. Un rapido calcolo dice che probabilmente Colosi sarà eletto presidente del consiglio alla terza votazione, quando sarà sufficiente la maggioranza semplice e non più quella qualificata, con nove voti contro gli otto della minoranza che appare intenzionata a votare compatta il consigliere del Pd Jacqueline Cesaretti. Mancano circa dieci mesi per la fine di questo mandato. E se queste sono le premesse, per quello che resta della maggioranza che sostiene Pezzanesi, non saranno giorni facili.
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