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Terme di Sarnano, i soci di minoranza contestano l’Assemblea: "Procedure viziate e nessun mandato al Concordato"

Terme di Sarnano, i soci di minoranza contestano l’Assemblea: "Procedure viziate e nessun mandato al Concordato"

SARNANO - Tensione e polemiche dopo l’Assemblea dei soci della Sarnano Terzo Millennio Srl del 5 settembre, incentrata sul futuro delle Terme di Sarnano. I soci di minoranza, in una nota diffusa alla stampa, hanno espresso forte contrarietà rispetto all’andamento della riunione e alle decisioni assunte.

Secondo quanto riferito, su 104 convocazioni inviate, solo tre soci - il delegato del Comune (il sindaco Luca Fantegrossi) e due soci riconducibili all’amministrazione comunale - avrebbero votato a favore della procedura di Concordato preventivo. "Un dato che dovrebbe far riflettere - affermano i soci di minoranza - sulla poca credibilità e trasparenza delle scelte del socio di maggioranza, che sembra aver ignorato il valore collettivo delle Terme e il necessario dialogo con la cittadinanza".

I soci di minoranza contestano inoltre come l’Assemblea non potesse conferire alcun mandato all’amministratore - già dimissionario dal 6 agosto - a presentare la domanda di Concordato. Le irregolarità segnalate riguardano anche la convocazione, definita "viziata", e la mancanza della presenza di un notaio, ritenuta obbligatoria trattandosi "di un’assemblea straordinaria prevista dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza".

Durante la discussione, i soci di minoranza hanno incalzato l’amministratore sui motivi per cui il Concordato sarebbe l’unica via percorribile. Lo stesso amministratore - si legge nella nota - avrebbe "ammesso la propria contrarietà a tale scelta", ricordando di "aver avviato contatti con imprenditori interessati a una privatizzazione, in particolare con un gruppo romano" che - a fronte di condizioni considerate favorevoli - aveva "posto come vincolo il non avvio di alcuna procedura concorsuale". Tale opzione sarebbe stata però "scartata dal socio di maggioranza", inducendo l’amministratore a presentare nuovamente le proprie dimissioni irrevocabili.

A generare ulteriore malumore, il "silenzio imbarazzante" attribuito al sindaco-delegato Fantegrossi, che - secondo la nota - non avrebbe fornito chiarimenti "nonostante le ripetute sollecitazioni in merito alle dichiarazioni dell’amministratore uscente".

“Alla luce di quanto emerso in Assemblea - concludono i soci di minoranza - sembrano emergere elementi nuovi e inattesi, che riteniamo meritevoli di verifiche più approfondite, non solo a tutela dei nostri diritti ma anche nell’interesse dei cittadini che hanno a cuore il futuro delle Terme”.

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