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Politica Matelica Tolentino

"Spese pazze" in regione, Massi, Procaccini e Di Furia assolti "perchè il fatto non sussiste"

"Spese pazze" in regione, Massi, Procaccini e Di Furia assolti "perchè il fatto non sussiste"

E' stato assolto con la formula più ampia Francesco Massi, nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette "spese pazze" della Regione Marche.

Massi, avendo rinunciato al rinvio per il sisma, è stato giudicato questa mattina e assolto "perchè il fatto non sussiste".  L'accusa, rappresentata dal pm Ruggiero Dicuonzo aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione, con attenuanti generiche. Invece i giudici hanno scagionato gli imputati con formula piena confermando le decisioni del gup.

Già a settembre, il giudice per l’udienza preliminare Francesca Zagoreo nelle Marche aveva assolto quasi tutti gli imputati. L’indagine sulla Rimborsopoli tra il 2008 e il 2012 dei consiglieri regionali delle Marche si era chiusa con una enorme bolla di sapone. Gli imputati, stando alla procura di Ancona, come altri colleghi in tutta Italia avrebbero usato fondi pubblici per spese private. Il gup, però, aveva quasi totalmente cassato il procedimento per peculato emettendo una sentenza di non luogo a procedere per 55 imputati, rinviandone a giudizio, ma solo per alcuni capi di imputazione, altri sei, e assolvendone altri cinque che avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. A processo, sono andati Ottavio Brini, Franco Capponi, Enzo Marangoni e gli imputati assolti oggi: Cesare Procaccini (Comunisti italiani) e Francesco Massi Gentiloni Silveri (Ncd).

 

 "Finisce un periodo di 5 anni di sofferenza". Dopo il verdetto di assoluzione dall'accusa di peculato nel procedimento per le cosiddette 'spese facili' in Regione, l'ex consigliere Pdl Francesco Massi Gentiloni Silveri non nasconde la propria soddisfazione. "Abbiamo potuto documentare tutto e giustificare ogni spesa sin dall'inizio - ha ribadito Massi -. Sempre con la coscienza pulita per aver agito in ogni momento con la massima onestà e trasparenza".
    "Posso dire questo - ha proseguito - per me e per il capo segreteria Di Furia. La funzione di controllo che ci era demandata è stata sempre portata avanti con il massimo scrupolo e pignoleria". "I fatti e il processo ci hanno dato ragione", fa eco Di Furia. "La funzione della politica - ha aggiunto Massi -, quella assolta con totale dedizione e altruismo, oggi ne esce vincitrice. Particolare gioia - ha concluso - provo non solo per me ma anche per la mia famiglia che ha sofferto con me e per tutti quelli che, in tutti questi anni, non hanno mai dubitato della mia onestà". (ANSA).

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