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Politica Macerata

"Sindaco non faccia lei il giullare, sennò tra una burla e l'altra mette in scena Scialacquaroli"

"Sindaco non faccia lei il giullare, sennò tra una burla e l'altra mette in scena Scialacquaroli"

Egregio signor Sindaco, stimatissimo pare un’enfasi eccessiva, capisco di starle in uggia e, del resto, chi fa il mio mestiere per definizione deve stare antipatico a chi comanda, ma che lei arrivasse a rubarmi il mestiere mai me lo sarei creduto.

Le dico subito che in Consiglio comunale lunedì scorso il gioco delle tre carte o delle due lettere non le è venuto benissimo, si può fare meglio: magari se frequenta le piazzole dell’autostrada dove di solito gli imbonitori esercitano l’antica arte del “carta vince carta perde” piglia un po’ di dimestichezza. Oh, sia detto a suo onore, sempre meglio del suo apprendista: l’assessore cazzuola che a domande precise ha contrapposto spocchiose reticenze omissive.

Cose dell’altro mondo e infatti c’è stato un inatteso sbarco di alieni venuti a stupirsi di come si vive a “lie-town” (per la traduzione consulti l’Oxford Dictionary of English e anche se non vende più i computer Apple le basta Google: credo peraltro sia la fonte principale di una sua assessora che nella “scemeggiata” consiliare la guardava con occhi compassionevoli).

Pare li abbiano chiamati per la festa dei commercianti, considerando la sua piece in Consiglio comunale sembra più la farsa dei commedianti (con tutto il rispetto per chi fatica in negozio ogni santo giorno e forse meriterebbe che le sue istanze fossero rappresentate con un po’ più di serietà).

Per la verità ultimamente l’Associazione Culturale dei Commercianti del Centro Storico – un’intitolazione che pare un romanzo a puntate – si è data agli spettacoli pare finanziati da un munifico costruttore che, legato da parentela familiare, sponsorizza la campagna elettorale di un candidato vannnacio-leghista.

Chissà se tutti i commercianti sono d’accordo con questa liaison. Comunque valorizzare il centro storico con simili iniziative è davvero una cosa da marziani.

Lei Sindaco-croupier ce l’ha spiegato: “Che io li sordi li do a tutti”.

Vannaccia miseria viene da dire: perché non c’abbiamo pensato prima? Mettiamoci in fila: Macerata è davvero il paese di Bengodi e Calandirino è tra noi!

Dicono che lei Sindaco sia molto seccato delle mie giullarate. Le ricordo un passo del De Principibus di Niccolò Machiavelli: “Uno errore dal quale e principi con difficultà si defendano, se non sono prudentissimi, sono gli adulatori de’ quali le corti sono piene; perché gli uomini si compiacciono tanto nelle cose loro proprie e in modo vi si ingannano, che con difficultà si defendano da questa peste. Perché non ci è altro modo a guardarsi dalle adulazioni, se non che gli uomini intendino che non ti offendino a dirti el vero”.

Vede sindaco lei è vittima quanto meno di adulazione. Ma forse anche di una certa frequentazione. Lei – dica la verità – però un po’ a fare il piacione ci si acconcia.

E’ come i vestiti, pardon le camicie nuove dell’imperatore. Lei se la prende col Giullare che dice: “Il Re è nudo”, ma si dovrebbe guardare da chi le fa fare brutte figure in pubblico.

Quella che ha fatto lunedì è pessima. Ha cercato di metterci una toppa, ma siccome è nudo non sa dove appiccicarla e le è rimasto il buco.

Ci ha fatto sapere che la sua famosa lettera del 2 luglio in cui pietiva dal presidente della Regione Francesco Acquaroli 20 mila euro per la festa dei commercianti del centro storico comandata dal suo camiciaio di fiducia è conseguente a un atto della Regione medesima.

La festa, scrive lei, si fa il 4 e 5 ottobre con ricchi premi e cotillons.

Incalzato da Andrea Perticarari - acuto consigliere del Pd - ha perso la brocca. Devo dire che Perticarari pareva Cicerone con Catilina, gli è mancato solo il “quosque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?” (fino a quando Catilina abuserai della nostra pazienza?), ma l’ha messa alle strette.

M’è parsa anche sconfortante la difesa della par condicio elettorale fatta dal segretario generale, che credo sia come lo yogurt: a scadenza breve, per giustificare la censura che lei ha imposto ai lavori del Consiglio.

Una rappresentazione, se lo lasci dire da chi come giullare sta sempre in scena, miserevole; la farsa si poteva intitolare “il volto pavido del potere”!

E guardi lei ha impedito la diretta sul web, ma c’erano abbastanza persone che hanno dato vita a un robusto e fragoroso passa parola.

Ci ha spiegato che ha scritto la lettera perché in Regione era già stato presentato un progetto a nome dell’Associazione culturale - e si sottolinea culturale – commercianti del centro storico.

Come rafforzativo aggiunge che la manifestazione la fa anche il Comune con la Pro loco.

Le chiede Perticarari: ci fa vedere dov’è protocollato il progetto, quale delibera di giunta parla di questa manifestazione?

E lei sventola il calendario degli avvenimenti previsti dal Comune da cui si evince che esiste una data per una non meglio precisata manifestazione dei commercianti: il 20 e 21 settembre.

A Perticarari che glielo fa notare lei risponde: “Eh, mi sarò sbagliato!”.

Guardi Sindaco io ci ho provato in tutti i modi a scambiare le date battendo sul computer i diversi numeri: non c’è modo di confondersi.

Le viene chiesto dal consigliere del Pd perché il Comune dice di partecipare a questa festa senza una deliberazione.

E lei risponde: “Ma lo voi capì che quelli so soldi della Regione? Il Comune non ci mette una lira, se la Regione mi dà 20 mila euro che fo: non li piglio? E’ da quando so Sindaco che vo pigliando i soldi.”

Che siano del Comune o della Regione i soldi arrivano sempre dalle tasse di tutti noi.

Diceva Margaret Thatcher: “Non esistono i soldi pubblici, esistono solo i soldi che i contribuenti danno al settore pubblico. Non andrebbe mai dimenticato che le risorse drenate dalle disponibilità individuali per essere utilizzate dalla Pubblica Amministrazione richiedono di essere spese per offrire servizi utili ai cittadini”.

La Thatcher per i liberali e anche per quelli della sua parte politica (a proposito con chi sta lei? Con Salvini? Con la Meloni? Con Vannacci? Di certo non sta con chi l’ha eletto: la lista civica) è una sorta di libro della legge, ma forse lei non sa chi era Margaret Thatcher.

Nella sua farsa in Consiglio comunale ha brandito la lettera sua alla Regione, il calendario degli eventi e la lettera di risposta della Regione.

Che la smentisce clamorosamente. Non c’era alcun progetto presentato e la Regione non destina a quel progetto fantasma quei soldi che lei ha preteso, ma li dà al Comune per iniziative a sostegno del commercio.

Le chiede Perticarari: “Ma il protocollo di queste missive dov’è?”

Lei a quel punto si è descamiciato, ha cominciato ad alterarsi e ha gridato: “E che ne sapìo? La Regione mi dà sti soldi, ma i soldi so di quello che l’ha chiesti col progetto, e magari non je bastano neanche. Glieli dà Acquaroli”.

Si rende conto? Sotto campagna elettorale lei fa figurare il presidente della Regione come uno che fa voto di scambio.

Lo fa diventare Scialacquaroli, non credo ne sia felice, perché butta soldi dei contribuenti in una iniziativa di cui nulla si sa.

E non ne sa nulla neppure lei perché alla fine proprio a seguito della risposta della Regione le è toccato di fare – alla chetichella – mercoledì per una festa che comincia oggi una delibera da 15 mila euro gestiti da una società di Ascoli chiamata in corsa a cercare di evitare la brutta figura.

E che per questo s’è dovuta affidare agli alieni. Lei pensa davvero che dei pupazzi da quinta elementare possano dare lustro a un centro storico disegnato da Vanvitelli, Contini, Tibaldi, Torelli, Aleandri e in epoca fascista da Bazzani?

Ma lei lo sa che Macerata è un trattato di architettura vivente?

Sindaco, da giullare a giullare, mi ascolti. Noi dobbiamo sì enfatizzare, talvolta anche prendere in giro, ma ci deve essere un fondo di verità sempre nelle storie che raccontiamo.

Un giullare non s’adira – come è successo a lei beccato con le mani nella marmellata – e se deve smascherare qualcuno lo fa.

Lei invece ha cercato di occultarsi e di occultare la verità.

Abbiamo capito che: non è vero che c’era un progetto già presentato in Regione prima della sua lettera; che lei ha scritto quella lettera per fare un piacere a qualcuno (sotto dettatura? La verità ora ce la può dire Sindaco); che far diventare il presidente della Regione Francesco Scialacquaroli non è politicamente profittevole; che il suo amico non aveva la minima idea di cosa fare, ma voleva mettere le mani sui ventimila euro; che lei ha dovuto tentare di mettere una toppa al pasticciaccio brutto dell’Associazione culturale commercianti del centro storico con una delibera che smentisce tutta la sua ricostruzione.

È davvero roba da marziani.

Ah, mi raccomando; si goda la festa anche se stavolta causa gli sberleffi di un giullare non le è venuta con la camicia!

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