Dal gruppo politico Cittaverde, riceviamo.
La proposta di realizzare l'Ospedale a Montecosaro Scalo nell'area di proprietà dell'Asur è "vecchia" di un anno.
E' strano che la vicenda dell'area inquinata venga "ufficializzata" ora come un coniglio che esce dal cilindro.
C'è poi una questione di merito: acquistare e bonificare anche solo parzialmente un'area non pubblica che ovviamente ha un costo importante come se fosse un fatto di ordinaria amministrazione mentre invece bonificare un'area pubblica che la Regione Marche dovrebbe bonificare perché fortemente atrofizzata, che ha pagato e paga un alto prezzo in termini finanziari e molto probabilmente anche in termini di rischio ambientale e sanitario diventa, stante gli annosi ritardi prima dello Stato e, da anni, della Regione Marche che ne ha competenza come quella di Montecosaro Scalo, quasi un tabù, tanto che bisgonerebbe metterci sopra una pietra tombale.
Per questo sono disarmanti le considerazioni dell'assessore all'ambiente della Regione Marche perché sottintendono anche una visione politica che per le popolazioni interessate è inaccettabile.
E' bene che anche un assessore all'ambiente tenga presente che una bonifica di un'area pubblica in zona atrofizzata è anche un risarcimento di carattere sociale del danno subito, dei rischi sanitari mai quantificati ai danni di immagine e materiali arrecati ai Comuni e al bene pubblico come l'acqua. Se la scelta di realizzare il maxi ospedale alla Pieve è una scelta politica lo si dica e non si scomodino le politiche ambientali che sono state inesistenti nonostante la gravità.
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