Deborah Pantana, consigliere comunale a Macerata del gruppo di Forza Italia, torna ad esprimersi sulla questione riguardante gli effetti del Decreto Legge n. 183, o "Salva banche", per risparmiatori, piccoli azionisti e obbligazionisti di Banca Marche con un ordine del giorno da discutere in consiglio comunale.
"Dopo oltre due anni di commissariamento, Banca Marche ha subìto perdite superiori al miliardo di euro - afferma la Pantana -, ed i piccoli risparmiatori, circa 43mila piccoli azionisti ed un migliaio di obbligazionisti subordinati con l’entrata in vigore del piano “Salva banche” D.L 183, hanno visto andare in fumo almeno un miliardo e mezzo di euro di investimenti; ricordo inoltre che almeno 600 milioni di questi risparmi sono il frutto del lavoro delle famiglie, piccole imprese, risparmi del tessuto sociale marchigiano, ed il resto delle perdite, invece, risulta a carico di investitori istituzionali, in particolare delle Fondazioni principali azioniste dell’ex Banca delle Marche; stando ai numeri del bilancio 2012, inoltre, solo la Fondazione Carima, che si rifiutò di aderire all’ultimo prestito obbligazionario dell’Istituto, ha visto vanificarsi circa 160 milioni di euro. Oltre al dissesto finanziario, poi, vi sono le inchieste giudiziarie della Procura di Ancona e di Roma che indagano su dirigenti, amministratori, imprenditori e consulenti dell’ex Banca delle Marche, per reati che a vario titolo vanno dall’associazione per delinquere, all’appropriazione indebita, alla corruzione tra privati, e così via". Dura la condanna del consigliere di Forza Italia: "E’ inaccettabile che il Governo Nazionale, per scansare la procedura del Bail In bancario, decisa dall’UE e appoggiata dallo stesso Governo Renzi, a cui dal 1 gennaio 2016 sarebbero state soggette le banche in dissesto, successivamente con il cosiddetto “Decreto Salva Banche” permetta che le azioni dei soci restino insieme al credito deteriorato delle banche indebitate, generando così un danno ai piccoli azionisti che si vedono azzerate le azioni e le obbligazioni subordinate".
Fatte queste premesse, Deborah Pantana invita l'amministrazione comunale di Macerata "ad intraprendere tutte le misure possibili per tutelare i piccoli azionisti e i risparmiatori della ormai ex Banca Marche, anche attraverso le seguenti azioni: attivarsi presso l’ANCI per sollecitare il Governo ad approvare celermente provvedimenti che minimizzino gli effetti negativi del Decreto Salva Banche senza produrre ulteriori danni per la collettività; sollevare presso la Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale del decreto sulle “bad Banks” per conflitto con il principio presente nella Costituzione Italiana della tutela del risparmio garantito".
Post collegati

Ricci a Civitanova, con bicicletta e pane ("antifascista"): 'In 5 anni di Acquaroli nessun progresso per le Marche"

Commenti