Palazzo Toffee, il sindaco di Camerino Pasqui smentisce: "Mai firmata nessuna ordinanza"
Dal Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui riceviamo:
In questo anno tremendo ci siamo trovati a dover fare il possibile e, spesso, anche l’impossibile. Non siamo attrezzati, però, per revocare ciò che non esiste. Il riferimento è all’invito (da parte di un consigliere comunale) di revocare l’ordinanza di messa in sicurezza del palazzo di Viale Seneca, identificato come Palazzo Toffee. Come posso revocare una ordinanza che non ho mai firmato? Lo chiedo ai soliti noti che, pur ricoprendo incarichi istituzionali da ormai qualche anno, ignorano la differenza tra una ordinanza del sindaco e una comunicazione di inizio lavori da parte dell’ufficio.
E’ del 5 settembre, infatti, la nota con cui la Regione Marche autorizza la demolizione del palazzo in oggetto (in alternativa all’intervento di messa in sicurezza già approvato dalla stessa Regione), a seguito dell’intervento dell’amministrazione comunale che, nonostante la pendenza di un ricorso al Tar, aveva richiesto un nuovo sopralluogo teso a valutare l’effettivo intervento da realizzare tra la demolizione e la messa in sicurezza.
Già in passato, in una nota a mia firma, avevo affermato (allegando anche una relazione dell’ufficio tecnico che allego di nuovo) quanto segue: “Abbiamo scelto di non attendere l’esito del ricorso al Tar e di procedere ad un ulteriore sopralluogo per velocizzare le operazioni di riapertura di Viale Seneca. I tecnici della Regione Marche hanno effettuato un sopralluogo presso il così detto Palazzo Toffee, dopo che il GTS dei mesi scorsi ne aveva accertato la necessità di messa in sicurezza e che i tecnici incaricati dai proprietari avevano invece indicato un livello di danno che ne suggeriva la demolizione. Non è intenzione di questa amministrazione, contrariamente a quanto si vuole far intendere, prediligere le messe in sicurezza rispetto alle demolizioni o viceversa, anche perché il sindaco e la giunta non ne hanno neanche competenza. Riteniamo, invece, che per ogni singolo caso debba essere individuata la soluzione migliore sotto tutti i profili, in particolare quelli di tutela degli stessi proprietari che non dovranno trovarsi un domani a fare i conti con antipatiche sorprese. Non a caso abbiamo scelto, appunto, di procedere con la richiesta di ulteriore sopralluogo al di là di quella che sarà la decisione del TAR. I tecnici della Regione Marche, secondo quanto relazionato dall’ing. Marco Orioli del nostro ufficio tecnico, esaminata la documentazione prodotta dal tecnico di fiducia della proprietà, hanno richiesto un’integrazione assegnando il termine del 21 agosto per la presentazione della documentazione attestante lo stato di danno del fabbricato e il conseguente livello operativo dell’immobile. Si prevede con realismo, quindi, di poter avere un parere definitivo in merito entro la fine di Agosto o i primi del mese di Settembre e poter immediatamente dar via alle opere necessarie alla riapertura di viale Seneca”.
Oggi quella autorizzazione è arrivata (5 settembre), il palazzo sarà demolito e Viale Seneca riaperto in tempi brevi. Tutto come previsto, quindi, nel pieno rispetto delle norme e nell’assoluto interesse della cittadinanza. Un principio, quest’ultimo, che invece appare decisamente sconosciuto a chi continua a fare strumentalizzazioni politiche giocando su falsità, termini tecnici e sciocchezze di ogni genere.
In ogni caso, per fare ulteriore chiarezza circa le messe in sicurezza e le demolizioni, abbiamo deciso di organizzare per i prossimi giorni un dibattito a cui parteciperanno anche l’ingegner Spuri, direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione delle Marche, ed il Comandante dei Vigili del Fuoco di Macerata. Contestualmente chiediamo, a chi ha il dovere istituzionale di informarsi, di studiare la differenza tra una ordinanza del sindaco ed una comunicazione di inizio lavori.
Gianluca Pasqui
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