Luconi vs Mercorelli: "Non ama la sua città e studia poco. Fa politica senza costrutto"
La guerra dei numeri sul bilancio del Comune di Tolentino continua. Da un lato l'amministrazione comunale che vede sereno all'orizzonte, tanto da paventare una riduzione delle tasse nel 2017. Dall'altra, il Movimento Cinque Stelle secondo cui i tolentinati hanno sul groppone 70 milioni di debito.
E proprio alla recenti affermazioni del capogruppo pentastellato Gian Mario Mercorelli risponde con una nota l'assessore al Bilancio, Silvia Luconi, per la quale "Appare evidente che Mercorelli brancola nel buio, non ha argomenti costruttivi e quello che scrive nei suoi comunicati è la solita “solfa” che ci propina in ogni Consiglio comunale.
E’ un consigliere che fa guerra a prescindere e a chiunque tenti di salvaguardare il “bene comune”, è un consigliere che non ha alcun tipo di argomento costruttivo, che non vuole crescere e che non vuol far prosperare la nostra Comunità.
Attacca il premier Renzi, il quale nonostante sia noto non è propriamente vicino all’idea politica di questa amministrazione, ha compreso quanto potrebbe essere dannoso mandare in default il 90% dei Comuni italiani che si trovano alla stessa stregua di Tolentino e adotta pertanto una serie di provvedimenti atti, ad aiutare gli enti a risanare i bilanci - mi riferisco alla cancellazione degli 8 milioni di residui non più riscuotibili e molto datati che vengono depennati per permettere di ripulire il bilancio e farlo più rispondente alla realtà.
Senza pudore il consigliere tira in ballo, ancora una volta, la questione della Corte dei Conti e nuovamente ci serve la risposta su un piatto d’argento: non esiste a memoria d’uomo un amministratore o un aspirante tale che pur di vedere il Comune dove vive fallito, avvia i carteggi alla Corte dei Conti e fa fare addirittura un’interrogazione parlamentare per far si che si puntino gli occhi su Tolentino, auspicando che qualcuno possa finalmente udire le sue urla disperate.
Non mi dilungherò sui dati numerici" dice ancora la Luconi "perché ne ho dato ampio conto sulla stampa nei giorni passati e nell’ultimo Consiglio comunale. Mi contengo soltanto a dire che se ci fossimo limitati a urlare e inveire come solo il Movimento 5 Stelle sa fare adesso non avremmo un Bilancio sulla via del risanamento che riesce a pagare i propri fornitori in 60 giorni, che risparmia oltre 500 mila euro l’anno tagliando le dirigenze e pre pensionando, che diminuisce gli stipendi degli amministratori, che risparmia quasi oltre 100 mila euro grazie all’illuminazione pubblica a led, che probabilmente coprirà il disavanzo addirittura prima della scadenza del 2017, che può iniziare a ragionare sulla diminuzione della tassazione, cosa che fino allo scorso anno, grazie ai debiti lasciati dalla precedente amministrazione e grazie ai tentativi di sabotaggio del Movimento 5 Stelle, era un ipotesi alquanto remota.
Mercorelli, inoltre, mi cita impropriamente dicendo che ho candidamente ammesso che non verranno mai restituite le somme pagate dai cittadini in eccedenza per far fronte ai disonesti che non pagano le tasse: così facendo Mercorelli critica tanto la vecchia politica e si fa fautore di un nuovo tipo di amministrazione ma in realtà non è molto lontano da quella vecchia politica che lui condanna, forse è peggiore, in quanto ha capito benissimo come si può colpire facilmente l’opinione pubblica facendo scrivere sulla stampa visioni e comunicazioni distorte rispetto alla realtà. In Consiglio comunale ho ribadito e ci sono le registrazioni a testimonianza, che il pagamento dei costi della tassa rifiuti devono essere coperti interamente dal tributo stesso. Questa non è una normativa voluta da noi ma è una normativa statale e che Mercorelli dovrebbe conoscere, se studia come dovrebbe. Quindi, preciso ancora una volta, il Comune di Tolentino non può restituire somme ma può cercare di gravare meno sulla cittadinanza riducendo la tassa stessa.
Auspico che questa stucchevole polemica finisca qui in quanto credo che i cittadini vogliano venire a conoscenza di fatti concreti e ne abbiano abbastanza di “prime donne” che fanno politica non per passione, senso del dovere e senso di servizio ma per puro spirito contraddittorio e non costruttivo".
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