Stavo seguendo le ultime vicende relative alle polemiche sui parcheggi nel Comune di Tolentino e associavo questa situazione alla vecchia, ma famosa canzone dei Pooh “Uomini soli”.
Vedo infatti molta solitudine e molta malinconia negli occhi degli amministratori comunali. Ben celata, si intende, a volte perfino brillantemente dissimulata. Ma in cuor loro, essi si sentono soli ed intimamente sconfitti. Rassegnati a dover mettere le mani in tasca ai cittadini, attraverso una detestabilissima tassa sul parcheggio, fanno affiorare ovunque tutto il loro nervosismo. Sanno perfettamente di aver torto, che la ragione alberga altrove, ma devono andare avanti lo stesso. Devono vincere quest’ultima battaglia sapendo di perdere definitivamente la guerra. Misteri profondi dell’animo umano ai quali mi inchino con deferente e silenzioso rispetto. Non mi taccio invece sui comportamenti di quattro esponenti di primissimo piano della maggioranza comunale. Il primo tra questi è il sindaco Pezzanesi.
Dopo aver subito, solo due giorni prima, una manifestazione di piazza con più di cinquecento persone, Pezzanesi – fresco come una rosa di maggio – si è recato ad un raduno elettorale a San Severino per sostenere un candidato sindaco locale. Qui il Nostro ha raccontato tra lo sguardo incredulo dei presenti come i contestatori contrari alla di lui politica fossero per lo più suoi atavici nemici ideologici, quindi stranieri, infine aderenti ai centri sociali, e perfino qualche foreign fighters simpatizzante dell’ISIS. L’idea che vi fosse qualcuno che non voleva pagare una odiosa tassa sul parcheggio non l’ha neppure sfiorato. Per dire di che pasta è fatto l’uomo.
A seguire va registrata la posizione dell’assessora al Bilancio Luconi, a dimostrazione che la maggioranza è composta non solo da uomini, ma anche da donne sole. In una nota diffusa alla stampa la giovane titolare del portafoglio della città ci spiega, assieme a concetti elementari e fanciulleschi che manco la Vispa Teresa, come la politica generi mostri. Sì, proprio essa politica tout court e non la lotta politica o la battaglia politica. Il buon Goya, attraverso un famoso disegno tentò di affermare che fosse il sonno della ragione a generare mostri. La Luconi osa di più e alza l’asticella. Mi piego deferente davanti a tanta faccia tosta e invito tutti a genuflettersi al suo cospetto. Ci vuole davvero grande coraggio ad affermare nero su bianco un concetto del genere. Soprattutto se un uomo come Paolo VI, solo un paio di decenni fa definì la politica come la “più alta forma di carità”.
Ma andiamo avanti e dopo la giunta passiamo ai consiglieri comunali. Il consigliere del Gruppo Misto, ex Forza Italia, Antonio Trombetta, ha pensato bene di vergare un comunicato stampa così da diffondere all’urbe e all’orbe il suo acutissimo pensiero. Ma prima bisogna spiegare bene l’antefatto. In un gruppo tematico di un famoso social network, contrario ai parcheggi a pagamento, viene rilanciato un post in cui lo stesso Trombetta afferma il seguente concetto: “è bello vedere delle zecche rosse nullafacenti farti lo screening su quello che scrivi…” La definizione tutt’altro che sportiva di zecche rosse ha fatto infuriare i più e dalla pagina del social network ne è scaturito un profluvio di polemiche. Chi si aspettava da Trombetta parole di scuse o contrizione è rimasto deluso perché egli se l’è presa non già con sé stesso, ma con chi furtivamente estrapola le sue pagine personali sui social e le utilizzano a loro piacimento (sic!). Il Trombetta, secondo lui medesimo, avrebbe tutto il diritto di apostrofare gli altri come zecche rosse, ma guai se gli altri dovessero andare a sbirciare sul suo profilo facebook. Mi auguro almeno che qualcuno gli faccia uno 'spiegone' di come funzionino le impostazioni di privacy nei social network, così da evitargli per una prossima volta un’altra figuraccia. Sul merito del suo pensiero (si fa per dire…) non nutro speranza alcuna e evito di perderci tempo.
Chiude infine la giostra il capogruppo della Lega Nord Giuseppe Cicconi il quale ha ritenuto di vitale importanza far sapere a tutta la cittadinanza di “aver fatto un commento contro le zecche rosse, persone cioè in grado di insultare a basta senza confrontarsi civilmente”. Peggio di questa c’è solo la seguente barzelletta: "non sono io ad essere razzista, sono loro che sono negri”. Ecco, diciamo che Cicconi l’ha ampiamente superata.
Con queste quattro punte di lancia di cui ho appena riferito le recentissime gesta, l’amministrazione comunale di Tolentino si accinge ad approvare un piano parcheggi lacrime e sangue dalla durata di almeno un quarto di secolo. Poi, verosimilmente, sui cinque anni dell’amministrazione Pezzanesi calerà la tela. Lenta. Implacabile. Inesorabile. Se li prendi singolarmente tutti sanno che andrà a finire così. Se invece li affronti in gruppo, il gruppo si trasforma in una muta pronta ad aggredire e sbranare l’estraneo o chi dal branco prende le distanze. Le vicende accadute a Mauro Sclavi ne sono la dimostrazione lampante. Questa maggioranza che si è fatta muta da caccia, è in realtà composta da uomini e donne sole. Loro malgrado…
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