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Espulsione dal Pd, Carancini non ci sta: salta una possibile candidatura per le Regionali?

Espulsione dal Pd, Carancini non ci sta: salta una possibile candidatura per le Regionali?

Romano Carancini non ci sta. Il sindaco di Macerata, a seguito del propagarsi della notizia di una sua espulsione dal Partito Democratico, difende le proprie ragioni tramite un post di sfogo pubblicato su Facebook: “Dalla mia rielezione del 2015 ad oggi ho versato al PD comunale l’esatto somma di 8.881,00 € nel rispetto delle norme che prescrivono, per gli eletti, il versamento del 10% sul netto di quanto percepito in ragione della funzione di Sindaco. Ho rispettato le regole finanziarie e soprattutto il partito a cui appartengo da sempre, fin dal 2000 come consigliere comunale e successivamente da sindaco".

A chiarire la cifra contestata dal partito è lo stesso Carancini: "L’oggetto del contrasto tra me e il PD è la somma di 2.692,00 €. L’entità della somma suddetta deriva dal fatto che nel 10% del compenso netto percepito e versato al PD ho tenuto conto - credo legittimamente - del costo della polizza assicurativa di 1.100,00 € circa che ogni anno pago personalmente in relazione alla mia funzione di amministratore pubblico".

L'oggetto del contendere è, dunque, una divergenza riguardo la detrazione o meno del costo dell'assicurazione: per Carancini andrebbe detratta, per la Commissione di Garanzia Provinciale no. 

Quest'oggi è stato convocato d'urgenza il Dirittivo locale del Partito Democratico, dal quale protrebbe arrivare la decisione definitiva riguardo l'espulsione o meno del primo cittadino dal partito: "Su questa vicenda sono stato ascoltato dalla Commissione di Garanzia Provinciale del PD il 26 marzo scorso in occasione della quale ho illustrato le mie ragioni e sentendomi rispondere che le argomentazioni erano serie ed avevano un fondamento nella incertezza delle disposizioni, in ogni caso senza prendere alcuna decisione e riservandosi di comunicarmela. A questo momento non vi è stata nei miei confronti alcuna comunicazione ufficiale". 

Non manca un attacco frontale alla stampa locale: "È evidente l’enorme discredito che la divulgazione delle false notizie mi hanno procurato dal punto di vista personale, familiare, professionale e, da ultimo, anche politico. Naturalmente, su questo profilo della vicenda, mi riservo ogni azione legale nei confronti di chi ha profondamente offeso e danneggiato la mia persona". 

Secondo Carancini, quello del mancato versamento delle quote sarebbe un pretesto per ostacolarne la candidatura per un posto in consiglio regionale (elezioni previste nel 2020, ndr), come sua volontà nemmeno troppo celata. Una serie di malumori interni che si trascinerebbe sin dal 2010. "Sotto il profilo politico, qualora questa decisione fosse già stata assunta - e ribadisco a questo momento nulla so - è evidente l’attacco di un pezzo di dirigenza del PD comunale e provinciale nei miei confronti, manifestatosi anche in altre occasioni pure formalmente". 

Ecco il contenuto completo del post di Romano Carancini apparso su Facebook: 

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