Brutta settimana quella appena trascorsa per il sindaco di Macerata Romano Carancini, che è stato oggetto di dure contestazioni ed offese, subite sia in prima persona che, come purtroppo spesso accade nel mare magnum di internet, anche attraverso i social.
E' iniziato tutto lunedì scorso, con le contestazioni al di fuori del tribunale, quando il primo cittadino fu preso di mira da un gruppetto di manifestanti, dopo aver partecipato all'udienza preliminare del processo per il delitto di Pamela Mastropietro. I contestatori, arrivati da fuori città, non gli hanno risparmiato grida e pesanti offese, che si sono tramutati in insulti quando il sindaco si è rivolto verso di loro chiamandoli "fascisti". Tra tutti, spiccava per la sua mole e per un crocifisso alzato in aria, anche uno strano personaggio (Davide Fabbri detto il Vikingo) che chiedeva al primo cittadino di invocare perdono e di pentirsi.
Non è andata meglio a metà settimana, dopo l'intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, in cui criticava aspramente il Decreto Sicurezza appena convertito in legge. Gli articoli delle diverse testate che hanno riportato la notizia del Carancini-pensiero, ha avuto record di condivisioni e purtroppo anche di invettive e offese, questa volta però, in larga parte provenienti dai suoi concittadini e non da persone venute da fuori. Se il metro di giudizio per giudicare la popolarità del sindaco dovesse essere il web, possiamo dire che il suo livello non è proprio ai massimi in questo periodo.
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