Conferenza inizio anno Acquaroli tra terremoto e alluvione: "Pochi assessori rispetto alle deleghe"
Prima la pandemia, poi, nel momento in cui sarebbe dovuto arrivare il massimo slancio, il caro materie prime ed energia, con contorno di catastrofi naturali (l'alluvione nel Senigalliese e Pesarese, il sisma davanti alle coste marchigiane); per la ricostruzione post sisma nelle Marche un percorso a ostacoli che, è l'auspicio espresso dal presidente Francesco Acquaroli in una conferenza stampa organizzata insieme all'Ordine dei giornalisti Marche, il "2023 sia l'anno della ricostruzione fisica con effetti visibili", di un "numero importante di cantieri".
Il presidente ha ricordato come sia stato necessario 'correggere' al rialzo i prezziari e come si stia definendo la questione 'bonus 110'. "Non basta però, le aree interne stanno soffrendo per carenza infrastrutturale e di progetti", ha ricordato, rilevando il bisogno di una gestione post sisma più vicina alla regione, più 'modellata' sulle esigenze dei territori per evitare rischi di ulteriore spopolamento: "serve strategia e progettazione di area vasta per dare opportunità a territori del cratere affinché risorse producano effetti sperati: torneremo a far vivere quei territori se i territori torneranno competitivi".
Rispondendo ai cronisti, Acquaroli ha parlato della guida di una nuova struttura di gestione post sisma: "Con il suo avvento, Legnini ha saputo dare competenze e risposte alla ricostruzione, anche per gli aspetti giuridici, con professionalità, competenza e dedizione; ora il modello va velocizzato e reso univoco", ha precisato Acquaroli.
"Il modello non lo ha scelto Legnini" ha poi chiosato il governatore che, sull'ipotesi di guida commissariale in capo al senatore Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli, ha risposto: "È stato il mio assessore alla ricostruzione e sindaco di Ascoli, ha tutte le carte in regola per fare bene come ha fatto da sindaco e da assessore sul tema della ricostruzione", ribadendo la necessità di una strategia di "area vasta" oltre a "progetti d'eccellenza" e alla competitività con i prodotti marchigiani".
Tra le priorità per il 2023, nella conferenza stampa, il presidente Acquaroli ha anche sottolineato, facendo un parallelo con l'analoga richiesta per il post-sisma, la necessità di una struttura commissariale autonomia che operi in stretta collaborazione con la Regione, per gestire, monitorare e attuare la ricostruzione nelle zone colpite dalle esondazioni, nelle province di Ancona e Pesaro ma anche nel Maceratese.
Per quanto riguarda i fondi stanziati, oltre ai 400 milioni di euro annunciati dal governo (sono in fase di accreditamento i primi 200 milioni di euro per il 2022; ndr), il presidente ha riferito di altri 13 milioni di euro in arrivo dallo Stato per opere strutturali funzionali a mitigare i rischi di dissesto idrogeologico.
"Al Governo - ha riferito - è stata chiesta una struttura commissariale più piccola che operi nel più breve tempo possibile: dovrebbe essere accolta e formalizzata nei prossimi giorni". "Dopo 2 anni vorrei occuparmi della programmazione", ha ammesso, sottolineando il bisogno anche di 'alleggerire' le strutture regionali già adibite ad altre funzioni importanti.
"Alluvione e terremoto tolgono tante energie, il numero di assessori è basso rispetto alle deleghe", ha rilevato: "Sono strategiche e fondamentali le iniziative collegate alla ricostruzione post-sisma e post-alluvione. Serve l'aiuto figure e strutture autonome in sinergia con la Regione".
Il presidente ha ringraziato infine il governo, non solo per i 400 milioni di euro 'stanziati' (200 milioni di euro per il 2022 sono in fase di accreditamento, ndr) ma soprattutto per aver "riconosciuto per la prima volta l'eccezionalità" degli eventi catastrofici nel Senigalliese e nel Pesaresi e la loro "ciclicità": "In assenza di un'azione straordinaria quelle comunità dovrebbero vivere ogni perturbazione nella paura più assoluta", ha concluso.
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