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Civitanova, inquinamento Chienti. Ciarapica: "Problema noto da oltre 30 anni"

Civitanova, inquinamento Chienti. Ciarapica: "Problema noto da oltre 30 anni"

"L'inquinamento del Basso Bacino del Chienti è un problema noto a tutti da oltre 30 anni e nessuno, da chi mi ha preceduto a chi oggi siede sui banchi dell’opposizione, può dire di non conoscere. Tanto che nei primi anni 2000 la zona è stata inserita, dal Ministero dell’Ambiente, nell’area inquinata del Basso Bacino del Chienti. Già nel 2006 l'Arpam di Macerata ha eseguito una serie di indagini e prelievi dai suoli dai quale emerge la presenza di materiali e rifiuti non meglio identificati". A sottolinearlo, in una nota, è il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica a seguito dell'ordinanza emessa lo scorso 10 giugno (leggi qui).  

"I primi accertamenti Arpam che interessano l’area della pista ciclabile risalgono al 2010 - aggiunge il primo cittadino -. Il piano di caratterizzazione è stato approvato nel 2014. E soprattutto fino agli anni ‘80 quella zona era una discarica. Quindi tutti conoscono il problema e rispetto a quanto si vuol far credere, c'è sempre stata e continuerà ad esserci da parte di questa amministrazione, la volontà e l’impegno ad affrontare in modo definitivo e soprattutto percorribile, il problema. Lo dimostra il fatto, che attraverso fondi regionali, abbiamo dato l'incarico al geologo Taddei di effettuare ulteriori campagne di sondaggio e l'analisi di rischio, per avere così una visione ancora più chiara e delineata del problema".

"Ora procediamo con la conferenza dei servizi, convocata per il 27 luglio, ed insieme a tutti i soggetti coinvolti, procederemo con la validazione della relazione del geologo e successivamente avvieremo la procedura per giungere quanto prima ad un progetto di bonifica - conclude Ciarapica -. Quanto ai tempi di emissione dell'ordinanza ribadisco quanto già riferito in Consiglio Comunale: la prima ordinanza, relativa alla parte più inquinata, è stata emessa già nel 2021 ed è tutt’ora in vigore. La nuova ordinanza, invece, rafforza la prima, quindi riguarda l'area già oggetto di divieti e prende in considerazione l'altra area, con un rischio minore, che come confermato dalla stessa relazione del geologo, non riguarda l'attraversamento della pista ciclabile tutt’ora percorribile. Voglio rassicurare ancora una volta i cittadini sull'impegno e la volontà di giungere quanto prima ad una soluzione definitiva della questione”. 

 

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