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Chiusura filiali Banca Intesa a Fiastra e Valfornace: Carancini presenta mozione per evitarla

Chiusura filiali Banca Intesa a Fiastra e Valfornace: Carancini presenta mozione per evitarla

Presentata dal Partito Democratico in consiglio regionale una mozione a iniziativa del consigliere Romano Carancini a favore del mantenimento del servizio bancario nell’entroterra maceratese. 

A seguito, infatti, della comunicazione della Direzione di Banca Intesa della chiusura delle filiali dei comuni di Fiastra e di Valfornace, programmata per il prossimo mese di ottobre, si era levato il grido di allarme dei rispettivi sindaci Sauro Scaficchia e Massimo Citracca che fino all’ultimo hanno cercato di scongiurare la decisione assicurando che nel giro di poco tempo avrebbero messo a disposizione degli spazi adeguati ricavati dentro edifici pubblici.

Altrettanto alta la preoccupazione della sindaca di Bolognola, Cristina Gentili, per le ripercussioni di questa decisione anche sulla comunità da lei amministrata che si troverà a perdere lo sportello bancario di riferimento, quello del comune di Fiastra, e che quindi sarà costretta a percorrere decine e decine di chilometri per raggiungere la prima filiale operativa utile.  

“La Giunta regionale deve prendere coscienza della gravità del problema e deve fare tutto quanto è nelle sue possibilità per evitare che questa importante porzione di montagna maceratese, nel periodo più cruciale della ricostruzione post-sisma, venga privata di un servizio essenziale tanto per i cittadini quanto per le imprese – afferma il consigliere Romano Carancini -. La scomparsa dei servizi di prossimità pregiudica fortemente il sistema produttivo e il tessuto sociale, a discapito delle popolazioni e della stessa ricostruzione.”

La mozione presentata dal gruppo assembleare Pd chiede alla Giunta regionale di impegnarsi a programmare con urgenza un incontro con i sindaci dei comuni di Fiastra, Valfornace e Bolognola per definire un quadro comune di collaborazione istituzionale, sia dal punto di vista economico che logistico, al fine di rendere possibile l’apertura di almeno uno sportello bancario che sia punto di riferimento per i comuni interessati, anche prevedendo un eventuale orario ridotto.

In seguito la Regione dovrà definire un’intesa con la Commissione regionale ABI Marche che scongiuri formalmente il disservizio per un periodo non inferiore a 5 anni. 

“Credo che l’intervento della Regione Marche debba essere tempestivo, quantomeno debba avvenire prima della pausa estiva proprio per avere il tempo utile di bloccare la vicina chiusura di ottobre – prosegue Romano Carancini -. L’azione deve avvenire di concerto con gli enti locali nel pieno rispetto delle voci del territorio.  L’entroterra collinare e montano maceratese, caratterizzato da una bellezza paesaggistica unica e da comunità variegate e peculiari, deve essere una priorità delle istituzioni e abbiamo il dovere di proteggerlo, combattendo quei processi che possono malauguratamente alimentarne lo spopolamento e l’abbandono.”

 

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