Carrescia spiega il suo no a marzo all'emendamento casette : "Sarebbe stata deregulation completa"
A marzo il Parlamento bocciò un emendamento promosso dall'on. Lara Ricciatti per autorizzare i privati a posizionare casette di legno su terreni di proprietà (qui). Oggi, fra le diverse posizioni di chi cerca una soluzione a un problema, fra l'altro diverso, ma esploso nella sua interezza con il caso "Peppina", c'è anche quella dell'on. Piergiorgio Carrescia del Partito Democratico. Carrescia a marzo votò contro l'emendamento Ricciatti secondo la quale oggi il deputato del Pd avrebbe cambiato idea.
Ma Carrescia non ci sta e spiega dettagliatamente la sua posizione.
"Leggo “senza” stupore le dichiarazioni dell’on. Ricciatti" dice Carrescia "che mi accusa di aver cambiato idea sulle "casette" del sisma; non c’è stupore perché come molti del suo nuovo Partito (Art. 1 - MDP) anche lei vive di astio verso il Partito Democratico e lo alimenta con notevole fantasia e altrettanta capacità di strumentalizzare anche eventi drammatici pur di alzare il livello della polemica.
A marzo la deputata pesarese aveva presentato un emendamento (il n. 2.16 al D.L. 8 del 2017), sottoscritto poi, fra gli altri, anche dagli on. Polverini di Forza Italia e Rizzetto di Fratelli d’Italia. In base all'emendamento "In temporanea deroga alla normativa vigente…. i soggetti residenti nei Comuni del cratere sono autorizzati all'installazione o al posizionamento nelle aree di proprietà, di strutture temporanee removibili a fini abitativi acquistate autonomamente”.
La normativa vigente è il complesso delle norme da rispettare per costruire e comprende quelle di sicurezza, antisismiche, antincendio, di tutela del rischio idrogeologico, di tutela del paesaggio, ecc.
In altre parole se fosse stata approvato, l’emendamento avrebbe autorizzato chiunque fosse stato residente e proprietario di un’area, anche se non edificabile, in uno dei Comuni del cratere (di cui fanno parte anche città come Ascoli, Macerata, Fabriano e moltissimi nel Parco dei Sibillini) a costruire dove e come avesse voluto ”in deroga alla normativa vigente” e quindi anche in una zona paesaggistica a tutela integrale, in zona esondabile, sismica o in frana ecc.; questo era l’emendamento Ricciatti! La deregulation assoluta!
E a bocciarlo non fu l'on. Carrescia, come strombazza artatamente la Ricciatti, ma il Parlamento. Io" aggiunge il deputato marchigiano del Partito Democratico "ho solo dichiarato la mia opposizione al contenuto di “quell'emendamento”, non la contrarietà a trovare una soluzione al problema e ora, la Proposta di legge, è coerente con quella posizione.
La ricerca di motivi di polemica verso il PD alimenta le grossolane falsità della parlamentare del pesarese: solo nei suoi incubi notturni ha visto “la processione di deputati, assessori e segretari PD a fare passerella a casa della signora Peppina”, come dichiara! E Salvini o la Mussolini con le loro sortite estemporanee non sono certo del PD.
Stia pure serena la collega che a nessuno, al sottoscritto men che meno, passa per la testa di inseguirne le proposte! Quella che ho presentato non è infatti la proposizione di quel mascherato e indiscriminato condono che la deputata ex SEL, ora con D’Alema, per raccattare qualche voto aveva ipotizzato mesi fa; è una Proposta molto diversa che evita sanzioni penali e la demolizione solo se sussistono tutte le garanzie per tutelare le persone e l’ambiente.
Quanto al richiamo allo sciacallaggio politico, alle elezioni che si avvicinano e alla coerenza, detto da chi, come la Ricciatti, ha cambiato casacca in Parlamento sono parole che fanno solo sorridere… e da rispedire alla mittente!".
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