Camerino: Fanelli sulla nuova scuola Betti "Le scelte per il futuro della città vanno condivise"
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma del consigliere comunale di Camerino, Marco Fanelli sulla realizzazione della nuova scuola Betti:
Le problematiche emerse per la progettazione della nuova scuola Betti non sono altro che la conferma che si sta affrontando l'enorme sfida della ricostruzione nel modo più sbagliato. Il sindaco e la sua giunta continuano a prendere decisioni in totale autonomia, senza un minimo di confronto e di discussione, nonché la benché minima attività di programmazione e pianificazione.
Ancor più preoccupante è il fatto che chi ci sta amministrando non percepisce la gravità della situazione e invece che sforzarsi per cambiare “modus operandi”, si impegna piuttosto a screditare chi muove una critica o chi semplicemente chiede e/o propone un approccio diverso.
Sulla questione scuola, non si può assolutamente affermare che per la scelta dell'area si abbiano avute a disposizione solo poche ore e che l'area doveva per forza essere pubblica. Tali affermazioni contrastano palesemente con quella che è la realtà dei fatti.
Le riunioni per l'edilizia scolastica tra Errani, Ceriscioli ed i sindaci, iniziano infatti verso la metà di dicembre. Il 21 dicembre scorso il commissario inviava nota al presidente della Regione, in qualità di vicecommissario, contenente le disposizioni per la presentazione delle scuole da proporre per i primi interventi e per l'ubicazione delle stesse. La scadenza per l'individuazione delle aree era fissata per il 31 dicembre 2016.
Successivamente viene emanata l’ordinanza del Commissario alla ricostruzione n. 14 del 16 gennaio 2017 (circa un mese dopo). Nell'articolo 3 co. 1 dell' ordinanza, viene stabilito che i sindaci devono confermare le aree individuate entro 10 giorni ed eventualmente fornire la documentazione attestante la fattibilità del progetto.
L'ordinanza parla inoltre di aree prioritariamente pubbliche, ma non necessariamente, quindi l'area non doveva essere per forza pubblica e si potevano, e si dovevano, quantomeno effettuare altre valutazioni. Il tempo non era sicuramente molto, ma era più che sufficiente per fare tutte le valutazioni del caso.
Oltretutto l'immobile dove aveva sede l'Istituto comprensivo Betti era già stato dichiarato inagibile dopo le scosse del 24 agosto dello scorso anno; già da tempo pertanto si sarebbe dovuto pensare al futuro.
I ritardi accumulati già in partenza per la nuova scuola Betti sono figli del fatto che sia stato scelto proprio quel sito e del fatto che nelle valutazioni sulla fattibilità non si sia tenuto minimamente conto della viabilità, oltre a tutta un'altra serie di aspetti.
L'area individuata dove costruire la scuola infatti è la stessa dove insiste attualmente la viabilità che consente l’accesso agli altri Istituti scolastici presenti. Ci si è accorti solo in fase progettuale che vi era un questo problema (inammissibile se si considera che è la prima obiezione sollevata dalla maggior parte di cittadini e genitori). Solo successivamente quindi è stato affrontato il problema viabilità, al quale si sono aggiunte ulteriori criticità, tanto che è stato necessario redigere un nuovo progetto, che sconvolgeva completamente quello precedente. Veniva infatti rivista completamente la viabilità e si passava da una struttura sviluppata su un solo piano ad una struttura sviluppata su due piani.
Ciò ha portato ad accumulare un ritardo sostanziale già dalle primissime fasi.
Decisioni così importanti vanno prese dopo un minimo di confronto e soprattutto coinvolgendo tutti i soggetti a vario titolo interessati, solo così si può evitare di incappare continuamente in errori così gravi. Oltretutto, come si può decidere di smantellare una struttura, seppur provvisoria, che attualmente ospita 250 alunni circa, affermando nel contempo che non si ha alcun cronoprogramma in mano per la nuova?
La nuova scuola ospiterà poco meno di 400 tra alunni e ragazzi, un complesso importante, che meritava fossero compiutamente valutati tutti gli aspetti, che non riguardano solo la viabilità, ma anche i parcheggi, gli spazi verdi e ricreativi, etc etc. Sembra inoltre che data la natura del sito siano necessarie anche importanti e costose opere di consolidamento.
Tra le valutazioni da fare c’era inoltre quella della necessità di effettuare doppi turni per i bambini ed i ragazzi, aspetto che potrebbe mettere in difficoltà molte famiglie.
In tutta franchezza ho trovato preoccupanti anche le ultime dichiarazioni rilasciate dal Sindaco alla radio della emittente locale, a seguito delle richieste avanzate da alcuni genitori. Ha infatti affermato che siamo stati inseriti nella ordinanza, per cui possiamo fare una nuova scuola, ma ha anche minacciosamente fatto notare che non siamo obbligati a realizzarla. Io invece credo che la costruzione della nuova scuola sia un obbligo non solo verso la città ed i cittadini, ma soprattutto nei confronti generazioni future.
Il discorso non è o la scuola si fa così come viene e in quel sito o va alla lunga e probabilmente non se ne farà niente. Perché questo non è quello che prevedono le attuali disposizioni normative.
L’ordinanza prevedeva, e mi sembra del tutto normale, che dovevano essere valutate prioritariamente le aree pubbliche, ma prevedeva anche la possibilità di fare altre scelte.
Il punto è che bisognava fare una nuova scuola e bisognava cercare di farla nel modo migliore possibile, valutando tutte le opzioni.
In generale ribadisco che scelte importanti come queste, vanno ponderate, discusse e se possibile condivise, perché riguardano il futuro della nostra città e non solo chi sta amministrando in questo momento.
Nel prossimo consiglio comunale abbiamo presentato due mozioni che prevedono l'istituzione di due commissioni consiliari e due consulte cittadine. Due strumenti previsti dallo statuto del Comune per garantire la trasparenza e la partecipazione popolare, che in una fase come questa credo siano il minimo che si debba garantire.
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