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Busta pesante, Lega: "Basta con le Marche di serie B"

Busta pesante, Lega: "Basta con le Marche di serie B"

Busta paga pesante e adempimenti fiscali nelle aree colpite dal sisma 2016: il governo deve allungare i tempi di avvio e la durata del rimborso dei tributi sospesi. È la sintesi dell’interrogazione presentata dai deputati e senatori della Lega che rappresentano i terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio.

“È obbligatorio e indispensabile per la rinascita del territorio” – per i firmatari leghisti - prorogare l’attuale scadenza del 31 maggio per il rimborso della busta paga pesante così come ogni altro termine di sospensione di adempimenti fiscali come accertamenti e cartelle esattoriali.

 “Stiamo lavorando perché si riconosca che c’è un’emergenza e che va trattata come tale anche sotto il profilo fiscale - sottolineano come primi firmatari il senatore Paolo Arrigoni e l’onorevole Tullio Patassini – È essenziale che cittadini e imprese di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio comincino a rimborsare i tributi non prima del 2019 e lo facciano con una rateizzazione sostenibile”.

Una richiesta suffragata da almeno un precedente: per il sisma del 2009 la normativa aveva previsto un numero superiore di rate per il rientro ed una riduzione dell’ammontare al 40% del non versato. Sono numeri che evidenziano una disparità di trattamento inaccettabile con quanto previsto per il sisma del 2016.

Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio perché dovrebbero versare i tributi sospesi per l’intero ammontare e pure in 24 mesi anziché in 120?

 “Lo stallo imposto da una ricostruzione iper-burocratizzata e le ulteriori scosse sismiche hanno già stressato abbastanza questo territorio - proseguono i parlamentari leghisti – Uno stress insopportabile a cui ora si aggiunge lo sconcerto di essere considerati cittadini di serie B.”

Il governo deve intervenire urgentemente almeno con provvedimenti analoghi a quelli adottati per il 2009. In caso contrario dal 31 maggio prossimo i terremotati di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio si  troveranno a fronteggiare in un sol colpo non solo una doppia tassazione (corrente e arretrata), ma anche una quantità di adempimenti fiscali che paralizzerebbero il già difficile ritorno alla normalità produttiva e di vita.

 

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