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Bretella in via Trento, il sindaco Carancini: "Sono accuse ingiustificate. Basta spendere soldi pubblici per interessi privati"

Bretella in via Trento, il sindaco Carancini: "Sono accuse ingiustificate. Basta spendere soldi pubblici per interessi privati"

Non ci sta il sindaco di Macerata Romano Carancini e reagisce alle accuse mosse dalla società partecipata Nuova via Trento (Nvt) che ha presentato ricorso ad un arbitrato, secondo quanto prevede la procedura, contro l'amministrazione comunale. "E' inammissibile pretendere dai cittadini soldi per fare un regalo ad un soggetto privato che utilizza il ricorso per fini personali", così Carancini durante la conferenza stampa convocata nella Sala riunioni di Palazzo Conventati. 

I ricorrenti, tra gli altri (fa menzione il sindaco) il vicepresidente della Nvt Alfredo Cesarini e  Domenico Intermesoli, sostenengono di aver subìto un ingente danno dalla mancata realizzazione della bretella che avrebbe dovuto collegare via Trento con via Murri. Secondo Carancini "Il problema di Intermesoli e altri riguarda l'accesso ai garage, in quanto la società aveva promesso agli acquirenti degli appartamenti della zona, che lì sarebbe sorta una strada", ma l'amministrazione sottolinea che "non è obbligata a rispondere di questo, in quanto non riflette un interesse pubblico bensì privato". 

Carancini ha spiegato che la bretella già prima del 2000 (data da cui si può far partire la vicenda) era identificata come opera di carattere pubblico perché serviva a risolvere i problemi del traffico di via Trento. "Trovare una soluzione era anche secondo me, all'epoca capogruppo Pd, una buona idea". Tuttavia dopo la costruzione, nel 2008, della galleria delle Fonti il problema è sembrato almeno parzialmente risolto e così aggiunge Carancini "non ci è sembrato necessario far spendere altri soldi ai cittadini maceratesi".

“I benefici pubblici che dovevano scaturire dagli accordi e dalle convenzioni (una del 2002 e l'altra del 2004) tra il privato e l’amministrazione comunale, in realtà non hanno mai visto la luce” ha sostenuto il primo cittadino “è scomparso per esempio il sottopasso di collegamento con corso Cavour, come anche i parcheggi che non solo non sono stati ceduti all’Amministrazione ma sono addirittura stati dati in gestione a privati ed anche la riqualificazione della parte sinistra della via non è stata mai realizzata. Ma la cosa sconcertante è che a fronte di tutte queste inadempienze, la Nuova Via Trento ha usufruito di una compensazione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria che è andata a scomputo di quanto dovuto. In più, altro fatto grave, la società non ha rilasciato le polizze fideiussorie a garanzia dei lavori di natura pubblica”. 

Sia il sindaco Carancini che l'assessore all'Urbanistica, Paola Casoni, hanno ribadito che negli anni "l'amministrazione ha cercato di intavolare un incontro con la Nvt per riqualificare l'intero comparto che prevedeva, oltre a via Trento, anche corso Cavou, piazza della Vittoria e piazza Garibaldi". Opere che avrebbero giovato sia al pubblico che ai privati attraverso interventi sulla viabilità pedonale perché ancora oggi via Trento è difficilmente attraversabile. 

“Un ricorso che non ha nessun tipo di fondamento - ha concluso il primo cittadino - ed è invece di prevenzione e strumentale. L'amministrazione comunale non immagina di sprecare denaro pubblico per un’opera che ad oggi sarebbe totalmente inutile e anche dannosa dal punto di vista ambientale”. 

 

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