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Anniversario Liberazione Macerata senza l'Anpi. L'opposizione: "Operazione degna di Orban"

Anniversario Liberazione Macerata senza l'Anpi. L'opposizione: "Operazione degna di Orban"

"È ormai sempre più chiara la cultura antidemocratica della nuova amministrazione comunale. Dopo aver cancellato presentazioni di libri degli oppositori, oggi si apprestano a cancellare fatti storici consolidati".

A firmare il duro affondo, in una nota congiunta, sono tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari di opposizione del Comune di Macerata (Alberto Cicarè, Ninfa Contigiani, Maurizio Del Gobbo, Elisabetta Garbati, Alessandro Marcolini, David Miliozzi, Stefania Monteverde, Ulderico Orazi, Andrea Perticarari, Narciso Ricotta) a seguito della scelta dell’Amministrazione di celebrare il 77° anniversario della Liberazione della città in forma “snella”, escludendo in tal modo l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (Anpi) dal suo tradizionale intervento per la prima volta in altrettanti anni di storia.  

"Perché è un fatto storico che la nostra città sia stata liberata dal nazifascismo per opera dei partigiani della Banda Nicolò che posero la loro bandiera il 30 giugno 1944 al Monumento della Vittoria entrando in città prima degli alleati. Siamo infatti stati sotto il controllo delle truppe tedesche, per le quali fummo il principale luogo di irradiamento dell’occupazione, dal 16 settembre del 1943 - spiegano i consiglieri -. Ma i lutti, le privazioni, le conseguenze di distruzione di un territorio sembrano disinvoltamente dimenticati da chi oggi si appresta a negare la partecipazione attiva della popolazione alla propria liberazione".

"Ci si è preoccupati di formalizzare il titolo di ‘città’ che dovevamo avere dai tempi di Albornoz e dello Stato della Chiesa, operazione che non va oltre l'atto simbolico, ma non si può riconoscere la verità storica: che italiani e maceratesi hanno scelto la Resistenza partigiana per riappropriarsi della libertà sottratta da un regime autoritario e guerrafondaio. Una vera e propria operazione di revisionismo storico degna di Orban. Un’offesa provocatoria e aggressiva alla città e alla memoria della sua rinascita democratica e senza neppure il coraggio delle proprie azioni faziose".

"Negli incontri preparatori nulla è stato detto ai diretti interessati e poi a decisione presa, sui giornali, si confondono le acque strumentalmente parlando di celebrazione ‘istituzionale’. In verità, è proprio anche grazie alla Resistenza che le Istituzioni sono di tutti, mentre qui si cerca di cancellare il protagonismo di quella società civile che le istituzioni dovrebbero rappresentare degnamente" aggiungono dall'opposizione.

I consiglieri di minoranza, quindi, annunciano la loro volontà di partecipare alla manifestazione organizzata dalla stessa ANPI alle ore 19 del 30 giugno, presso il Monumento ai Caduti in Piazza della Vittoria, perché "l’Anpi è Ente morale cui è riconosciuta la personalità giuridica dal Decreto Luogotenenziale 224/1945. Anch'essa è quindi un soggetto istituzionale, non una parte come si vuole far credere". 

Alla stessa manifestazione, disertando quella ufficiale, prenderanno parte anche i rappresentanti di Articolo Uno Macerata dichiarando come "l’Amministrazione Comunale di Macerata contribuisce ad incrementare lo spirito di revisionismo con fatti, scelte ed emarginazioni che si spingono fino all’ostracismo: dallo stop al progetto “Macerata Accoglie” (assurdamente motivato come iniziativa di contenimento all’immigrazione irregolare) all’assordante silenzio sulla gravissima omelia di Don Leonesi, dal post farneticante dell’assessore Laviano su Facebook (grazie al quale Macerata è salita ancora una volta agli onori della cronaca nazionale) alla scelta di non rinnovare l’adesione al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani (per risparmiare una quota di 600 euro l’anno) fino all’ultimo atto di esclusione dell’ANPI da una cerimonia che dovrebbe, per contro, vedere tale associazione come protagonista". 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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