Acquaroli sul Green Pass: "È arrivato il momento di superare la burocrazia"
“Credo sia utile il superamento di un livello burocratico che condiziona in maniera negativa l'andamento economico delle piccole attività”. Lo ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli intervenendo questa mattina a Skytg24, commentando la proposta del deputato Claudio Borghi (Lega) che ha presentato un emendamento per chiedere l'eliminazione del green pass dal 31 marzo.
“Dobbiamo distinguere la campagna vaccinale dalla burocrazia e da una serie di regole che da luglio condizionano e cambiano repentinamente creando confusione e danni economici- ha detto Acquaroli-. Basti pensare alle difficoltà che stanno vivendo le piccole attività che oggi devono rincorrere anche un ulteriore obbligo. Quando il green pass è stato ideato eravamo intorno al 70% di popolazione vaccinata in prima dose mentre oggi siamo oltre il 90%. Credo sia giusto in questo momento rasserenare il rapporto con la popolazione, uno strumento utile anche in termini di riconciliazione tra la popolazione”.
Quanto al passaggio in arancione una settimana fa, Acquaroli ha spiegato: "Abbiamo avuto uno sforamento due settimane fa degli indici di terapia intensiva e di area medicano nonostante ci fosse soprattutto in Intensiva un calo costante rispetto ai primi giorni di gennaio. Nella settimana indicata - ha affermato - abbiamo avuto un numero elevato di soggetti che si sono positivizzati durante i ricoveri per altre patologie. Soggetti rimasti positivi senza sintomi ma che hanno costretto la nostra regione a passare in zona arancione".
"Abbiamo ora - ha riferito il presidente della Regione Marche - una serie di dati che confermano il trend di assoluta regressione del virus: ricoveri in terapia intensiva intorno al 17-18%, in Area medica sotto il 30% anche il numero di positivi sta scendendo rapidamente". Acquaroli ha riferito anche di una "difformità" tra i dati segnalati dal ministero e quelli forniti dalla Regione Marche.
"Quando siamo passati in arancione - ha sottolineato - ci è stata segnalata una presenza del 26% di ricoverati in Terapia intensiva quando in realtà avevamo il 23%". Anche la scorsa settimana abbiamo visto che c'era una difformità tra quello che veniva segnalato dal ministero, non cambia perché noi teniamo tutto sempre sotto controllo" ma c'è una "difformità tra i dati che noi diamo e ciò che dice Agenas e ciò che il ministero."
“Credo che in questo momento sia assolutamente un errore strategico continuare a classificare le regioni per colori e soprattutto classificare in maniera così rigida le regioni in termini di classificazione arancione. Praticamente crea solo confusione rispetto al momento che stiamo vivendo”.
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