Nel corso di una cerimonia tenuta mercoledì pomeriggio, è stato intitolato ad Emma Magini un largo su via Ridolfini, nel cuore di Camerino. Emma Magini è nata e vissuta a Camerino, infermiera professionale, nonché volontaria della Croce Rossa Italiana e figura di riferimento per la comunità camerte. Speaker di Radio C1, fu tra i promotori della rievocazione storica e a lei è dedicato il gruppo dei tamburini che con il loro suono rendono tanto suggestive le sfilate ed altre esibizioni della rievocazione storica.
La cerimonia si è tenuta alla presenza del sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli, del vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Pasqui, e della presidente dell’Associazione Corsa alla Spada e Palio, Donatella Pazzelli. Presente pure la sorella di Emma Magini, Maria.
Sono intervenuti anche Don Marco Gentilucci, parroco di San Venanzio, il protettore vicario di Unicam, Emanuele Tondi, il Presidente CRI Camerino Gianfranco Broglia, l’ispettrice Emanuela Boncompagni, in rappresentanza del comitato locale delle infermiere volontarie della CRI insieme ad una loro delegazione, ed il Gruppo Tamburini Emma Magini.
"Con l’intitolazione del largo ad Emma Magini diamo il via a questi giorni di festeggiamento per la nostra Città - dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli - Credo che occasione migliore non si poteva trovare, ovvero iniziare questo periodo importante per Camerino con l’intitolazione ad una persona come Emma Magini, che ricordiamo e ringraziamo per l’impegno nella comunità camerte. Ha fatto la storia di questa città e della Corsa alla Spada e Palio, storica manifestazione che ancora oggi ancora viviamo. Un bellissimo momento, molto toccante. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e un ringraziamento speciale alla signora Maria Magini, sorella di Emma".
Grande partecipazione, lunedì 12 maggio, alla Biblioteca Comunale Zavatti di Civitanova, per la seconda edizione della traduzione di racconti per bambini, "Storie originali di vita vera" (1788) di Mary Wollstonecraft, filosofa, scrittrice, madre, insegnante e traduttrice. L'iniziativa è stata promossa dall'assessorato Pari Opportunità e dallo sportello Informadonna del comune di Civitanova Marche.
"Grazie a tutti gli intervenuti che hanno valorizzato con una folta presenza una serata piena di spunti - dichiara l'assessore Barbara Capponi - E ovviamente grazie alla professoressa Alpini: cura dell'ambiente, diritti dei bambini, storia, cultura femminile e sguardi divergenti sull'istruzione di ieri e di oggi hanno fatto di una presentazione volume un vero e proprio dibattito di crescita e riflessione".
Molto gradita è stata anche la presenza della professoressa Daniela Patriarca, vicepreside dell'istituto Corridoni-Bonifazi di Civitanova Marche, della professoressa Paterniti, docente presso il medesimo istituto e della dottoressa Jasmine Genni Borret, coautrici dei saggi presenti nel libro, che insieme alla relatrice hanno tenuto la discussione moderata dall'avvocato Eleonora Tizzi.
L'evento si è aperto con i saluti istituzionali, oltre che dell'assessore, della presidente della commissione pari opportunità Fabiola Polverini e della consigliera di parità provinciale Deborah Pantana, con un breve intervento di Duka Asslan, giovane studente alunno della Alpini che ha realizzato la copertina. Modera l’avvocato Eleonora Tizzi
"Con profonda gratitudine – dice la relatrice Gloria Alpini - ringrazio ARAS Edizioni di Fano per aver creduto in questo progetto editoriale, che restituisce luce e voce a un’opera pionieristica e ancora oggi ricca di significato, l’Assessore Barbara Capponi per il suo sostegno e la sua sensibilità, e tutte le donne straordinarie che hanno reso possibile questo evento, con passione, cura e dedizione ai diritti umani e, in particolare, a quelli dei bambini e delle bambine. Un ringraziamento speciale alle professoresse Daniela Patriarca e Consolazione Paterniti per il prezioso contributo scientifico sull'approccio didattico CLIL+IA, a mia figlia Jasmine Genni Borret per il suo toccante saggio sull’Intercultura e sul valore delle differenze, a tutti gli studenti dell’Istituto Bonifazi-Corridoni, ai colleghi e colleghe che mi hanno affiancata con entusiasmo, e in particolare allo studente Duka Asslan della 5A Grafico, autore della splendida copertina".
La Alpini continua: "La Biblioteca Zavatti, luogo di silenzio vivo e immaginazione condivisa, ci ha accolti come in un abbraccio. In questo spazio magico, abbiamo riscoperto la bellezza di leggere libri di carta, di raccontare storie vere e di ascoltare con il cuore. Leggere ai bambini, e a tutte le età, è un atto d’amore e di resistenza, è seminare pensieri liberi e sguardi nuovi sul mondo".
"Questo libro non è solo un omaggio alla figura rivoluzionaria di Mary Wollstonecraft, ma anche un’occasione per riaffermare valori essenziali - conclude Alpini -. Abbiamo celebrato il diritto all’istruzione, il diritto all’ascolto e alla partecipazione, e il diritto a crescere in un ambiente sicuro, innovativo e amorevole. Insieme, madri, donne, uomini consapevoli e sensibili, possiamo continuare a costruire una società che riconosce e protegge questi diritti, fin dalle prime pagine della vita. Grazie a tutti i presenti, studenti, docenti, bambini, mamme e cittadini per aver partecipato con entusiasmo".
Con l’incursione nelle scuole di Camerino, l’intitolazione del largo a Emma Magini e con l’immensa tavolata di giovani festanti sotto le stelle ha preso il via ieri sera la 44° edizione della rievocazione storica Corsa alla Spada e Palio di Camerino. Dodici giorni di appuntamenti per tutti i gusti e per tutte le età.
Oggi pomeriggio alle ore 17:30 nella Sezione Archivio di Stato di Camerino in via Viviano Venanzi è previsto l’appuntamento “Del danzare cortese et altre cose” conversazione e intervento di danza rinascimentale a cura di Chiara Gelmetti, con la partecipazione dell'associazione WunderKammer Orchestra Divisione Danza WKO-ADA di Pesaro e delle Soavi Allegrezze dei da Varano.
In serata animazione nelle taverne con il Gruppo Sturm Und Drunk di Sarnano e alle 22:00 nei palazzi di piazza Umberto I proiezione di “Storie di luce” videomapping per Camerino, un inno visivo al territorio, alla memoria e all’identità. Le facciate storiche della città diventano superfici sensibili, attraversate da un flusso di immagini, geometrie luminose e decostruzioni visive che ne reinterpretano l’anima profonda. Un omaggio potente e delicato a Camerino, a cura di PlayMarche.
Domani, venerdì 16 maggio, alle ore 16:00 alla Rocca del Borgia le ginnaste dell’ASD Promo Sport Camerino sono le protagoniste di “I giochi di una volta” la ritmica per divertimento, mentre in serata è previsto alle ore 21:15 nell’Accademia della musica “Viaggio Musicale in Europa”, concerto dell’Orchestra di Chitarre delle Marche, direttore M° Silvio Catalini. Nelle taverne animazione con “Tilopa e il contorno del Diavolo” de I giullari del Diavolo.
Sabato 17 maggio alle ore 18:00 nel Quartiere delle Associazioni ci sarà la presentazione degli atleti e delle atlete della 44° edizione e verrà svelata la spada, quest’anno offerta dal supermercato Il Paniere e realizzata dalla bottega dei fabbri Reversi di Muccia. La sera si svolgerà la suggestiva cerimonia dell’Offerta dei ceri e accensione del falò, uno degli eventi più seguiti dalla popolazione perché unisce il folclore alla profonda venerazione del santo patrono Venanzio. Ospiti il Torneo delle Guaite con Tamburini i Lupi di Visso.
La novità di questa edizione è che al termine della cerimonia il Terziero di Muralto ha organizzato le festa concerto in piazza Umberto I “ConUnDeca” solo musica italiana.
Degustare i migliori vini delle Marche e scoprire i sapori autentici del territorio. È questo Artevinando, l’evento firmato dall’associazione Di Arte in Vino, che torna sabato 18 e domenica 19 maggio all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche.
Giunta alla sua undicesima edizione, la manifestazione si conferma un appuntamento di grande richiamo per appassionati e curiosi, grazie anche alla collaborazione della Regione Marche, della Provincia di Fermo, dei Comuni di Civitanova Marche e Sant’Elpidio a Mare, della Camera di Commercio di Ancona e della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.
Questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di Civitanova, si è svolta la presentazione ufficiale dei due giorni, alla presenza del presidente e vicepresidente dell’associazione Di Arte in Vino, Marino Calvigioni e Stefano Silenzi, del sindaco Fabrizio Ciarapica e del consigliere comunale Gianluca Crocetti.
Saranno 19 cantine, due frantoi, una macelleria, un’azienda di confetture e due pastifici ad animare le sale del Cosmopolitan con degustazioni, incontri e la possibilità di abbinare i vini alle eccellenze gastronomiche locali. Con un contributo di 15 euro, i visitatori potranno degustare tutti i vini presenti oltre ad un assaggio di prodotti gastronomici locali. L’inaugurazione è fissata per sabato alle ore 16:00 e sarà coordinata dal giornalista Tiziano Zengarini. Presente anche l’esposizione artistica di caricature firmate Rex.
“Artevinando è un esempio perfetto di come la cultura e le tradizioni enogastronomiche possano fondersi per valorizzare il nostro territorio – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Eventi come questo rappresentano un’occasione importante non solo per promuovere le eccellenze marchigiane, ma anche per rafforzare l’identità e l’attrattività di Civitanova come città d’arte, gusto e accoglienza. Inoltre, questa manifestazione unisce simbolicamente Civitanova e Sant’Elpidio a Mare: due realtà che collaborano per costruire un modello virtuoso da seguire, in grado di far crescere il territorio attraverso la cultura e il turismo. Ringrazio Marino Calvigioni per la passione, la competenza e l’entusiasmo con cui, anno dopo anno, dà vita a questo evento ormai iconico”.
Il consigliere comunale Gianluca Crocetti ha sottolineato: “Dove c’è cultura c’è bellezza e dove c’è bellezza c’è ricchezza. Artevinando rappresenta esattamente questo spirito: un momento in cui il sapere, il gusto e la creatività si incontrano per generare valore autentico per la nostra comunità”.
Entusiasta anche il presidente dell’associazione Di Arte in Vino, Marino Calvigioni: “Siamo felici di portare avanti questa iniziativa che unisce le nostre passioni: il vino, l’arte e il territorio. Ogni anno cerchiamo di offrire al pubblico un’esperienza autentica, valorizzando i produttori locali e creando un dialogo tra le eccellenze enogastronomiche e quelle artistiche. Il sostegno delle istituzioni e la partecipazione delle cantine ci confermano che stiamo percorrendo la strada giusta”.
Si chiama Il violino di Mendelssohn - Il pianoforte di Ravel il prossimo concerto della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana che si terrà, in collaborazione con AMAT, al Teatro Persiani di Recanati, venerdì 16 maggio, alle ore 21.
Il pubblico potrà apprezzare le note di Mendelssohn, violinista di grande talento, apprezzato per la sua abilità tecnica e la sua capacità di interpretare la musica in modo espressivo e di Ravel, compositore e pianista di grande talento, famoso per la sua musica che sfogliava i confini dell'impressionismo e del neoclassicismo.
Sul palco due interpreti d’eccezione: il violinista Asi Matathias, talenti più celebrati della sua generazione e il pianista Lorenzo Di Bella, ultimo allievo del pianista russo Lazar Berman e direttore artistico di Civitanova Classica. Dirige Manuel Tévar, artista completo, versatile, in grado di affrontare qualsiasi repertorio alla maniera dei musicisti del passato.
Il programma inizia con Prelude a l’apres-midi d’un faune di Claude Debussy. “La trascrizione del brano qui proposta, realizzata dal compositore-arrangiatore inglese contemporaneo Iain Farrington per un organico cameristico - come si legge nel programma di sala del musicologo Cristiano Veroli -, sovrappone al colore strumentale impressionistico di Debussy un’affascinante velatura intimistica che tende a sospingere il sogno panico nei recessi più segreti della memoria”.
Si passa al Concerto in sol per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel, “opera piena di luce e di allegria nella quale il compositore, ispirandosi al libero concertismo dialogante di Mozart, riesce mirabilmente a fondere tra loro, col disimpegno ludico del sommo artigiano, tutte le esperienze della sua vita artistica: dalla musica circense al jazz, al folklore basco, al classicismo fino allo stesso impressionismo”. Conclusione con il Concerto per violino e orchestra in mi min., Op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, “tra le più ammirate ed eseguite della letteratura concertistica, che racchiude in sé gli elementi poetico-stilistici basilari del Romanticismo musicale - evidenzia Veroli”.
Oltre 250 i partecipanti al Vic Bikepacking 2025, l’evento cicloturistico che si è tenuto il 10-11 maggio nell’entroterra maceratese, in collaborazione con il negozio Bike Workshop, dedicato a tutti gli appassionati di ciclismo e di avventura. Un’esperienza cicloturistica che combina il piacere id fare sport con la scoperta di scorci mozzafiato.La partenza è stata da Villa Quiete di Treia, una meravigliosa villa rinascimentale, che ha estasiato i partecipanti venuti soprattutto da fuori regione. Il primo giorno, i ciclisti hanno scoperto luoghi magici come piazza del Popolo e il castello di San Severino Marche, la piazza e i panorami di Serrapetrona, Camerino e Montelago, per poi scendere prima a Sefro e poi a Pioraco. Per quanto riguarda il secondo giorno, i cicloturismo sono partiti alla volta di Matelica, passando per i colorati murales di Braccano, sono saliti all’Abbazia di Roti, per poi scendere il Valdiola e ritornare a Treia in piazza.Marco Sordini, è uno degli organizzatori insieme ad Alessandra Cristalli e a Nicola Santori: “Si è creata una sinergia con tutti i comuni, da Sefro, dove il sindaco Tapanelli si è impegnato per aiutarci con i tavoli per la cena, fino a Treia che ci ha messo a disposizione la Villa per la partenza, ma anche Matelica e San Severino Marche. Non c’è stato un comune che non ci ha aiutato, ringraziamo tutti”.
Il campo base è stato allestito a Pioraco, Sordini ha aggiunto: “Ringrazio di cuore il sindaco di Pioraco Matteo Cicconi, ci siamo trovati davvero benissimo, è stato di una lungimiranza e disponibilità infinita. Ci ha messo a disposizione quanto di più bello ci sia in paese, tra cui il nuovo centro sportivo composto dal palazzetto, al prato adiacente dove abbiamo fatto allestire le tende, fino al chiostro per la cena, che è stata una chicca. Tutti i partecipanti sono rimasti a bocca aperta”.Molto soddisfatta Alessandra Cristalli, presidente del Vic: “Anche quest’anno siamo riusciti ad organizzare un bellissimo evento e a portare tantissimi cicloturisti da fuori regione, tutto ciò grazie alla collaborazione delle amministrazioni dei comuni attraversati ed agli sponsor che ci hanno sostenuti. Non resta dunque che aspettare l’edizione del 2026”.
Una giornata speciale all’insegna dell’educazione civica e della scoperta si è svolta a Montelupone, dove gli alunni e le alunne della scuola primaria e secondaria hanno incontrato la Protezione Civile per un’esperienza formativa e coinvolgente.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Montelupone, ha permesso ai più piccoli di conoscere da vicino il fondamentale lavoro svolto dai volontari e dalle volontarie che ogni giorno si impegnano per la sicurezza del territorio. Oltre alla Protezione Civile anche Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Cinofili con eventi dimostrativi hanno tenuto una vera e propria lezione all’aperto, spiegando il funzionamento del sistema di emergenza, gli ambiti di intervento – dai terremoti alle alluvioni, fino alla prevenzione del rischio – e illustrando anche le attrezzature utilizzate.
Grazie a un linguaggio chiaro, esempi concreti e dimostrazioni pratiche sono riusciti a catturare l’attenzione e la curiosità di tutti i bambini, trasformando l’incontro in un momento di apprendimento attivo.
«È stato bellissimo vedere l’entusiasmo negli occhi dei ragazzi e delle ragazze – ha commentato il sindaco Rolando Pecora – Queste attività sono fondamentali per educare alla cittadinanza attiva, alla prevenzione e al rispetto delle regole comuni».
Domenica 18 maggio, Civitanova Marche si stringe nel ricordo del maresciallo Sergio Piermanni, Medaglia d’Oro al Valor Militare, nel 48° anniversario della sua scomparsa. Una cerimonia solenne organizzata dall’Amministrazione comunale, insieme all’Arma dei Carabinieri e all’Associazione Nazionale Carabinieri, per rendere omaggio a un uomo, patrimonio della città di Civitanova, che ha sacrificato la propria vita in difesa della legalità.
Il programma prenderà il via alle ore 17.45, con il ritrovo davanti al monumento dedicato al Maresciallo, sul lungomare sud. Alle 18 inizierà la commemorazione ufficiale con l’alzabandiera, seguita dalla lettura delle motivazioni con cui gli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare. A seguire, saranno resi gli onori ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro da parte dei Carabinieri in Alta Uniforme, accompagnati dalla Banda cittadina.
Le note del Silenzio e dell’Inno Nazionale accompagneranno i momenti più intensi della cerimonia, che vedrà gli interventi del sindaco Fabrizio Ciarapica, del generale Tito Baldo Honorati, ispettore regionale dell’Associazione Carabinieri e del comandante regionale dell’Arma dei Carabinieri, generale Nicola Conforti.
Al termine della cerimonia, il corteo si muoverà in direzione dei giardini di piazza XX Settembre, con una sosta davanti alla stele commemorativa che per prima fu dedicata alla memoria del maresciallo Piermanni.
Il momento conclusivo sarà la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di San Pietro, officiata dal cappellano militare dell’Arma dei Carabinieri, Don Pierluigi Plata. Alle celebrazioni parteciperanno anche la vedova, signora Giovanna Paolone, e la figlia Dominique Piermanni.
Un ricordo ancora vivo, quello del maresciallo Piermanni, che il 18 maggio 1977 perse la vita alla stazione ferroviaria di Civitanova mentre fronteggiava un malvivente, riuscendo a fermarlo ma pagando con la propria esistenza. Un gesto di estremo coraggio che rappresenta ancora oggi un esempio di fedeltà allo Stato e di servizio alla collettività. Civitanova non dimentica: a lui, ogni anno, il grazie più profondo della sua città.
Dopo il successo ottenuto con il concerto di Enrico Ruggeri, Castelraimondo si conferma sempre più protagonista nel panorama degli eventi musicali di rilievo. A confermare il trend è l’arrivo di un altro grande nome della musica italiana: i Tiromancino, che mercoledì 11 giugno alle ore 21 si esibiranno al Lanciano Forum con la data zero del loro nuovo tour.
Guidati storicamente da Federico Zampaglione, i Tiromancino sono una delle band più originali del panorama italiano. Attivi dal 1989, si sono contraddistinti per una proposta musicale che unisce la forma tradizionale della canzone italiana a sonorità ricercate, capaci di spaziare tra rock alternativo, elettronica e folk.
Un’occasione imperdibile per gli amanti della buona musica e per tutti coloro che vogliono assistere alla partenza di un tour nazionale in una location d’eccezione. I biglietti per l’evento sono già disponibili online sul sito CiaoTickets.
Ben 220 equipaggi al via e oltre 400 partecipanti. Così in piazza Del Popolo, luogo simbolo della città di San Severino Marche, sono tornate a sfilare le mitiche utilitarie di casa Fiat. Le automobiline del marchio torinese, prodotte dal 1957 al 1975 e vero simbolo del miracolo economico italiano, oggi rappresentano un viaggio nella storia. È forse per questo che in tanti, anzi tantissimi, si sono ritrovati per assistere ad una sfilata che ha visto in strada club arrivati da tutto il Paese e, addirittura, dalla Svizzera.
Per la 28esima edizione del raduno delle Fiat 500, promosso come sempre dal Gruppo Amatori 500, sono arrivati in città modelli di tutte le epoche: dalla Nuova 500 N del 1957 con portiere controvento alle più “moderne” 500 F del 1965, dalla 500 Trasformabile alla Giardiniera fino alle più comuni 500 F e R alle “derivate” prodotte da Vignale, Abarth e Giannini alle modernissime Cinquecento e, addirittura, alle modernissime 500e spinte da un motore elettrico e con guida assistita di livello 2, cosa impensabile quando la prima di oltre 5 milioni di utilitarie di casa Fiat lasciò la catena di montaggio per presentarsi sulle strade italiane.
"Ogni anno sempre più appassionati prendono parte a questo raduno riempiendo la nostra meravigliosa piazza" commenta soddisfatto il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha salutato gli equipaggi in gara insieme al presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, e all’assessore Jacopo Orlandani.
In "pista" fin da sabato, piloti e accompagnatori si sono regalati due giorni intensi con visite guidate e aperitivi prima di cimentarsi nelle prove di abilità per l'assegnazione del 4° trofeo in memoria di "Roberto Valentini" e per quella del Trofeo in memoria di "Graziano e Giammario Piancatelli".
Poi, come sempre, ritrovo a "Villa Berta" con i club da tutta Italia e il saluto delle istituzioni tra cui non è voluto mancare il consigliere regionale Pierpaolo Borroni. L’iniziativa è stata patrocinata dal comune di San Severino Marche. "Ancora una volta abbiamo offerto una bella cartolina dall'Italia forse conosciuta ma che merita veramente di essere scoperta anche per queste occasioniì particolari – è il commento dell’assessore comunale Jacopo Orlandani, che sottolinea ancora – Il raduno delle 500 apre le iniziative estive in città che anche quest’anno riserveranno grandi sorprese".
Giampaolo Coccettini, presidente del Gruppo Amatori 500, ha incassato un altro grande successo: “Pure per l’edizione 2025 siamo stati costretti a chiudere in anticipo le iscrizioni viste le tantissime richieste pervenute. A tutti appuntamento al prossimo anno”.
Nel corso di una conferenza stampa l'assessore alle politiche sociali Benedetta Lancioni ha presentato, insieme a tutte le persone coinvolte nell’organizzazione, il programma dell’edizione 2025 de “Il Nostro Festival” che si terrà sabato 17 maggio.
"Unisci la testa e scoppia la festa" è lo slogan che è stato coniato dai ragazzi degli istituti superiori di Tolentino. Proprio gli studenti verranno premiati nella serata finale per aver individuato il titolo e lo slogan dello stesso festival.
L'evento prevede due momenti distinti. Si inizia la mattina, dalle ore 8:30 alle ore 12, al Teatro Vaccaj con l'incontro con gli studenti delle scuole Filelfo e Frau. Nella serata, a partire dalle ore 22, in piazza della Libertà è previsto "Il nostro festival party" a cura di Multiradio con dj set di Luca Moretti e Francesco Cangiotti e la voce di Giusi Minnozzi.
"Unisci la testa e scopri la festa - sottolinea l’assessore Benedetta Lancioni -. Uno slogan che racchiude al meglio il nostro festival, che quest'anno ha come tema la musica. La musica è un linguaggio universale, che aiuta ad esprimere le risorse e le capacità delle persone che la utilizzano. Sensibilizzare i giovani e le loro famiglie sul sano divertimento quello che ti rende libero e ti aiuta a crescere, a essere unito con gli altri e la comunità".
Si terrà, oggi, martedì 13 maggio alle ore 18 presso Il Museo Civico Villa Colloredo Mels, la conferenza intorno a Di nebbia e di terra, la personale dell’artista Jacopo Pannocchia che espone, per la prima volta, le sue opere nelle sale del museo recanatese. Per offrire un’occasione di riflessione, oltre all’artista, interverranno Francesco Parisi storico dell’arte, Maria Letizia Paiato curatrice, Luigi Petruzzellis, responsabile circuito museale e co-curatore della mostra, introduce l’Assessore alla Cultura del Comune di Recanati, Ettore Pelati. L’incontro sarà un momento di dialogo critico e analisi sui temi centrali dell’opera di Pannocchia che attraversano l’intero percorso espositivo di "Di nebbia e di terra".
La conferenza è aperta al pubblico fino a esaurimento posti.
In esposizione, fino al 25 maggio 2025, un nucleo di quindici sculture in ceramica realizzate con diverse terre: dalla terra nera antracite a quella rossa, ricca di ossido di ferro. A queste si aggiungono tredici tavole di legno preparate con la tecnica dell’imprimitura, di cui alcune sono disegnate con impasti di argille, pigmenti, ossidi e grafite. L’elemento della terra è protagonista in tutta la mostra, visibile sia nelle sculture che nei disegni, come nel caso dei disegni su carta ottocentesca che rappresentano armature fatte di impasti di terre e grafite con interventi a inchiostro. Completano la mostra, a cura di Mario Finazzi e Luigi Petruzzellis una serie di opere grafiche, tra xilografie su legno di filo, acqueforti e disegni.
La ricerca artistica di Jacopo Pannocchia si esprime attraverso una grande varietà di medium, ma con una coerenza stilistica che si traduce in un continuo dialogo tra l’informale e il formale. Le sue opere raccontano una tensione tra il profondo psichico, l’inconscio, la nebbia, e il dato reale, dove il gesto istintivo, tipico delle sue incisioni e dei suoi disegni, si unisce alla materia viva dell’argilla, che diventa il cuore pulsante della sua produzione. La terra, nella sua molteplicità di consistenze e sfumature, è infatti fondamentale anche per i suoi inchiostri, realizzati con una miscela di argilla, grafite, pigmenti e acqua.
Scrive Mario Finazzi, curatore della mostra: "è questa condizione di disordine quasi primordiale la nebbia: la nebbia del non definito, del mutevole senza sosta – la nebbia dei sogni, la nebbia prima del pensiero, la nebbia delle sensazioni o delle passioni cieche – da cui non emerge, ma si addensa un'immagine". Un processo creativo che invita lo spettatore a riflettere sul confine tra materia e pensiero, tra caos e ordine, in un’esperienza che tocca le corde più profonde dell’immaginario umano.
Jacopo Pannocchia: biografia
Jacopo Pannocchia (1987) vive e lavora a Montelupone, in provincia di Macerata, nella regione Marche. Artista poliedrico, la sua produzione spazia dalla scultura al disegno, fino alla grafica d’arte, ed è caratterizzata da una forte espressività simbolica e onirica. La sua ricerca artistica si concentra sull’esplorazione della materia e delle sue potenzialità espressive, con particolare attenzione all'uso della terra, dell’argilla e di altri materiali naturali. L’artista si diploma in Architettura e Arredamento presso l’Istituto Statale d’Arte di Macerata e successivamente si laurea in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. La sua formazione, che unisce l’approccio progettuale e quello artistico, si riflette nelle sue opere, che trasmettono una fusione di rigore formale e libertà espressiva. Nel corso della sua carriera ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, come CAMPUS! La scena artistica emergente italiana, curata da Mario Casanova, al Centro Arte Contemporanea Ticino di Bellinzona nel 2011, e Deep Inside. Dissociations, sempre a Bellinzona nel 2012. Ha inoltre preso parte a Young at Heart Old on the Skin, curata da Franko B, a Palazzo Lucarini di Trevi (PG) nel 2018, e a Mostri. La dimensione dell’oltre, curata da Silvia Scaravaggi, presso i Musei Civici di Crema nel 2021. Nel 2024 ha partecipato a Vampiri, curata da Edoardo Fontana, Lidia Gallanti e Silvia Scaravaggi.
Partita domenica 11 maggio la seconda edizione del progetto "Pioraco Città della Carta", con il workshop più iconico del programma: la realizzazione di carta fatta a mano. La rassegna piorachese, finanziata dalla Regione Marche e supportata dal Comune di Pioraco, vuole promuovere e valorizzare la produzione di carta, la sua storia e cultura, mediante una serie di laboratori ed incontro gratuiti che animeranno la "Svizzera delle Marche" fino all’autunno
Il laboratorio pratico di carta a mano, tenuto dai mastri cartai dell'Associazione "Musei di Pioraco" presso il polo museale, è stato il primo laboratorio pratico di carta fatta a mano. Sono stati una trentina gli appassionati di tutte le età, provenienti perlopiù da fuori regione, che hanno partecipato approfittando di un soggiorno nelle Marche. Questo a dimostrare come il progetto rappresenti non solo uno strumento di promozione della carta, bene significativo dell’identità regionale, ma anche un volano per lo sviluppo culturale, turistico e produttivo del territorio.
Nella "Gualchiera prolaquense", fedele ricostruzione della manifattura medievale dove nasceva la carta, i partecipanti hanno imparato come realizzare fogli con le loro mani a bagno nel tino, come staccare la carta dalla forma, essiccarla e levigarla. Ma hanno anche conosciuto il lungo viaggio della carta nella storia e apprezzato, in una visita guidata al museo, le eccellenti produzioni di carta e filigrana custodite a Pioraco.
La programmazione di "Pioraco Città della Carta” proseguirà con una serie di appuntamenti che coprirà tutto il periodo primaverile ed estivo della città di Pioraco. Le prossime date da segnare sul calendario il workshop di rilegatura al telaio con Emiliano Scattolini, il primo giugno 2025, e il weekend successivo quello di calligrafia che Sara Salerno e Lorenzo Paciaroni terranno il 7 giugno, dove si affronteranno strumenti e materiali come penne d'oca e inchiostri artigianali, per poi imparare a scrivere in corsivo in maniera elegante.
Il 5 e 6 luglio una due giorni di acquerello, in collaborazione con l'Associazione "InArte" di Fabriano, con workshop di tecniche su carta a mano e un'esposizione di importanti artisti di fama internazionale; in quell'occasione si sta organizzando anche una cena medievale, con piatti storici e allestimenti a tema rievocativo. Il 20 luglio 2025 Simona Stabile ci insegnerà come piegare la carta in maniera artistica, in un inedito workshop di origami.
Il mese di agosto, tradizionalmente molto attivo a Pioraco, vedrà la rievocazione della filiera storica del libro: al chiostro di San Francesco un mastro cartaio, un amanuense e un rilegatore (in costume storico) il 16 agosto 2025 effettueranno dimostrazioni e didattica di come nasceva e si realizzava un libro antico e realizzeranno piccoli laboratori per grandi e piccoli.
La chiusura del progetto sarà affidata a una conferenza sulla carta, sulle prospettive imprenditoriali che offre e sul motore di sviluppo territoriale che rappresenta oggi, alla quale interverranno nomi importanti dell’imprenditoria e della cultura della carta del territorio. Tutti gli eventi saranno a numero chiuso e con iscrizione obbligatoria e gratuita. Qualunque informazione è possibile reperirla su www.pioracocittadellacarta.it.
Il gruppo di Recanati e Castelfidardo dell'Associazione Nazionale Alpini ha partecipato alla 96° adunata che si è svolta a Biella. Tra le circa 100.000 penne nere che hanno raggiunto il capoluogo piemontese, presenti anche quelle guidate dal capogruppo Samuele Galassi. Con lui Fabio Semplici, Sestilio Nardi, Carlo Cipolloni, Francesco Conti, Gianluca Grufi e Ivano D'aleo.
Per tutti il consueto passaggio tra le due ali di folla nella sfilata conclusiva che si è snodata tra le vie del centro storico dopo tre giornate di festa. Il gruppo, che conta 39 iscritti e impegnato in molteplici attività di solidarietà e volontariato, festeggia proprio quest'anno i sessant'anni di vita, in quanto venne costituito nel 1965 in memoria della medaglia d'oro al valor militare, maggiore Mario Alessandro Ceccaroni.
Profumi intensi, sapori autentici e tanta allegria: è tutto pronto per la 51ª edizione della Sagra del Fungo, uno degli appuntamenti gastronomici più attesi della primavera maceratese. L'evento si svolgerà nel fine settimana del 16, 17 e 18 maggio, presso il Palazzetto dello Sport di Cessapalombo, che per il secondo anno consecutivo accoglierà la festa offrendo uno spazio ampio, coperto e ideale anche per ballare.
Organizzata con passione dalla Pro Loco di Cessapalombo, la sagra celebra il re del sottobosco con una proposta culinaria ricca e irresistibile: risotti e tagliatelle ai funghi, polenta bianca e rossa, funghi fritti, arrosto e trifolati, grigliate miste, arrosticini e tante altre prelibatezze locali.
Ogni serata sarà animata da musica dal vivo e tanto divertimento: venerdì 16 maggio si balla con Marco e Claudia, sabato 17 maggio è la volta del celebre fisarmonicista Roberto Carpineti e domenica 18 maggio, festa per pranzo e cena, e dalle 18:00 musica con Gianni e Roberto.
Il Palazzetto, recentemente adattato per ospitare eventi anche danzanti, offre uno spazio confortevole e coperto in caso di maltempo, ideale per godersi lo spettacolo in allegria. La Sagra del Fungo non è solo una festa gastronomica, ma un momento di incontro, tradizione e convivialità per tutta la comunità.
Trecento pellegrini lungo la Via Lauretana hanno sancito il successo dell'edizione 2025 di Cammini Aperti nelle Marche. Tutte esaurite le prenotazioni per i percorsi promossi in regione che hanno visto, nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 maggio, cento partecipanti per ciascuno dei tre itinerari proposti: da San Firmano a Recanati, da Urbisaglia all’Abbadia di Fiastra e da Muccia a Camerino.
A fare da cornice, oltre alla bella giornata, le bellezze naturalistiche e architettoniche, così come i luoghi di culto scoperti durante i percorsi. I camminatori sono stati divisi in gruppi da 25 persone, ognuno dei quali accompagnato da guide escursionistiche esperte di Marche Active Tourism.
"Abbiamo potuto constatare come siano state esperienze capaci davvero di lasciare un’impronta nell’animo dei partecipanti - ha dichiarato il direttore dei Cammini Lauretani Simone Longhi -, una due giorni resa possibile grazie al Ministero del Turismo e all’agenzia Sviluppumbria, al sostegno del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e del Commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli, così come al supporto del Settore Turismo della Regione, di tutti i sindaci e le autorità religiose coinvolte, le quali hanno fatto in modo che queste giornate potessero svolgersi al meglio, dalla messa in sicurezza dei percorsi all’accoglienza, fino alla distribuzione dei pasti".
Suggestiva, sabato 10 maggio, la partenza in mattinata dall'Abbazia di San Firmano, a Montelupone, verso Recanati, che ha consentito di approfondire la figura del Beato Firmano. Ad accogliere i camminatori il parroco don Giacomo Ippolito e il sindaco Rolando Pecora: "Si è trattato di un riconoscimento e di una tappa importante per l’Abbazia - ha dichiarato proprio il primo cittadino -, riuscire a fare rete e collaborare porta a risultati del genere che rendono merito alla bellezza dei luoghi come questo posti lungo il tragitto che porta a Loreto".
Da San Firmano i camminatori si sono poi diretti a Recanati, dove è stata inaugurata per l’occasione la segnaletica della Via Lauretana nel territorio. I gruppi, salutati dal sindaco Emanuele Pepa, dal consigliere delegato Simone Simonacci e, in rappresentanza del comune di Macerata, dall’assessore Paolo Renna, si sono raccolti in piazza Giacomo Leopardi prima di visitare la vicina chiesa di Sant’Anna, dove si può ammirare la riproduzione in scala della Santa Casa di Loreto. Al termine dell’iniziativa don Pietro Spernanzoni, accompagnato da don Samuele Sapio, ha salutato e benedetto i partecipanti.
"I pellegrini hanno potuto apprezzare una parte delle bellezze di Recanati e sono certo che questa giornata stimolerà la loro curiosità e il loro ritorno - ha dichiarato Pepa -, c’è sintonia con gli organizzatori per consentire sempre una maggiore accoglienza e garantire gli investimenti necessari per la sicurezza del percorso". Parole riprese dal consigliere Simonacci: "Cammini aperti ha ufficialmente inaugurato la nostra segnaletica lungo la Via Lauretana – ha ribadito –, abbiamo così dato da questo fine settimana il benvenuto a tutti i pellegrini d’Italia e del Mondo, in un territorio in cui da sempre è profonda la devozione mariana e alla Santa Casa".
In contemporanea, nel segno dell’inclusione si è percorso il tratto tra l’Anfiteatro romano di Urbs Salvia, alla presenza del sindaco Riccardo Natalini, e l’Abbadia di Fiastra. Ad arricchire l’esperienza la collaborazione con Anffas Macerata, presente con il presidente Marco Scarponi; e l’associazione “I Nuovi Amici", rappresentata da Ombretta Linfozzi; che, oltre ad animare il cammino, hanno partecipato con quaranta loro iscritti.
Ad effettuare il tragitto anche Gianni Tenti del settore turismo della regione Marche. Nel piazzale antistante l’Abbadia i pellegrini sono stati poi accolti da Francesco Ricotta (consigliere della Fondazione Giustiniani Bandini), dal sindaco di Tolentino Mauro Sclavi e dal vescovo di Macerata e presidente CEM, monsignor Nazzareno Marconi.
"Il nostro territorio riflette il connubio tra arte e spiritualità che deve essere il motore di queste esperienze - ha affermato il sindaco Natalini, augurando buon cammino ai partecipanti -, come Comune faremo la nostra parte con azioni a supporto di queste iniziative in favore di un turismo spirituale e che sia accessibile a tutti".
Il vescovo Marconi si è soffermato proprio sulla logica sviluppata intorno all’accoglienza: "Aprirsi a incontrare persone che vivono situazioni svantaggiate è parte di quel camminare insieme proprio della Chiesa - ha evidenziato -, i cammini servono anche a questo tipo di riflessione: in un tempo in cui viviamo costantemente tutto di corsa e senza attenzione alla realtà che ci circonda, c’è bisogno proprio di rallentare per capire il valore delle cose. Non si può 'credere' di corsa e non penso che sia neanche facile vivere di corsa".
Spiritualità e aspetti naturalistici sono stati rimarcati anche dal sindaco Sclavi: "All'Abbadia di Fiastra è stato visibile nei volti dei pellegrini quello che possiamo definire benessere interiore - ha aggiunto -, questo camminare lento, cogliere nei passi il nostro pensare, può essere un’occasione per ritrovare se stessi in una società che invece ci spinge alla deriva".
Non meno intensa dal punto di vista emozionale è stata la tappa di domenica mattina, anch'essa sold out, che ha rappresentato un vero e proprio spaccato dell’identità appenninica. Il ritrovo suggestivo presso l’Eremo del Beato Rizzerio, nel territorio del comune di Muccia, ha dato il via a una tappa in cui i camminatori si sono immersi nel patrimonio naturalistico, culturale e religioso che li ha condotti, senza scoraggiarsi da un piccolo inciampo meteo, verso Camerino.
Nello stesso giorno, nella città ducale è stata inaugurata dall’arcivescovo Francesco Massara, presso la chiesa Santa Maria delle Grazie, situata lungo il tracciato, la mostra "Il Dono. L’Arte, i Documenti, le Testimonianze" a cura di Luca Barbini, archivista dell’arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.
Alla partenza e all’arrivo nel Convento dei frati cappuccini di Renacavata, di particolare interesse come primo storico insediamento dell’Ordine, anche in questo caso è da rilevare la vicinanza dei primi cittadini di Muccia e Camerino. Presente alla tappa, così come in quella del giorno precedente tra San Firmano e Recanati, anche Carla Alfonsi del settore turismo della regione Marche.
Alle informazioni sul programma della giornata si sono aggiunte le testimonianze di Letizia Reversi, della Fondazione dell'Eremo del Beato Rizzerio, e di Federica Feliciani, guida ambientale e rappresentante della Rete nazionale delle donne in cammino; prima del saluto dei sindaci e la benedizione di padre Hipolito Alberto Arcos Juarez.
"È importante attraverso queste manifestazioni nazionali far conoscere questi luoghi per valorizzare figure importanti come il Beato Rizzerio e le nostre peculiarità - ha detto il sindaco di Muccia Mario Baroni -, così come tenere accesa l’attenzione sulla ricostruzione dei nostri paesi dopo il sisma del 2016".
Importanza ribadita anche dal sindaco di Camerino, presente, come Baroni, anche a Renacavata con l’assessore al Turismo Silvia Piscini; ad accoglierli il padre guardiano fra Fabio Chiodi. "I pellegrini hanno attraversato due Comuni che sono un po’ il simbolo di quel cratere sismico e che, nonostante le ferite del terremoto, custodiscono una grande bellezza - ha affermato in tal senso Roberto Lucarelli -, per questo il cammino lento potrà sempre in modo maggiore aiutare la valorizzazione di queste zone".
Sabato 10 maggio è stata inaugurata a Castelraimondo, in Corso Italia, la postazione defibrillatore in memoria di Matteo Fattinnanzi. Castelraimondo diventa così una città cardioprotetta.
La famiglia Fattinnanzi ha deciso di donare un DAE a disposizione della comunità se dovesse servire, un importantissimo strumento salvavita, fondamentale in presenza di un arresto cardiaco. Con un suo utilizzo in maniera tempestiva le possibilità di non avere danni sono tanto più alte, meno è il tempo che si impiega per intervenire.
La Croce Rossa di Matelica si è impegnata e ha fatto sì che questa donazione potesse concretizzarsi con questo preziosissimo DAE. I volontari della Croce Rossa hanno poi fatto una dimostrazione con dei manichini dedicata a chi voleva utilizzare e provare questo strumento.
Presenti all’inaugurazione il sindaco del comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli, il sindaco della città di Matelica Denis Cingolani ed il vicesindaco Rosanna Procaccini, il presidente della Croce Rossa di Matelica Domenico Belardinelli, il presidente della Croce Rossa di Castelraimondo Silvano Giori, il consigliere regionale Renzo Marinelli, per l’Arma dei Carabinieri il maresciallo Claudio Di Noia e Don Gilberto Spurio, che ha provveduto a dare la benedizione.
Il sindaco del comune di Castelraimondo Patrizio Leonelli ha sottolineato il lodevole gesto della famiglia Fattinnanzi relativo alla donazione di un defibrillatore: "L’amministrazione comunale di Castelraimondo ci tiene a ringraziare i coniugi Stefano e Carmen Lavinia, per il bellissimo gesto di solidarietà e generosità. In seguito alla perdita del loro bambino, Matteo, che aveva solo qualche mese di vita, per una malformazione cardiaca, si sono aperti verso gli altri, donando questo defibrillatore, anziché rinchiudersi nel loro dolore. Molto commovente, il momento in cui, il fratello di Matteo, ha tagliato il nastro lasciando così volare in cielo tre palloncini bianchi dedicati al piccolo che ci ha lasciati prematuramente".
La sala Giunta del palazzo comunale in piazza della Libertà, a Macerata, è ufficialmente intitolata a Maria Pucci, la prima donna, nel 1946, a essere stata eletta nell’assise cittadina. Prima dell’inizio della seduta odierna del Consiglio comunale, infatti, si è svolta la cerimonia di scoprimento della targa posta all’entrata della sala.
Presenti il sindaco Sandro Parcaroli, il presidente del consiglio comunale Francesco Luciani, la vice sindaco e assessore alle politiche sociali e alle pari opportunità Francesca D’Alessandro, della presidente del Consiglio delle donne nonché consigliere Lorella Benedetti, della vice presidente del Consiglio delle donne Laura Orazi, di Barbara Lombi e Paola Olivelli, associate Soroptimist, della figlia Antonella Cernetti, di Eleonora Marsili autrice del libro "Miss Montecitorio non rinuncia alla maternità – L’attività parlamentare di Maria Pucci", delle autorità civili e militari, tra cui il Prefetto Isabella Fusiello, e rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Consiglio stesso.
Tutti concordi nell’affermare che Maria Pucci ha rappresentato una figura importante per la comunità maceratese e che, con l’intitolazione avvenuta oggi, si desidera onorare non solo il suo impegno e la sua dedizione al servizio pubblico, ma anche i valori di solidarietà e inclusione che ha sempre promosso.
Maria Pucci è divenuta quindi emblema della donna che in quegli anni si batteva per la rivendicazione dei propri diritti e portavoce di ideali quali la sincerità, l'onestà e la coerenza, visibili soprattutto nella sua scelta coraggiosa ed umana di interrompere la carriera politica per non rinunciare alla famiglia e alla maternità.
Una scelta, quella di intitolare la sala Giunta a Maria Pucci, che l’amministrazione ha assunto in seguito all’ordine del giorno approvato dallo stesso Consiglio proposto dal Consiglio delle donne su iniziativa della componente integrata Soroptimist.
Nata a Catanzaro il 23 aprile 1919, secondogenita di Pia Marcolini, una maestra originaria delle Marche e di Eduardo, geometra, Maria Pucci si laurea in Storia medievale all’Università di Bologna nel 1941 e lavora come insegnante. Nel 1944 si trasferisce a Macerata, dove insegna al Liceo classico e frequenta l’Azione cattolica, ricoprendo ben presto un ruolo dirigente come delegata dei gruppi femminili.
Nel 1945 si iscrive alla Democrazia cristiana e nel 1946 è candidata alla Costituente (non verrà eletta) e al Consiglio comunale, risultando la prima donna eletta. Alle prime elezioni legislative del 1948 è eletta alla Camera ma nel 1950, dopo il matrimonio con il giudice Giulio Cesare Cernetti e la nascita della figlia Antonella, annuncia pubblicamente le dimissioni, motivate dalla decisione di dedicarsi esclusivamente alla professione e alla maternità.
Negli anni successivi è preside dell’Istituto Magistrale di San Ginesio, nel Maceratese e nel 1966 si trasferisce a Perugia, dove risiede fino alla morte avvenuta il 10 agosto 1996.
Venerdi 16 maggio alle ore 21 presso la Biblioteca "Mario Ciocchetti" a Belforte del Chienti verrà presentato il libro "Tso diario di un ricovero obbligato" di Loretta Tartufoli.
L’autrice da voce a donne che la società, ancora oggi, tende ad etichettare con la crudele semplicità di una parola: pazze.
Vengono colte le sfumature e le complessità delle persone che vivono nel reparto psichiatrico di un mondo che ancora fa fatica a comprendere la profondità delle anime femminili, rifugiandosi troppo spesso in diagnosi superficiali e stereotipi che stigmatizzano il desiderio di essere autentiche , senza compromessi, e la necessità di adattarsi alle aspettative sociali.
L’autrice non si limita a raccontare le vite di queste donne; le svela, le illumina dall’interno, con rispetto e amore per ogni piega di dolore e di resistenza.
Mette in luce come la “pazzia” può diventare un’etichetta imposta da da una società che ancora teme l’intensità delle emozioni, la capacità di resistere alle aspettative, al desiderio di non essere domate.
Le donne descritte da Loretta non sono pazze: sono esseri umani complessi, pieni di dolore, speranza,talento, desideri inappagati ricordi spezzati.
Ogni protagonista è portatrice di una storia che racconta il conflitto tra un sé autentico e un sistema che vorrebbe soffocarlo, di una identità che lotta contro le gabbie invisibili del giudizio.
L’autrice contesta la facilità delle diagnosi intese come sentenze; indaga nel profondo di ogni personaggio per rivelarne la bellezza e la complessità riconoscendo che la pazzia è spesso un grido di dolore, di solitudine, di ricerca disperata di libertà e di ascolto.
È un lettura avvincente di storie che inducono il lettore ad una profonda meditazione su situazioni complesse che spesso la società intende rimuovere e marginalizzare e “aggiungerei” ad una riflessione sulla corretta applicazione dello spirito e degli obiettivi della legge Basaglia,
Loretta Tartufoli è stata una insegnante, ma la sua poliedricità si coniuga con il teatro, la pittura, la fotografia e naturalmente la scrittura sua passione da sempre. Ha iniziato con fiabe, racconti brevi, e romanzi.
L’estate 2025 ha un nuovo punto di riferimento sul lungomare di Civitanova Marche: Otto SeaSide, chalet iconico che si prepara a regalare una stagione di emozioni indimenticabili, tra gastronomia d’eccellenza, eventi musicali, cocktail d’autore e un’accoglienza curata nei minimi dettagli.
A guidare la macchina organizzativa è Nicola Della Valle, General Manager dello chalet: "Porto una visione operativa e strategica della gestione ristorativa del locale. Il mio ruolo è quello di coordinare ogni aspetto dell’operatività, dalla logistica alla formazione del personale, includendo anche l’accoglienza dei clienti".
Punto di forza di Otto Seaside è anche la sua programmazione artistica, pensata per trasformare ogni serata in un’occasione speciale. A curarla è Francesco Campetella, responsabile Eventi, che definisce lo chalet come “il cuore pulsante dell’estate civitanovese. Non è solo uno stabilimento balneare, ma un’oasi di relax, divertimento e buona musica. Per questa stagione abbiamo costruito un calendario di eventi imperdibili: dai dj set al tramonto alle serate live con tributi alle grandi icone musicali. Il martedì sarà la serata jazz, con la rassegna Fuori dal Guscio – in collaborazione con l’associazione Conchiglia Sound – che porterà sul palco artisti di rilievo del panorama internazionale. Il giovedì, invece, sarà la volta della musica live, tra funk, soul, ritmi latini e rock sotto le stelle”.
Tutto questo viene raccontato con coerenza ed eleganza anche online, grazie alla strategia social firmata da Diana Meriggi, social media manager dello chalet. “Attraverso contenuti visivi puliti ed emozionali e uno storytelling ben costruito, vogliamo trasmettere l’essenza del mondo Otto. Parliamo di un ambiente curato in ogni dettaglio, con un servizio impeccabile, una cucina di alto livello e una proposta musicale che rende ogni serata unica. Il nostro obiettivo è che l’esperienza Otto inizi già dallo schermo e continui in riva al mare”.
E proprio in riva al mare, tra un tramonto mozzafiato e una serata danzante, ci si può lasciar sorprendere dalla drink list del bar, guidata da Indrit Ajgeraj, bar manager dell’Otto Seaside e parte del prestigioso team Bruno Vanzan Catering. Dopo diverse esperienze in alcune delle strutture più rinomate delle Marche, Ajgeraj è stato selezionato tra i top 30 bartender italiani dalla redazione di BarGiornale.
Per la stagione in corso, Indrit punta a una mixology d’eccellenza, curando ogni dettaglio e introducendo cocktail signature arricchiti da texture, stampe edibili e vaporizzazioni a freddo. “Il nostro concept di mixology punta tutto sulla qualità, dal primo all’ultimo cocktail. Non ci limitiamo a mescolare ingredienti, ma costruiamo esperienze: signature drinks con texture originali – velluti, arie, sferificazioni, vaporizzazioni a freddo – pensati per stupire e coinvolgere tutti i sensi”. Con una squadra affiatata e preparata, si prepara a offrire un’estate di qualità e innovazione.
Dalla cucina al bancone, dalla musica all'accoglienza, Otto Seaside si conferma il luogo dove il mare incontra la cultura, il gusto e il divertimento in una cornice esclusiva: "Seguiteci sui social per restare aggiornati su tutti gli eventi in programma".