Tolentino, Stefano Di Battista e Gigli Jazz Project al Politeama: omaggio al "Bird" del jazz
Un concerto dedicato uno dei musicisti più innovativi e influenti dell’intera storia del jazz come Charlie Parker. Venerdì 17 novembre alle ore 21:15 al Politeama di Tolentino, il sassofonista e icona del jazz internazionale Stefano Di Battista accompagnato dal Gigli Jazz Project rende omaggio al fondatore del jazz moderno con un progetto dal titolo "Bird, il ritratto di un’epoca". Il programma è tutto dedicato a Parker con brani originali in stile bepop eseguiti da un ensemble di ben 10 elementi.
Dagli anni cinquanta ad oggi, il mondo della musica jazz (e non solo) ha subito l’influenza dell’opera di Charlie Parker. Molti musicisti hanno trascritto e copiato nota per nota i suoi "assolo", schiere di sassofonisti hanno imitato il suo modo di suonare. Di tutta la sterminata produzione dell’artista si propone in questo progetto un estratto del disco che Bird registrò nel 1950: "Charlie Parker With Strings". Parker non si limitò a registrare usando il suo quintetto bebop standard ma nel creare gli arrangiamenti realizzò un desiderio di lunga data: contaminare la sua musica con il suono classico degli archi.
Stefano Di Battista nasce a Roma il 14 febbraio del ’69 da una famiglia di musicisti ed appassionati di musica e inizia a studiare il sassofono all’età di 13 anni. Dopo aver suonato in gruppi di vario genere, nel ’92 si trova a suonare al Calvi Jazz Festival. È lì che incontra per la prima volta dei musicisti francesi, primo fra tutti Jean-Pierre Como che lo invita a suonare a Parigi.
Da quel momento in poi ha fatto la spola tra Roma e Parigi, moltiplicando le sue audizioni in modo da procacciarsi qualche ingaggio. Infine si procura due concerti al Sunset di Parigi, con un trio formato dal batterista Roberto Gatto e dal contrabbassista francese Michel Benita. Gatto rinuncia e viene rimpiazzato all’ultimo minuto dal batterista Aldo Romano, che viene colpito dallo stile affascinante del sassofonista. In un attimo è nata un’amicizia tra i due. La seconda sera Stèphane Huchard è alla batteria e invita Laurent Cugny, prossimo a prendere le redini dell’ONJ (Orchestra Nazionale del Jazz).
Stefano viene assunto all’istante. In due sere da sogno la vita di Di Battista è cambiata. Oltre alla partecipazione al progetto di Aldo Romano dal quale sono scaturite due registrazioni discografiche (Prosodie e Intervista) e la presenza nell’ONJ diretta da Cugny, continua ad incontrare gente, tiene alcuni concerti in trio con Daniel Humair e J.F. Jenny Clark, suona con musicisti americani di passaggio come Jimmy Cobb, Walter Brooker, Nat Adderly. La carriera di Di Battista è a una svolta.
Pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano, membro del sestetto di Michel Petrucciani, Stefano incomincia a pensare alla realizzazione di un progetto a suo nome. Nel ’97 il suo primo album per la Label Bleu, dal titolo “Volare”, lo vede al fianco di Flavio Boltro alla tromba, Eric Legnini al piano, Benjamin Henocq alla batteria e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Nel ’98 arriva il suo primo ingaggio per la storica Blue Note, per la quale inciderà l’album “A prima vista”, accompagnato dalla stessa formazione di musicisti, che tra le altre cose diventerà il suo gruppo stabile di riferimento.
Nel luglio 2000, la registrazione di un disco magistrale dove Stefano è affiancato dall’incomparabile presenza di Elvin Jones alla batteria (il leggendario batterista di John Coltrane), Jacky Terrasson al piano e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Il disco, dall’omonimo titolo, uscirà poi nell’Ottobre 2000. Il nuovo disco, oltre ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica internazionale, ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come disco più venduto. La formazione prevede: Stefano Di Battista sax; Luca Pecchia chitarra; Massimo Manzi batteria; David Padellacontrabbasso; Lucia Galli arpa; Luca Mengoni violino I; Stefano Corradetti violino II;Vincenzo Pierluca viola; Federico Pierpich violoncello.
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