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Santa Maria in Selva celebra la messa di Natale nel ricordo di Don Peppe: "senza di lui è dura"

Santa Maria in Selva celebra la messa di Natale nel ricordo di Don Peppe: "senza di lui è dura"

"Io son partito; poi così d'improvviso: che non ho avuto il tempo di salutare. L'istante è breve, ancora più breve se c’è una luce che trafigge il tuo cuore...".

"Mi manchi tanto amico caro, davvero e tante cose son rimaste da dire...".

Parole tratte da Arcobaleno, scritte da Giulio Rapetti Mogol in memoria di Lucio Battisti (brano interpretato da Adriano Celentano) gli uomini e le donne della Proloco di Arborea in provincia di Oristano. Anche in Sardegna don Peppe, a capo per tanti anni dell'associazione polentari d'Italia, era molto amato. I versi del più famoso paroliere italiano sono stati posti a ideale, unica didascalia delle immagini 'sarde' del parroco treiese, nel curatissimo calendario ieri sera distribuito a conclusione della messa della 24 (In realtà delle 18,30) a Santa Maria in Selva.

Fedeli di qua e di là di due lontane sponde mediterranee, unite dal nome di don Peppe nel corso del rito natalizio. Celebrato in surroga del nuovo parroco don Igino Tartabini (a Chiesanuova) da don Giovanni, un giovane prete proveniente di Pechino, formato dal seminario 'Redemptoris Mater'. 

Mentre a Santa Maria in Selva, si stava celebrando la messa, a Lome' in Togo, si lavorava per la biblioteca intitolata a don Branchesi.  In prima linea, con la diocesi, il comitato parrocchiale marchigiano: "Abbiamo acquistato numerose copie del libro 'Grazie Fratello' (generosamente prodotto dall'editore Ilari, il libro d' curato da Maurizio Verdenelli) per farne omaggio alle famiglie della nostra comunità e finanziare la biblioteca che avrà il nome di don Giuseppe". Il quale, di spirito missionario, avrebbe di certo gradito la presenza di un giovane 'collega' cinese a presiedere il rito più suggestivo dell'anno nella 'sua' chiesa. Non a caso, don Branchesi aveva sull'altare un mappamondo, e il presepe replicava a Natale lo spirito la sua visione internazionale. 

"Nel suo nome faremo altre iniziative, anche e soprattutto in occasione della prossima sagra della polenta, quando sarà possibile ripristinarla" dice Gianni Savi insieme con gli altri del comitato di Santa Maria in Selva, una famiglia nella grande famiglia dell'attivo borgo treiese al confine con Macerata. Ieri sera è stata anche l'occasione per distribuire un altro gadget a cura di Daniela, Nunzia e Marisa nel ricordo del primo parroco maceratese: un prezioso, curatissimo cameo su legno della Santa Famiglia con Pastori di Tiziano Vecellio.

In chiesa una maxi-immagine di don Giuseppe Branchesi. La parte musicale dedicata ai cori con i bambini della parrocchia, e' stata sostenuta da due chitarristi: uno di questi, l'ingegner Francesco Soldini, nipote del parroco e figlio di Maria Pia Branchesi, seduta in prima fila. "... senza don Peppe?". È dura" risponde lei che per la commozione non vorrebbe neppure avvicinarsi alla grande foto dell'amatissimo fratello che domina la muta platea dei suoi 'fratellini'.

Divisi in due 'aule', causa Covid. La prima quella della chiesa; la seconda, l'auditorium collegato in diretta con un maxischermo (un'altra delle sante 'tecnologie' di don Branchesi sempre al passo dei tempi) con l'altare. 

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