Macerata, "Un buon esempio di cattivo governo": presentato il libro di Salvati sulla ricostruzione post sisma
È stato presentato il 12 dicembre nella sala conferenze della Biblioteca statale di Macerata il libro intitolato “Terremoto 2016/17 - Nelle Marche i beni storico-artistici allo sbaraglio. Un buon esempio di cattivo governo”
Autore del volume è l’architetto Pierluigi Salvati, funzionario del Ministero della Cultura per quarant’anni, di cui trentacinque come funzionario responsabile nelle aree colpite dal terremoto del 2016.
Il prof. H. Ercoli e l’architetto B. Baiocco, durante la presentazione, hanno messo in evidenza l’unicità dei contenuti del libro che si può definire, attraverso il riferimento puntuale a documenti amministrativi e normativi, come l’altra faccia della ricostruzione. Un percorso di analisi e di comprensione del post terremoto basato unicamente su fatti concreti e su atti ufficiali della pubblica amministrazione che rappresentano in modo eloquente lo smarrimento di una intera comunità, impreparata per affrontare il gravoso impegno della fase della ricostruzione. Nella relazione dell’architetto Salvati è stato evidenziato, attraverso le parole e i pensieri di Giovanni Spadolini, la metamorfosi del Ministero della cultura che in cinquant’anni di vita ha cambiato in modo radicale la propria azione e i propri comportamenti: causa principale dello “sbaraglio” a cui sono stati mandati i beni storico artistici.
Il libro è un grido di dolore e di denuncia verso le demolizioni massive che hanno interessato il tessuto edilizio storico non formalmente vincolato: il carattere autentico degli insediamenti e dei luoghi dell’appennino colpiti dal terremoto. Il richiamo alle norme e alle regole del vivere civile, annientate da una proliferazione bulemica delle ordinanze commissariali che le hanno cannibalizzate è uno dei tanti argomenti trattati nel libro. La figura egemone del Commissario straordinario nominato dalla politica, secondo il pensiero dell’architetto Salvati, ha eroso ambiti importanti della democrazia rappresentativa.
Anche la Corte dei conti in una ordinanza del dicembre 2021 ha posto il quesito della fine della gestione commissariale a cui, ad oggi, nessuno ha saputo dare una risposta. Il libro individua la possibilità emancipativa dei territori nella sola condizione di perseguire un intervento conservativo di ogni più piccola realtà, dell’architettura tradizionale, delle tecniche costruttive storiche con un richiamo alla valorizzazione della tradizione e a rifuggire dalla tentazione di voler percorrere, nei territori della tradizione, innovazioni modaiole del nostro tempo. Un libro che apre un dibattito ed un confronto al di fuori del conformismo che sembra essere il carattere dominate della cultura contemporanea.
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