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Macerata, “Non possiamo permetterci di tacere”: il progetto 'Guardami negli occhi' accende il Lauro Rossi

Macerata, “Non possiamo permetterci di tacere”: il progetto 'Guardami negli occhi' accende il Lauro Rossi

Una serata di profonda riflessione e di confronto partecipato sul tema della violenza di genere è andata in scena ieri sera al teatro Lauro Rossi in occasione dell’evento conclusivo della V edizione del progetto “Guardami negli occhi - Scuola libera dalla violenza”, promosso dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Macerata. Il momento, promosso in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha visto la partecipazione delle istituzioni, delle scuole, delle associazioni impegnate quotidianamente sul tema ed è stato organizzato in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale 15 e l’associazione Help SOS Salute e Famiglia ODV. Le attività di “Guardami negli occhi”, progetto giunto alla sua quinta edizione, hanno visto la partecipazione di numerose classi delle scuole secondarie di secondo grado del territorio provinciale in un percorso di sensibilizzazione sui temi della parità di genere, della legalità, del rispetto della persona e della cultura della responsabilità individuale e relazionale.

A portare i saluti durante la serata anche il prefetto di Macerata Giovanni Signer che ha sottolineato l’importanza del progetto “Guardami negli occhi” e la necessità di un’azione comune e concerta che veda coinvolte istituzioni, scuole, associazioni, comunità per contrastare il fenomeno della violenza di genere.

 “Guardami negli occhi è nato cinque anni fa da un’idea semplice ma necessaria: costruire, insieme ai nostri giovani, una cultura del rispetto che sia più forte della violenza - ha detto il vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità Francesca D’Alessandro -. Vedere oggi una platea così partecipe, ascoltare la profondità dei lavori realizzati dalle studentesse e dagli studenti, significa che quel seme ha germogliato. Questo progetto non è solo un percorso formativo: è un impegno collettivo, un patto tra istituzioni, scuole, famiglie e associazioni per rendere la nostra comunità più consapevole e più libera. La lotta alla violenza di genere ha bisogno di competenze, coraggio e responsabilità, ma soprattutto della capacità di guardarsi davvero negli occhi, di riconoscere l’altro e l’altra nella loro dignità. I ragazzi e le ragazze ci stanno dimostrando che il cambiamento è possibile: a noi adulti spetta il compito di accompagnarlo con serietà e continuità. Sono profondamente orgogliosa di ciò che abbiamo costruito e ancora più determinata a proseguire questo cammino, perché nessuno e nessuna debba più sentirsi solo di fronte alla violenza”.

Tra i protagonisti della serata, presentata dalla giornalista Alessandra Pierini, il poeta, scrittore e drammaturgo Davide Rondoni che ha presentato alla platea il suo libro “L’amore non è giusto”, un’opera che affronta con franchezza e profondità le questioni fondamentali dell’amore, della relazione e del rispetto reciproco. Nel libro, l’autore indaga la complessità dell’esperienza amorosa, soffermandosi sulle dinamiche affettive e sulle responsabilità che ne derivano. Il suo contributo, che ha coinvolto in maniera partecipata i giovani, ha arricchito il dibattito con una prospettiva poetica e culturale capace di favorire un dialogo autentico e particolarmente pertinente all’interno di un percorso dedicato alla prevenzione della violenza di genere.

Durante la serata sono state premiate le classi vincitrici dei laboratori realizzati nell’ambito del progetto, incentrati su tematiche relative alla violenza di genere, attraverso la creazione di un podcast e di un manifesto digitale. Come miglior manifesto digitale è stato premiato il 3° I dell’ISS “Matteo Ricci” con la seguente motivazione: “Il riconoscimento è stato attribuito per la capacità di affrontare e condividere una tematica così delicata, al tempo stesso lontana e vicina. I ragazzi e le ragazze, inizialmente timorosi, hanno partecipato con crescente coinvolgimento. Il desiderio di mettere in risalto lo sguardo delle vittime mostra quanto sia importante affiancare alle parole ‘voce’, ‘paura’, ‘silenzio’ e ‘dolore’ termini costruttivi e carichi di significato come ‘rispetto’, ‘libertà’, ‘dignità’, ‘coraggio’ e ‘giustizia’”. Sempre nell’ambito del miglior manifesto digitali, a ricevere la menzione d’onore è stata la classe 3° MIT dell’IPSIA “Pocognoni (sede di San Severino) con la seguente motivazione: “Quattro parole meritano di essere gridate con forza: verità, fantastico, silenzio, bellezza. Racchiudono il tempo vissuto insieme, fatto di confronto, condivisione, dubbi, fiducia, intensità e, soprattutto, di una relazione possibile. Un riconoscimento necessario, perché — ricordando le celebri parole di Frida Kahlo: “Non far caso a me. Io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini” — gli studenti hanno saputo guardare Oltre e ci mostrano che spesso è proprio oltre le apparenze che bisogna spingersi”.

Il primo premio al miglior podcast è andato alla classe 3° H dell’IPSIA “Corridoni” (sede di Macerata) per il un prodotto che ha analizzato la vicenda del rapper Faneto. Gli studenti sono stati premiati “per la capacità con cui hanno saputo dialogare e confrontarsi su una tematica così delicata, prendendo le distanze dalle azioni compiute persino dai loro idoli: hanno messo in risalto il fattore umano e l’importanza di non minimizzare, perché spesso la musica copre ciò che davvero conta. Inoltre, ci ricordano che dare voce alle donne non significa escludere gli uomini, ma rendere la società più completa.” La menzione d’onore per il miglior podcast è andata al 4°M del Liceo Classico Linguistico “Leopardi” che ha proposto un’analisi molto intelligente sulla tematica della violenza di genere e sono stati premiati “per l’intensità con cui hanno pronunciato parole dense di significato — “gli abusi, come cicatrici, ti segnano e restano per sempre” — per la loro capacità di interiorizzare, di dare voce alle vittime e per la forza con cui hanno affermato “non possiamo permetterci di tacere”, mostrando il desiderio di essere parte di un cambiamento possibile. Un cambiamento al quale noi adulti abbiamo il dovere di rispondere, perché è a noi che rivolgono una domanda fondamentale: “Ci sarà mai un cambiamento?”.

Hanno partecipato al progetto “Guardami negli occhi” il Liceo Scientifico “Galilei”, l’IIS “Matteo Ricci”, il Liceo Classico-Linguistico “Leopardi”, l’ITE “Gentili”, l’IIS “Garibaldi-Bramante-Pannaggi”, il Liceo Artistico “Cantalamessa”, l’IPSIA “Corridoni”, l’IPSIA di Civitanova e di Corridonia, l’IPSIA “Pocognoni” di Matelica, l’IIS “Costanza Varano – G. Antinori”, i Licei Classico e Scientifico di Camerino e l’IPSIA “Renzo Frau” di Sarnano-Tolentino.

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