"La parola Musicultura dovrebbe stare nel dizionario": Morgan one man show alla Controra (FOTO E VIDEO)
Da Battiato a Fedez, passando per De Andrè e le vicende mediatiche che lo hanno visto protagonista nell'ultimo periodo. Morgan è salito sul palco della Controra, in Piazza Cesare Battisti di Macerata, ieri pomeriggio, qualche minuto prima delle 19:00, "stregando" adulti e bambini con il suo one man show.
In una lunga intervista con Roberto Manfredi, l'eclettico artista non ha risparmiato parole non proprio al miele per alcune vicende che lo vedono coinvolto. "Io sono l'unico che non segue la tv ma è la televisione che segue me" ha esordito Morgan non nascondendo il riferimento allo sfratto dalla Villa di Monza e parlando di "piccoli cassieri e mercenari" con un chiaro rimando ad alcuni protagonisti del mondo televisivo e musicale.
Morgan ha però lasciato poco spazio a vicende che non hanno nulla a che vedere con la sua figura poliedrica di artista che è in grado di scrivere un libro sulla storia della musica italiana e di osservare con gli occhi di uno specialista la cornice di quella odierna. "Musicultura penso sia una parola che dovrebbe stare nel dizionario" ha commentato. "Se io dovessi difendermi parlerei di musica e se dovessi spiegare chi sono canterei una canzone: se Morgan poi non ti piace, non parlare di lui, fai altro."
Marco Castoldi ha poi ricordato la potenza e l'influenza di artisti come Fabrizio De Andrè e Franco Battiato. Dopo aver eseguito "Un giudice" al pianoforte Morgan ha continuato: "Queste canzoni sono dense di significato, trattano temi importanti, proprio come quelle di Fedez - ha ironizzato -. Io fortunatamente sono nato nel '72, quando c'erano i Pink Floyd. I giovani oggi devono anche essere capaci di cercarle le canzoni: bisogna dare ai ragazzi la capacità di ragionare. Non perdete le occasioni facendovi dei selfie perché è in questo modo che si butta via un'occasione per poter interagire invece con qualcuno."
Morgan ha infine tenuto un'ironica "lectio magistralis" su "Cerco un centro di gravità permanente" di Franco Battiato.
FOTO DI LUCIA MONTECCHIARI
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